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Circolo Miani » News Correnti » Page 85 Un vero e proprio “festival” la sanità triestina. » Inviato da valmaura il 15 September, 2021 alle 12:10 pm "Trieste. Festival di Salute: interviste e dibattiti per scoprire la nuova normalità del dopo Covid” C'è qualcosa che ci sfugge: la “nuova normalità del dopo” da “scoprire”.
Dalle 10 ore in su di attesa al “Pronto” Soccorso, semestri di attesa per visite specialistiche ed esami nelle strutture pubbliche, posti letto tagliati e barelle sistemate nei soggiorni ai piani, personale ridotto all'osso, i Distretti sanitari e la medicina territoriale portati ai minimi termini.
E questa sarebbe la “normalità” pre Covid per cui gioiosi i Triestini, intesi come residenti provinciali, farebbero addirittura un “festival”?
Ma si sono bevuti il cervello o cosa?
Il grave è che, a parte un pessimo direttore Asugi paracadutato a Trieste per lottizzazione partitica dalla maggioranza che regge la Regione e difeso oltre ogni ragionevole limite da Riccardi, la politica tutta, pur in una campagna elettorale dove discettano dell'universo mondo, non apre bocca sulla tutela della salute dei loro concittadini, che non ci sembra un argomento di poco conto.
Unica eccezione, e non da oggi perchè la salute è argomento troppo serio per farci sopra una indecorosa propaganda, sono Circolo Miani, Trieste Verde e Lista civica Muggia.
Ci auguriamo che ve lo ricordiate quando entrerete ai seggi per votare.
Maurizio Fogar. Dalla parte dei cani e dei gatti. E dei loro amici umani. » Inviato da valmaura il 14 September, 2021 alle 1:11 pm Dopo un rapido consulto del candidato Sindaco della Lista civica Muggia con i suoi sodali (Oscar, bracchetto tedesco, Kira, segugia italiana, ed i tre mici di casa) la decisione è stata presa in un amen.
Nel programma di governo per Muggia, e lo stesso vale per Trieste Verde, accanto alle proposte sulla sanità territoriale, verrà aggiunto un punto che a decine di migliaia di persone, tra Muggia e Trieste, sta molto a cuore: fornire un servizio veterinario e di cure assolutamente gratuiti per gli amici degli animali che si trovano in difficoltà economiche.
Non c'è nulla di più odioso che mettere le persone che non hanno adeguate risorse di fronte alla scelta di non poter curare i loro amici a quattro zampe quando questi stiano male.
Per questo la nuova amministrazione comunale tratterà direttamente con l'Azienda Sanitaria e, se occorre, con la Regione per garantire un efficace quanto gratuito servizio di assistenza veterinaria sul territorio.
Maurizio Fogar, candidato Sindaco Muggia, Oscar e Kira.
Trieste: Burlo, ospedali e Distretti. La Pineta di Cattinara. » Inviato da valmaura il 14 September, 2021 alle 1:09 pm Strabiliante, ma non sorprendente almeno per noi, quanto offre questa bislacca campagna elettorale.
Oltre alle genericità un tanto al chilo, si aggrappano a tutti i casi che emergono dalla cronaca, dimenticando, vedi Mercato Coperto che sta lì dal 1936 non dal 2016, quando il partito di Russo governava la città ed i nuovi di sinistra ne erano la costola, e Bandelli faceva l'assessore comunale nella Giunta Dipiazza mentre Cervesi sedeva in Provincia.
Ma lo stesso si può dire su altri argomenti, dalla Piscina terapeutica al Parco del mare, dalla ex Caserma di Roiano alla distruzione di alberi e verde pubblico, dove Cosolini non fu certo secondo a Dipiazza ed i 5Stelle ne giustificano pubblicamente gli abbattimenti.
Ma è incredibile che su di un tema prioritario per i Triestini, la salute, questi non aprano bocca.
E' vero che portano tutti la responsabilità delle chiusure delle strutture ospedaliere e sanitarie, del taglio drastico dei posti letto, della riduzione all'osso del personale, ma neppure l'occasione offerta dalla pubblica denuncia del primario dell'Urgenza triestina e sindacalista ospedaliero che oltre al problema Covid ha confermato quanto da noi scritto da mesi, ovvero della sospensione sine die degli interventi e dei controlli sulle altre patologie, a partire da quelle oncologiche, li ha scossi da torpore e silenzio. Come se la gestione della sanità triestina non fosse una delle priorità per la nostra comunità.
In più in questi ultimi anni, dunque ben prima dell'emergenza pandemica a Trieste si è depauperato il servizio della medicina territoriale in carico ai Distretti Sanitari proprio l'esatto opposto di quanto da un anno a questa parte il Ministero della Sanità sollecita invece di potenziare, mettendo a disposizione fondi illimitati. Ed il caso del Servizio Diabetologico ne è scandaloso emblema.
Trieste Verde ora ed il Circolo Miani si sono impegnati da sempre su questo ed oggi presentano di nuovo le proposte operativamente concrete che la nuova amministrazione comunale dovrà fin da subito attuare, assieme o contro la Regione.
La salute deve tornare ad essere una priorità, di intervento e decisionale, del Sindaco di Trieste e di quello di Muggia.
Lo impongono tre fatti: il Sindaco è, e dal 1934, per leggi l'Ufficiale Sanitario del Comune, ai cui “ordini”, recitano le norme, devono rispondere tutti gli operatori della sanità e perfino le forze di polizia.
Secondo, la sanità pubblica, ospedaliera e territoriale, è pagata con le tasse dai Triestini e Muggesani.
Terzo: come fa il Primo Cittadino a non occuparsi del bene, in questo caso primario: la salute, dei suoi concittadini?
E Trieste Verde, assieme alla Lista civica Muggia, intende cambiare da subito questa situazione.
Su due direttrici.
La prima dotando gli ospedali dei posti letto e delle infrastrutture tecniche necessarie a corrispondere ai bisogni di Trieste, annullando le lunghe liste d'attesa per esami e visite specialistiche, e dotando i due ospedali di una efficiente struttura di Pronto Soccorso e Medicina d'Urgenza, con l'assunzione in pianta stabile del personale medico e sanitario necessario.
La seconda deve puntare su di una radicale riforma degli attuali quattro Distretti Sanitari territoriali, raddoppiando il personale medico ed infermieristico impegnatovi, il caso della Diabetologia è emblematico (quattro medici ed otto infermieri) per un potenziale “portafoglio” di 30.000 pazienti solo a Trieste. Garantendo una capillare presenza di medici per ogni specializzazione, aprendo e potenziando gli ambulatori prelievi, ed i servizi di assistenza domiciliare, anche fisioterapica oggi in grave sofferenza. Dotando i Distretti di apparecchiature di primo grado (radiologiche ed ecografiche) con il personale necessario onde accorciare i tempi degli esami e liberare gli ospedali dal compito.
Ricostruire una efficace rete, con dei Servizi sociali del Comune ristrutturati, potenziati e ridistribuiti sul territorio, di aiuto alle persone in difficoltà.
Ultima considerazione: secondo Trieste Verde,, concordemente con la Lista civica Muggia, si è ancora in tempo a rivedere il progetto di trasferimento dell'ospedale pediatrico Burlo Garofalo a Cattinara, di due terzi più costoso ed illogico rispetto ai soldi necessari per implementare le sue dotazioni tecniche ed i nuovi servizi da offrire all'utenza, anche in considerazione delle ingenti somme spese nell'ultimo anno dallo stesso Burlo per ampliare e migliorare l'offerta nella sua attuale sede.
Per altro questa sarebbe anche l'unica possibilità reale per salvare dall'abbattimento l'unica area alberata presente in zona: la Pineta di Cattinara. (nella foto la manifestazione promossa dal Circolo Miani e Trieste Verde con Fogar in piazza Unità, poi le residenti hanno preferito affidarsi ai politici “boia” della Pineta che hanno votato la sua distruzione approvando il progetto di trasferimento del Burlo).
Questo è il nostro modo di operare, anche perchè alla salute nostra e dei nostri cari ci teniamo, ed assai.
Che gli altri facciano quel che credono ma almeno i Triestini ed i Muggesani non potranno dire che questa volta non ci sia un'alternativa al solito andazzo politico, poi certo sarà il loro voto a decidere, basta però non lamentarsi poi.
Trieste Verde e Lista civica Muggia.
Una rapina in guanti bianchi. Bollette Acqua, Luce e Gas. » Inviato da valmaura il 13 September, 2021 alle 11:24 am Le privatizzazioni volute da questa politica che mai ne parla. Altro che “libero mercato” sembra il cartello dei nuovi “narcos”, ma legalizzato.
Diciamolo subito che rispetto al consumo reale gli utenti, cioè noi, finiscono con il pagare quasi tre volte tanto. E l’acqua poi è un bene comune, cioè pubblico e di cui noi terrestri siamo tutti proprietari.
Le bollette, o fatture, poi sono incomprensibili e nascondono sotto varie voci, la più usata è “oneri, o spese, di sistema”, le fregature.
Prima di sviscerarne alcune merita commentare l’odierno annunciato aumento in doppia cifra per la fornitura di energia elettrica e gas a partire dal primo ottobre, cioè domani.
Lo motivano, udite udite, con l’aumento dei consumi determinato dalla fine della clausura da Covid-19.
E questo sarebbe il “libero mercato”? Il prezzo del petrolio è in calo (è la materia prima a cui si sintonizza l’andamento del prezzo energetico) e l’aumento delle vendite, come da loro annunciato, solo in un mercato italiota e drogato porta ad un aumento invece che ad una riduzione dei costi e delle tariffe (più vendo e più guadagno ergo ho tutto l’interesse a tenere i prezzi bassi per incentivare proprio il guadagno).
Ma torniamo a noi. Partiamo dall’acqua dove non c’è questa finta concorrenza ma il monopolio di Acegas-Aps Gruppo Hera, la fu municipalizzata. Qui non si paga il consumo, l’acqua lo ripetiamo è di tutti, ma solo le spese di trasporto e smaltimento più accise e tasse.
Trieste è la città in Regione, e tra le prime cinque in Italia, con le bollette più care. E si che gli impianti, di raccolta, convogliamento e smaltimento sono stati tutti costruiti dal Comune di Trieste, ergo pagati con i soldi nostri, e dunque ne deriverebbe che le tariffe richieste agli utenti per l’ordinaria manutenzione dovrebbero essere bassissime.
Poi per anni e anni le tubature perdevano oltre il 40% del trasportato per mancati interventi di riparazione, ma nessun problema tanto pagavamo noi. Infatti la voce più inaccettabile che ci viene fatta pesare è il rimborso delle perdite, e vale pure per energia elettrica e gas, “per strada”, ovvero PRIMA del nostro contatore. Ergo noi garantiamo ai nostri fornitori un indebito ma assicurato guadagno: insomma il tutto venduto, un parco clienti doppio quanto immaginario che frutta però ai fornitori denaro reale.
Ovvio che a questo punto nessuno di questi è spinto a fare accurata manutenzione delle reti, anzi, tutto quello che perde per strada è un guadagno garantito e pagato da noi in bolletta. Oltre che un danno all'ambiente.
Un furto, un pizzo, una tangente o chiamatela come vi pare, ma risparmiateci almeno il “libero mercato”.
Poi ci sono altre voci incomprensibili, e questo vale per tutte e tre le forniture, quanto ingiustificate: a partire dal canone di nolo del contatore che rimane perennemente di proprietà dei fornitori.
In sostanza ti fanno pagare vita natural durante e ben oltre il costo dell’apparecchio, scelto ed imposto da loro, lo strumento del loro guadagno. Un po’ come al bar ti facessero pagare per il caffè una percentuale dei costi per l’acquisto della cassa che emette gli scontrini.
Poi le famose accise e tasse.
Il caso più eclatante è quello di una fornitura di gas per meno di un metro cubo all’anno: il costo sarebbe pari a meno di un euro ma all’anno. L’utente però si trova a pagare oltre 100 euro annuali divisi su sei bollette solo di spese fisse, accise, perdite di sistema e tasse.
OK il prezzo è giusto!
Voi questo sistema come lo chiamate?
Trieste Verde e Lista civica Muggia.
Balle a ruota libera. » Inviato da valmaura il 13 September, 2021 alle 11:21 am Togliamoci alcuni sassolini, perchè quando è troppo è troppo.
di Maurizio Fogar. Iniziamo dalla Ferriera, quella vecchia, che su quella annunciata la candidata sindaca pentastellata non apre bocca, come sui dragaggi.
Patuanelli Santo subito!
Parola di “Richetti: «La Ferriera chiusa è un miracolo di Patuanelli»
“Con la chiusura della Ferriera il ministro Stefano Patuanelli è riuscito in un miracolo, lo pensa anche chi lavora in porto e conosce bene tutta la vicenda.”
Quelli che in Porto o altrove la pensano così non conoscono una mazza della ventennale vicenda Ferriera, per la cui soluzione i 5Stelle poco hanno fatto e quel poco fu totalmente sbagliato.
“San Stefano” non ha altri meriti se non quelli di aver “aperto la borsa”, pubblica non sua, scucendo ad Arvedi tutto, e pure di più, di quanto chiedeva per la SUA decisione di chiudere un'Area a Caldo che da almeno 15 anni lavorava in copiosa perdita economica.
E già che ci siamo: a chi pensa di beatificare Zeno D'Agostino, a cui invece auguriamo lunga vita dovunque vivrà, vorremmo sommessamente ricordare che già nel 2004 il Circolo Miani promosse un convegno cittadino alla Stazione Marittima per illustrare il percorso finanziato totalmente dai fondi Europei per la riconversione della Ferriera in attività logistica-portuale, sul modello di quanto avvenuto a Bagnoli (Napoli).
Ultimo dettaglio: se nei due ultimi anni di produzione la Ferriera ha drasticamente ridotto, ben sotto i limiti di legge, l'inquinamento acustico, eliminato gli “spolveramenti”, e le emissioni inquinanti (vedi nuovo impianto di filtraggio all'Agglomerato: 1milione800mila euro di spesa), ciò è ESCLUSIVAMENTE dovuto alla collaborazione costante intercorsa tra il Gruppo Arvedi, la Direzione dello stabilimento, ed il Circolo Miani e Servola Respira, ovvero tra Francesco Rosato, l'ing Dimastromatteo, oggi direttore dell'Ilva, e Maurizio Fogar, Romano Pezzetta.
Pertanto Arpa e Scoccimarro si mettano il cuore in pace che per loro la beatificazione può attendere.
Adesso Trieste ed i fantasmi verdi.
Di questi ultimi si ha notizia solo per la presentazione del simbolo e del nome, scopiazzato da Trieste Verde, come da atto Notarile Chersi proprietà intellettuale del Circolo Miani da oltre un biennio, sulla scheda elettorale: a Trieste come a Muggia. Sfidiamo chiunque a rimembrarne la presenza sulle vicende e sulle emergenze ambientali che le due città hanno vissuto nei due ultimi decenni.
Ma la scopiazzatura di temi ed esperienze non è loro solo esclusiva: gran parte del cosiddetto programma di Adesso Trieste altro non è che il copia ed incolla di articoli, servizi, resoconti di manifestazioni, non in e da campagna elettorale, apparsi negli ultimi anni sulle pagine social del Circolo Miani. Anche per loro vale quanto scritto per i fantasmi verdi, mai visti sul territorio in questi decenni. Sulla stampa invece si, perchè assieme ai Bandelliani sono funzionali alle tattiche editoriali del piccolo giornale e associati.
Interessante notare l'ultimo pastone sui giardini e le aree pubbliche, dove tutti questi e tutte le altre forze politiche che a ruoli inversi hanno sgovernato questo territorio, nulla hanno mai fatto, lasciando il Circolo Miani e Trieste Verde in piena solitudine a denunciare i giardini degradati ed inquinati, la mattanza degli alberi, il proliferare da Far West di antenne e ripetitori, l'abbandono degli edifici pubblici anche di pregio (villa Haggiconsta, villa Stavropulos, villa Cosulich ed Engelmann, la ex scuola elementare De Amicis di via Combi, e l'elenco potrebbe continuare).
Ma ora, mercè stampa e televisioni, questi partiti sembrano esserne gli unici difensori.
Ma per favore!
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