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Circolo Miani » News Correnti » Page 82 Mio Dio, com'θ triste Trieste anche sotto elezioni. Siamo da Aiazzone! » Inviato da valmaura il 25 September, 2021 alle 1:54 pm Chi non ricorda le micidiali uscite pubblicitarie del mobilificio Aiazzone sulle televisioni private?
Non per dieci, non per cinque, non per tre
. neanche alle storiche bancarelle della Fiera di San Nicolς.
In questa campagna elettorale oramai la propaganda ha toccato vette inarrivabili: fanno a gara a chi promette di piω, ma attenzione se aspettate di sentire una cosa concreta, un tempo certo, un fatto, allora rimarrete delusi. Perfino la penna Rumiz si mette a fare l'agit prop negando l'evidenza, e si che per un giornalista θ peccato mortale rinunciare ad esercitare la memoria e ricostruire i fatti.
Ma d'altronde da chi per venti e passa anni non ha dedicato una riga alla tragedia Ferriera θ difficile aspettarsi qualcosa.
Se prestate un minimo di attenzione, si lo sappiamo ci vuole uno stomaco di ferro, alle loro sparate, noterete che da destra, al centro per finire con la sinistra sono tutti uguali: fumisterie un tanto al chilo per non dire nulla di diverso. Tanto che uno sano di mente potrebbe domandarsi a cosa servono tanti candidati e tante liste, che parlano tutti la stessa lingua usando le stesse parole.
Poi scendono in campo pure i giovani di Greta che in tutti questi anni non hanno mosso dito contro la mattanza degli alberi in cittΰ e sul Carso, nι alzato sopracciglia sul degrado totale di giardini, inquinati, ed aree verdi, ma questi volano alto salvo quando si fanno fotografare sorridenti con l'assessore regionale Scoccimarro uno dei responsabili di questo sfascio.
Della sanitΰ triestina non parla invece nessuno, cosμ come della nuova Ferriera alle Noghere e della vecchia che rinasce, sui Dragaggi poi silenzio pneumatico.
Parlano tanto di giovani e futuro ma non spiccicano verbo sulle invereconde condizioni di sfruttamento e precariato di cui le esternalizzazioni dei servizi comunali, Trieste e Muggia, sono tra i primi responsabili. Della povertΰ poi meglio non parlare che non fa tendenza, specialmente se si dibatte in un salotto buono all'ora dell'aperitivo. Il degrado dei quartieri lo vivono come una originalitΰ turistica da far vedere al solito leader nazionale in toccata e fuga a Trieste.
Poi si domanderanno, con l'espressione stupita e con la bocca a culo di gallina, di come la maggioranza degli elettori non sia andata a votare.
Mio Dio, com'θ triste Trieste anche sotto elezioni.
Trieste Verde.
Spacciatori di veline. » Inviato da valmaura il 24 September, 2021 alle 3:38 pm La differenza tra fare il giornalista ed il megafono di politici e potenti.
E' ora di spiegare ai nostri lettori la sostanziale differenza tra il praticare del giornalismo al servizio dei lettori che ti pagano lo stipendio acquistando il giornale o con il canone TV, ed essere semplicemente degli spacciatori di veline, dei megafoni acritici dei politici e delle lobbies.
Le campagne elettorali sono esemplari per capire ciς: quando un amministratore candidato parla ad esempio di Piscine Terapeutiche, di caserme di Roiano, di Tram e canale di Ponterosso, va fatto obbligo al giornalista di ricordare i fatti, la storia, le responsabilitΰ, e poi fare DOMANDE nel merito.
Quando vanno a metter piede nelle periferie va fatto sempre obbligo al giornalista di ricostruire il quadro sociale, urbanistico ed umano delle stesse, ricordando chi per anni ha amministrato e porta dunque la responsabilitΰ politica dello stato di cose. E vanno incalzati questi politici propagandisti con domande ficcanti sulle responsabilitΰ precedenti dei partiti a cui appartengono, e sulle soluzioni CONCRETE e fattuali che propongono, che l'aria fritta serve solo a dare aria ai denti.
Le interviste vanno fatte non sdraiate, lasciando al politico la libertΰ di scegliersi gli argomenti, ma devono essere puntuali e quando l'intervistato presenta la solita supercazzola di circostanza, la stessa domanda va ripetuta finchθ non risponde nel merito.
La stessa cosa va fatta nei confronti di movimenti fantasma come i Verdi et similia e di loro rappresentati spuntati dal nulla solo a tre mesi dal voto. Un giornalista vero, non una caricatura, qui ha gioco facile: deve solo chieder loro dove erano fino ad oggi sui temi principali, l'ambiente θ il loro preferito, di cui oggi si professano improvvisi paladini.
Cosμ chi si spaccia per giornalista rispetta un minimo sindacale di diritto all'informazione nei confronti dell'opinione pubblica, altrimenti θ un servitore degli interessi di parte.
Dunque θ pronto per lavorare al piccolo giornale o alla Rai regionale.
Teodor.
Rassegna stampa elettorale dell'organo del PD ed affini. » Inviato da valmaura il 24 September, 2021 alle 3:36 pm Il piccolo giornale di Trieste dΰ il peggio di se.
Oggi dopo il comizione itinerante del duo Letta-Russo sentite cosa hanno detto visitando i Puffi di via Grego, forse il peggiore complesso di edilizia popolare a Trieste, assieme al Serpentone di Valmaura: Russo. Ho avuto il piacere di accompagnare Enrico di persona a vedere il lavoro fatto in questi mesi. Abbiamo centrato la nostra campagna sui rioni, la parte della cittΰ piω dimenticata dalla politica e che noi vogliamo rilanciare, noi facciamo succedere cose lΰ dove gli altri non vengono.
Ora per la veritΰ centrodestra e centrosinistra hanno finora sgovernato la cittΰ negli ultimi 30 anni, 15 anni cadauno. Ergo hanno dimenticato e non sono venuti nelle periferie per tre decenni, dove il degrado, la povertΰ, l'emarginazione, di cui non si sono accorti per tre decenni di fila, θ tutto merito loro. E statene certi che le loro venute e le passeggiate di Adesso Trieste a loro latere, termineranno esattamente il 5 ottobre, casomai li rivedremo tra cinque anni a ripetere le solite prese per i fondelli alla prossima campagna elettorale.
Facce di palta, poi il resto del doppio paginone d'apertura della cronaca θ riempito dal Fratoianni, uscito indenne grazie alla prescrizione non rifiutata dal processone sui disastri provocati dall'Ilva a Taranto, in visita di sostegno al partner di Russo, Laterza.
Ma tranquilli arriva pure il futurista Bandelli, con il pesce guida De Gioia, che scopre improvvisamente che a Trieste esiste dal 2000 un vecchio inceneritore a Monte San Pantaleone, lasciato in preda alle diossine ed alle pantegane, esattamente ad un pugno di metri da un impianto sportivo frequentato da centinaia di bambini (questo lo aggiungiamo noi perchθ lui non se ne θ accorto).
Ci portammo a visitarlo una quindicina di anni or sono il Prefetto Giacchetti che vi rimase sconvolto, per noi che come Circolo Miani il territorio lo battiamo da decenni θ l'assoluta normalitΰ, il simbolo perenne della incapacitΰ di questa politica e ne abbiamo scritto decine di volte in questi anni, ma noi non facciamo notizia per questa stampa asservita ai partiti.
Poi arriva fuori tempo massimo l'assessora Lodi che ti apre il cantiere ad una settimana dal voto, per il recupero del giardino di Vicolo dell'Edera, lasciato marcire per 20 anni buoni, e dopo aver fatto per cinque anni abbattere migliaia di alberi (per non perdere il ritmo, tre anche nel giardino), si vanta di aver provveduto negli ultimi cinque anni alla piantumazione di cento alberi.
Ma nessuno a Trieste se ne θ accorto, salvo noi del Circolo Miani e di Trieste Verde, ma oggi di pseudo ambientalisti c'θ un fiorire ma solo sulla scheda elettorale.
Ma vergognatevi!
Trieste Verde. Nel deserto c'θ vita! » Inviato da valmaura il 23 September, 2021 alle 3:13 pm E si, nel deserto che circonda questa campagna elettorale surreale dei partiti muggesani, c'θ vita e partecipazione negli incontri della Lista civica Muggia, e ne abbiamo avuto felice conferma anche ieri pomeriggio nel quinto appuntamento sul territorio.
Appare sempre piω chiaro che queste elezioni di normale non avranno nulla e che i soliti programmini elettorali che per altro assai pochi leggono oggi diventano grotteschi di fronte all'emergenza a cui i cittadini di Muggia saranno chiamati a rispondere.
Duplice emergenza, la nuova mega Acciaieria e la questione Dragaggi nel Vallone. Una situazione che ve fermata prima che si metta in moto altrimenti dopo le proteste serviranno a nulla e la vita di Muggia sarΰ condizionata per i prossimi decenni.
A tutti quelli che non sono andati a votare perchθ tanto non serve a niente e la politica θ tutta uguale oggi diciamo che hanno l'occasione, anzi la necessitΰ di tornare al seggio per esprimere un voto che conta, pesante e decisivo, contro una classe politica che ha svenduto il futuro della nostra comunitΰ e per tutelare i propri interessi, la propria salute e la qualitΰ della vita.
Mai come il 3-4 ottobre gli elettori avranno in mano un voto che deciderΰ della loro e nostra vita.
Pensino per un attimo a quello che vogliono lasciare ai loro figli e nipoti per non offrire loro la tragedia di una seconda Ferriera.
Solo per questo θ nata la Lista civica Muggia, oggi una legittima difesa per tutti i concittadini.
Distinti e Distanti da questa politica, e se ce lo permettete, anche profondamente diversi moralmente.
Maurizio Fogar, candidato Sindaco Lista civica Muggia.
Ci si vede in piazzetta Borgo San Cristoforo domani venerdμ 24 settembre alle ore 18.
Un piccolo insopportabile. Una Procura indifendibile. » Inviato da valmaura il 23 September, 2021 alle 10:59 am Questo non θ un giornale quotidiano, e l'Eco della Serva della politica, anzi di quattro o cinque forze politiche: Russo ed il PD, il cespuglio della sinistra intellettuale Adesso Trieste, Richetti ed il residuo pentastellato, con il futurista Bandelli a chiudere il cerchio.
A Muggia poi θ il foglio di Bussani, PD, e basta.
Insistono a non capire che questo θ il sistema migliore per desertificare il giΰ misero parco lettori che con fastidio saltano a piθ pari questi inutili pastoni. Di informazione neanche a parlarne e lo stesso vale per la Rai regionale.
Poi inaccettabile la difesa della casta che una Assostampa ed un Ordine dei giornalisti che solo l'Italia in tutte le democrazie ha ancora come retaggio del regime fascista, fanno contro i cortei di tante persone, sulle cui ragioni si puς dissentire, che sfilano sotto le loro redazioni in modo civile e pacifico ed osano criticare il loro modo di fare informazione.
Forse farebbero meglio a cambiare nome, ne suggeriamo due: Pravda e Agenzia Stefani del Minculpop.
Lo abbiamo scritto mesi e mesi or sono che queste elezioni sono truccate e falsate, perchθ si priva l'opinione pubblica di un minimo di informazione decente e non servile.
Questo θ, e da tempo, semplicemente un regime in guanti bianchi, che le mani θ meglio che non le mostrino.
E due parole lasciatecele spendere sull'arresto all'americana di un cittadino, a noi importa poco che sia candidato sopra o sotto, che a tutti θ sembrato eccessivo, e che nelle modalitΰ ha drammaticamente portato alla memoria un altro video, quello della polizia americana dove ha perso la vita un afroamericano.
Francamente, anche se la cosa poteva essere preparata ad arte dai protagonisti per ritagliarsi uno spazio propagandistico, chi ha gestito l'operazione di polizia dovrebbe essere mandato a dirigere il traffico.
E la Procura meglio farebbe ad occuparsi di casi piω seri, che esprimono una violenza istituzionale senza precedenti: tipo quella di una Asugi che mura un Auditorium a Valmaura sottraendolo all'uso pubblico per cui era stato costruito e pagato, oppure quello della delibera della Giunta comunale che non esita baldanzosamente a violare due leggi dello Stato, sotto gli occhi di un Commissario del Governo inane nella sua funzione di controllo (invece di piantare un albero per ogni neonato registrato all'anagrafe comunale, 1200 nel 2019, delibera di piantarne solo due, uno per genere), oppure contro chi viola apertamente il diritto alla Privacy sottraendo centinaia di numeri telefonici per usarli a fini elettoralistici. Od ancora: contro amministratori pubblici che sottoscrivono un Protocollo d'Intesa a favore della nuova Acciaieria alle Noghere impegnandosi a mantenere segrete a tutti i cittadini le informazioni.
Ecco difficile riporre ancora fiducia in una magistratura che palesemente adotta due pesi e due misure, e lo scriviamo, per chi conosce la storia del Circolo Miani, con profonda tristezza.
Teodor.
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