Ieri in Ferriera ่ accaduto quello che temevamo e da due mesi inutilmente avvertivamo.
Partiamo dalla cronaca: alle 20 hanno fatto esplodere a poche decine di metri dalle case 300 chili di esplosivo (tritolo o dinamite poco importa) in un colpo solo, gli impianti e gli edifici della sola Cokeria (dalla ciminiera alta un'ottantina di metri, alla Torre piezometrica ai sili di caricamento), poi lo spieghiamo meglio al giornalista del Piccolo che ancora non lo ha capito. Le case di mezza Servola hanno tremato, con armadi che si aprivano, bicchieri e suppellettili che cadevano, il panico che si diffondeva tra la gente: bambini che piangevano e cani impazziti. E questo perch่ non hanno scelto di gestire gli scoppi in sequenza ma in una volta sola, e non hanno fatto afflosciare su se stessi gli edifici ma semplicemente rovesciare.
Prima e dopo la fortissima esplosione hanno creato il diversivo con una prima ondata, piccola, di fuochi d'artificio, e subito seguita da una seconda parte durata una quindicina abbondante di minuti.
Lo scopo era chiarissimo come l'ora scelta per utilizzare il buio della notte: tentare di occultare e nascondere i nuvoloni enormi di polvere, nera e pesante nella parte bassa, che si sono levati ed hanno investito mezza cittเ sulla direttrice Chiarbola-Ponziana-Campi Elisi-San Giacomo- San Giusto. Esattamente quello che non doveva succedere e che da mesi avevamo paventato vista la conformazione di quelle polveri inquinantissime e cancerogene.
La seconda, interminabile ondata di fuochi pirotecnici ha dato il colpo di grazia a migliaia di residenti: i botti fortissimi che si verificavano sopra le loro teste sulle quali ricadevano, e grazie a Dio che il terreno era ancora umido di pioggia, i lapilli dei fuochi, hanno fatto inferocire i Servolani e se questa mattina le autoritเ avessero passeggiato per Servola difficilmente ne sarebbero uscite vestite.
La domanda da porsi, e se la stanno ponendo anche alcuni residenti che annunciano esposti in Procura, ่ chi ha autorizzato una sequenza di fuochi cos์ imponente a due passi dalle case.
A partire dalle eventuali responsabilitเ del duo, Patuanelli e Fedriga, che hanno schiacciato il pulsante.
Ed ora passiamo ai commenti della folla di politici ed autoritเ che affiancavano i nuovi padroni della cittเ.
Partiamo dal solito inviato in Ferriera del foglio locale che non ne azzecca mai una che sia una.
In pochi secondi vengono gi๙ la ciminiera della cokeria e gli ultimi quattro edifici ancora in piedi. Quando la polvere sollevata dalla detonazione di 300 chili di esplosivo si posa al suolo, lo skyline ่ definitivamente cambiato: se si eccettuano i tre bomboloni dell'altoforno (tutelati come archeologia industriale) nulla pi๙ ricorda un'attivitเ siderurgica durata per oltre un secolo. scrive.
Peccato che non sia vero: a ricordare la Ferriera rimangono gli edifici della centrale termica, il gruppo dell'Agglomerato e palazzine varie. I bomboloni si chiamano Cowper e sono sei, non tre, e solo uno di questi dovrebbe divenire museo, cos์ giusto per la cronaca.
Passiamo ai politici, uno spasso: partiamo da Dipiazza che vanta 20 anni di battaglie contro uno stabilimento oramai contro ogni logica. Per fortuna ce l'abbiamo fatta. Ma ่ lo stesso Dipiazza sindaco che nel 2007 dichiar๒ sulla stampa che abbiamo fatto Bingo, la ferriera la salva Arvedi?
Arriviamo ai regionali. Fa ancora tenerezza vedere che l'assessore regionale per la difesa dell'Ambiente, e ieri pare non abbia difeso n้ l'ambiente n้ la salute, non abbia ancora capito che la scelta di chiudere l'Area a caldo della Ferriera ่ stata solo ed esclusivamente di Arvedi che ha deciso il tempo, il modo e soprattutto l'opportunitเ di quando farlo, ovvero intascare un centinaio ulteriore di milioni dal distributore Ministro Patuanelli, tanto i soldi erano nostri mica suoi. Basterebbe che andasse a leggersi le prime interviste del cavaliere cremonese del 2014 appena approdato a Trieste. In quanto alle prospettive di produzione a zero impatto ambientale che il gruppo dell'acciaio impianterเ fra Trieste e Cremona ne riparliamo quando installerเ a Servola i nuovi impianti di zincatura, smerigliatura e verniciatura che uguali a San Giorgio di Nogaro fanno disastri ambientali. Strano, ma anche no, che lui non lo sappia: ่ la sua Arpa a scriverlo.
In quanto ai commenti del volgo, raccolti a Servola, divertente quello di una gentile signora che affibbia a Nadia Toffa il merito di aver fatto qualcosa. Senza considerare chi ha chiamato Nadia Toffa e fatto con lei i cinque servizi delle Iene, le suggeriamo noi il nome: Circolo Miani che incidentalmente dal 1998 ha sollevato, assieme a Servola Respira, la questione Ferriera, e non solo, ed ha organizzato in piena solitudine centinaia di assemblee, manifestazioni e cortei con migliaia di cittadini: occupato il Municipio di Trieste, assediato il Consiglio regionale, coinvolto i medici del Burlo e del Centro Tumori, presentato 28 denunce in Procura. E dal 2004, Convegno alla Stazione Marittima, ha presentato il progetto di riconversione dell'area Ferriera in struttura logistica e portuale, senza perdere mezzo posto di lavoro e tutto finanziato dalla UE. Con buona pace di Zeno D'Agostino che allora nemmeno sapeva dove stava Trieste.
Ultimo particolare: chissเ perch่ poi Siderurgica Triestina-Gruppo Arvedi ha chiesto ed ottenuto negli ultimi due anni di produzione la collaborazione del Circolo Miani e di Servola Respira, nelle persone di Maurizio Fogar e Romano Pezzetta, che ha portato all'azzeramento del pesante inquinamento acustico, alla drastica riduzione delle emissioni inquinanti ed alla fine degli episodi di spolveramento.
Vi siete goduti dunque i fuochi offerti nella sagra dai nuovi padroni? Con l'autoverole benedizione di Patuanelli, Fedriga, Dipiazza, Scoccimarro e D'Agostino: bene ora godetevi nelle foto l'andamento delle polveri.