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Circolo Miani » News Correnti » Page 46 Noghere: una valle senza pace. » Inviato da valmaura il 10 April, 2022 alle 11:43 am I cittadini devono perς svegliarsi e darsi una mossa perchθ non sempre scoppia una tragica guerra a far saltare il progettato infausto mega Laminatoio a Caldo/Acciaieria come accaduto recentemente.
Ed ancor piω grave appare oggi il voto contrario alla mozione presentata dal consigliere della Lista civica Muggia, Maurizio Fogar, in Consiglio comunale che ha bocciato la proposta che impegnava il Comune ad attivarsi da subito con Coselag (ex Ezit) ed Autoritΰ Portuale per programmare gli estesi lavori di bonifica dell'area, magari salvaguardando le zone boschive, per individuare le tipologie di imprese da eventualmente insediare (a nullo impatto ambientale), e ad avviare fin dall'inizio una vera informazione-consultazione con le migliaia di residenti interessati (da Aquilinia a Santa Barbara).
Ieri spunta notizia dell'approssimarsi della vendita, dal fallimento CoopSette, di una estesa area in gran parte boschiva e pratile di ben 272.734 metri quadrati che lambisce il retro dell'ipermercato Montedoro Freetime ed arriva a sfiorare il confine di San Dorligo-Dolina.
In presenza giΰ di una offerta l'asta giudiziale si chiuderΰ inderogabilmente alla mezzanotte del prossimo 5 maggio.
Giΰ da domani, lunedμ, Maurizio Fogar si attiverΰ con il Comune, del cui territorio l'area fa parte, con il Coselag e con il MISE, per ottenere ulteriori informazioni e per preparare gli atti da depositare al Comune.
Si rammenta solo un piccolo particolare che il consigliere Fogar vive nel quartiere di San Vito a Trieste e che forse i tanti cittadini che risiedono a due passi da Montedoro, Aquilinia e Noghere avrebbero un interesse maggiore a saperne di piω, prima che sia troppo tardi, perchθ la sorte non bussa mai due volte nello stesso posto.
Per seguire la seduta del Consiglio comunale di martedμ 12 aprile con inizio alle ore 18 cliccare sul Link https://www.youtube.com/channel/UCcjJjA-GrjOUaORmI8H3QEQ Sempre Serenissima con undici anni di proroghe. I pasti agli ospedali della Regione. » Inviato da valmaura il 10 April, 2022 alle 11:41 am Mentre dalla magistratura veneta arrivano preoccupanti notizie la Regione FVG non ha ancora assegnato l'appalto di 317 milioni per il confezionamento dei pasti agli ospedali della Regione (per Trieste: Cattinara e Maggiore, e il pediatrico Burlo).
Intanto θ proprio l'azienda, i cui vertici sono sotto indagine in Veneto, a continuare in proroga da ben 11 anni a fornire il servizio al centro di una indagine affidata ai laboratori di ricerca dell'Universitΰ di Trieste e che aveva fornito risultati sconcertanti per il basso livello nutrizionale dei pasti.
Il bando θ stato pubblicato dalla Regione nel giugno 2021 e ad oggi non θ stato ancora individuato il vincitore tra le tre ditte ammesse, di cui una θ ancora la Serenissima indagata.
Contattare la Procura di Padova, please.
Trieste come neanche Las Vegas. » Inviato da valmaura il 9 April, 2022 alle 1:12 pm Stamane passeggiando, si fa per dire, per il ghetto dietro piazza Unitΰ ho notato la scomparsa di oltre i due terzi dei negozi di robivecchi, antiquariato e modernariato che occupavano buona parte dei fori commerciali. Sostituiti da una sfilza di locali ed esercizi della tipologia bar, pizzerie, paninoteche, pub et similia.
Alcuni dei commercianti superstiti mi hanno confermato che ogni mattina le stradine sono ridotte ad una discarica di lattine, bicchieri di carta, vetri rotti, avanzi e salviette, il tutto innaffiato da abbondanti orinate umane, che stavolta i poveri cani non ci azzeccano per nulla.
A questo aggiungiamo la paginona di cronaca di ieri l'altro sul Piccolo dove il vicesindaco Tonel entusiasticamente commentava l'ennesima apertura di diversi locali, ristoranti e pub in zona Viale bassa, a discapito ovviamente di attivitΰ commerciali.
Ora Trieste da anni ha il primato di pubblici esercizi (mangiaebevi) per numero di abitanti, statisticamente parlando ne ha piω di Las Vegas in proporzione.
Hanno invaso ed occupato gran parte degli spazi e delle piazze comunali, per non parlare poi dell'infelice Galleria Tergesteo.
Le domande che ci dobbiamo porre sono diverse.
Partiamo da quella piω ovvia: θ questo il futuro che desideriamo per Trieste?
Una cittΰ dove per altro stanno spuntando come funghi anche albergoni riservati tutti a clientela facoltosa, che θ dir poco. E da un lato ipermercati a gogς con la parallela scomparsa del piccolo commercio in centro e l'azzeramento di quello periferico, a fronte di una annuale riduzione del bacino di residenti.
Farne una Disneyland potrebbe anche essere una scelta, peccato che manchi una regia ed una programmazione complessiva (θ di oggi la notizia che il cantiere in atto dal 2019 per manutenzione dello storico Aquario a lato della vecchia Pescheria subirΰ un ulteriore ritardo di mesi ed un 500.000 euro di aumenti per ultimare i lavori: tanto paghiamo noi).
Poi non passa inosservata la questione dei continui cambi di gestione sulle attivitΰ di ristorazione: chi ne apre una in media resiste per uno o due anni e poi spesso fallisce.
E l'ultima domanda che sorge spontanea θ questa: tolti i turisti stagionali, croceristi compresi, mordi e fuggi dove i Triestini, in particolare i giovani, trovano i quattrini per pagarsi fino a notte fonda aperitivi, consumazioni e libagioni coi prezzi che girano?
Questa θ la plastica applicazione del viva lΰ e po' bon a cui segue sempre la legge del Menga.
Ci sbagliamo? Krsko e dintorni. Sciocchezze a ruota libera. » Inviato da valmaura il 9 April, 2022 alle 1:11 pm Dalla centrale nucleare di Krsko al, anzi ai due, Rigassificatore i politici non perdono l'occasione per apparire e dire sciocchezze.
Partiamo dall'assessore regionale per la difesa dell'ambiente Scoccimarro che oggi sulla stampa se ne esce criticando «i continui veti di una precisa parte politica che ha portato alla situazione di crisi odierna in cui dobbiamo scegliere comunque uno Stato che ci dia gas, petrolio o energia» (il riferimento θ ai 5 Stelle), Scoccimarro guarda anche al presente: «Nellimmediato bisogna investire in fotovoltaico e idrogeno e anche in rigassificatori offshore, ma compatibilmente alla tutela dellambiente e delle attivitΰ portuali».
Due strafalcioni in poche righe: i continui veti al Nucleare non li hanno messi i 5Stelle ma gli italiani che in ben due Referendum hanno votato a stragrande maggioranza contro (correvano gli anni Ottanta ed i Cinque stelle sarebbero nati circa 40 anni dopo), ed in quanto ai rigassificatori offshore solo a parlarne nel Golfo di Trieste, a parte l'incomprensibile vaghezza di quell'offshore che perς fa tanto figo, stride totalmente con le sue parole finali ma compatibilmente alla tutela dellambiente e delle attivitΰ portuali.
Poi tocca all'immancabile Dipiazza: Cosμ anche il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza: «Il problema θ che abbiamo sempre detto di no a tutto. Io, per esempio, sono pentito di averlo fatto sul rigassificatore. Quanto a Krko, ferme restando le esigenze di sicurezza, il tema θ che prima o poi dovremo chiudere le aziende e manderemo la gente a casa.
Ora pare che la sua memoria funzioni al massimo per 24ore e pertanto lo rassicuriamo: non ha motivo per pentirsi che lui θ sempre stato dal bell'inizio alla triste fine l'indefesso paladino del Rigassificatore di Zaule. E sulla centrale nucleare forse chiudere le aziende θ il male minore se confrontato a chiudere la vita, meglio a casa che in cimitero, posto che rimanga qualcuno in grado di seppellirti.
Ora non avendo nulla da rimproverarci, anzi, come Circolo Miani fummo tra i primi a segnalare, con una inchiesta giornalistica curata dall'amico geologo Calligaris nei primissimi anni Novanta, gli inaccettabili rischi per Trieste e la Regione che una Centrale Nucleare collocata a Krsko in Slovenia, non proprio di ultimissima generazione, a 130 chilometri dalla nostra cittΰ, creava.
E non per nulla l'Austria ne chiede da tempo la chiusura.
Criticammo duramente la Giunta regionale di centrodestra guidata da Tondo che addirittura ne auspicava il raddoppio e chiedeva l'inserimento, tramite le finanziarie regionali, nella societΰ proprietaria del nuovo ampliamento anche della Regione FVG.
Quando superficialitΰ e vuoti di memoria creano brutti scherzi, ma, va detto, con l'opinione pubblica che ci troviamo rischiano poco o nulla che i Triestini sono di bocca assai buona. 43 miliardi delle nostre Lire, ovvero 21 milioni di euro. » Inviato da valmaura il 7 April, 2022 alle 11:58 am Per cosa? Ma diamine θ l'importo, di partenza si badi bene, che il Comune prevede di spendere per un boschetto urbano in Porto Vecchio, a partire dai 130mila euro all'architetto di turno per il progetto. Che seguono di pochi giorni quelli analoghi per la sontuosa progettualitΰ dell'archistar Fuskas per le due stazioni della cabinovia, con le quali il nuovo arredo verde dovrΰ misurarsi, come recita il Comune: Essendo il viale larea in cui dovrebbe passare la cabinovia, nelle intenzioni del Comune il progetto di Femia dovrΰ dialogare con le stazioni e i piloni pensati da Fuksas.
Chiamare un giardiniere non andava bene?
Forse costava troppo poco.
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