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Circolo Miani » News Correnti » Page 410 Ferriera: Maurizio Fogar giovedì 3 dicembre alle ore 18 in piazza Unità. » Inviato da valmaura il 30 November, 2009 alle 11:53 am Giovedì 3 dicembre alle ore 18 mi recherò in piazza Unità, dove hanno sede tre delle più importanti istituzioni della nostra città. Il Municipio, ovvero la casa comune di tutti noi cittadini, la Presidenza della Regione, ed il Palazzo del Governo: la Prefettura. Lo faccio per rispondere alla mia coscienza e soprattutto alla mia dignità di uomo. Lo faccio per testimoniare alle istituzioni ed alla classe politica che le occupano che sono stufo, stanco della decennale presa in giro della nostra comunità, ma non rassegnato perché alla mia vita ci tengo, e alla mia salute pure. Può essere un paradosso avendo io scelto di mettere proprio la mia vita sul tavolo, quale ostaggio di una classe dirigente che in tutti questi anni ha messo a repentaglio la salute e le vite di tanti miei concittadini, dai bambini ai lavoratori, pur di favorire gli interessi di una multinazionale condannando Trieste ad un futuro di miserie. Lo faccio dunque per me, e non mi interessa se questo giovedì sarò solo, se pioverà o il cielo sarà sereno, e non chiederò a nessuno di fare altrettanto. Lo faccio per ricordare al Sindaco quello che lui non ha voluto fare in quasi nove anni di governo di Trieste, contrariamente a quanto invece compiuto dal Sindaco di Piombino la cui ordinanza di chiusura della Cokeria della Lucchini Severstal in quella città lui dovrebbe ben conoscere, e che tutti possono leggersi sul sito del Circolo Miani, l’unico che la ha pubblicata a Trieste ed in Regione (www.circolomiani.it). Lo faccio per accusare la Regione di essere inadempiente nei confronti di quanto stabilisce l’articolo 6 della nostra Costituzione, ovvero che la tutela della salute dei cittadini è un bene supremo garantito dallo Stato e non subordinabile agli interessi economici, come sancito dalla sentenza della Corte Costituzionale su di un caso analogo alla Ferriera. Per denunciare che la Regione è totalmente inadempiente nei confronti delle leggi dello stato e delle direttive dell’Unione Europea, e che ha omesso nella sua legge di citare le misure da assumere nei confronti dell’inquinamento da fonte industriale. Che ha omesso di controllare le centraline di monitoraggio e di verificare le dichiarazioni palesemente false scritte nella richiesta AIA dalla Lucchini, in palese violazione della legge e della sentenza della Corte Costituzionale. Per ricordare a chi qui rappresenta lo Stato ed ha il compito di vigilare sull’attuazione delle sue leggi, che nulla di ciò è avvenuto in questi anni, e un tanto valga pure per la contradditoria azione della magistratura triestina, in aperto contrasto, ad esempio, con quanto fatto da quella friulana. Lo faccio perché la rassegnazione non ferma chi inquina la nostra salute e corrompe la nostra vita di cittadini. E così proprio non si può più vivere. Maurizio Fogar Lettera al Sindaco di Trieste » Inviato da valmaura il 21 November, 2009 alle 12:34 pm Mi rivolgo a Lei, signor Sindaco, perché trovo sinceramente inaccettabili le Sue affermazioni riportate mercoledì 18 novembre in prima di cronaca sul quotidiano locale, a corredo della notizia della Sua firma dell’ordinanza che vieta il traffico veicolare urbano per "smog". Noto anche che nelle zone interdette al traffico, sono inseriti pure i quartieri di Servola, Valmaura e Chiarbola. Notoriamente assai trafficati in ispecie quello di Servola dove tra le vie Pitacco, Giardini e Carpineto, o via De Jenner, si incolonna da sempre il maggior flusso cittadino di auto. Lei ha da oltre otto anni disatteso totalmente gli impegni assunti con gli elettori almeno per quanto riguarda la vicenda Ferriera con annessi e connessi, dalla Sertubi, all’ipermercato Torri d’Europa, alle vasche a cielo aperto del Depuratore fognario cittadino, all’Inceneritore, e solo per citarne alcuni. Potrebbe aiutarLa il rileggere quanto da Lei scritto nel Suo programma elettorale per le elezioni del 2001 o quanto di copiosamente pubblicato sulle Sue dichiarazioni dalla stampa locale. O forse potrebbe almeno ricordare quanto scritto di Suo pugno e controfirmato, assieme all’ex Presidente della Provincia Fabio Scocimarro, a casa di quest’ultimo, dopo il primo turno elettorale nel 2006, anche sul Suo impegno di convocare immediatamente un Referendum cittadino sull’installazione del progettato Rigassificatore. Comunque l’originale del documento è a Sua disposizione presso il Circolo Miani. Lei sa benissimo, come dovrebbero ricordarlo tutti gli assessori ed i consiglieri della Sua maggioranza, a partire dal 2001, che Lei, loro ricoprono quelle cariche, grazie esclusivamente all’appoggio ed al consenso elettorale ottenuto nei quartieri che vanno da San Vito-Campi Elisi fino al Comune di Muggia su questi impegni mai rispettati. E grazie al determinante consenso dell’elettorato della Lista Civica "La Tua Trieste", sorta su iniziativa dei Comitati di Quartiere, che nelle amministrative del 2001 ottenne oltre il 2% dei voti nella nostra provincia, molto più allora ad esempio di partiti tradizionali quali la Lega Nord, l’UDC, i Verdi tanto per citarne alcuni. Lei sa benissimo che ho rifiutato le Sue ricompense nell’ottobre 2001, eravamo in tre con Romano Pezzetta nel Suo ufficio di Sindaco per tre volte consecutive, chiedendo in cambio di costituire in Comune un gruppo di lavoro tecnico per monitoraggi seri e percorsi utili alla dismissione della Ferriera ed alla soluzione degli altri gravi problemi, a partire dalle migliaia di metri quadrati di Eternit che ricoprono tutti i capannoni dell’area portuale fino all’inquinamento causato dall’Italcementi. Rinunciando ad ogni prebenda offertami e chiedendo di destinare quei pochi o tanti quattrini a finanziare questo gruppo di lavoro. Lei in tutti questi anni ha detto mille volte almeno che "il cancro della Ferriera andava chiuso subito" ma ha volutamente omesso di fare quanto la legge, direi proprio, Le imponeva in quanto Ufficiale Sanitario del Comune di Trieste. Perfino il Suo compagno di partito, l’Assessore Regionale De Anna, glielo ha ricordato poco tempo fa dalle colonne del quotidiano locale. Io mi vergogno di avere oggi un Sindaco che rilascia dichiarazioni come quelle riportate il 18 novembre e Le ricordo, a smentita di tutte le scuse da Lei addotte in questi anni per non firmare l’ordinanza di sospensione produttiva dello stabilimento Ferriera, provvedimento che comunque per legge non avrebbe compromesso alcun posto di lavoro, quanto fatto nell’ordinanza n. 24 del 6 ottobre 2005 dal Sindaco di Piombino, la più recente dopo le precedenti analoghe ordinanze dei Sindaci di Genova e Taranto, nei confronti proprio della Lucchini – Severstal. Ordinanza che ha resistito pienamente ai ricorsi fatti dalla proprietà al TAR della Toscana, e di cui Le allego la sentenza di rigetto del 15 dicembre 2005 confermata poi dal Consiglio di Stato. Capisco che colpire il Circolo Miani, cercando pervicacemente di chiuderlo, sia molto più facile che assumersi le proprie responsabilità nei confronti degli affari di una multinazionale e delle aspettative totalmente deluse di tanti cittadini e lavoratori. Trieste, 20 novembre 2009. Maurizio Fogar Scrivono di noi » Inviato da valmaura il 20 November, 2009 alle 11:01 am
Lettera aperta a Trieste. » Inviato da valmaura il 9 November, 2009 alle 3:04 pm Lettera aperta a Trieste. Non siamo degli intellettuali nè degli uomini politici, e non ne sentiamo alcuna mancanza, ma siamo dei normali cittadini che cominciano a vergognarsi nel definirsi triestini. Il silenzio decennale dei primi che non hanno mai speso parola per il dramma che decine di migliaia di concittadini, abitanti e lavoratori, stanno vivendo sulla propria pelle per gli affari della proprietà della Ferriera. La strumentalizzazione politica ed elettorale che i partiti e le istituzioni da loro occupate hanno fatto in tutti questi anni, testimoniando con la loro incapacità o peggio come la Ferriera sia la cartina di tornasole del fallimento della politica a Trieste. Ma ora il silenzio delle istituzioni, della cosiddetta società civile, della politica attorno alla scelta di Maurizio Fogar, che sostanzialmente chiede il mero rispetto delle leggi ponendo la sua vita ad ostaggio, assume il chiaro contorno di un sudario steso per nascondere la triste verità di una città e di una regione dove non esiste più il confine tra politica ed affari. Dove ogni legge, ogni impegno, ogni promessa possono essere tranquillamente disattesi per favorire gli interessi di pochi sulla pelle di molti e sul futuro di questa nostra Trieste. E spiace rilevarlo, sempre più spesso con la tacita inerzia anche degli organi d’informazione locali. Ce lo ricorderemo e lo ricorderemo alla nostra comunità.
Chi vuole sottoscriverla e dare una mano per raccogliere rapidamente altre firme, può passare al Circolo Miani in via Valmaura 77 (nono piano, ascensore di destra nel portone) con il seguente orario: 11,30 - 18 (continuato), oppure telefonare sempre in queste ore allo 040.383323. La lerttera verrà poi inviata alle testate giornalistiche regionali ed alla Regione e Comune di Trieste. Il tempo in tutta questa vicenda NON è una variabile indipendente. Ovvero bisogna fare presto. Da che parte sta il piccolo giornale di Trieste. » Inviato da valmaura il 3 November, 2009 alle 12:11 pm Lo si capisce una volta di più leggendo l’articolo firmato da Claudio Ernè a pagina 16 di oggi. Scopriamo grazie a lui per la prima volta che esiste un “Codice dell’ambiente” che a suo dire limiterebbe a “35 gli sforamenti nei dodici mesi” del benzoApirene. Noi, poveri ignoranti sciocchi, pensavamo che il limite annuo per le leggi europee ed italiane di 35 superamenti si riferisse alle PM10, le polveri sottili. E che per il benzoApirene bastasse superare il limite di 1 nanogrammo al metro cubo. Ma evidentemente questo nuovo “Codice dell’ambiente” deve essere l’undicesimo comandamento che Mosè si è scordato dal riportare. Illuminante al fine di capire dove vadano le simpatie del piccolo giornale è poi la definizione che l’unica centralina validata dal Ministero dell’Ambiente, quella posta alla fine di via San Lorenzo in Selva a Servola, non sia utilizzabile per i monitoraggi. E qui è bene fare un passetto indietro al luglio 2009, quando nella corposa relazione presentata dall’ARPA alla Regione, Provincia, Comune, ASS e Procura, tra gli altri, si dimostrava come i dati sull’inquinamento (soprattutto benzene, benzoApirene, PM10 e PM 2.5, le micropolveri) rilevati da questa centralina fossero in totale controtendenza con i risultati forniti dalle quattro centraline di proprietà della Lucchini – Severstal. Addirittura grottesco appariva il confronto fatto con la contigua centralina di via Pitacco, posta a quaranta passi da quella di via San Lorenzo. Insomma in buona sostanza l’ARPA non lo diceva ma lo scriveva nei grafici e nelle tabelle che qualcosa, anzi moltissimo, non quadrava nei numeri forniti dalle centraline della Lucchini. Cosa sia successo è cosa nota. La relazione di 63 pagine dell’ARPA è stata letteralmente fatta sparire, salvo per la conferenza stampa fatta dal Circolo Miani e Servola Respira. Ed oggi Claudio Ernè sul piccolo giornale non fa altro che illustrare le motivazioni di puro comodo fornite alcuni mesi fa dalla stessa proprietà della Ferriera, per giudicare illegittimi i dati rilevati da questa centralina. Dimenticando che proprio per rispondere a queste inattendibili motivazioni il Ministero dell’Ambiente, in collaborazione con l’ANPA e l’ARPA, aveva collocato una sua centralina accanto a quella contestata dalla Lucchini in via San Lorenzo, che per sei mesi aveva monitorato in parallelo. Il risultato? La conferma ministeriale della piena validità sia dei metodi di rilevamento e sia la conferma dei risultati dei monitoraggi della centralina di via San Lorenzo in Selva, come per altro lo stesso giornale su cui scrive Claudio Ernè aveva dato notizia. Non solo, nell’articolo di oggi si da man forte alla tesi della Lucchini riportando la notizia che “essendo la centralina – in questione – a ridosso della recinzione della Ferriera, non rispetta i parametri di distanza previsti dalla legge e i dati – toh! Guarda un po’ – che fornisce ai tecnici non sono utilizzabili nelle indagini.” Ci può allora il piccolo giornale fornire i parametri di distanza (cento, duecento, mille metri) contenuti in tale legge? Che a noi risulta disporre solo che le centraline di rilevamento debbano essere poste all’esterno degli stabilimenti industriali. Difficile ottenere una risposta perché già allora il PM Frezza aveva ribadito, anche dalle pagine del giornale su cui l’Ernè scrive, che la centralina in questione stava fuori dalla Ferriera e vicino ad una casa abitata da umani, la cui salute andava comunque tutelata e pertanto corrispondeva appieno a quanto stabilito per legge. In buona sostanza il piccolo giornale ben evitando di entrare nel merito, ovvero riferire i devastanti per la salute dati rilevati su benzene, benzoApirene, PM 10 e PM 2.5, dalla centralina, presenta la versione di comodo, già smentita dal Sostituto Procuratore anche sul quotidiano locale, della Lucchini – Severstal come la versione ufficiale dello Stato. Ma se questi drammatici risultati rileva questa centralina FUORI dalla Ferriera, cosa respirano gli operai DENTRO? Una risposta da CISL-UIL-CGIL che dovrebbero, e sottolineo il dovrebbero, anche tutelare la salute dei dipendenti, sarebbe opportuna. |
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