Circolo Miani - News Correnti




Home | Notizie | Articoli | Notizie flash | Foto | Video | Collegamenti | Scarica | Sondaggi | Contattaci

'L'Eco della Serva'
Fatti e misfatti della settimana

Laminatoio a caldo e “giornalismo” a freddo.
Le sorprese della censura talvolta sono anche divertenti. ..
(Leggi tutta la notizia)


Notizie Flash

Trieste Verde. A cosa diciamo no!
Dicemmo no alla progettata Centrale a Carbone nel Vallone di Muggia, battaglia vinta..
(Leggi tutta la news)


Contenuti
*Circolo Miani
*Ferriera: le analisi della procura
*Questionario medico Ferriera

Dati Accesso
Accesso Richiesto

Nome:
Pass :

Memorizza Dati

RegistratiPassword Persa?




Circolo Miani » News Correnti » Page 405

Basta con le farse!

» Inviato da valmaura il 21 September, 2010 alle 11:49 am

Nella riunione di sabato 18 settembre del Coordinamento dei Comitati di Quartiere, a cui ha preso parte una cinquantina di persone tra i Comitati di Chiarbola, Valmaura, Monte San Pantaleone, San Vito-Campi Elisi oltre a Servola Respira e al Circolo Miani, nel decidere l’organizzazione delle prossime manifestazioni, si è ritenuto pure di NON partecipare alla riunione odierna della Commissione Trasparenza del Comune di Trieste dedicata, ancora e sempre dopo oltre dieci anni, al problema delle emissioni inquinanti della Ferriera.

Nel ringraziare comunque il Presidente della Commissione, Alfredo Racovelli, per l’invito e senza voler fare torto ai pochissimi altri consiglieri, due o tre in tutto su 41, che in questi anni hanno dimostrato di saper affrontare l’argomento con la dovuta serietà, si è giudicato del tutto inutile partecipare ad una riunione dove si discuteranno le NOVE lettere che l’ARPA ha inviato dal 20 gennaio al 4 maggio 2010 a tutte le Istituzioni, Procura compresa, evidenziando la criticità e l’emergenza del costante aumento delle emissioni dei cancerogeni BenzoApirene e Benzene prodotti dall’inquinamento fuori controllo della Ferriera.

Al puntuale lavoro dell’ARPA ha corrisposto una lettera che definire pilatesca è fare un complimento al governatore Ponzio, del nuovo direttore dell’Azienda Sanitaria, il centrodestra-leghista Samani, che per evitare di definire chiaramente il rischio concreto per la salute dei triestini e muggesani, lavoratori compresi, che i dati ricevuti dall’ARPA indicavano, si è trincerato dietro ai “rimandi” su quanto scritto in passato dalla stessa ASS, con l’elenco dei numeri di protocollo delle lettere del predecessore Rotelli.

Per non parlare poi della assoluta non credibilità di un Consiglio comunale che, per citare l’ultimo esempio, il primo febbraio scorso ha votato all’unanimità una urgente mozione perchè il Comune adotti subito il Piano d’azione sull’inquinamento industriale (PAC), di cui è colpevolmente privo dal 2003 in aperta violazione della legge nazionale ed europea; acquisisca immediatamente un serio controllo della rete di monitoraggio sulle emissioni industriali, e costringa la Regione a tenere quella Conferenza dei Servizi per ritirare l’AIA alla Severstal.

Tutto rimasto lettera morta e chiacchiere all’unanimità.

Da ultimo si rileva come l’ARPA abbia messo in luce l’assoluta inutilità delle prescrizioni della vecchia AIA regionale, la cui revisione è stata insabbiata dalla Giunta Tondo da quasi tre anni anche qui in violazione spudorata di ogni legge esistente, così come della “perizia Boscolo” suggerita dal PM Federico Frezza, che si è rivelata ora per quello che sempre era stata: un vero favore alla proprietà della Ferriera.




Salviamo Trieste.

» Inviato da valmaura il 20 August, 2010 alle 12:18 pm

Ancora una volta, e nel bel mezzo di una crisi economica epocale, si risente parlare di elezioni politiche anticipate, per altro con una legge elettorale che il suo stesso ideatore, il leghista Calderoli, ha definito una “porcata” che impedisce agli elettori di scegliere i candidati da votare che sono invece imposti dal potere partitico rappresentato in Italia da cinque persone.

Ancora una volta si parla di accorpare le elezioni amministrative del prossimo anno (cadrebbero a fine maggio-inizio giugno) che interessano poche ma importanti città italiane, tra cui il Comune di Trieste, la sua Provincia e qui il Comune di Muggia, con le eventuali politiche, magari anticipando lo scioglimento degli enti locali.

Per Trieste sarebbe la terza volta consecutiva in quindici anni: così è stato infatti nel 2001 e poi nel 2006. Come sia andata è chiaramente sotto gli occhi di tutti. Infatti accorpare elezioni politiche ed amministrative significa cancellare la discussione ed il confronto sui temi locali, sulle proposte e sulle scelte che riguardano la nostra comunità e sugli uomini chiamati a gestire il territorio.

La campagna elettorale si fa sempre e solo sulla scelta di campo nazionale ed i candidati locali vanno a traino elettorale dei leader nazionali degli schieramenti in campo. Fu così infatti per le due volte passate: si votò per il candidato sindaco amico di B. oppure per quello amico di P. e si parlò solo del referendum politico nazionale a favore del centrodestra o centrosinistra.

E i risultati si sono visti e si vedono ogni giorno: Trieste è rimasta paralizzata ed incapace di risolvere i nodi importanti che bloccano le sue già scarse possibilità di sviluppo futuro. L’emergenza Ferriera che è rimasta esattamente inalterata come al 2001 ne è l’esempio macroscopico ed a chi nutre qualche dubbio in proposito consigliamo di leggersi i programmi elettorali dei candidati nel 2001 e poi di nuovo nel 2006.

Tutto è rimasto tale e quale allora con il di più dell’aggravarsi della crisi economica e la certezza che i lavoratori saranno a breve in strada senza che nulla sia stato fatto per fermare l’inquinamento che anche e finalmente secondo l’ARPA si è aggravato fortemente, e senza alcun piano di riconversione dello stabilimento e salvataggio dei posti di lavoro.

Ma potremmo parlare ad esempio della sanità triestina, con i tempi biblici per normali esami, del porto paralizzato, di un piano regolatore e del traffico non realizzati in dieci anni, della barzelletta del Magazzino Vini, di ottomila appartamenti sfitti in una città dove si è pensato a riqualificare parzialmente solo il “salotto buono”, lasciando le periferie ma anche il Borgo Teresiano nel più completo degrado.

Questa è stata la responsabilità di una classe politica, ma anche dirigente (Assindustria, management pubblico e privato, sindacati, stampa), frutto di quelle elezioni, ovvero eletta a traino del voto politico nazionale: “o di qua o di là”, dove l’unico problema è stata la caccia al voto locale di preferenza.

Se qualcuno nota, i pochi progetti di cui in questi anni si è parlato non sono mai nati dalla scelta di una amministrazione locale, che non ha mai discusso seriamente di quale futuro vuole per la città, ma sono stati “subiti”, quasi imposti da grandi gruppi multinazionali (dal Superporto al Rigassificatore per scendere fino alla catena di Ipermercati tipo Torri d’Europa che hanno massacrato il commercio locale nonostante le sperticate lodi inaugurali di Dipiazza e Paoletti) ed accettati trionfalisticamente con un mare di chiacchiere dai politici locali.

Il fallimento di questo gruppo dirigente, con quasi equanime responsabilità dei partiti di maggioranza e di opposizione ha portato la città sull’orlo del fallimento, della irreversibile accettazione di un fatale declino, favorito pure da una amministrazione regionale assolutamente irrispettosa degli impegni assunti verso Trieste: ancora una volta Ferriera docet.

Mi rivolgo pertanto a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro ideologia politica, perché nasca una forte richiesta di poter svolgere le elezioni locali in piena autonomia, per garantire un futuro a Trieste e non gli interessi di bottega dei partiti nazionali.

Questa è la prima emergenza da affrontare per salvare la città ora e subito.

Maurizio Fogar




ASS: perché solo ora? E ... meglio tardi che mai!

» Inviato da valmaura il 12 August, 2010 alle 12:09 pm

Era la prima e forse l’unica domanda che un giornalista, anche mediocrissimo, avrebbe dovuto porre ad un’Azienda Sanitaria che con dodici anni di ritardi ed inadempienze (non ha mai voluto fare, tra le altre cose, quella facilissima indagine epidemiologica a Trieste e Muggia richiestale dal Circolo Miani a partire dal dicembre 1999) solo oggi chiama i “superesperti”.

Ma la risposta appare scontata: ora che la barca affonda vogliono semplicemente coprirsi le terga.

Ah, seconda cosuccia per i “giornalisti” presenti alla Conferenza Stampa di ieri.

Come scritto nell’invito, e per rinfrescare loro la memoria riportiamo il passo integrale “…e con la partecipazione dei portavoce dei Comitati di Quartiere di Servola, Chiarbola, Valmaura, Monte San Pantaleone e Campi Elisi,…”, quella di ieri non è stata “un’Assemblea dei servolani” come erroneamente descritto, infatti tra le persone intervistate, di Servola ha parlato solo uno, gli altri erano di Chiarbola, Campi Elisi, Valmaura e Muggia ad esempio, e non è stata proprio un’assemblea ma una conferenza stampa.

Se poi dopo le venti telefonate di invito sono invece venute, alle 16 dell’undici agosto, una quarantina di persone, questo dimostra quanto alta sia la sensibilità e la volontà di partecipazione dei cittadini, ma anche la loro rabbia ed indignazione.

Ci pensino, se ne sono ancora capaci, partiti e sindacati.

“Per aprire gli occhi a tutti i triestini”: così chiude il resoconto sul piccolo giornale la gentile M.R. (immaginiamo Maddalena Rebecca). Peccato che i suoi occhi siano rimasti totalmente chiusi quando nel bel mezzo della Conferenza Stampa al Miani dall’altoforno della Ferriera è uscita per alcuni minuti un’immensa colonna di fumo nero, gas e solo gas letale per la salute, di cui ovviamente nel suo scritto non si fa cenno alcuno, e ci mancherebbe.

Come ancora neppure una righetta su quanto accaduto in Prefettura, nell’incontro di oltre un’ora, avvenuto in occasione della venuta a Trieste del Presidente della Repubblica o sull’inchiesta “Una Storiaccia esemplare” supplicata sul nostro sito (ad oggi 18.501 utenti unici registrati).

In quanto alle dichiarazioni di un sindacalista della Triplice riportate oggi dal quotidiano locale, si capisce perfettamente di come la proprietà russa debba una volta di più ringraziare i “rappresentanti dei lavoratori”, perlomeno alcuni, e di come invece gli operai debbano trovare ulteriore motivo di preoccupazione se il loro futuro viene appaltato a questi signori.

E per chiudere, un caffè doppio alla signora G.Z., al secolo Gabriella Ziani, che ha scoperto, con solo otto mesi di ritardo neh!, che dal 1 gennaio di quest’anno i limiti di legge per le emissioni inquinanti sono stati dimezzati, nonostante tutte le notizie fornite dal Circolo Miani alla stampa, aggiungendo di suo la dimenticanza su quali essi siano. Mentre sorseggia il caffè la aiutiamo noi. Per le PM10, polveri sottili, si è scesi dal limite, giornaliero (G.Z.) e non annuale, di 50 a quello di 35 per metro cubo; e le giornate di sforamento sono passate da 35 a 20 in un anno.

Un cucchiaino di zucchero?

“ULTIMISSIME: Mandrake, Nembo Kid e Batman chiamati a Trieste dall’ASS.  

Valentino Patussi paracadutato nelle foreste del Borneo alla ricerca di Tremalnaik e Kammamuri che dovrebbero completare il pool di Superesperti anti Ferriera.

Pare sia in fuga inseguito dai feroci Dayaki per nulla impressionati dal suo ripetuto qualificarsi  come “Ufficiale giudiziario dell’ASS triestina” in missione per conto di Dio.

Scartato invece Yanez de Gomera per il suo perverso vizio di fumare una sigaretta dopo l’altra.

E questo all’ASS triestina non piace proprio: fa male ai polmoni.”

Meglio tardi che mai!

Alla scoperta dell’acqua calda, ovvero di quali siano le condizioni del “lavoro sicuro”, “strategico” come amava dire il Cosolini, presidente di quell’ottimo tavolo regionale che per i cinque anni dell’era illyana in Regione non ha partorito nemmeno un frico, che offre la Ferriera di Trieste, e non da oggi.

Sbaglierebbe clamorosamente chi infatti pensasse che il “clima” interno allo stabilimento, descritto appena ora dopo anni di peana e lodi intessute alla proprietà dal piccolo giornale, sia frutto di una situazione terminale prossima alla chiusura.

Per almeno otto anni abbiamo denunciato, inascoltati da una stampa più interessata alla splendida cucina offerta nelle mense aziendali della Severstal, quali erano le reali condizioni in cui si lavora in Ferriera.

L’altissimo tasso di infortuni sul lavoro, i cui numeri sono stati per anni addomesticati come gridato invano anche al tavolo cosoliniano dall’unico sindacato degno di questo nome e che non a caso ha vinto le ultime lezioni per le RSU interne. Le morti sul lavoro, l’abbandono progressivo della manutenzione degli impianti, che ovviamente colpiva per prima la sicurezza di chi ci opera.

Oggi improvvisamente anche la stampa locale scopre quali siano le prospettive occupazionali che offre la Ferriera e, cosa ancora più gravemente significativa, quale ruolo svolgono alcuni sindacalisti in fabbrica.

Gli stessi che per anni non si sono accorti di come venivano smaltite “solo 350.000 tonnellate di rifiuti tossici”, o interrata abusivamente un’area pari ad otto campi di calcio nel Vallone di Muggia e che non hanno mai dedicato un comunicato stampa al devastante inquinamento che colpiva per primi proprio i lavoratori.

 




CONFERENZA STAMPA: Mercoledì 11 agosto, alle ore 16, nella sede del Circolo Miani, in via Valmaura 77 a Trieste

» Inviato da valmaura il 7 August, 2010 alle 3:01 pm

Mercoledì 11 agosto, alle ore 16, nella sede del Circolo Miani, in via Valmaura 77 a Trieste, Maurizio Fogar e Romano Pezzetta, a nome del Circolo Miani, Servola Respira, La Tua Muggia, e con la partecipazione dei portavoce dei Comitati di Quartiere di Servola, Chiarbola, Valmaura, Monte San Pantaleone e Campi Elisi, illustreranno la posizione dei residenti (oltre 74.000 cittadini) nei confronti delle notizie recentemente pubblicate in merito alla Ferriera di Trieste ed alle prese di posizione delle istituzioni coinvolte. Saranno altresì annunciate le prossime iniziative che verranno organizzate sul territorio.

Due soli commenti in merito a quanto apparso recentemente sulla stampa.

Quanto detto e scritto in questi undici anni dal Circolo Miani e Servola Respira trova ancora una volta puntuale conferma.

La proprietà dello stabilimento con l’inerzia quando non la complicità di amministratori pubblici, partiti e purtroppo anche della triplice sindacale, ha per dieci anni fatto quello che più le aggradava, a totale discapito dello sviluppo del porto e del futuro di Trieste,  traendone il massimo profitto economico, promettendo investimenti per lavori di cui non è mai stata in grado di produrre fatture e risultati, in assenza di un serio monitoraggio delle emissioni inquinanti e del rifiuto da parte dell’amministrazione comunale di realizzare quel piano di controllo dell’inquinamento industriale (PAC) pur obbligatorio per legge.

A fronte di un comportamento omissivo di Regione, Provincia e Comune che hanno disatteso completamente gli obblighi di legge e gli impegni assunti con la cittadinanza.

Dalle odierne affermazioni di un Sindaco che dichiara nel 2010 “Sulla Ferriera non posso fare nulla”, e non è assolutamente vero, smentendo quanto affermato a partire dalla campagna elettorale del 2001 “quel cancro va chiuso subito” e ripetuto in plurime dichiarazioni pubbliche in questi ultimi dieci anni “se sfora ancora una volta la chiudo domani”.

A quanto sollevato da un assessore provinciale all’Ambiente che scopre appena oggi le emissioni inquinanti (è dal 2005 che la Provincia nè ha il controllo per legge) e dichiara che bisogna “fare un tavolo serio” confermando che i 32 tavoli messi in piedi dal 2000 ad oggi erano evidentemente delle barzellette, compreso quello guidato dal per fortuna ex assessore regionale Cosolini nei cinque anni di amministrazione Illy.

Quanto poi dichiara una Regione responsabile fino all’ultimo del rilascio (Illy) di una AIA illegittima alla Severstal e poi di aver insabbiato (Tondo) per oltre due anni quella Conferenza dei Servizi per il suo ritiro, oltre ad aver tentato di gabbare la Comunità Europea presentando dati giudicati “non credibili”, suona ad ulteriore offesa per la memoria di tante, troppe persone, cittadini e lavoratori, ammalatesi e morte in questi anni di colpevole inerzia pubblica.

Il secondo commento riguarda il comportamento della stampa locale che non ha mai voluto riprendere l’inchiesta pubblicata sul sito giornale online del Circolo Miani, che per altro ha raggiunto i 18435 utenti unici registrati, un po’ meno delle copie normalmente vendute dal Piccolo, dal titolo “Una storiaccia esemplare”, mai dare notizia del piano di risanamento e riconversione dell’area, per il 60% pubblica, in cui opera la Ferriera, presentato già nel 2006 dal Circolo Miani, e rimasto l’unico esistente in questi anni, e soprattutto celare la lettera che Maurizio Fogar ha consegnato al Presidente della Repubblica in occasione della Sua venuta a Trieste il 13 luglio scorso.




Lettera al Presidente della Repubblica. Trieste 13 luglio 2010

» Inviato da valmaura il 13 July, 2010 alle 6:15 pm

Lettera al Presidente della Repubblica. Trieste 13 luglio 2010

  

Egregio Presidente Giorgio Napolitano,

Lei ritorna a Trieste a distanza di poco più di due anni da quel 27 marzo del 2008 dove fugacemente ebbi modo di incontrarLa per informarLa della drammatica situazione che uno stabilimento industriale di proprietà della russa Severstal, la Ferriera di Servola, un vetusto impianto siderurgico posto nel cuore della città, causava sulla salute di decine e decine di migliaia di triestini e muggesani, oltre che naturalmente sui 480 lavoratori, in una provincia che ha il più alto tasso di mortalità da tumori e da malattie respiratorie in Italia.

Le richiamo solo un dato: le emissioni di BenzoApirene, il più cancerogeno degli inquinanti al pari delle diossine, ha raggiunto medie annuali di 8.4 nanogrammi per metro cubo, contro un limite massimo tollerato di 1 per legge e con picchi che hanno spesso superato i 90/100 nanogrammi.

Oggi ovviamente la situazione si è vieppiù aggravata, nella colpevole assenza degli interventi, pur previsti per leggi, europee-italiane-regionali, delle istituzioni pubbliche preposte, a partire da quelle che i cittadini pagano per controllare e tutelare la loro salute.

Il comportamento di Regione, Provincia e Comune, signor Presidente, in questi ultimi dieci anni è stato assolutamente scandaloso per la loro inerzia ed omissività, arrivando a violare impunemente almeno quattro leggi dello Stato, senza patirne alcuna conseguenza.

Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, che il 13 luglio La accoglierà nella Sua visita in città è lo stesso che intervistato dalla stampa locale e nazionale, a seguito dell’inchiesta delle Procure di Grosseto e Perugia sul traffico e smaltimento nazionale di rifiuti tossici, che porterà agli arresti dei vertici triestini della Lucchini-Severstal, dichiarerà: “Nella vita non bisogna essere carogne. Quando l’altro giorno ho saputo quello che era accaduto al mio amico Francesco Rosato (l’Amministratore delegato della Lucchini spa arrestato per le indagini sugli smaltimenti rifiuti tossici, 350.000 tonnellate, della Ferriera di cui era anche direttore) mi sono rifiutato di parlare per non partecipare a questo sciacallaggio”.

Lo stesso comportamento della magistratura triestina nel merito è stato a volte stupefacente tanto da essere ripetutamente cassato, mi scusi la necessaria ripetizione, dalla Corte di Cassazione.

Un esempio per tutti: la sentenza emessa dal giudice Truncellito ove si attribuiva l’impressionante imbrattamento-inquinamento in uscita quotidiana dallo stabilimento alla responsabilità degli autisti dei camion che percorrevano a velocità troppo sostenuta le strade interne alla Ferriera determinando l’innalzamento delle polveri (?). O dove sistematicamente si riduceva il terrificante inquinamento di gas idrocarburi e di polveri sottili a semplice “imbrattamento” consentendo così per oltre un decennio ai vertici aziendali di cavarsela processualmente con ammende di pochissime migliaia di euro, pur in presenza della continuazione costante e ripetuta del reato.

Come ebbe a dire in un dibattito al Circolo Miani l’attuale Procuratore Capo di Tolmezzo, allora Procuratore Aggiunto a Udine, che aveva firmato, sulla base delle medesime imputazioni e violazioni di legge, il sequestro e la successiva chiusura della fabbrica chimica Caffaro di Torviscosa, Giancarlo Bonocore, “la legge è uguale per tutti, i giudici nell’applicarla forse no”.

Signor Presidente nel sostanziale silenzio, di cui prevediamo rimarrà parte anche questa lettera, della stampa locale, fatte salve rarissime e sporadiche eccezioni, e di un giornalismo che si è liberamente imposto da molti anni uno spontaneo bavaglio per non disturbare i manovratori della politica e i potentati economici,  i cui  confini  oramai  anche qui si sono persi da  tempo,  dopo aver  trasformato per ventiquattro ore l’aula del Consiglio Comunale di Trieste (28/29 giugno u.s.) in una Assemblea aperta alla città.

Iniziativa impedita dalla amministrazione comunale che ha fatto sbarrare l’ingresso, anche ai giornalisti, dalla polizia municipale ed ha privato di acqua ed uso di servizi igienici  per  oltre   venti ore i cittadini e le cittadine che avevano promosso la civile iniziativa ponendoli a condizione coercitiva dell’abbandono della sala consiliare, e dopo aver tentato di esprimere al Ministro degli Interni Maroni in visita alla Prefettura di Trieste (5 luglio u.s.) per la firma di un protocollo sulla sicurezza del territorio, una semplice domanda: se la tutela della salute e della vita di una comunità sia o meno sicurezza, abbiamo ritenuto, allo stato delle cose, inutile sollecitare un secondo incontro con Lei.

La lasciamo alla visione di una Trieste che purtroppo non rappresenta la città vera, come nei set di cartapesta dei vecchi films, circondato dall’attenzione di quei politici che sono i principali responsabili di questa situazione, della verticale perdita di fiducia dei cittadini nelle istituzioni e del degrado della nostra terra.

A Lei che proviene da una città che ha vissuto i drammi di Bagnoli e che dovrebbe conoscere quelli di Taranto ci limitiamo a dire che a Trieste forse la situazione è peggiore, e che un signore, tale Alexei Mordashov  che è stato da Lei insignito dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana solo poche settimane dopo l’ennesimo omicidio sul lavoro avvenuto nella Ferriera di Servola, oggi si è rivenduto, dalla sua Severstal a se stesso, pulito dai fallimentari debiti l’ex Gruppo Lucchini per un euro, pronto ad incassarne ora qualche centinaio di milioni, di euro, grazie ad una provvidenziale legge dello Stato dalla durata di soli 19 giorni, dal 2 al 21 dicembre 2009, e varata dall’allora Ministro Scajola per trenta persone societarie.

E questo grazie anche all’insabbiamento dal 28 agosto del 2008 da parte della Regione di quella Conferenza dei Servizi che doveva togliere l’AIA rilasciata allo stabilimento, in totale dispregio della legge. A questo scopo mi permetto di allegarLe l’articolo “Una storiaccia esemplare” pubblicato sul sito-giornale www.circolomiani.it

Ecco signor Presidente, proprio per questo, e per l’incredibile, se purtroppo non fosse corrispondente al vero, comportamento di un presidente di Regione, mi consenta di usare la “p” minuscola, che deliberatamente sceglie di chiudere la più significativa realtà socioculturale del capoluogo regionale, quel Circolo Miani che porta il nome di uno dei protagonisti della Resistenza, perchè “non ha amici in Regione - fra i partiti”, facendo uso smaccatamente privatistico del pubblico denaro. Con il confessato scopo di privare i nostri concittadini del più partecipato strumento che si conosca a Trieste.

La nostra gente, noi, siamo stanchi e stufi di assistere alle sofferenze dei nostri cari, dei nostri figli e nipoti, di entrare ed uscire dagli ospedali, di accompagnare i funerali di persone costrette a morire in ancor giovane età.

Ecco perchè riteniamo inutile organizzare alcuna iniziativa, in occasione della Sua nuova venuta a Trieste per un concerto che appropriatamente si aprirà con un Requiem, nei confronti di uno Stato che Lei istituzionalmente rappresenta e riguardo al quale i cittadini si sentono sempre più estranei.

Nell’inviarLe i miei cordiali saluti, Le allego una povera quanto sintetica biografia di Ercole Miani pubblicata da Galliano Fogar, lo storico che dovrebbe ricordare relazionò con Lei al Savoia l’otto settembre 1995, sul mensile edito dalla nostra Associazione.

 

Maurizio Fogar

 

Una storiaccia esemplare.

Per sommi capi. E si prega di tenere bene a mente le date.

La direttiva dell’Unione Europea del 13 ottobre 2003 vieta espressamente i cosiddetti “aiuti di stato” ed in particolare mette in mora l’Italia per le agevolazioni dette Cip 6 che fanno sì che l’energia elettrica prodotta da alcune importanti imprese private, tra cui i proprietari degli inceneritori e la Lucchini-Severstal, venga pagata dallo Stato italiano, ovvero da noi cittadini, anche tre volte il prezzo di mercato.

Il 23 luglio 2009 il Ministro, ora ex, allo Sviluppo economico Claudio Scajola, emana una legge la n. 99 che nell’articolo 30, comma 20, stabilisce tempi e modi per la risoluzione anticipata delle convenzioni Cip 6 del 1992.

Il 02 dicembre 2009 lo stesso ex Ministro emana il Decreto attuativo della legge in questione che stabilisce nell’articolo 2 “Il presente decreto si applica agli impianti di produzione di energia elettrica oggetto delle convenzioni Cip 6 IN ESSERE ( tra cui appunto la centrale di cogenerazione della Lucchini-Severstal alla Ferriera di Trieste ) ALLA DATA del 01 GENNAIO 2010”.

E nell’articolo 3 dello stesso decreto si fissa nel 21 dicembre 2009 il termine in cui le proprietà degli impianti in questione devono esprimere formalmente il loro interesse a partecipare alla risoluzione anticipata della convenzione Cip 6. Ovviamente la Severstal aderisce immediatamente.

Il decreto negli articoli seguenti stabilisce l’indennizzo che lo Stato, cioè noi cittadini, pagherà come rimborso-buona uscita a chi rinuncia alle agevolazioni Cip 6 che scadevano nel 2015.

Assolutamente strabiliante il calcolo grosso modo fissa che per i cinque anni rimanenti lo Stato anticiperà in UNA UNICA SOLUZIONE il totale dal 2009 al 2015, aumentato del 2% annuo di rivalutazione ISTAT (calcolato annualmente per i rimanenti cinque anni), con a parte un rimborso agli aventi diritto per ammortizzare i costi degli investimenti fatti per la costruzione degli impianti, scontato di un 6%. E gli importi saranno addebitati a tutti gli utenti italiani nella bolletta della luce sotto la voce A3.

Il decreto chiude stabilendo che entro il 31 dicembre 2009 il GSE, ovvero l’ente governativo gestore della rete nazionale dell’energia elettrica, dovrà trasmettere al Ministro l’elenco completo degli aderenti alla proposta di risoluzione anticipata delle agevolazioni Cip 6.

Breve promemoria.

La bresciana Lucchini comperò nel 1995 a prezzo di svendita, e per di più pagabile in rate annuali, la Ferriera di Servola SOLO DOPO che lo Stato, attraverso l’ENEL, firmò l’autorizzazione a costruire la Centrale di cogenerazione per la produzione di energia elettrica nello stabilimento triestino con la piena e totale concessione delle agevolazioni Cip 6, che allora duravano 8 anni dal momento dell’inizio della produzione. Tra le altre cose che oggi tutti, a partire dal sindacato confederale, dimenticano è che allora la Lucchini firmò un protocollo d’intesa in cui si impegnava a mantenere i livelli occupazionali in essere, quasi 1300 dipendenti. Infatti oggi i lavoratori sono 484, qualcuno in questi anni si è accorto, tra le altre cose di spicciola importanza quale l’inquinamento e le percentuali record di infortuni sul lavoro, dell’evaporazione dei posti di lavoro?

La Centrale triestina entrò in funzione nel 2001, aumentando in via esponenziale negli anni il totale di energia elettrica prodotta, e la prima durata delle agevolazioni Cip 6 ( i famosi 8 anni ) scadeva  nel 2009.

Ecco spiegato dunque perché la proprietà della Lucchini, arrivata sull’orlo del fallimento (l’unica voce attiva nel gruppo era la “cassaforte” garantita dalle agevolazioni Cip 6 della centrale di Trieste), poi rilevata di fatto dalle banche creditrici che ne affidarono la gestione al commissario straordinario della Parmalat Enrico Bondi, con l’incarico di vendere tutto il vendibile per recuperare i crediti, chiese al Governo Berlusconi tramite il Ministro Matteoli di firmare un protocollo d’intesa, era il 20 gennaio del 2003, per chiudere la Ferriera di Trieste nel 2009.

Infatti 2001 più 8 fa appunto 2009, a conferma dell’unico grande utile che derivasse alla Lucchini semifallita dalle agevolazioni Cip 6 su Trieste.

Poi Bondi, a ulteriore dimostrazione della sua bravura e del mandato ricevuto dalle banche, riuscì a vendere tutto il Gruppo Lucchini alla russa Severstal che ne assunse in controllo acquistando l’ ottanta per cento delle azioni.

Nel frattempo uno dei tanti Decreti Milleproroghe sfornati dai Governi prolungò le agevolazioni Cip 6, facendo incazzare l’Europa che aprì una procedura d’infrazione contro l’Italia, fino al 2015.

E prontamente la Severstal-Lucchini chiese di spostare la data di chiusura della Ferriera a quell’anno.

C’era un ultimo ostacolo da superare: la concessione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale da parte della Regione, vincolante per poter proseguire l’attività siderurgica, a sua volta vincolante per poter conservare le agevolazioni del Cip 6.

Perché le agevolazioni venivano concesse, così recita la legge istitutiva del Cip 6, a chi produce energia elettrica utilizzando, nel caso di Ferriere, almeno per il 51 per cento del “carburante” necessario a produrla, i gas di risulta e di lavorazione degli impianti, Altoforni, Cokerie, ecc.

Infatti la Centrale di cogenerazione di Trieste funziona per il rimanente 49 per cento con il gas metano ed è stata comunque costruita per poter continuare a produrre energia elettrica anche utilizzando solo il metano, a Cip 6 finito.

Dunque lo scoglio AIA viene superato con una delibera della Giunta regionale (fine dicembre 2007) guidata da Riccardo Illy, giudicata per molti motivi illegittima. Nella forma in quanto rilasciata tre mesi dopo il termine ultimo fissato dalla Direttiva UE, e che scadeva nell’ottobre 2007, e perché questa non poteva essere comunque assegnata senza l’esistenza di un piano regionale per la qualità dell’aria, come inderogabilmente fissato dalle norme comunitarie e dalla legge italiana. Piano che la Regione Friuli Venezia Giulia doveva predisporre dal 1999 ed il cui termine ultimo di approvazione scadeva nel 2003, e che incredibile a dirsi non è tuttora pronto e tanto meno approvato.

Una Regione che sotto le due presidenze Tondo inframezzate dai cinque anni di Illy, non ha rispettato la legge come duramente ricordato nella delibera della Commissione Europea che il 28 agosto 2009 respingeva l’incredibile richiesta della Regione e del Governo di far slittare di diciotto mesi i nuovi e più restrittivi limiti di legge giornalieri ed annuali per le emissioni degli inquinanti più cancerogeni. Con una motivazione, quella dedicata dal Governo Europeo alla Regione Friuli Venezia Giulia, dai toni particolarmente duri e dove le parole “inadempiente” ed “inaffidabile” si sprecavano.

E nel merito perché l’Autorizzazione venne rilasciata con beneficio d’inventario, ovvero con prescrizioni che avrebbero dovuto riportare le emissioni inquinanti emesse e ben sopra i parametri di legge dalla Ferriera, a posto dopo un anno. Esattamente il contrario di quanto invece prescritto dalla legge istitutiva dell’AIA che ne vincola il rilascio alla “fotografia dell’esistente” al momento della concessione. Ma c’è di più, nelle dichiarazioni a corredo della domanda per la Ferriera, la Sanitas azienda di famiglia del Gruppo Lucchini che ne cura la stesura, così come succederà per la partecipata Sertubi, nasconde ed omette alcune informazioni essenziali quanto pregiudiziali previste a corredo. Presenza di “obbiettivi sensibili nel raggio di mille metri in linea d’aria dal perimetro dello stabilimento”. Ovvero scuole, asili, ospedali, impianti sportivi, ecc. Negandone contro ogni evidenza l’esistenza, e sono un centinaio le “sviste”, tra cui il prestigioso ospedale pediatrico Burlo Garofalo e decine tra istituti scolastici ed affini. Senza che il funzionario regionale proposto per legge al controllo della “veridicità delle dichiarazioni” obiettasse alcunché.

Nel giugno 2008 sotto la spinta delle tante manifestazioni cittadine promosse dal Circolo Miani, Servola Respira e dal Coordinamento dei Comitati di Quartiere, il Comune di Trieste chiede la riapertura e la Revisione dell’AIA, alla nuova Giunta regionale guidata da Renzo Tondo.

In giugno 2008 dunque parte ufficialmente l’iter per la revisione dell’AIA che chiude, a termini di legge, la parte istruttoria il 28 agosto dello stesso anno, con la presentazione pure di una corposa quanto completa memoria tecnica  da parte del Circolo Miani, e che a quel punto la Regione insabbia. Ovvero nonostante la legge fissi dei perentori termini, la Giunta Tondo non convocherà mai quella Conferenza dei Servizi che dovrebbe, in questo certo caso, ritirare l’Autorizzazione Integrata Ambientale alla Ferriera di Trieste.

Perché ritirare? Ma per le motivazioni di cui sopra e perché la stessa ARPA, oltre al CIGRA dell’Università di Trieste, consulente della Procura, hanno ampiamente relazionato che le prescrizioni non erano state rispettate dalla Severstal-Lucchini e che comunque l’inquinamento in uscita dallo stabilimento superava ampiamente i limiti consentiti per legge.

Dopo diverse dimostrazioni pubbliche la Regione fornisce una prima spiegazione per chiarire la “scomparsa” della Conferenza dei Servizi. Sostiene che la proprietà ha fatto ricorso al Tar, senza per altro avanzare richieste di sospensiva o procedure d’urgenza, e che dunque bisogna attenderne la pronuncia, e magari anche quella del Consiglio di Stato.

Nel preclaro rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che prescrive appunto la netta separazione tra i tre poteri: quello giudiziario, che comprende anche i tribunali amministrativi, quello legislativo e quello esecutivo. Un po’ come se il Parlamento italiano avesse sospeso la promulgazione del 41Bis, il carcere duro per i mafiosi, perché Totò Riina e Salvo Provenzano dalla beata latitanza avessero presentato ricorso al Tar di Palermo.

 Il Sindaco di Trieste si rifiuta per oltre un anno, pure anche dopo un voto unanime del Consiglio comunale il 1 febbraio 2010, di sollecitare la Regione alla convocazione della Conferenza.

Poi dal luglio 2009 la Regione, assieme a Comune di Trieste e Provincia, con scadenza semestrale per bocca del suo presidente Tondo, dell’assessore all’Ambiente De Anna e del Direttore regionale, comunicano che la Conferenza può, anzi deve, essere convocata immediatamente per fermare l’allarmante inquinamento, che come scrive, ancora nel maggio 2007, il direttore dell’ASS triestina è “fonte di insorgenza di neoplasie e leucemie”. A parte l’osservazione del Renzo Tondo che in un comunicato stampa chiede al Presidente della Regione Renzo Tondo “l’immediata convocazione della Conferenza dei Servizi”, parlando di se in terza persona come e meglio di Giulio Cesare, sul quotidiano di Trieste “Il Piccolo” del 23 gennaio 2010. Di colpo la questione Tar scompare senza apparente ragione.

Importante questa data, perché abbiamo superato di 22 giorni quel 1 gennaio 2010 che per decreto è il termine temporale dirimente per ottenere il rimborso quinquennale anticipato del Cip 6.

Siamo nel frattempo arrivati al 5 maggio e dopo un’altra salva di dichiarazioni di assessori e politici regionali della Conferenza dei Servizi non è stata ancora fissata la data di convocazione, nel frattempo i vertici della Ferriera e della Lucchini spa, sono stati arrestati su ordine delle Procure di Grosseto e Perugia per l’indagine sullo smaltimento illegale di rifiuti tossici. A Trieste le indagini dei Carabinieri del NOE di Udine hanno portato alla scoperta di oltre 350.000 tonnellate di rifiuti tossici nell’area, pari ad otto campi di calcio, interrata abusivamente nel Vallone di Muggia.

Ma il Comitato Portuale ha tranquillamente rinnovato fino al 2015 alla Severstal-Lucchini la concessione dell’area di proprietà demaniale dove opera la Ferriera, per oltre il 60% appunto pubblica, e senza alcun limite prescrittivo, ovviamente con il voto favorevole di Regione e Provincia, il Comune si è scordato di presenziare. Così come il Sindaco Dipiazza si rifiuterà di rilasciare dichiarazioni alla stampa dopo lo scandalo nazionale dei rifiuti perché “Nella vita non bisogna essere carogne. Quando l’altro giorno ho saputo quello che era accaduto al mio amico Francesco Rosato (l’Amministratore delegato della Lucchini spa arrestato per le indagini sugli smaltimenti rifiuti tossici della Ferriera) mi sono rifiutato di parlare per non partecipare a questo sciacallaggio”.

Ma a questo punto i giochi sono chiaramente fatti.

La non convocazione, in aperta violazione per altro delle legge che regolamenta l’AIA, della Conferenza dei Servizi ha permesso di sorpassare la data del 1 gennaio 2010 ed ha così concesso alla Severstal, anzi direttamente al suo proprietario il rampante magnate russo Alexei Mordashov, uno dei tanti Putin Boys, che dopo aver liquidato il rimanente 20 per cento alla famiglia Lucchini con cento milioni di euro, si è rivenduto a se stesso, ovvero dalla sua Severstal a Mordashov persona il cento per cento (per 1, uno, Euro!) dell’ex Gruppo Lucchini, di incassare il cospicuo gruzzoletto, si parla di alcune centinaia di milioni di euro, da parte dello Stato italiano.

Pronta cassa, in contanti ed in una unica soluzione anticipata, non male in un periodo di crisi e mancanza di liquidità, particolarmente sentita nel Gruppo Lucchini-Severstal che ha chiuso l’ultimo bilancio “ufficiale” con la perdita di un miliardo di euro, del sessanta per cento degli ordinativi e licenziando nel mondo 5000 dipendenti.

Ecco ora che il 1 gennaio 2010 è passato la Conferenza può cominciare, i lavoratori possono concretamente attendersi di trovarsi in strada entro l’anno, gli abitanti di continuare ad ammalarsi e crepare, nella città con il più alto tasso di mortalità da tumori e malattie all’apparato respiratorio in Italia, ed i costi delle bonifiche del sito strainquinato, come inutilmente segnalato dal 2003 ad oggi in decine di verbali delle Conferenze dei Servizi decisorie nazionali, rimanere scoperti e da addebitarsi al pubblico denaro.

Che Tondo e compagnia bella non ne sapessero nulla? E che magari Putin, tra un lettone ed un Suv non ne avesse parlato all’amico Silvio, che appunto per fortuna di Mordashov in questo caso c’è, e che il comune amico ex Ministro non ne avesse parlato al buon Renzo?

Agatha Christie: una coincidenza è una coincidenza, due coincidenze sono un indizio, tre coincidenze rassomigliano ad una prova.





« PrecedentePagina 1Pagina 2Pagina 3Pagina 4Pagina 5Pagina 6Pagina 7Pagina 8Pagina 9Pagina 10Pagina 11Pagina 12Pagina 13Pagina 14Pagina 15Pagina 16Pagina 17Pagina 18Pagina 19Pagina 20Pagina 21Pagina 22Pagina 23Pagina 24Pagina 25Pagina 26Pagina 27Pagina 28Pagina 29Pagina 30Pagina 31Pagina 32Pagina 33Pagina 34Pagina 35Pagina 36Pagina 37Pagina 38Pagina 39Pagina 40Pagina 41Pagina 42Pagina 43Pagina 44Pagina 45Pagina 46Pagina 47Pagina 48Pagina 49Pagina 50Pagina 51Pagina 52Pagina 53Pagina 54Pagina 55Pagina 56Pagina 57Pagina 58Pagina 59Pagina 60Pagina 61Pagina 62Pagina 63Pagina 64Pagina 65Pagina 66Pagina 67Pagina 68Pagina 69Pagina 70Pagina 71Pagina 72Pagina 73Pagina 74Pagina 75Pagina 76Pagina 77Pagina 78Pagina 79Pagina 80Pagina 81Pagina 82Pagina 83Pagina 84Pagina 85Pagina 86Pagina 87Pagina 88Pagina 89Pagina 90Pagina 91Pagina 92Pagina 93Pagina 94Pagina 95Pagina 96Pagina 97Pagina 98Pagina 99Pagina 100Pagina 101Pagina 102Pagina 103Pagina 104Pagina 105Pagina 106Pagina 107Pagina 108Pagina 109Pagina 110Pagina 111Pagina 112Pagina 113Pagina 114Pagina 115Pagina 116Pagina 117Pagina 118Pagina 119Pagina 120Pagina 121Pagina 122Pagina 123Pagina 124Pagina 125Pagina 126Pagina 127Pagina 128Pagina 129Pagina 130Pagina 131Pagina 132Pagina 133Pagina 134Pagina 135Pagina 136Pagina 137Pagina 138Pagina 139Pagina 140Pagina 141Pagina 142Pagina 143Pagina 144Pagina 145Pagina 146Pagina 147Pagina 148Pagina 149Pagina 150Pagina 151Pagina 152Pagina 153Pagina 154Pagina 155Pagina 156Pagina 157Pagina 158Pagina 159Pagina 160Pagina 161Pagina 162Pagina 163Pagina 164Pagina 165Pagina 166Pagina 167Pagina 168Pagina 169Pagina 170Pagina 171Pagina 172Pagina 173Pagina 174Pagina 175Pagina 176Pagina 177Pagina 178Pagina 179Pagina 180Pagina 181Pagina 182Pagina 183Pagina 184Pagina 185Pagina 186Pagina 187Pagina 188Pagina 189Pagina 190Pagina 191Pagina 192Pagina 193Pagina 194Pagina 195Pagina 196Pagina 197Pagina 198Pagina 199Pagina 200Pagina 201Pagina 202Pagina 203Pagina 204Pagina 205Pagina 206Pagina 207Pagina 208Pagina 209Pagina 210Pagina 211Pagina 212Pagina 213Pagina 214Pagina 215Pagina 216Pagina 217Pagina 218Pagina 219Pagina 220Pagina 221Pagina 222Pagina 223Pagina 224Pagina 225Pagina 226Pagina 227Pagina 228Pagina 229Pagina 230Pagina 231Pagina 232Pagina 233Pagina 234Pagina 235Pagina 236Pagina 237Pagina 238Pagina 239Pagina 240Pagina 241Pagina 242Pagina 243Pagina 244Pagina 245Pagina 246Pagina 247Pagina 248Pagina 249Pagina 250Pagina 251Pagina 252Pagina 253Pagina 254Pagina 255Pagina 256Pagina 257Pagina 258Pagina 259Pagina 260Pagina 261Pagina 262Pagina 263Pagina 264Pagina 265Pagina 266Pagina 267Pagina 268Pagina 269Pagina 270Pagina 271Pagina 272Pagina 273Pagina 274Pagina 275Pagina 276Pagina 277Pagina 278Pagina 279Pagina 280Pagina 281Pagina 282Pagina 283Pagina 284Pagina 285Pagina 286Pagina 287Pagina 288Pagina 289Pagina 290Pagina 291Pagina 292Pagina 293Pagina 294Pagina 295Pagina 296Pagina 297Pagina 298Pagina 299Pagina 300Pagina 301Pagina 302Pagina 303Pagina 304Pagina 305Pagina 306Pagina 307Pagina 308Pagina 309Pagina 310Pagina 311Pagina 312Pagina 313Pagina 314Pagina 315Pagina 316Pagina 317Pagina 318Pagina 319Pagina 320Pagina 321Pagina 322Pagina 323Pagina 324Pagina 325Pagina 326Pagina 327Pagina 328Pagina 329Pagina 330Pagina 331Pagina 332Pagina 333Pagina 334Pagina 335Pagina 336Pagina 337Pagina 338Pagina 339Pagina 340Pagina 341Pagina 342Pagina 343Pagina 344Pagina 345Pagina 346Pagina 347Pagina 348Pagina 349Pagina 350Pagina 351Pagina 352Pagina 353Pagina 354Pagina 355Pagina 356Pagina 357Pagina 358Pagina 359Pagina 360Pagina 361Pagina 362Pagina 363Pagina 364Pagina 365Pagina 366Pagina 367Pagina 368Pagina 369Pagina 370Pagina 371Pagina 372Pagina 373Pagina 374Pagina 375Pagina 376Pagina 377Pagina 378Pagina 379Pagina 380Pagina 381Pagina 382Pagina 383Pagina 384Pagina 385Pagina 386Pagina 387Pagina 388Pagina 389Pagina 390Pagina 391Pagina 392Pagina 393Pagina 394Pagina 395Pagina 396Pagina 397Pagina 398Pagina 399Pagina 400Pagina 401Pagina 402Pagina 403Pagina 404 • Pagina 405 • Pagina 406Pagina 407Pagina 408Pagina 409Pagina 410Pagina 411Pagina 412Pagina 413Pagina 414Pagina 415Pagina 416Pagina 417Pagina 418Pagina 419Pagina 420Pagina 421Pagina 422Pagina 423Pagina 424Pagina 425Pagina 426Pagina 427Pagina 428Pagina 429Prossima »


MeteoSat
Previsioni Oggi Previsioni Domani Previsioni DopoDomani
Copyright © 2005 by Circolo Miani.
Powered by: Kreativamente.3go.it - 21 December, 2024 - 1:07 pm - Visitatori Totali Nr.