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Circolo Miani » News Correnti » Page 404 Circolo Miani, sabato 23 ottobre, ore 16 incontro pubblico con Maurizio Fogar. » Inviato da valmaura il 21 October, 2010 alle 5:11 pm
Sabato 23 ottobre alle ore 16 al Circolo Miani in via Valmaura 77 a Trieste, la pubblica testimonianza di Maurizio Fogar sulle notizie apparse con un risalto che mai il quotidiano locale ha ritenuto di dedicare alle attività del Circolo Miani in trenta anni di vita, in una campagna mediatica che ha come unico obbiettivo quello di togliere di mezzo l’unico ostacolo serio alla prepotenza dei partiti, alle loro decennali bugie, alle menzogne di stampo elettoralistico che tra poco “lor signori” ci verranno a raccontare nei nostri quartieri. Un chiarimento che Maurizio Fogar ha ritenuto di dare alla gente, alle tante persone con cui in questi anni ha condiviso tutto e che sempre nel Circolo e nella sua persona hanno trovato interlocutori attenti e sensibili tutti i giorni dell’anno, sabati e domeniche compresi. Ma soprattutto la conferma della volontà di non fermarsi, di non cedere neppure davanti ad operazioni sulla cui limpidezza ed imparzialità ci sarebbe molto da dubitare, di continuare un impegno a tutela della salute, della vita e del futuro di Trieste. E poi tutti alle 18 in piazza Cavana a protestare contro la doppiamente vergognosa, le ragioni leggetele qui sotto, ordinanza del sindaco contro i “musicisti di strada”. C’è musica e musica. Cribbio! » Inviato da valmaura il 19 October, 2010 alle 2:11 pm La musica che esce dalla Centrale di Cogenerazione della Ferriera, alla faccia dello sfondamento sistematico dei limiti di legge in decibel a tutela della salute, si chiama inquinamento acustico, ad esempio. Che oltre a rompere i timpani, soprattutto a notte fonda, crepa artisticamente i muri delle case dei quartieri vicini. Quella che esce da camion e Tir in coda perenne tra via Svevo e Campi Elisi, per l’appunto, oltre alle emissioni dei tubi di scappamento che si riversano appieno sulle case e sulle scuole. La musica, un gigantesco boato da trombone stonato, un tuono centuplicato, prodotta dalle soffiate dell’altoforno della Ferriera, con annesso spettacolo pirotecnico di fiamme a tutto campo ed un fumogeno nero per centinaia di metri in altezza che diffonde le note di BenzoApirene, Benzene, Polveri sottili e Micro, naftalina, formalina e balsami vari. Eppoi c’è quella insopportabile dei flauti, delle fisarmoniche, dei violini e delle chitarre. Al tempo. Fastidiosa solo per le delicate e sensibili orecchie dei triestini che vivono nel “salotto buono” della città. Per gli altri nisba. Per gli “unterlumpen” triestini che abitano fuori dal nobil centro anche gli “stonati” vanno bene, come descrive su carta da musica la dedicata ordinanza comunale. Tanto per il nostro intonato Sindaco che nella raffinata musica del Verdi sguazza con la stessa familiarità dei listini da Supermarket, i due terzi dei concittadini, giustappunto da lui definiti poche settimane orsono dei “cretini”, possono sorbirsi questo ed altro. Infatti, come dichiara ad ogni battito di ciglia, la qualità della vita a Trieste è ottima. Prosit, e sabato 23 ottobre alle ore 18 noi in piazza Cavana ci saremo, con la nostra orchestra, a solidarizzare con i musici da strada e chissà se fischieranno le orecchie a Dipiazza e ai Vigili Urbani. A proposito un affettuoso saluto al nostro amico il tenente Marino Casali, onnipresentemente solerte. Tondo dixit. “C’è una tendenza diffusa a predicare bene e a razzolare male che va in qualche modo rimossa….. Vanno candidate persone che non siano il risultato delle logiche spartitorie (di partito)”. Alla faccia della coerenza e del razzolare. Detto da uno che ha cacciato la Rosolen sostituendola con la sua segretaria perché una PDL Doc, che ha lottizzato, come del resto i suoi predecessori, tutto il lottizzabile tra i clienti di partito e di clan (vedersi la mappa delle nomine negli enti pubblici o controllati: da tutte le ATER alle ASS, fino alle odierne nomine in Finest). Che ha negato il contributo di legge al Circolo Miani perché, testuale, “non ha amici (si intende tra i partiti) in Regione”. Da che pulpito!!! Perché? » Inviato da valmaura il 8 October, 2010 alle 1:34 pm Provatevi a chiedere il perché ad esempio della non cronaca apparsa sul piccolo giornale di oggi della manifestazione protrattasi per tre ore ieri in piazza Unità. Provatevi a chiedere perché delle duecento e passa persone presenti non si fa menzione, perché di quanto detto in un’ora e passa d’intervento da Maurizio Fogar non c’è traccia alcuna, così come del testo del depliant diffuso in migliaia di copie tra piazza Unità e le Rive. Semplice dimenticanza, disattenzione o cosa? E poi nelle tre righette di un pastoncino incomprensibile a piè pagina si parla di sfuggita sempre e solo di Servola, come se invece il problema non coinvolgesse pesantemente, e da dieci anni, Muggia e sostanzialmente tutta Trieste. Perché il piccolo giornale, ma anche Telequattro, AntennaTre e Rai che ieri non hanno mandato nemmeno un cameramen, in questi anni non hanno mai ritenuto, voluto pubblicare la foto che appare a chiunque che acceso il proprio computer, a Sidney come a San Paolo, a Oslo come a Città del Capo, utilizzi la Google maps con le foto satellitari ed inquadri Trieste e il suo Golfo. Quelle foto che noi, come Circolo Miani, abbiamo rilevato, stampato e pubblicato anche nelle cinquemila copie del depliant diffuso. A proposito quello che ci è rimasto lo distribuiremo oggi pomeriggio e domani ai frequentatori di una Barcolana che si sta riducendo sempre più a corpo estraneo alla città. Ovvero ad una semplice regata internazionale che tenutasi a Trieste o Genova o Montecarlo poco importa ai clan dei velisti in perenne trasferta nautica. E che infatti a Trieste poco porta, se non agli albergatori e ristoratori delle rive per una due giorni dove il “Villaggio Barcolana” si trasforma in un piccolo paese totalmente autosufficiente nei suoi gazebo, oppure in una versione autunnale della Fiera di San Nicolò. E non era certo questo l’intendimento di chi aveva iniziato per portare una mezza giornata in mare, tutti assieme, i bragozzi e le passere in una festa popolare del mare di Trieste. Comunque grazie ai tanti che ieri si sono fermati in piazza Unità ad ascoltarci, a capire e capirci, come a riscoprire il bisogno di parlare liberamente di una politica fatta non di totosindaci e promesse mai mantenute, ma dei problemi veri che tutti ci riguardano e dalla cui soluzione, dopo oltre dieci anni buttati al vento, dipende il nostro futuro. P.s: le foto in questione le potete trovare sul nostro sito andando indietro nelle pagine della rubrica “Notizie”. Per il Prefetto sala stracolma ed ora tutti in piazza Unità giovedì 7 ottobre alle ore 17 davanti al Municipio. » Inviato da valmaura il 30 September, 2010 alle 8:40 pm Meglio di così non si poteva pensare. Una sede del Circolo Miani stracolma con i novanta posti a sedere occupati e decine di persone in piedi fin sulla terrazza del tetto ha fatto da cornice, e alle 17 di un giorno lavorativo!, all’incontro pubblico con il Prefetto di Trieste, Alessandro Giacchetti, Commissario del Governo per la Regione Friuli Venezia Giulia. E nonostante che la stampa locale avesse fatto di tutto per celare all’opinione pubblica questo appuntamento. E protagonisti sono stati i cittadini, con i loro appassionati interventi, con le loro crude testimonianze, da Muggia a Campi Elisi, passando per Monte San Pantaleone, Servola e soprattutto Chiarbola. Quasi una trentina gli intervenuti nel dibattito a raccontare una Trieste vera, non da cartolina come quella che amano descrivere i politici nostrani per nascondere le loro impudicizie. Una indignazione ed una voglia di continuare a lottare per tutelare la propria salute, il diritto ad una qualità della vita accettabile, un lavoro sicuro e non sottopagato: in una parola sola il futuro di Trieste e Muggia. Testimonianze a volte struggenti, di padri che hanno visto le loro figlie portate via dal tumore, di genitori di bambini in lotta per la vita, contro “un lento olocausto” come lo ha definito una signora, o di una frazione di Chiarbola con sei casette dove in otto famiglie lottano contro il cancro, come ha ricordato una delle donne che per un giorno hanno “liberato” il Municipio da questa casta politica. Raramente a Trieste si è assistito ad una assemblea così vissuta, così partecipata, con decine di battimani prolungati a sottolineare gli interventi ed è stato particolarmente significativo vedere come il Prefetto si associasse a questi applausi. No, erano decenni che a Trieste non si assisteva ad una cosa del genere: ad una assemblea viva dove la gente si sosteneva a vicenda, partecipava coralmente agli interventi senza mai parlarsi addosso. Per quasi tre ore al Circolo Miani si è vista in scena la vita, una politica vera, dove i protagonisti, e senza bisogno di inviti a parlare, sono stati i cittadini. Un grazie al Prefetto che ha fatto un gesto assai raro da queste parti, quello di andare sul territorio per ascoltare e capire e che alla fine ha preso spunto dalla richiesta avanzata da Maurizio Fogar, quella cioè che la Repubblica compia un gesto simbolico ma significativamente importante: quello di ritirare il “Cavalierato” concesso un anno orsono al magnate russo Mordashov, proprietario della Ferriera, per garantire un suo intervento in tal senso presso il Presidente della Repubblica. Ed ora tutti in piazza Unità, giovedì 7 ottobre, appuntamento alle ore 17 davanti al Municipio in occasione dell’inaugurazione della Barcolana “tipicamente friulana”. Per una tre ore di manifestazione per sensibilizzare l’opinione pubblica cittadina e “foresta”, camminando tutto attorno a piazza Unità dove sul lato mare fanno bella o brutta mostra di se i gazebo della Gas Natural Arena per la Barcolana, perchè Trieste siamo anche noi, anzi siamo soprattutto noi! “Ve lo diamo noi il voto” ha detto una dei presenti, a cominciare dal prossimo giovedì. Chiedano scusa ai lettori. Cialtronerie senza ritegno. Basta con le farse! » Inviato da valmaura il 22 September, 2010 alle 2:28 pm Non ha fatto tempo a coprirsi di polvere il giornale di mercoledì 22 settembre nel quale veniva ospitata acriticamente come sempre la nota della proprietà della Ferriera che esaltava le procedure a suo dire in atto per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori che sul piccolo giornale di oggi sono costretti a dare spazio alla notizia dell’ennesimo grave incidente sul lavoro nello stabilimento. No, al piccolo censore triestino non sono proprio fortunati, sembra quasi una beffa del destino ma ultimamente non gliene va bene una che è una. A partire dalla “tempestiva” locandina dei primi dell’anno che strillava in copertina “Torce spente. La cokeria torna alla normalità”. Che la gente non faceva in tempo a leggere e, naso all’insù, guardare a bocca aperta il fumo nero e denso, gas di idrocarburi, quanto di più salutare esista al mondo, che saliva in dense colonne sul cielo del nostro golfo. Tanto è che il guasto a quella batteria della cokeria è continuato per mesi e mesi. Fino ad oggi, appunto, dove il gravissimo incidente sul lavoro smentisce in tempo reale quanto scritto sul quotidiano locale solo 48 ore prima. D’altronde quando si continuano a pubblicare notizie provenienti da una azienda che le stesse Conferenze dei Servizi nazionali, ad insabbiare quella regionale ci ha pensato un altro sponsor del giornale, il carnico Tondo, definiscono ripetutamente a partire dal 2007 “inaffidabile” e “non credibile” e dopo che la magistratura, non quella triestina per carità, ha provveduto ad arrestare i vertici aziendali alcuni mesi fa, i guai in via Guido Reni scelgono con pervicacia di cercarseli da soli. L’importante è censurare sempre e solo quanto dicono i cittadini che hanno scelto di farsi rappresentare dai Comitati di Quartiere, Servola Respira ma soprattutto da quel Circolo Miani che, nonostante tutti i tentativi messi in atto dalle istituzioni controllate dai partiti per eliminarlo, continua pervicacemente a vivere e lavorare. Poco importa se questo costi al giornale una continua ed inarrestabile emorragia di copie invendute con un calo mai registrato prima, l’importante è servire la linea dettata dai clan locali del PDL e del PD, che in parte si sono comperati pure la proprietà del giornale (Paniccia-Camber). La professionalità, l’etica, “la missione” del giornalismo? Baggianate buone solo per articoli di colore e di contorno o editoriali d’accatto. Chiedano scusa ai lettori, ai cittadini che per altro contribuiscono con il loro denaro a sovvenzionarli, e cambino mestiere: in Ferriera dicono che per i turnisti all’altoforno c’è sempre posto.
Cialtronerie senza ritegno. A leggere oggi sul piccolo censore quotidiano il resoconto del simpatico Furio Baldassi della riunione di ieri della Commissione Trasparenza del Comune sull’inquinamento della Ferriera si comprende appieno il fallimento decennale della politica, delle Istituzioni e di chi deve tutelate la salute (ASS) a tutte spese dei triestini e muggesani (lavoratori compresi). Il titolo del nostro comunicato stampa diffuso ieri alle 11 di mattina, ora d’inizio della riunione in Comune, trova una volta di più piena ed assoluta conferma: una farsa. Ma brutta, grave e greve, giocata per oltre undici anni sulla pelle della gente, gente che si è ammalata ed è morta. Un rito stanco e ripetuto annualmente dai soliti protagonisti. Una volta la Commissione, di cui salviamo solo l’operato del suo attuale Presidente, un’altra l’Assessore regionale di turno all’Ambiente e così via. “La Ferriera inquina! La Ferriera sfora di dieci, venti volte i limiti di legge per le emissioni cancerogene! La Ferriera, anzi quel “cancro” come per dieci anni l’ha epitetata il populista Dipiazza, va chiusa domani!”. E poi inevitabilmente tutto resta come prima, invariato fino alla prossima roboante dichiarazione politica. E sono passati undici anni. Ovviamente né sul piccolo censore, né sull’omologo quotidiano della minoranza slovena, del nostro comunicato non è apparsa una sola riga, e ci mancherebbe che questa “informazione” è stata dal 2000 ad oggi il cane da guardia dei potentati economici e dei clan politici locali. Eppure basta leggerlo qui sotto per capire che avevamo, ancora una volta di più, visto giusto con ventiquattrore di anticipo. Di quello da noi scritto neppure una riga, spazio invece ai commenti di una proprietà della Ferriera i cui vertici locali erano stati arrestati solo pochi mesi fa con la “risibile” accusa di aver smaltito ed interrato illegalmente “solo” 350.000 tonnellate di rifiuti tossici. Perbacco, una garanzia di indubbia credibilità per la stampa locale. A Zanzibar qualunque cronista avrebbe cestinato ridendo ogni dichiarazione proveniente da fonte così “veritiera”. Ma siamo a Trieste e dunque si censura chi da voce a decine di migliaia di persone pur di reggere il sacco agli affari di pochissimi. Incredibili poi le dichiarazioni della responsabile del Dipartimento Igiene e Profilassi dell’Azienda Sanitaria triestina (a proposito che fine hanno fatto i tre “Superesperti tecnici” chiamati a far da consulenti mesi fa?) dove in sostanza dichiara come non ci sia una sostanziale differenza tra l’insorgenza di tumori ed amenità varie tra chi abita a Servola (perché Chiarbola, Muggia, Valmaura, Monte San Pantaleone, Campi Elisi e San Vito non sono vicini se non di più alla Ferriera ed alla Sertubi?) e la popolazione del resto della città. Meraviglioso detto da chi dovrebbe pur sapere che parla di una provincia, Trieste, che ha il primato in Italia per la mortalità da malattie all’apparato respiratorio e da cancro. Si è mai interrogata sul perché di questo poco invidiabile record o si aspetta di chiederlo al collega oncologo che prima o dopo (più dopo che prima, speriamo per lei) l’avrà in cura? Eppure l’ARPA nel luglio del 2009 in 62 pagine di relazione aveva ben spiegato come il raggio delle emissioni inquinanti colpisse tutto il nostro territorio, e per i non alfabetizzati aveva pure stampato delle cartine colorate di rosso e arancio, che al DIP si guardino almeno le figurine. E intanto ci spieghi perché dal dicembre 1999 questa ASS si rifiuta di eseguire quella indagine epidemiologica sul territorio, non solo a Servola, da noi richiesta insistentemente fino ad oggi con l’appoggio dei medici del Burlo e del Centro Tumori e da sempre pervicacemente negata dall’Azienda di cui la signora è uno dei responsabili? In quanto alle dichiarazioni del funzionario comunale sulle “limitate” possibilità d’intervento del Sindaco si rilegga, pena l’ennesima figura barbina, quanto stabilito dalle leggi bellamente ignorate dal Comune (dov’è finito ad esempio il Piano d’Azione Comunale per l’inquinamento industriale, che in aperta violazione alla legge da anni a Trieste non è stato mai redatto? La Procura guarda da un’altra parte e non se ne è accorta) oppure scriva una email ai Sindaci di Piombino, di Genova e di Taranto, così fa prima. La verità è che il Sindaco non ha limite alcuno nell’esercizio della sua funzione di Ufficiale Sanitario del Comune a tutela della salute dei cittadini, questo scrivono le leggi e ribadiscono le sentenze della Corte Costituzionale, del Consiglio di Stato e del TAR. L’unico suo limite è il senso di responsabilità, il coraggio e la volontà. Tutte cose che a questo sindaco, che per inciso è anche assessore all’ambiente, su questa vicenda sono mancate appieno.
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