Ogni giorno che passa la storia della cabinovia o ovovia di Porto Vecchio assume sempre piω i contorni di una bidonvia.
E siccome sono in ballo una barcata di milioni nostri ragioniamoci su.
Lasciamo da parte per ora il rischio dell'apertura di un procedimento a carico dell'Italia da parte della UE, con le conseguenti salatissime sanzioni pecuniarie, e poniamoci ora solo una domanda: chi le paga? E perchθ gli Italiani dovrebbero scontare sui propri soldi gli eventuali errori commessi da Dipiazza, Lodi e dirigenti comunali? E qui a Trieste θ ancora calda la supermulta europea per il Depuratore fognario cittadino fuorilegge.
Ma passiamo ad altro: da mesi l'Avvocatura dello Stato ed il Governo avevano comunicato che in base alla legge-direttiva UE era vietato costruire impianti a fune che danneggiassero l'ambiente e che attraversassero aree protette: in questo caso il Bosco Bovedo.
Gli uffici comunali e l'amministrazione Dipiazza avevano tenuta celata la comunicazione, liquidandola a loro dire come un parere che non riguardava Trieste, che notoriamente fa stato a se, ed erano andati avanti come treni: ingaggio di architetti di fama, contratti e progetti pagati e non poco ovviamente con i soldi dei Triestini.
Prudenza adottata invece dalla Regione: manca ancora il VIA (valutazione di impatto ambientale) regionale, ma che non ha fatto breccia nella littoria decisione del Comune.
Il buonsenso avrebbe voluto che, intendendo proseguire nell'intemerata impresa, si aspettasse al fine di ottenere un chiarimento definitivo di tipo giuridico, e si informasse, cosa di non poco conto e che invece il Comune ha preferito non fare, l'opinione pubblica che paga le decine di milioni dei costi.
Ora che succede se un giudice amministrativo, civile o la Corte dei Conti, dovesse dar torto al Comune, cosa possibile ed anche probabile?
E meraviglia che Dipiazza cosμ prudente, vedi storia Ferriera, nell'esporsi a responsabilitΰ pecuniarie in passato. non ci abbia pensato stavolta.
Perchθ il rischio concreto a questo punto θ che lui, la Lodi e tutti gli assessori che in Giunta erano presenti e votanti, oltre ai dirigenti degli uffici coinvolti, siano chiamati in solido, cioθ con il loro patrimonio personale, a risarcire gli ingenti costi finora sostenuti come Comune. E non c'θ assicurazione che tenga quando vengano riconosciute l'imperizia e la negligenza degli attori.
Il problema oramai θ che Dipiazza l'ha messa sul personale e sul politico, in questo aiutato anche dalle opposizioni.
Morale della favola: temiamo che tutto questo si risolva in una bidonvia o tramvata gigante per Trieste.