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Circolo Miani » News Correnti » Page 375 Maurizio Fogar ed il Circolo Miani. » Inviato da valmaura il 15 April, 2014 alle 4:42 pm Maurizio Fogar ed il Circolo Miani. Assoluzione perché il fatto non sussiste! Questo il verdetto, inappellabile vista l’analoga richiesta di assoluzione avanzata dal PM Frezza, ma per assenza di dolo, pronunciato alle 14,45 odierne dal Presidente del Collegio, Gullotta, giudici a latere Vascotto e Casavecchia. Maurizio Fogar, il Circolo Miani escono a testa alta da un calvario giudiziario durato sette anni, passato attraverso tre processi tutti conclusisi con la motivazione di cui sopra e che ha visto l’ autore del primo esposto contro di loro condannato pure al pagamento delle spese processuali e legali del difensore di Fogar, l’avvocato Guido Fabbretti. Senza dimenticare l’archiviazione senza processo decisa dalla Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia su proposta del Procuratore Zappatori. Bene ora si comincia un altro giro. Ma stavolta la salita del Golgota sarà percorsa dai tanti sciacalli che in questi anni si sono permessi di calunniare e diffamare Maurizio Fogar ed il Circolo Miani. E come diceva l’amico di Fogar, Ugo Tognazzi, nell’imperdibile film “In nome del popolo italiano” dove interpretava il ruolo di giudice, rivolto ad un primario suo amico “A voi liberi professionisti solo pene pecuniarie: le soffrireste di più”. E cioè si apre ora il momento dei processi civili dove a questi “gentiluomini e gentildonne” sarà chiesto conto in Tribunale dei danni patiti da Fogar e dal Circolo Miani. Dovranno dunque metter la mano sul cuore, che per loro sta nella tasca situata, per i maschi, sopra la natica destra e risarcire. Lunga la lista di coloro che su Internet, sulla stampa o in pubblici commenti negli ultimi cinque anni hanno calunniato o diffamato e dunque lunghi e proficui saranno i risarcimenti chiesti ed al giudice civile spetterà di quantificarli in sentenza, maggiorati ovviamente delle spese legali. Forse forse il Circolo Miani vedrà risolti in un colpo solo tutti i suoi problemi finanziari per i prossimi cento anni. A presto. Chiudono il Circolo Miani e difendono la Ferriera. » Inviato da valmaura il 9 April, 2014 alle 10:35 am Questa la linea pressoché unanime della politica triestina e regionale. Piaccia o no sono i fatti che contano, tutto il resto sono chiacchiere o cortine fumogene diffuse a piene pagine dalla stampa locale. Le ultime sarebbero parecchio esilaranti se non parlassimo di una vera emergenza sociale. Dal sindacato, in cui si distingue la CGIL, povero il nostro Landini, che pratica un tifo da ultras non a difesa del lavoro ma ad oltranza invece della Ferriera, ai convegni di ASS e ARPA che discettano dell’inquinamento da traffico, riscaldamento ed amenità varia, sottacendo o riducendolo a cosa irrilevante quello industriale. Facendo il controcanto a quel Laureni (povero Tsipras) del Comune. Orbene per ricordare quali sono le priorità vere e per guardare in faccia questi 41 (sindaco e consiglieri) e gli assessori comunali, che non rispondono mai a quante lettere uno gli invii o si negano costantemente al telefono, giovedì 10 marzo, insomma domani, alle 19 tutti in Municipio ad assistere alla seduta del Consiglio comunale ed a vedere se anche di fronte al “popolo” che essi ambiscono rappresentare faranno finta di niente, magari occultandosi dietro i tendoni della sala consiliare. Troppo facile tirare il sasso e nascondere la mano. Vogliono uccidere il Circolo Miani? Bene, anzi male, malissimo ma almeno se ne prendano pubblicamente la responsabilità. Non facendo nulla trincerandosi dietro a pallide scuse formali, oppure dichiarando il proprio voto contrario. L’assunzione di responsabilità è alla base di ogni mandato elettivo di chi governa una comunità, così come il diritto dei cittadini a conoscere le scelte dei governanti è il cuore della democrazia. E domani ne vedremo delle belle e speriamo non le solite balle. Per Trieste! » Inviato da valmaura il 29 March, 2014 alle 11:41 am “Che la rete di monitoraggio (centraline) e gli uffici ed il personale addetto ai controlli ed alla pubblicizzazione dei dati (leggi oggi ARPA) siano sottoposti direttamente ad una apposita Agenzia da istituire con nuovo e qualificato personale, alle dirette dipendenze della Commissione Europea (Direzione Ambiente). Che le sanzioni per le infrazioni sollevate dalla Commissione Europea non siano più pagate dagli Stati (significa oggi punire due volte i cittadini vittime delle violazioni: nella salute e nelle finanze) ma vadano addebitate ai singoli, privati o rappresentanti del pubblico, individuati come i diretti responsabili, anche per gli omessi controlli di legge, dal Comune alla Procura.”. Questa in sintesi la proposta fatta da Maurizio Fogar al Convegno di Mesagne (12-15 marzo) ed accolta come raccomandazione da trasmettere alla Commissione Europea. Nata durante i lavori del Workshop Europeo che vedeva presenti delegazioni di tutti i paesi d’Europa che si affacciano sul Mediterraneo e che ha accolto con grande interesse la testimonianze e gli interventi del Presidente del Circolo Miani, chiamato quale relatore anche nel dibattito cittadino svoltosi nell’aula magna dell’Università cattolica di Taranto e moderato dal Vicario episcopale. Come sottolineato da Fogar anche in numerose interviste televisive e giornalistiche alla stampa pugliese e non solo, questa è l’unica soluzione credibile per bypassare l’oramai accertata inaffidabilità degli organi di controllo, italiani e non, e per sottrarre alle lobbies politico-affaristiche la tutela della salute dei cittadini. E proprio dalla Puglia nasce l’idea di organizzare a Trieste un Convegno Europeo, il cui programma nel dettaglio è contenuto nella locandina allegata. Una occasione molto importante per la città, quella di presentare un progetto innovativo capace di produrre lavoro e tutelare nel modo più completo la salute dei triestini, abbandonando la vetusta ed antieconomica produzione siderurgica per investire su nuovi percorsi economici in quella vasta area, 650.000 metri quadrati affacciati sul mare e di cui il 60% è di proprietà pubblica amministrata dall’Autorità Portuale. Un progetto che possa ottenere il riconoscimento, l’approvazione ed il finanziamento della Comunità Europea. E non a caso il tema dell’incontro, al quale sono ovviamente invitati a partecipare, domenica 30 marzo, alle ore 17, nella sede del Circolo Miani, a Trieste in via Valmaura 77, tutti i cittadini, è : “Un futuro per Trieste oltre le ferriere. Scenari possibili di riprogettazione partecipata della nostra città.” A moderare ed introdurre il Convegno, Maurizio Fogar, Presidente Circolo Miani. CONFERENZA STAMPA INVITO » Inviato da valmaura il 26 March, 2014 alle 1:27 pm A ventiquattro ore dall’esecuzione dello sloggio-sfratto dalla sede il Circolo Miani invita tutti i cittadini ad essere presenti. A Taranto, Torviscosa, Savona e Monfalcone si. E Trieste? » Inviato da valmaura il 25 March, 2014 alle 12:10 pm C’è una anomalia che persiste da anni. Il diverso comportamento tra chi deve fare i controlli e far rispettare leggi e norme qui a Trieste e quanto invece accade in altre realtà, anche a noi assai vicine come Monfalcone e Torviscosa, di questa nostra Repubblica. Lasciamo qui da parte il clamoroso caso dell’Ilva di Taranto, di cui i valori di alcune emissioni sono di gran lunga inferiori a quelle della Ferriera di Trieste, o quello a noi contiguo della Caffaro, ex Snia di Torviscosa sequestrata e chiusa su iniziativa della Procura di Udine, il cui responsabile fu ospite ad un dibattito nella sede - ecco vedete a cosa serve lo sfratto in corso – gremita di persone proprio al Circolo Miani. Ne abbiamo scritto sul nostro sito giornale sino alla noia. Ma abbiamo pure scritto della centrale di Brindisi, i cui problemi sono stati affrontati da Maurizio Fogar nella recente quattro giorni che lo ha visto relatore al convegno europeo di Mesagne (Brindisi) ed alla Conferenza di Taranto tenutasi all’Università cattolica di quella città. E nelle sue raccomandazioni fatte proprie dal gruppo di lavoro e trasmesse alla Comunità Europea, ma di questo scriveremo dopo. Torniamo ora alla centrale di Vado Ligure, appunto Savona, proprietà del Gruppo De Benedetti sulla quale per le emissioni frutto della combustione del carbone è intervenuta pesantemente la magistratura locale, oppure alla chiusura messa in essere dalla proprietà, la ex municipalizzata lombarda ora quotata in Borsa, A2A, per evitare sequestri giudiziari, della centrale a carbone che produce energia elettrica nella limitrofa Monfalcone. E di cui è stata annunciata, dalla proprietà, la decisione di eseguire importanti e costosi lavori per contenere le emissioni (solo per l’acquisto del filtro necessario, l’esborso è di 26 milioni). Ed allora come la mettiamo ad esempio con il lungo camino in cemento della cokeria della Ferriera che continua ad eruttare ogni giorno sistematicamente intense volate di fumo grigio-nero? Per chi non lo sapesse da quel camino dovrebbe uscire solo invisibile aria calda, quando il fumo è invece del colore con cui abitualmente lo vedono gli occhi di duecentomila triestini e muggesani vuol dire che sta spargendo a piene mani nell’aria che respiriamo il gas di distillazione della cokeria, perché le celle ed il refrattario interno sono lesionate e crepate e non trattengono più i gas durante la combustione. Insomma quanto di più cancerogeno esista nel campo degli idrocarburi (BenzoApirene e Benzene in primis) va direttamente nell’aria che respiriamo. A questo punto una domanda si impone. L’Arpa di Daris, direttore triestino, e della Sara Vito, Assessore regionale all’Ambiente, che fa? Ma di corsa che è già tardi, molto, troppo tardi per la salute di tante persone. E magari la Procura? Perché a questo punto il confronto con Vasto e Monfalcone appare devastante. “Che la rete di monitoraggio (centraline) e gli uffici ed il personale addetto ai controlli ed alla pubblicizzazione dei dati (leggi oggi ARPA) siano sottoposti direttamente ad una apposita Agenzia da istituire con nuovo e qualificato personale, alle dirette dipendenze della Commissione Europea (Direzione Ambiente). Che le sanzioni per le infrazioni sollevate dalla Commissione Europea non siano più pagate dagli Stati (significa oggi punire due volte i cittadini vittime delle violazioni: nella salute e nelle finanze) ma vadano addebitate ai singoli, privati o rappresentanti del pubblico, individuati come i diretti responsabili, anche per gli omessi controlli di legge, dal Comune alla Procura.”. Questa in sintesi la proposta fatta da Maurizio Fogar al Convegno di Mesagne (12-15 marzo) ed accolta come raccomandazione da trasmettere alla Commissione Europea. Nata durante i lavori del Workshop Europeo che vedeva presenti delegazioni di tutti i paesi d’Europa che si affacciano sul Mediterraneo e che ha accolto con grande interesse la testimonianze e gli interventi del Presidente del Circolo Miani, chiamato quale relatore anche nel dibattito cittadino svoltosi nell’aula magna dell’Università cattolica di Taranto e moderato dal Vicario episcopale. Come sottolineato da Fogar anche in numerose interviste televisive e giornalistiche alla stampa pugliese e non solo, questa è l’unica soluzione credibile per bypassare l’oramai accertata inaffidabilità degli organi di controllo, italiani e non, e per sottrarre alle lobbies politico-affaristiche la tutela della salute dei cittadini. |
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