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Circolo Miani » News Correnti » Page 361 Grecia. Le due versioni. » Inviato da valmaura il 6 July, 2015 alle 10:31 am Quella politicamente corretta e quella visceralmente schietta ma vietata ai minori di 18 anni. Partiamo dalla prima compunta analisi dal linguaggio forbito. Con la valanga di No che ha sconfessato in prima battuta i sondaggisti e gli opinionisti di mezza Europa, Italia soprattutto, il popolo Greco ha vinto per tutti noi salvando idea e dignità della vera Europa. La Commissione UE, guidata da un personaggio assai discutibile, Juncker, coinvolto da Presidente del Lussemburgo nello scandalo dei “paradisi fiscali”, il Presidente del Parlamento Europeo, il socialista tedesco Martin Schulz, il fighetto dandy olandese presidente dell’Eurogruppo, la cancelliera Merkel, il suo ministro delle finanze, il presidente del consiglio Matteo Renzi, per non parlare dello screditato premier spagnolo hanno usato l’Europa per cercare semplicemente di far cadere un Governo legittimamente eletto dal popolo di uno degli stati membri. Insomma hanno tentato un golpe, o colpo di stato “bianco” ma non meno deprecabile, ed hanno clamorosamente perso. Nonostante tutte le minacce, le pressioni, le ingerenze ampiamente propagandate da una stampa vergognosa finanche il giorno delle votazioni. Il problema dell’Europa, e non da oggi, è un paese il cui nome inizia con la lettera “G” ma che non è la Grecia. Oltre ad aver sbagliato i conti economici dell’operazione, come perfino il superfalco Presidente della Banca centrale tedesca ha dovuto pubblicamente ammettere, la Germania è oggi riuscita a resuscitare un odio antitedesco in gran parte dei popoli europei, ma anche in USA non si scherza, come non si vedeva dai tempi della seconda guerra mondiale. Un danno ingentissimo all’immagine, ma anche all’economia tedesca, che non basteranno anni per cancellare. I danni che questi euro tecnocrati hanno combinato in queste settimane sono indiscussi. Gli investitori europei hanno perso più di 300 miliardi di euro in 48 ore, bruciati nelle borse d’Europa, altro che il miliardo e seicento milioni di cui il Governo Greco chiedeva il rinvio nel pagamento ed aspettiamo poi il dato di questo lunedì (all’apertura la Borsa di Milano perdeva oltre il 3%). Il Fondo Monetario Internazionale dell’algida Lagarde, che francamente fa rimpiangere il puttaniere Strauss Kahn, ha ieri fatto rapida retromarcia annunciando che il debito greco andava per forza ristrutturato cancellandone almeno un terzo. Dopo aver fatto fino al giorno prima del rigore e dell’inflessibilità l’aria che respirava. Alla faccia della coerenza. E questi gestiscono l’economia mondiale! Una Europa che doveva essere l’apoteosi della fratellanza dei popoli, del loro benessere, della crescita civile, oggi è un carrozzone autoreferenziale che tutela solo gli interessi forti, a partire da quelli delle banche. Ha avuto la spudoratezza di ignorare per cinque anni le disumane condizioni di vita a cui questa politica ha condannato popoli interi. I “fratelli” greci per primi come pure il Santo Padre Francesco li ha definiti con tutta la sua simpatia, ma anche italiani, spagnoli, portoghesi, irlandesi e via a seguire. Privilegiando solo la tenuta dei conti, una austerità irreale che ha affossato l’economia della UE: le “riforme strutturali” sulla pelle della gente reale. In tutto questo spiace dover riconoscere che l’Italia in Europa, oggi più che mai, non conta niente e che Renzi ha perso tutte le occasioni per far pesare una nuova politica che in realtà non aveva se non nelle vuote sue parole. Dunque GRAZIE GRECIA. Ed ora la versione vietata ai minorenni. Che bella domenica! Affluenza e valanga di No. Per una volta lasciateci essere sinteticamente volgari. 1) Gli eurostronzi ed euroservi si sono rotti le corna e il culo. 2) I Greci hanno salvato la dignità dei popoli europei, anche per e di noi italiani. 3) Renzi, e dunque l’Italia, non contano una minchia in Europa tant’è vero che nessuno si è sognato d’invitare lui, o, scusateci ma non riusciamo a trattenere il riso, la sua Mogherini, all’incontro di Parigi tra Merkel ed Hollande. 4) Triste ammetterlo ma dobbiamo dare ragione a Silvio Berlusconi quando appellò Martin Schulz, socialista (?), oggi Presidente del Parlamento europeo con il termine di “kapò”. Incredibili e gravissime le sue dichiarazioni a urne aperte. Forse il PSE (Partito Socialista Europeo) dovrebbe cambiare nome, tipo Partito al servizio di banche e multinazionali. 5) Gli investitori europei hanno perso più di 300 miliardi di euro in 48 ore, bruciati nelle borse d’Europa, altro che il miliardo e seicento milioni di cui il Governo Greco chiedeva il rinvio nel pagamento ed aspettiamo poi il dato di questo lunedì (all’apertura la Borsa di Milano perdeva oltre il 3%). 6) La Merkel, i suoi teutoni, ed i suoi micro governi collaborazionisti, più il cameriere fiorentino hanno portato l’Europa tutta a “sbattere contro un muro (di guano) ad occhi aperti” come Lei, con finezza femminile da “c….. i………..”, sempre Berlusconi dixit, ammonì Tsipras un’ora prima che si aprissero i seggi in Grecia. Erano andati in realtà per fare un golpe bianco: obbiettivo vero liquidare il legittimo governo greco e sono tornati scornati e mazziati, Renzi compreso. Con i sondaggisti d’accatto, anche i nostrani, che parlavano di “testa a testa o addirittura di leggero vantaggio del Si e che tutto si giocava in 40.000 voti”. In effetti è stato quasi doppiato dal trionfo del No. Che professionisti! Ma andate dal Mago Otelma piuttosto. 7) Un Presidente della Commissione UE come Juncker, negli Stati Uniti molto probabilmente starebbe a presiedere la commissione per l’ora d’aria di Sing Sing, dopo gli scandali finanziari del “paradiso fiscale” del suo Lussemburgo. 8) La figura di merda fatta dalla Rai di non fare uno speciale su di un Referendum che si svolgeva ad Atene ma che si leggeva Roma-Italia-Europa. Bravo il nostro, in quanto ospite a Trieste del Circolo Miani, Enrico Mentana e la sua Sette. Pessima idea per il Fatto Quotidiano spedire il suo vicedirettore Stefano Feltri a rappresentare il Si in TiVù. 9) Questa Europa di usurai, troi(k)e e sensali non ci piace per niente. Tantomeno le sue direttive sui formaggi fatti senza latte, la cioccolata senza cacao, e cagate simili. 10) Per favore l’ultimo che esce cali l’acqua dello sciacquone del cesso. Ed ora facciamo i seri. Le teste di cazzo dei politici che parlano di “privatizzazioni, riforme strutturali, e conti finanziari” sanno che queste politiche hanno portato il popolo greco alla miseria più nera e alla più alta mortalità infantile d’Europa? Ultima ora! Le piddine spedite in televisione si prendono il merito del Renzi Presidente del semestre europeo che ha ottenuto anche per la Grecia (!) “più flessibilità e crescita e meno austerità”. Portategli un triplo Alkaselzer che a forza di “slurp-slurp”non c’è la fa più. Anche perché il fondoschiena di Tsipras è di nobile stazza seppur di poco inferiore a quello di Angela. C’è Aia e Aia. » Inviato da valmaura il 1 July, 2015 alle 11:00 am C’è Ilva e Ferriera, c’è Emiliano presidente Regione Puglia e Serracchiani presidente, quando c’è, Regione FVG, c’è Taranto e Trieste, c’è magistratura (di Taranto) e magistratura (di Trieste), ma c’è una sola legge per il rilascio delle Autorizzazioni Integrate Ambientali! Di ieri la notizia, sui principali quotidiani italiani, ma la stampa locale a conferma della sua piccolezza si è ben guardata dal riportarla, che a Taranto l’Ilva ha fermato i due principali altoforni per effettuare gli indispensabili lavori di manutenzione ed ammodernamento, prima, si badi bene PRIMA di sottoporsi alla pratica istruttoria del rilascio-rinnovo dell’Aia presso la Conferenza dei Servizi della Regione Puglia. Proprio per rispettare quanto prevede la legge sulle AIA. Qui invece la Ferriera con il beneplacito della Regione, come pubblicamente ammesso dal direttore dell’apposito Servizio regionale in presenza dell’Assessore all’Ambiente Sara Vito, fa esattamente il contrario. Ovvero con gli impianti nelle condizioni che tutti, meno i politici, conoscono prosegue imperterrita a pretendere il rilascio-rinnovo dell’Aia rimandando eventualmente l’esecuzione dei lavori alle prescrizioni future, insomma a babbo morto ed Aia ottenuta “a prescindere” come ha detto l’ing.Agapito, con i controlli pubblici (Regione, Arpa e Comune) che ben conosciamo e che perfino la Procura ha dovuto, fuori tempo massimo però, dichiarare inesistenti ed inconsistenti vista anche l’assoluta inadeguatezza e vaghezza delle prescrizioni medesime. Secondo Voi chi rispetta la legge? Taranto, la Regione Puglia e persino l’Ilva o Trieste, la Regione FVG e la Ferriera? Quello che sta avvenendo a Trieste in Comune ed in Regione è di una gravità senza precedenti anche perché accade sotto gli occhi di tutti, meno ovviamente di quel giornalismo che si affanna a predicare bene e razzolare malissimo. Le affermazioni di un Sindaco che per cinque anni è stato assessore regionale al Lavoro (Giunta Illy 2003-2008 e che nello stesso periodo ha guidato il cosiddetto tavolo istituzionale per la dismissione e riconversione della Ferriera) che continua imperterrito a scaricare sulla Regione “il nulla fatto in questi anni” con il vicedirettore di Telequattro Avarino a fargli estasiato il controcanto dimenticandosi di ricordargli le sue precise e pesanti responsabilità (ora capite perché in TelePD non si invitino mai Il Circolo Miani o Maurizio Fogar), aiutano a capire molte cose. Siccome chi scrive, assieme a Romano Pezzetta, di quel Tavolo faceva parte, ricorda ancora la gioia e l’approvazione incontenibile di Cosolini alla presentazione del piano industriale della Lucchini per la Ferriera e per le ricadute occupazionali per Trieste: mezza paginetta! E infatti di lì a poco si avviava la procedura fallimentare del gruppo russo-bresciano. Ecco sentirgli affermare che “i servolani devono pazientare ancora alcuni mesi”, bufala a parte sulla localizzazione esclusiva di Servola la Cortina d’Ampezzo dell’inquinamento domacio, ci fa venire in mente il suo ispiratore e benefattore Riccardo Illy, in versione Sindaco però, quando sul Piccolo di allora dichiarò a tutta pagina: “Ai servolani dico di portare pazienza. Entro il 2000 l’aria di Servola sarà pulita”, sticazzi e nel titolo! A proposito è stato pubblicato il bilancio 2014 del Gruppo Arvedi (Finarvedi): Debiti 1,6 MILIARDI (2014) 1,6 MILIARDI (2013) Ecco a chi state rilasciando l’Aia, sempre che qualcuno in Foro Ulpiano non dia cenno di risveglio. (foto su Facebook Circolo Miani) Ferriera: sogno o inganno e realtà. » Inviato da valmaura il 23 June, 2015 alle 10:57 am Basta leggere il bilancio di Siderurgica Triestina per capire come tutte le sviolinate propinate, quasi sempre a firma del maranza, sul piccolo giornale suonino stonate lontano un miglio. I tanti milioni investiti da Arvedi nella soluzione dei problemi degli impianti, la sensibilità ambientale (pensate oggi c’è un consigliere comunale che arriva a dire “Soffermandosi in modo particolare sulla questione Ferriera «problema risolto dal punto di vista occupazionale e ambientale»,”), dalla lettura del bilancio appaiono quello che realmente sono, praticamente niente rispetto anche solo a quanto calcolato dalla perizia del prof. Boscolo della Procura. Ed i politici e gli amministratori, che hanno ricevuto a casa da noi il bilancio? Silenzio totale, dalla Regione che ci raccontava dei lavori fatti, e si spera pagati ma che a bilancio praticamente non esistono (1milione 797.000 euro contro i venti annunciati ai quattro venti ed i 18 milioni solo per l’Altoforno della perizia della Procura) non un cenno di vita. Dal Comune idem come sopra, no anzi c’è pure qualcuno che osanna ancora oggi. Credere a Babbo Natale è pur sempre una bella cosa ma purtroppo, come per San Nicolò, la realtà è diversa. Ecco questi sono gli amministratori a cui è stato affidato il futuro della nostra comunità. Verrebbe da dire che sono incapaci di leggere anche solo un bilancio semplificato e come possiamo sperare siano in grado di gestire i conti pubblici? Resta il fatto che trova piena conferma quanto da noi scritto in tempi non sospetti. Un signore di Cremona viene qui ad incassare 20 milioni netti dall’acquisto dello stabilimento, più un fido di altri 5 più venti, sempre milioni, da un istituto di primario interesse regionale (Friulia, Mediocredito FVG?), si appresta ad incassare altri cento milioni dalla Banca Europea d’Investimenti, a condizione che la nostra Regione gli conceda l’AIA, cosa per altro già annunciata prima ancora che si aprisse la dedicata Conferenza dei Servizi, che attende gli interventi economici regionali e statali promessi dagli accordi di programma, e che gli permetteranno, e lo stanno già facendo, di fare concorrenza al porto pubblico con i soldi sempre pubblici, che genialata! Il tanto decantato laminatoio? Allo stato attuale risulta acquistato da un fallimento negli USA e pare costruito nel 1947 e riammodernato a metà degli anni Ottanta del secolo scorso. Alla faccia dell’innovazione tecnologica, delle migliori BAT possibili ed amenità varie. E dopo tutto questo non una voce si leva dalla stampa, e ci mancherebbe qui Arvedi non ha bisogno di farsi le televisioni o di comperare giornali, si offrono gratis. E tantomeno dalla politica e dalle amministrazioni regionali e locali, dai vari assessorati all’ambiente (iniziali minuscole di rigore), ma quel che è peggio anche dalla cosiddetta opposizione. Intanto quello che le persone sono costrette a respirare è sotto gli occhi di decine di migliaia di cittadini, a Trieste, come a Muggia e Capodistria. “Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?” Marco Tullio Cicerone. Già fino a quando abuserete della nostra pazienza, delle nostre lacrime, del nostro dolore? Ferriera. Che sorpresa! Conti e bilanci 2014. » Inviato da valmaura il 21 June, 2015 alle 12:06 pm Balza subito agli occhi che chi ha comprato ha incassato 22 milioni di crediti pregressi e ha pagato 2 milioni per l’acquisto dello stabilimento. Insomma ha incassato al netto 20.000.000. Non c’è che dire proprio un bel comperare. Ci si potrebbe magari domandare perché questi crediti, che erano dovuti alla precedente proprietà, non li abbia incassati il commissario liquidatore anche per tacitare i tanti piccoli creditori, o lo Stato stesso. Ricordarsi che nel 1995 Lucchini aveva pagato per lo stabilimento 50 miliardi di lire di allora. Ecco il bilancio 2014 della Siderurgica Triestina srl. NULLA SI SPECIFICA PER IL LAMINATOIO. Il costo sostenuto dal Arvedi per acquistare la Ferriera è di poco superiore ai 2 milioni. Alcune considerazioni: - il cav. Giovanni Arvedi, al momento dell'approvazione del bilancio (13 aprile 2015) era ancora il presidente della Siderurgica Triestina nonostante avesse pubblicamente dichiarato che si sarebbe dimesso. - la società NON ha un organo di controllo (collegio sindacale) e nemmeno una revisione contabile: al momento non sarebbe obbligata ma una verifica esterna non avrebbe fatto male. Il collegio sindacale, stante la situazione della società, dovrebbe essere obbligatorio dal 2016. In pratica lo Stato ha venduto ad una società senza organi di controllo! - essendo una srl è stato redatto un bilancio “abbreviato” con il quale alcune informazioni non risultano essere obbligatorie e sono state pertanto omesse. - quanto ha pagato gli impianti? 2.008.000 euro (due milioni otto mila euro), così suddivisi, vedasi pag. 17 del bilancio: 175.000 impianti e macchinari (di cui 153.000 terreni, 23.000 autoveicoli e mobili) 1.808.000 rimanenze di magazzino (materie prime, semilavorati o prodotti finiti) 22.000.000 crediti (20 milioni verso Elettra – somma già incassata) A fronte di questo: 2.008.000 debito verso il cedente (lo Stato) 21.975.000 a fronte degli impegni assunti dalla società (accordi di programma) Di questi 21.975 mila circa 2.699 mila sono già stati spesi senza specificare in cosa. - Investimenti fatti nel 2014 (nel piano finanziario presentato si parlava di 20 milioni di euro): euro 741 mila a seguito del revamping dell’altoforno (18 milioni il costo invece stimato dalla perizia Boscolo della Procura) euro 697 mila per il revamping dell’impianto agglomerato euro 47 mila per il revamping della cokeria euro 260 mila per impianti generici euro 52 mila per i macchinari Tot. 1.797 mila (contro i 20 milioni previsti) Inoltre gli ci sono investimenti in corso per 12.554 mila (?) - ha un fatturato di circa 20 milioni di cui solo un terzo (7 milioni) è con società del gruppo Arvedi. - un deposito cauzionale di 5 milioni è stato emesso nei confronti del Ministero dell’Ambiente a garanzia degli impegni assunti dalla Società. Tale deposito nel febbraio 2015 è stato rilasciato e sostituito da fidejussione assicurativa. - La struttura patrimoniale presenta debiti per 37 milioni, impegni assunti per l'accordo di programma per 19 milioni e capitale proprio di 2 milioni. - debiti verso fornitori di 26 milioni, di cui 13 milioni verso società del gruppo Arvedi. Che cosa ha fornito Arvedi alla Ferriera? C'è un collegamento con i 13 milioni di investimenti in corso? - C'è stato un aumento di capitale di 1.601 mila euro classificato come “versamenti in conto copertura perdite”, vale a dire versamenti che i soci effettuano in favore della società a titolo definitivo, a seguito del palesarsi di perdite di esercizio, nell’ottica specifica della loro utilizzazione ai fini della copertura delle perdite medesime. Nota Bene! In data 25 novembre 2014 è stato ricevuto da un primario Istituto Regionale un finanziamento di Euro 5 milioni con scadenza 30 settembre 2015, quale finanziamento ponte in attesa di perfezionare un più ampio contratto di Euro 20 milioni nei primi mesi del 2015 e di cui lo stesso Istituto regionale è il capofila. L’intervento finanziario è finalizzato all’ottimizzazione della struttura finanziaria della società. (pagina 1 nota integrativa al bilancio). Commenti? Meglio guardare la foto di ieri sulla pagina di Facebook Circolo Miani In allegato troverete anche il Piano Finanziario presentato da Siderurgica Triestina (sempre 50.000 euro di capitale sociale) al Commissario Governativo per l’acquisto della Ferriera. Una paginetta non preoccupatevi. La riproduzione del bilancio e del Piano Finanziario è consentita solo dietro citazione della fonte: Circolo Miani.
Piano finanziario 2014 – 2016
Non vedo, non sento e soprattutto non parlo. » Inviato da valmaura il 12 June, 2015 alle 10:50 am I “Vigilantes”! I mastini di Baskerville nostrani (Arpa e Laureni) stanno vigilando. Qui sotto potete vedere i risultati del loro indefesso e rigoroso operato, tra le 14 e le 14.30 di ieri, giovedì 11 giugno 2015. Ma tranquilli ragazzi, per l’eco di Arvedi si tratta di “una fuoriuscita di polvere di minerale di ferro, di quantità estremamente contenuta. Tale situazione ha determinato una emissione in atmosfera chiaramente visibile della durata di pochi minuti. Visibilità esaltata dalle ridotte dimensioni del materiale polverulento. Nessuna centralina ha evidenziato variazioni del valore di polveri misurato, rimasto invariato ai livelli bassi durante tutto l’evento” Ecco appunto lo dichiara la proprietà ed allora il rancio è ottimo ed abbondante, che diamine! A proposito guardate le foto e vedete un po’ come funzionano le centraline e come coglionano la nostra salute e vita. Parole forti? Meno molto meno delle balle che ci raccontano da 17 anni! Per vedere il servizio fotografico andate sulle pagine Facebook del Circolo Miani, citando la fonte. |
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