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Circolo Miani » News Correnti » Page 353

Comune-Ferriera. Io accuso.

» Inviato da valmaura il 24 November, 2015 alle 1:39 pm

Di mendacio chi ha dichiarato sulla stampa (dal piccolo giornale alle trasmissioni televisive, a partire dai servizi realizzati dalla redazione delle Iene) che il Comune non ha gli strumenti per intervenire concretamente. E che il sindaco non può emettere ordinanze di fermo impianti industriali inquinanti.

Di offesa alle istituzioni chi ha dichiarato le stesse cose nell’aula del Consiglio comunale di Trieste, sapendo di dire cosa non vera ed atta a sviare il giudizio e l’assunzione di opportune e fondate decisioni da parte del massimo consesso cittadino.

Di ignoranza grossolana delle rispettive competenze che le norme giuridiche statuali, a partire dal Regio decreto degli anni Trenta del secolo scorso, assegnano al Sindaco in qualità di Ufficiale Sanitario del Comune alle cui decisioni sono sottoposte tutte, senza esclusione alcuna, le strutture deputate alla tutela della salute e della sicurezza pubbliche.

Di aver concorso al pregiudizio della salute di tante persone, cittadini e lavoratori, violando gli articoli 32 e 41 della Costituzione della Repubblica italiana omettendo di mettere in atto tutte quelle misure indicate dalle leggi atte a tutelare la salute dei suoi amministrati.

Di aver rinunciato per ignoranza, interesse, o scarsa convinzione, o visione strumentale della politica, ad esercitare appieno il diritto dovere del dissenso, della ferma opposizione, della civica protesta e denuncia, tutti coloro che hanno di fatto permesso e consentito che ciò avvenisse pur ricoprendo un ruolo istituzionale o amministrativo.

Di omesso esercizio del controllo e della vigilanza sull’operato degli amministratori comunali, pur avendone la potestà e l’obbligo di legge, chi se ne è astenuto.

                                                                   Maurizio Fogar

Allegati:

Ordinanza Sindaco di Piombino fermo Cokeria Lucchini

http://www.circolomiani.it/doc/ordinanza%2027%20forni.pdf

Sentenza TAR Toscana di rigetto riscorso Lucchini (confermata anche dal Consiglio di Stato)

http://archivio.ambiente.it/giurisprudenza/pdf/051215TAR1059.pdf

Sentenza Corte Costituzionale dd. 7 marzo 1990

http://www.giurcost.org/decisioni/1990/0127s-90.html




Ferriera. Il muro di gomma.

» Inviato da valmaura il 22 November, 2015 alle 12:25 pm

Francamente sono stanco di dover sempre “aprire” con la questione Ferriera. E sono passati 17 anni, dunque capirete. Purtroppo però, abitando a Trieste, sono condannato a respirare ogni secondo quello che la Ferriera, e non solo, emette nell’aria. E sia chiaro che non vivo nei quartieri vicini allo stabilimento. Dunque anche oggi ne parliamo.

Sabato mi ha scritto una lettera il consigliere comunale Lorenzo Giorgi, unico sui 41 di Trieste ad essere presente all’assemblea di domenica scorsa al Circolo Miani, per informarmi che durante la seduta del Consiglio comunale di venerdì era stata votata, ed immagino discussa, la mozione delle opposizioni (Centrodestra più Cinque Stelle) che faceva propria la petizione promossa dal Circolo Miani e sottoscritta da 10.280 concittadini. Come i lettori di queste pagine sanno si tratta della immediata chiusura della Cokeria, del fermo di Altoforno, Agglomerato e Macchina colare per la verifica sull’effettiva attuazione dei lavori previsti nella perizia della Procura. E qui consentitemi una parentesi: vi sembra normale che in un paese appunto normale siano oltre diecimila cittadini a chiedere quello che invece la stessa Procura dovrebbe pretendere? Certo che no, ma continuiamo. E della destinazione vincolata dei finanziamenti pubblici al mantenimento dei livelli occupazionali, ovvero a tutela di lavoratori e famiglie. Lavoratori di cui peraltro oltre una trentina, della Ferriera ex Lucchini, non sono ancora stati riassunti.

Dunque la mozione è stata respinta dalla maggioranza, PD e satelliti, ed immagino pure con il voto o la benevola, per il PD, astensione degli eletti della sinistra (SEL, quel che ne rimane, e Federazione della Sinistra) altrimenti sarebbe stata approvata. Ma su questo attendo ragguagli.

Il tutto ovviamente senza invitare i proponenti ad illustrarne le ragioni nell’aula consiliare con sonoro senso del disprezzo verso i diecimila 280 firmatari, e senza nemmeno informarli come gesto di normale buona educazione della discussione in Aula quel venerdì.

Ma la maggioranza, oramai un magma di sigle e persone anche elette su posizioni dichiaratamente opposte, probabilmente si vergognava di votare no se qualche cittadino, futuro elettore, li osservava.

Questo comportamento carbonaro non trova altra spiegazione ad ulteriore discredito di una istituzione, il Consiglio comunale, di cui pochi, assai pochi, sembrano preoccuparsi pur a fronte di un rifiuto della politica, e delle istituzioni, che a Trieste in occasione dell’ultimo voto, quello sulla Regione, ha raggiunto oramai il 60% degli elettori che non si sono avvicinati ai seggi.

Questa responsabilità è condivisa pure dalle opposizioni e ne spiego subito le ragioni.

La prima, è che sulla vicenda Ferriera, che investe non solo la più rilevante emergenza sanitaria ed ambientale della città ma che rappresenta il vero snodo per il futuro sviluppo, o fine, della stessa a partire dal Porto, non si può intervenire a “spizzico magnifico”, magari a ruota di qualche episodio, ma bisogna inchiodare l’istituzione Comune a discuterne, e possibilmente risolverla, ogni giorno che Dio manda in terra.

La seconda, è che quando accadono episodi del genere di venerdì sera bisogna intervenire con tutta l’energia possibile per impedirne l’attuazione, a costo di far interrompere i lavori del Consiglio occupandone l’aula. Una apparente illegalità necessaria per tutelare i principi della Costituzione e dunque la massima legge della nostra Repubblica, a discapito dei suoi violatori. Una amministrazione e una maggioranza che rinnegano e disprezzano le volontà dei cittadini e dunque negano ruolo e funzioni all’istituzione comunale.

Era stato lo stesso padre costituente democristiano Giuseppe Dossetti ad insistere perché nella scrivenda Costituzione fosse inserito un articolo che imponesse il diritto-dovere dei cittadini di non rispettare le leggi quando queste fossero inique. Ma evidentemente ai pronipoti di quello spirito democratico, cristiano, popolare e riformista, a cui alcuni amministratori locali aspirano a richiamarsi, non è rimasta memoria né traccia. Ne prendiamo atto per l’ennesima triste volta.

Questa politica non è altro che un muro di gomma incapace perfino di prendersi responsabilità pubbliche ed hanno ridotto, questo ci preoccupa assai, le istituzioni che dovrebbero essere di tutti a mere esecutrici della volontà di conservazione del potere. Non parliamo di progetti od idee che a Trieste sono almeno trenta anni che non se ne vede discutere seriamente una.

E lavorano in perfetta sintonia, una volta di più, con la stampa locale che su tutta questa vicenda ha taciuto nella “cronaca” di Giovanni Tomasin. Giovane e “promettente”, Possamai non può che esserne soddisfatto.

NO  FERRIERA! - SI TRIESTE! la nostra legittima difesa.




Arvedi. Trenta mesi.

» Inviato da valmaura il 16 November, 2015 alle 11:44 am

Temiamo che l’opinione pubblica non abbia colto l’importanza, e la gravità, di questo termine temporale comunicato dalle “autorità” nell’audizione regionale di venerdì 13 novembre e che scontatamente sarà, statene tranquilli, inserito nell’Autorizzazione Integrata Ambientale che la Regione si accinge a concedere, contro ogni ragionevole evidenza, alla proprietà della Ferriera.

Trenta mesi a partire da questo novembre per ultimare i lavori in Ferriera. Crediamo non occorra aggiungere molto altro se non il fatto che, come è emerso sempre venerdì scorso, politica, istituzioni ed enti di controllo, pagati dai cittadini e non, si suppone, dalla FinArvedi, lasciano carta bianca al gruppo cremonese.

In questo senso le dichiarazioni gravi, assai perché in aperto conflitto con quanto almeno detto in precedenza da altri dirigenti dell’ARPA, a partire dal, a questo punto, rimpianto ing. Stelio Vatta, fatte dal direttore regionale dell’Arpa, Marchesi, che nel disconoscere la validità dell’unica centralina testata dal Ministero dell’Ambiente, quella di via San Lorenzo in Selva, accoglie in pieno le tesi sostenute da Siderurgica Triestina ora e dalla Lucchini prima.

Non crediamo, lo ripetiamo, che l’opinione pubblica si sia resa pienamente conto di quanto accaduto nell’audizione di venerdi 13 in Regione, nata dall’obbligo di ascoltare i promotori, Maurizio Fogar ed il Circolo Miani, della petizione sottoscritta da 10.280 cittadini.

Nulla di quanto detto e dimostrato in quella sede è servito a fare chiarezza ai vertici regionali, ed erano fatti non opinioni, che hanno poi in separata sede, tutti a partire dal duo Cosolini-Laureni per il Comune di Trieste, accolto come verità evangeliche quanto affermato dai vertici di Siderurgica Triestina.

Ai cittadini non rimane altra strada che esercitare il legittimo ricorso alla difesa personale. Esercitata nel rispetto delle leggi, che molto spesso le istituzioni ignorano e travalicano.

Per questo ieri, domenica, nell’assemblea promossa al Circolo Miani, i presenti hanno deciso di annunciare, per le prossime elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio comunale, e delle Circoscrizioni, di Trieste e per il Comune di Muggia, chiamati al voto nel maggio 2016, la discesa in campo della lista civica NO FERRIERA-SI TRIESTE.

Si tratta di un primo ma necessario passo per liberare la città da questo inquinamento politico che, al pari di quello emesso da Ferriere e consimili, ha attentato in questi anni alla democrazia e alla solidarietà nella nostra comunità, riducendole a puro simulacro al servizio degli affari di pochi, e con la copertura della stampa locale.

Siccome sono in ballo la qualità della vita, la salute ed il futuro della nostra gente, a partire dalla garanzia del diritto ad un lavoro dignitoso e sicuro per tutti, a cominciare dal lavoratori oggi licenziati dalla Burgo e da quelli della stessa Ferriera, noi chiameremo rapidamente ad un confronto pubblico tutte le forze della nostra società (partiti, movimenti ed associazioni) su di un programma emergenziale di pochi ma necessari temi la cui soluzione non è più rinviabile se si vuole salvare la nostra Trieste, Muggia compresa.

Chi ci starà starà perché sia chiaro alle chiacchiere, alle promesse non ci crede più nessuno, a partire dai sempre meno elettori dei partiti tradizionali e non.

Se questo avverrà la nostra lista civica avrà assolto ai suoi compiti altrimenti ci conteremo nelle urne rivolgendo a tutti i nostri concittadini, soprattutto a coloro che in maggioranza hanno deciso di non votare in passato per l’inutilità conclamata del voto, di ritornare ai seggi per il voto più utile che ci sia: quello a NO FERRIERA-SI TRIESTE. Una legittima difesa della nostra vita e del nostro futuro.




NO FERRIERA! SI TRIESTE!

» Inviato da valmaura il 13 November, 2015 alle 4:41 pm

NO FERRIERA!  SI  TRIESTE!

ASSEMBLEA  pubblica.

Tutti assieme domenica 15 novembre alle ore 11 in via Valmaura 77, Trieste, al Circolo Miani.

Qui non esiste l’armiamoci e partite, ognuno faccia la sua parte con dignità.

Domenica 15 novembre decidiamo assieme cosa fare nel maggio 2016 per le elezioni comunali di Trieste e Muggia.

Partecipa e diffondi l’invito a partecipare. Dipende solo ed esclusivamente da noi.

 

La Ferriera, che piaccia o no, è dal 2000 il nodo centrale della politica cittadina.
La Ferriera non è solo una gravissima emergenza ambientale e un danno senza precedenti per la salute di lavoratori e cittadini. Ma è il tappo che frena ogni sviluppo della nostra città in particolare quello legato al rilancio del porto.
Dunque risolvere questo problema, liberando la più vasta area disponibile sul mare che Trieste ancora abbia è nevralgico per il nostro futuro. Significa anche dare prospettive certe di un lavoro dignitoso e sicuro a migliaia di triestini, a partire dai lavoratori della Ferriera.
I fondi per questa operazione ci sono, in particolare quelli della Comunità Europea, ed è gravissima la responsabilità di una classe dirigente, non solo politica, che è stata incapace da oltre quindici anni (risale al 2000 l’accordo firmato dalla allora proprietà, Lucchini, con il Governo in cui annunciava di volere chiudere lo stabilimento di Trieste) di risolvere la questione.
Quindici anni persi che sono costati sofferenze, malattie, decessi ed una qualità della vita pessima a decine di migliaia di persone (da Muggia a San Vito-Campi Elisi e Trieste intera) ed hanno aggravato il declino della città.
Per conoscere i responsabili basta scorrere l’elenco dei nomi dei Sindaci, dei Presidenti di Provincia e di Regione che si sono succeduti alla guida delle istituzioni in questi anni. Aggiungerci i dirigenti politici di maggioranza ed opposizione, parlamentari compresi, i presidenti di Confindustria ed i vertici sindacali, ed il quadro è fatto.
Tutti sapevano, come per la tragedia dell’amianto, e tutti hanno fatto finta di niente, anzi, fidando sulla connivenza della stampa locale, hanno sistematicamente mentito.
Parlare di Arpa e di Ass è come parlare della politica, i loro dirigenti sono da questa nominati.
L’anomalia tutta triestina è stata invece la sostanziale inerzia della magistratura (leggetevi su
www.circolomiani.it nella sezione articoli “Ferriera, non solo, e Procura”).
Dire No alla Ferriera significa dire si al futuro di Trieste.
Proviamo a dirlo ed a farlo? Ed allora aiutaci ad aiutarti!

Per informazioni o conferme: telefonare a 335.6140880 o scrivere a info@circolo-miani.it




“Ancora una volta la Ferriera” al discutificio di Palazzo Cheba.

» Inviato da valmaura il 12 November, 2015 alle 12:40 pm

Così inizia il pezzone del piccolo giornale di oggi sulla seduta del Consiglio comunale di ieri dove si discutevano due mozioni, la prima di Sel, od almeno di quel che ne resta, la seconda congiunta di Cinque Stelle e Pdl.

Mentre non rimane che prendere atto del profondo disprezzo che il Consiglio comunale riserva ai 10.280 cittadini che hanno firmato la petizione del Circolo Miani per l’immediata chiusura della produzione siderurgica della Ferriera e sottoscritto l’appello di Claudio Magris e Gherardo Colombo per salvare la sede del Circolo, come per altro votato all’unanimità, sindaco compreso, dal Consiglio comunale il 30 giugno 2014 e disatteso fino ad oggi. Ulteriore dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, di come la politica e le istituzioni si sputtanino da sole agli occhi dei cittadini.

La mozione che faceva propria la petizione, dopo il rifiuto di PD e satelliti (vivissimi complimenti a Patrick Karlsen visto che Galliano Fogar fondatore dell’Istituto di storia del Movimento di Liberazione del FVG, assieme appunto ad Ercole Miani a cui il Circolo è intestato, è stato uno degli animatori-fondatori della nostra associazione) di discuterla in Consiglio era stata allora firmata da alcuni Capigruppo dell’opposizione. La maggioranza, con il voto di Sossi, ne aveva respinto l’urgenza. Infatti che la comunità che questi signori amministrano continui a respirare, ad ammalarsi e morire, per loro non è motivo di “urgenza”, e morale della favola mai è stata portata in discussione in aula. E perché? Semplice perché è chiaro ai sassi che verrebbe respinta quasi sicuramente ma per farlo bisogna comunque votare ed a pochi mesi dalla campagna elettorale nessuno di lor signori vuole prendersene la pubblica responsabilità. Visto che amministratori pieni di baldanza e coraggio Trieste si ritrova.

Ma tornando all’ennesimo inconcludente discutificio di ieri sera.

La prima mozione, quella dell’equilibrista Sossi, chiedeva alla Giunta di “intervenire sul Gruppo Arvedi con un’ordinanza volta a ridurre l’andamento (?) della Cokeria visti i frequenti sforamenti dei limiti di legge delle emissioni”. Mentre come riporta sempre il piccolo giornale “La seconda mozione (Menis e Giorgi) ha chiesto un’ordinanza per chiudere l’area a caldo. Roberto Cosolini ha risposto che se entro dicembre le emissioni non saranno state ridotte promuoverà un accordo di programma per la chiusura “progressiva”.”

Vi risparmiamo il resoconto del dibattito perché triste e deprimente. Nel senso che gran parte degli intervenuti non sapeva praticamente niente su quello di cui discuteva.

E questo vale in parte anche per gli amici Menis e Giorgi. Perché oggi, insomma da oltre sei mesi, la criticità maggiore è rappresentata dalle fuoriuscite quotidiane e crescenti di gas dall’Altoforno. Inoltre esiste già una ordinanza prescrittiva della Regione che impone un limite alle sfornate della Cokeria nelle 24 ore e che nonostante questa riduzione, sempre che qualcuno ne controlli l’esecuzione e su questo abbiamo dei dubbi, gli sforamenti non sono calati ma anzi aumentati.

Gli ultimi rilevamenti: via del Carpineto: 11 novembre: PM10 56; 10 novembre: PM10 77; 9 novembre: PM10 52. Via San Lorenzo in Selva: 11 novembre: 73 (125 giornate di superamenti dei limiti di legge nell’anno in corso contro i 35 previsti dalla legge su 12 mesi), 10 novembre: PM10 85; 9 novembre: PM10 67; 8 novembre: PM10 68. Via Svevo (scuola): 11 novembre: PM10 63; 10 novembre: PM10 109; 9 novembre: PM10 78; 6 novembre: PM10 74. Ad abbundare: via Pitacco: 10 novembre: PM10 87; 9 novembre: PM10 59; 6 novembre: PM10 71. E a dimostrazione della diffusione delle PM10 anche in via TorBandena il 10 novembre: PM10 81; 9 novembre: PM10 51. E piazza della Libertà? La terza centralina, oltre a quelle di via Carpineto e Svevo, che obbligherebbe il Sindaco ad emettere l’ordinanza?

Per un punto Martin perse la Cappa, ovvero 9 novembre: PM10 59; 10 novembre: PM10 79; e 11 novembre: PM10 49. Guarda la combinazione. Per i giorni precedenti leggetevi “ND chi è costui?”

Eppoi tanto a discutere su ordinanza del Sindaco si o no, può o non può e nessuno a ricordare che nel biennio 2009-2011 il Circolo Miani aveva inondato il Comune, a partire dal sindaco Roberto Dipiazza, ed un consigliere, Maurizio Ferrara la aveva pure riassunta in una interrogazione, ma ieri se ne è dimenticato, di copie dell’ordinanza del Sindaco di Piombino che nell’ottobre 2008 aveva disposto la chiusura della Cokeria di Piombino, stessa proprietà della Ferriera, mai più riaperta.

E perché la legge italiana consente al sindaco di Piombino di fare questo e non lo consentirebbe invece a quello di Trieste? Ma tutti ieri si sono dimenticati di porre questa fondamentale domanda. E inoltre cosa vuol dire “ridurre le emissioni”? O si rientra nei parametri di legge o non vuol dire assolutamente nulla. E per chiudere non si può che apprezzare la supercazzola che neanche il Conte Mascetti in Amici Miei “Roberto Cosolini ha risposto che se entro dicembre le emissioni non saranno state ridotte promuoverà un accordo di programma per la chiusura “progressiva”.”

Vi invitiamo perciò a partecipare domenica 15 novembre alle ore 11 all’Assemblea pubblica NOFERRIERA al Circolo Miani in via Valmaura 77 Trieste. Con i saluti di Ugo Tognazzi.





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