» Inviato da valmaura il 16 April, 2016 alle 11:47 am
Nei primi anni duemila il Circolo Miani aveva chiesto ripetutamente all’Azienda Sanitaria e all’Arpa, ma anche in Procura e al suo consulente, il Cigra, di effettuare delle campionature dei terreni sull’area compresa tra Monte San Pantaleone ed i Campi Elisi.
Mai ottenuta risposta alcuna.
Mentre a Taranto i “carotaggi” ordinati da quella magistratura portavano a chiusure di scuole e giardini impregnati di diossine e idrocarburi.
Sempre in quegli anni avevamo incontrato la direttrice del polo scolastico di via Svevo (850 ragazzi e bambini, più insegnanti e personale) sollecitandole un intervento presso il provveditorato per tutelare la salute delle persone affidate alla sua custodia e per far rispettare, per di più, la legge che prevede espressamente che qualunque istituto scolastico deve essere collocato in luogo salubre.
A darci manforte l’allora sacerdote della parrocchia di Chiarbola che gestisce un oratorio.
Da tenere presente che una delle tre centraline di riferimento per il monitoraggio delle emissioni, e quella che spesso da i dati più devastanti per la salute, è collocata nel giardino dell’asilo tra una giostra e lo scivolo a pochi metri dalle finestre delle aule.
Risposta? Testuale a nostra memoria: “ho cose più importanti di cui occuparmi, come ad esempio coprire un’ora di buco per malattia dell’insegnante”.
Ora se ne accorge, sarà un caso ma in piena campagna elettorale, anche un parlamentare triestino, meglio tardi che mai, e si lamenta che nessuno gli risponda, anche se rappresenta “il popolo italiano”.
Quando per quasi venti anni denunciavamo il silenzio, il muro di gomma delle istituzioni e degli enti di controllo, tutte le forze politiche, vecchie e nuove, facevano spallucce. Al massimo una interrogazione, giusto di facciata e per finire sui giornali, visto che il Circolo Miani non ci finiva dall’anno 2000, così da prendersi anche il merito. Un po’ come accade anche oggi.
Dunque nulla di nuovo sotto il cielo, inquinato, di Trieste.
Ergo chi non vota il 5 giugno alle comunali per NO FERRIERA SI TRIESTE, come recitava l’indimenticato Amedeo Nazzari “che la peste lo colga!”
Guardatevi il nuovo dominio internet di NO FERRIERA, insomma il sito ufficiale della Lista civica, cliccando il link www.noferriera-sitrieste.info
» Inviato da valmaura il 14 April, 2016 alle 10:12 am
Queste sono elezioni truffa!
Continua, e si aggrava con nuovi episodi, la truffa perpetrata a danno degli elettori.
Dopo il silenzio di tutti alla lettera inviata da NO FERRIERA SI TRIESTE alle forze politiche vecchie e nuove che partecipano a questa “campagna elettorale”.
Dopo l’aggravarsi della censura e del silenzio da parte della stampa locale e dell’emittente Telequattro sull’esistenza e sulle iniziative promosse da NO FERRIERA.
Capirete cosa varranno, a questo punto, i sondaggi SWG (la W sta per Weber, piddino e opinionista del piccolo giornale) realizzati per i loro committenti ed amici.
Ieri abbiamo assistito alla discriminazione istituzionalizzata, e quel che è più grave accettata e condivisa da Roberto Dipiazza, Paolo Menis, Alessia Rosolen e Carini, messa in atto da una “Pro Patria”, da non confondersi con la famosa squadra di pallanuoto, che ha deciso chi invitare e chi no ad un dibattito con i candidati sindaci.
L’iniziativa e la nostra esclusione non ci hanno certamente tolto il sonno, ma il fatto gravissimo è che i quattro “prescelti” presenti non abbiamo sentito il DOVERE di alzarsi ed andarsene per rivendicare un elementare diritto democratico ed una parità di opportunità nel rispetto delle regole.
Stupisce ed amareggia soprattutto il comportamento di Paolo Menis che rappresenta una forza, i 5 Stelle, che hanno nel loro dna proprio quei principi che lui invece ha rinnegato con il suo atteggiamento ieri. E con il silenzio sulla nostra lettera.
E non ci ha lasciati indifferenti neppure l’analogo comportamento di Roberto Dipiazza.
Poi sentire la Lega Nord e Carini parlare di “abbandono” delle periferie, quando queste sono da oltre trenta anni lasciate al degrado, all’assenza di servizi sociosanitari e pubblici da tutte, e ripetiamo tutte (dunque centrodestra, Lega compresa, e sinistra), le amministrazioni che hanno governato dagli anni ottanta in poi, è cosa francamente inaccettabile.
Neanche la propaganda ai tempi del MinCulPop di mussoliniana memoria.
Insomma la stessa solfa che sulla Ferriera. Ora tutti, dai 5 Stelle alla destra, aspettiamoci tra poco a qualche giorno dal voto anche l’adesione di Cosolini e del PD grazie alla tribuna generosamente offerta da improvvisati comitati locali, scoprono la necessità “impellente” di chiudere l’area a caldo.
Peccato che in questi diciotto anni, non mesi, settimane e giorni, non se ne siano accorti.
Per i boccaloni che ci credono. Altrimenti l’alternativa è una sola: NO FERRIERA SI TRIESTE !
» Inviato da valmaura il 12 April, 2016 alle 12:03 pm
In tempi non sospetti, ovvero dall’operazione Torri d’Europa, correva l’anno 2000, sostenemmo che qualcosa nella gestione delle Coop non quadrava e che era difficile spiegare il brusco passaggio da bilanci in florido attivo ad un rosso così marcato e repentino. Facemmo e scrivemmo in questi anni diversi articoli sulla totale spartizione partitocratica dei consigli di amministrazione delle Coop e delle sue collegate, divenuti tradizionalmente il “buon ritiro” dei politici non più ricandidati o ricandidabili, dalla destra alla sinistra. Quando la situazione iniziò palesemente a deteriorarsi, si parlava allora dei primi esuberi (un eufemismo che sta per licenziamento), chiedemmo ai sindacati ed anche ad alcuni lavoratori, che a rigor di logica e delle leggi che agevolano fiscalmente la cooperazione in Italia, avrebbero dovuto anche essere soci, se avessero letto in questi anni i bilanci e perché non si fossero mossi per tempo. In fin dei conti non era difficile ma invece fondamentale per chi da questi dipendeva economicamente e rischiava di trovarsi in strada dall’oggi al domani. Quando la bolla scoppiò scrivemmo articoli sulla vera storia delle Coop, politicamente parlando e sul passato di alcuni suoi, in particolare uno, “uomini forti”. La cui biografia sulla stampa veniva stranamente omessa e dimenticata. Mettemmo persino pubblicamente la sede del Circolo Miani a disposizione delle persone coinvolte che cercavano un luogo dove riunirsi. Senza risposte non insistemmo per non dare la falsa idea che volessimo “cavalcare”, non c’erano elezioni in vista per fortuna, il dramma di 17.000 persone (i soci prestatori) e dei 600 e passa lavoratori con famiglia. Alcune settimane fa una signora che si batte contro il concordato realizzato a sole spese dei prestatori, che per altro parteciparono in misura molto ridotta (un migliaio o giù di lì) all’unica assemblea pubblica promossa al vecchio palasport, ci ha interpellato, come lista civica NOFERRIERA SI TRIESTE, per chiedere, come a tutte le forze politiche, partiti e movimenti, anche a coloro che furono i responsabili primi, politicamente parlando, del disastro e dei mancati controlli e dell’inerzia di Regione e Comune, di sottoscrivere un pubblico appello. La nostra risposta fu la seguente. “Gentile signora, nel sottoscrivere il testo da lei inviatoci, anche quale Lista civica NO FERRIERA Si Trieste, mi consenta di aggiungere che esso è fin troppo benevolo contro una classe dirigente e politica che ha tradito, non solo i cittadini prestatori, i soci ed i dipendenti, in ultima analisi Trieste di cui le Coop erano parte della sua storia. Questo è un capitolo che per spirito di verità e giustizia deve essere ricostruito individuando non solo le precise responsabilità individuali e penalmente rilevanti, ma soprattutto scoperchiando le storture di un sistema che colpisce e penalizza sempre gli ultimi, ed ironia della sorte usando il nome della cooperazione sociale. Come le abbiamo già detto usi di noi per quanto possiamo dare. A presto Maurizio Fogar per NO FERRIERA Si Trieste. 23 marzo 2016.” Spiegammo poi ripetutamente alla signora che in campagna elettorale ovviamente tutti giureranno sul loro sangue che aiuteranno, si batteranno, eccetera. E che contava invece mettere in luce responsabilità, quasi di tutti, e meriti pregressi, assai di pochi, se si volevano aiutare veramente le persone ingiustamente coinvolte e beffate. Ebbene ora ricordiamo a tutti che uno dei candidati della lista civica NO FERRIERA SI TRIESTE, un giovane operaio, Davide Starc, fa parte, assieme alla madre per un importo prestato di 26.000 euro, di quei 17.000 soci finanziatori ed anche di quei mille che si riunirono. Anzi fu uno dei pochissimi dei presenti a votare contro all’iniquo concordato che penalizzava le 17.000 famiglie. Lo facciamo perché chi vuole lo possa votare per il Comune anche a tutela dei propri interessi. Che le chiacchiere, e purtroppo anche le firme, qui stanno a zero.
NO FERRIERA SI TRIESTE.
» Inviato da valmaura il 5 April, 2016 alle 10:33 am
Finalmente un voto utile, che serve e per cui merita tornare al seggio domenica 5 giugno. https://youtu.be/EgAEVXj_3es
Sentirsi insufficienti.
» Inviato da valmaura il 4 April, 2016 alle 10:33 am
Ci ha lasciati Massimiliano, uno giovane che lottava da tempo con il cancro. Massimiliano ha vinto e noi abbiamo perso. Non ci siamo mai incontrati di persona. Ci aveva scritto mesi fa poi ci siamo sentiti più volte al telefono, anche lungamente. Le ultime parole le abbiamo scambiate poco tempo fa, lui rispondeva dal CRO di Aviano dove andava per terapie. Ma era come fosse stato sempre con noi, le sue idee erano le nostre. Molto semplici. La voglia di vivere normalmente senza essere ammorbati, a casa e sul lavoro, dalle esalazioni che ti rovinano vita e salute. Lui ha vinto perché se ne è andato con grandissima dignità, conscio di quello che purtroppo aveva, e la sua voce anche nell’ultima telefonata era calma e serena. Ci ha dato una grandissima lezione di cui non gli saremo mai sufficientemente grati. Noi abbiamo perso e continueremo a perdere se non riusciremo ad impedire simili tragedie. Il nostro impegno in questi 18 anni è apparso alla luce di quanto accaduto a Massimiliano evidentemente insufficiente. Ci serva da lezione per la nostra pigrizia, la nostra debolezza e timore. E ci sia di sprone nella consapevolezza che non ci possono essere compromessi o confronti sul principio della vita e della salute. E al diavolo i nostri piccoli egoismi.
Ci ha scritto Alberto. Lo pubblichiamo. Ciao, Sono uno studente universitario, vivo a Trieste da ormai 4 anni, sono veneto, bellunese per la precisione. Voglio solo dirvi che vi stimo e apprezzo, per quello che fate e perché lo fate anche per noi, giovani non triestini, ma parte attiva della città. Se potessi, vi voterei perché di fronte all' incapacità di chi, istituzionalmente, dovrebbe rappresentarci, siete la sola e unica sana realtà civica. Proprio stamattina riflettevo: diritto alla salute o diritto al lavoro? Non sono per niente d'accordo su chi lo definisce un mero bilanciamento tra principi costituzionali. Come si può parlare di bilanciamento di fronte alla possibilità di fare del bene per 400 persone, e quella di farlo per 220 mila persone più le generazioni future e oltre? Credo che il "vivere alla giornata", pratica ormai molto di moda, sia un lusso che la politica non può e non deve permettersi. Se la lungimiranza è saggezza nell'agire, la saggezza è l'umiltà di voler ancora imparare il secolare insegnamento della natura, il rispetto per essa perchè troppo spesso ci scordiamo che noi siamo quì sì, ma solo di passaggio. Un abbraccio FORZA! Alberto