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Circolo Miani » News Correnti » Page 328 Ferriera. Sbagliare in buonafede (fino a prova contraria) » Inviato da valmaura il 6 March, 2017 alle 1:46 pm Lo abbiamo scritto, detto e gridato in tutte le salse e televisioni, dal 9 giugno 2015. L’ Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata dalla Conferenza dei Servizi regionale con il voto unanime dei cinque partecipanti (li ricordiamo che non fa mai male rinfrescare la memoria: Regione a Arpa FVG, Comune di Trieste, Provincia e ASS) è da considerarsi NULLA! Perché nell’iter di convocazione e di svolgimento della stessa Conferenza non sono state rispettate (insomma sono state violate) ben due leggi dello Stato che ne disciplinano i lavori. Ne consegue, giuridicamente parlando, che ogni atto o decisione assunti dalla Conferenza regionale ricadano sotto il vizio della nullità. Per questo abbiamo presentato in ottobre 2015 puntuale e documentata denuncia in Procura di Trieste. Insistere, per altro dopo un anno, nel chiedere la revisione dell’AIA (Dipiazza ed i suoi, e 5Stelle) significa riconoscere validità a quella Autorizzazione, idem dicasi per la revoca. Si chiede revisione e revoca di una cosa che si considera e riconosce esistente. Pertanto la risposta della Regione appare scontata, come nelle due prime richieste di revisione: un grande NO, ed è giuridicamente motivata. L’unica possibilità di cancellare questa AIA consiste appunto nel percorso di nullità della stessa per vizio di forma (giuridicamente parlando). Ergo basta associarsi alla denuncia fatta, magari migliorandola, dal Circolo Miani. Perché finora non lo hanno voluto fare, così come sono stati zitti tutti, quando il 9 giugno 2015 abbiamo annunciato in tutte le sedi e modi che la Ferriera, il giorno prima dell’apertura di quella Conferenza dei Servizi, aveva già ottenuto l’AIA? Già perché? Ve la diamo noi la risposta semplice semplice. Perché pur di non riconoscere il merito e l’impegno dal 1998 ed anche solo menzionare il Circolo Miani hanno anteposto motivi di bottega, particolarismi ed egoismi da asilo all’impegno per la tutela della salute, la qualità della vita e gli interessi della nostra comunità. Poi magari ci sono pure state altre ragioni inconfessabili da parte di certuni. Risultato? Finora sono andati letteralmente a sbattere e la situazione non è cambiata, neanche a nove mesi dall’insediamento di Dipiazza, di un centimetro. Vogliono continuare? Si accomodino. Dal canto nostro noi continueremo la lotta per la nostra sopravvivenza, senza pastrocchi o matrimoni spuri, questi si da non celebrare. Il Porto chiude la Ferriera! » Inviato da valmaura il 5 March, 2017 alle 12:53 pm Oggi sul Piccolo viene pubblicata in due pagine con gran risalto la mappa del progetto di sviluppo del Porto di Trieste, dal Piano regolatore, illustrato dal Presidente Zeno D’Agostino. La prima considerazione riguarda la “professionalità” del piccolo giornale che nemmeno coglie il significato di quanto pubblica. E si che qui non occorreva leggere: bastava guardare i “pupoli”. Da cui si evince che la Ferriera, e non solo l’area a caldo, semplicemente sparisce in nome della legge basilare della fisica sulla compenetrazione dei corpi. Il Molo Ottavo con piattaforma logistica e retroporto intermodale copre tutta l’area che va dallo Scalo Legnami fino a quasi i pontili della Siot. Certo qui si pone il problema della concessione trentennale dell’area demaniale (il 62% della Ferriera) a Siderurgica Triestina ma la soluzione la aveva anticipata, a rileggere, e neanche questo fanno i professionisti del giornale locale, quanto dichiarato più volte dallo stesso Arvedi al momento del suo secondo sbarco a Trieste. Quanto annuncia oggi il Presidente dell’Autorità portuale è esattamente quanto scritto e detto dal Circolo Miani e Servola Respira negli ultimi quindici anni e presentato in un convegno cittadino nel 2004 alla Stazione Marittima. E sono esattamente i punti 4 e 5 dell’odierno programma del Circolo Miani per chiudere rapidamente la Ferriera tutelando e sviluppando i posti di lavoro. Certo al Piccolo non possono saperlo, come a Telequattro, perche è dal 2000 che oscurano e censurano ogni iniziativa del Circolo, come l’assemblea di ieri. Ma come recita il proverbio: chi è colpa del suo mal pianga se stesso. Nota a margine, oggi compare una poco intellegibile dichiarazione del Sindaco di Trieste in risposta alla seconda bocciatura da parte della Regione alla sua richiesta di revisione dell’AIA. Ci compare per la prima volta la richiesta di nullità della stessa Autorizzazione Integrata Ambientale, rilasciata dalla Conferenza dei Servizi regionale con il consenso del Comune di Trieste. Visti brevemente i motivi anticipati dalla nota comunale è fin troppo facile prevedere che la richiesta farà la fine delle precedenti due. Insomma nulla di nuovo sotto il sole disgraziato di Trieste. Dal Comune poche idee ma ben confuse. E ci fermiamo qui per carità patria. Per la salute e il lavoro. » Inviato da valmaura il 1 March, 2017 alle 3:04 pm Ferriera: chiuderla veramente non a chiacchiere. Sabato 4 marzo, alle ore 16, al Circolo Miani, a Trieste in via Valmaura 77 (nono piano ascensore di destra nel portone) con vista a 360 gradi sullo stabilimento, Assemblea di presentazione del percorso concreto per arrivare ad una rapida dismissione della Ferriera, ad iniziare dall’Altoforno, con macchina colare ed impianto di agglomerazione, e dalla Cokeria. Cinque passaggi per tutelare salute e lavoro; esattamente il contrario della strada imboccata dalla nuova amministrazione comunale. https://www.youtube.com/watch?v=j3vowbyQBiQ Perché? » Inviato da valmaura il 23 February, 2017 alle 1:36 pm Perché solo ora il piccolo giornale (copyright Circolo Miani) solleva con tanta evidenza lo scandalo a cielo aperto della discarica di via Errera («Un vero disastro ignorato per anni» - Cronaca - Il Piccolo), che poi coinvolge tutta l’area dallo Scalo legnami al Canale navigabile, dopo che appunto stava lì a cielo aperto da quasi trenta anni? Dov’erano i “mastini” dell’informazione in tutto questo tempo? Leggetevi la mozione presentata dalla consigliera di NO FERRIERA e che andrà in discussione lunedì prossimo nella Settima Circoscrizione. LISTA CIVICA NO FERRIERA-SI TRIESTE VII Circoscrizione del Comune di Trieste Servola-Chiarbola-Valmaura-Borgo San Sergio Oggetto: Inquinamento acqua marina dell’area antistante la Ferriera MOZIONE Preso atto che in un processo, risalente ai primi anni 2000, presso il Tribunale di Trieste sull’inquinamento provocato dalle acque in uscita dalla Ferriera e che vedeva sul banco degli imputati gli allora vertici aziendali e societari, che furono prosciolti a seguito dello smarrimento da parte dell’ARPA del campione prelevato, che comunque dalle analisi effettuate era risultato fortemente inquinato da idrocarburi e metalli pesanti; preso atto che negli ultimi 20 anni la linea di costa dell’area occupata dal suddetto stabilimento è stata fortemente – e abusivamente – modificata, si chiede a codesta Amministrazione comunale di provvedere affinché venga rapidamente effettuata una nuova campionatura con prelievo dal vallone di Muggia dell’acqua marina antistante lo stabilimento, con l’aggiunta di un carotaggio dei fondali, quasi tutti fangosi, per l’esame del materiale prelevato; IMPEGNA pertanto il Presidente della VII Circoscrizione ad attivarsi presso l’assessorato competente affinché si provveda in merito. Aurora Marconi Altro perché. Resoconto del tavolo ministeriale sulla Ferriera a Roma, dalle cronache del giornale, pertanto da prendere con la pinzetta ed i guanti in lattice: “ La giunta Dipiazza, rappresentata ieri al tavolo dall’assessore Pare acclarato oramai, come ammesso pure dagli ambientalisti del Sindaco in una telefonata, che il famoso decalogo del “chiudo la Ferriera (almeno l’area a caldo) in cento giorni” sia stato solo una “boutade”, parola loro, per vincere le elezioni. Insomma tutta una sceneggiata la firma del candidato sindaco a Telequattro. Perché la stampa non pubblica una riga e Telequattro ci cancella su tutte le iniziative del Circolo Miani? Perché nasconde le nostre cinque proposte del cronoprogramma per chiudere in tempi brevi l’area a caldo e poi la Ferriera, salvaguardando i posti di lavoro? Già perché? Chiedetevelo quando leggete o vedete i soliti ignoti dissertare su stampa e TiVù. Il bello è che non conoscono quasi una mazza del problema ma pretendono di spiegarlo agli altri. Ferriera. Basta prendere in giro le persone. » Inviato da valmaura il 20 February, 2017 alle 1:45 pm Intese come cittadini e lavoratori. Ma il Sindaco ci è o ci fa? La domanda dopo otto mesi e quasi trecento giorni di questa amministrazione sorge spontanea. Mettiamo i puntini sulle “i”. Sia l’Accordo, anzi accordi (2), di Programma come l’AIA sono stati firmati e votati anche dal Comune di Trieste. Il sindaco era diverso, i funzionari no, e sono gli stessi di cui si avvale anche questa Giunta Dipiazza. Con l’aggiunta di un consulente che, a due terzi del mandato, ha dimostrato la sua sostanziale inutilità, e non poteva che essere così viste le specifiche competenze del chimico Barbieri. Per cui se emergono, come dichiarato al piccolo giornale da Roberto Dipiazza “gravi inadempienze da parte dei soggetti che hanno rilasciato l’AIA”, ebbene il Comune di Trieste è uno di questi cinque soggetti. Piccola precisazione poi sul “supporto di comitati dei cittadini e le associazioni ambientaliste”. Sono tre in tutto: Fare Ambiente, Comitato 5 dicembre e No Smog. Punto e basta. Poi a leggere l’articolo “Secondo Dipiazza la relazione Arpa sul periodo 2011-1015 in merito alle deposizioni di BenzoApirene … mostra evidenze preoccupanti”. Chi era sindaco fino a metà 2011? Roberto Dipiazza, poi sostituito da Cosolini. Chi era Presidente della Regione fino alla primavera 2013? Renzo Tondo, il sodale di Dipiazza che da allora era stato eletto in Regione. Chi si rifiutò di chiedere la revisione della prima AIA, quella rilasciata tra Natale e Capodanno 2007 dalla Giunta regionale Illy-Cosolini? Il Sindaco Dipiazza, vedi interrogazione consigliere Maurizio Ferrara. Chi si oppose alla revisione in Regione? Il centrodestra del Presidente Renzo Tondo, consiglieri triestini Maurizio Bucci, Piero Camber, Marini ed altri. Chi nonostante dodici lettere del direttore ASS Franco Rotelli, che denunciava il rischio di “insorgenze di neoplasie e leucemie” con quei valori di BenzoApirene rilevati dall’Arpa (media annua di 8,8 contro il limite di 1) si rifiutò di emettere una ordinanza per fermo impianti in qualità di Ufficiale Sanitario del Comune (come fatto in precedenza dal Sindaco di Piombino che chiuse la Cokeria Lucchini)? Il Sindaco Roberto Dipiazza. Chi nel 2008 fece campagna elettorale a Renzo Tondo per le elezioni regionali? Due delle tre “associazioni e comitati” di cui sopra. Ed allora di cosa stanno parlando? Dell’ennesima richiesta che, sempre non abbiano sbagliato destinatario come per la prima, porterà solo a prendere tempo e gettare fumo negli occhi dell’opinione pubblica (ringrazino almeno Piccolo e Telequattro). Lo abbiamo scritto e riscritto: con la strada imboccata da Sindaco ed amici al massimo possono chiudere il portone di Palazzo Cheba. Ma a questo punto ritorna prepotente la domanda d’apertura: ci sono o lo fanno? Ai cittadini la risposta, che noi un’idea ce la siamo fatta. Una menzione particolare alla disinformatja domacia. Oggi sempre sul piccolo giornale (copjright Circolo Miani) la Paola Bolis nel fare la ricca biografia di Ettore Rosato dimentica, guarda la combinazione, di ricordare quanto lo stesso dichiarò alla stampa “urbi et orbi” e che il Piccolo, dove la Paola Bolis ancora scrive, riportò con grande evidenza. Candidato Sindaco nelle comunali del 2006 contro Dipiazza, l’Ettore giurò che se avesse perso si sarebbe ritirato definitivamente dalla politica, e sarebbe ritornato a lavorare in assicurazione senza accettare “premi di consolazione” dalla politica. Uomo dalle ferree convinzioni e dalla parola granitica, questo Rosato, che poco dopo volò a fare il Sottosegretario nel Governo Prodi. La sua parola vale dunque meno di un nichelino bucato, più o meno come la memoria professionale della Paola Bolis. |
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