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Circolo Miani » News Correnti » Page 321

Ferriera. Porto. Antidoping.

» Inviato da valmaura il 30 June, 2017 alle 11:08 am

E dal 2004 che come Circolo Miani e Servola Respira martellavamo, tra un corteo ed una manifestazione, sulle istituzioni, sul Sindaco di allora, Roberto Dipiazza, sulla Giunta Regionale Illy-Cosolini, sulla politica tutta che la soluzione utile a Trieste e lavoratori era destinare l’area occupata dalla Ferriera alla logistica portuale.

Non ci hanno degnato di uno sguardo, e non perché avessero, sarebbe chiedere troppo a questa gente, idee e progetti alternativi.

Ora, come colpiti da una folgore divina neanche la conversione di San Paolo, tutti si stracciano le vesti (ma rigorosamente su stampa e televisioni) a saltare sul carro del vincitore.

Viva il Porto, viva l’allegato Ottavo (che i nove decimi di lorsignori non sanno neppure cosa sia), viva i Punti franchi, che fino a ieri irridevano: vero Pacorini?

Sentire Dipiazza confessarsi “commosso ed emozionato” fa sbellicare dalle risa: lui che in dieci anni da Sindaco a Trieste, quattro a Muggia e tre in Regione, più due tentativi di farsi candidare dal centrodestra ai vertici dell’Autorità Portuale,  non ha portato a casa nulla che è nulla.

Ma lo stesso vale per quasi tutti, di qualunque colore politico e ruolo istituzionale, sentiti  pontificare oggi.

In realtà i vincitori ai quali va attribuito il merito di questa svolta epocale per Trieste sono due, e due soltanto, più il Ministro Del Rio.

I loro nomi fanno Zeno D’Agostino, Presidente Autorità portuale Alto Adriatico, e Debora Serracchiani, Presidente Regione FVG.

Due personaggi ai quali in passato, e specificatamente sulle note questioni della Ferriera, non abbiamo fatto sconti. Sul primo, D’Agostino, abbiamo perfino presentato un esposto alla Corte dei Conti per il fermo lavori sulla piattaforma logistica dello Scalo Legnami. Alla seconda non ne abbiamo fatta passare una a partire dalla denuncia in Procura contro l’illegittimo svolgimento dei lavori della Conferenza dei Servizi che ha rilasciato un’AIA viziata di nullità alla proprietà della Ferriera.

Ma se oggi uno dei due si candidasse a Sindaco di Trieste lo voteremmo subito, e non ci può fregare di meno la parte politica alla quale appartengono: il PD.

Per tutti gli altri che parlano oggi tanto a sproposito, a partire dal Dipiazza accanito sponsor dei rigassificatori: la morte fisica per il futuro del Porto di Trieste, chiederemmo solo l’obbligatorietà del test Antidoping prima di registrare una loro dichiarazione.

Il minimo sindacale per non prendere così spudoratamente per i fondelli la gente.

Sotto (Facebook Circolo Miani) un esempio dei “fatti”, delle realizzazioni del Sindaco dei “cento giorni”.




Siamo in 2802.

» Inviato da valmaura il 29 June, 2017 alle 11:10 am

Tante sono le persone che hanno messo “mi piace” e seguono le tre nostre pagine su Facebook: Circolo Miani, Circolo Miani Trieste, e NO FERRIERA.

Con una buona progressione di crescita costante. Gente normale come noi, che i politici tra i “mi piace” si contano sulle dita di una mano.

Chi viene a visitarci sa che qui non trova, né troverà battutine, lazzi, offese gratuite, copia e incolla un tanto al chilo.

Sa che invece si imbatterà in informazioni, fonti, articoli basati rigorosamente sui fatti.

La memoria è una gran brutta bestia per la politica cialtrona e la stampa disonesta. Ma è indispensabile per capire e giudicare gli accadimenti odierni, la credibilità dei protagonisti delle scelte che governano la nostra comunità e la nostra vita.

Certamente noi non abbiamo alcuna intenzione di rinunciare ad avere ed esprimere le nostre opinioni, soprattutto sugli accadimenti di queste terre, a partire dalla Ferriera, che riteniamo di conoscere bene.

Ma le nostre opinioni saranno sempre distaccate dai fatti e dalle fonti, in maniera che chi ci legge possa farsene una ragione, condividerle o criticarle.

Ci rendiamo conto perfettamente di essere una anomalia per i “social forum” all’italiana e, peggio ancora, alla triestina. Non ci interessa correre dietro ai bulimici della quantità, del “mordi e fuggi”, dell’apparire.

Invitiamo sempre le persone che colloquiano con noi ad informarsi, ad approfondire, perché la superficialità che impera sovrana, assieme all’ignoranza, all’acredine ed alla mascalzonaggine, ha ridotto questa città nelle condizioni che viviamo quotidianamente.

Di una cosa abbiamo bisogno in uno spazio, quello dell’opinione pubblica, che ha cercato dal 1981, e poi in particolare dalla fine degli anni Novanta, di isolarci, censurarci, diffamarci, facendo, sottobraccio con questa detestabile politica, largo uso dei quattro utili, soliti idioti che non mancano mai di vendersi anche solo per una comparsata televisiva.

Abbiamo bisogno di partecipazione e riscontri.

Che le migliaia di utenti che vengono settimanalmente (ventimila ed oltre) in contatto con noi, mettano il loro “mi piace” alle nostre pagine e clicchino sulla finestra “segui”, e “condividano” in rete con i loro amici i nostri Post, in modo da essere giornalmente informati del nostro lavoro da poter fare sempre meglio.

Se qualcheduno, vincendo la abitudinale pigrizia degli umani, vuole darci una mano, venirci a trovare, iscriversi, sulle nostre pagine troverà tutti i riferimenti per i contatti (indirizzo di posta elettronica: circolomiani@gmail.com e telefono: 334.2169438).

Se poi vuole addirittura contribuire anche con un modesto, ma per noi importantissimo, obolo alla campagna di autofinanziamento che ci permette di pagare luce, acqua (gas no che per risparmiare al riscaldamento in sede abbiamo rinunciato dal 2007) e telefono, ben venga, anzi benissimo.

La campagna Aiutaci ad aiutarti per la donazione del 5 per mille al Circolo Miani la trovate in apertura delle nostre pagine. Sappiate che a voi costa solo l’inchiostro di una firma.

Chiudiamo con il motto di questa pagina: “Questa pagina è severamente vietata ai lecchini e inciucioni dei politici. Ai piagnoni di professione, ai servi per vocazione ed ai dementi.”

Un programma chiaro e sintetico.

https://www.youtube.com/watch?v=necfujO9cEY




Il Porto chiude la Ferriera!

» Inviato da valmaura il 28 June, 2017 alle 1:08 pm

Lo ripubblichiamo tale e quale solo sostituendo al punto di domanda nel titolo il punto esclamativo.
Crediamo non ci sia nulla da aggiungere a quanto da noi pubblicato il 5 marzo e scritto non sappiamo più quante volte in tanti anni.
Magari ascoltarci prima: quante sofferenze risparmiate e quanto vero lavoro guadagnato.
Con buona pace dell’inerzia di Cosolini e delle utradecennali chiacchiere, piroette, giravolte con triplo salto mortale (per noi) carpiato di Dipiazza e dei suoi sostenitori dell’ultima ora.
I “presidi” andrebbero fatti non “sotto” ma dentro, come fece il Circolo Miani occupando per un giorno, e notte, l’aula del Consiglio comunale (giugno 2010). Subito denunciati dalla Amministrazione Dipiazza e repentinamente assolti dal Tribunale nonostante che l’accusa (Frezza) avesse chiesto una pena cumulativa trenta volte più alta di quanto richiesto in precedenza contro la proprietà della Ferriera.
E, sommesso suggerimento dopo il risultato di ieri sul Porto a cui va dato merito alla Presidente di Regione ed al vertice dell’Autorità Portuale da lei indicato e contro cui ha rosicato in Regione il friulano Tondo, mai visto a Trieste da Presidente sul territorio, spostato in Municipio.

Il Porto chiude la Ferriera?
Oggi sul Piccolo viene pubblicata in due pagine con gran risalto la mappa del progetto di sviluppo del Porto di Trieste, dal Piano regolatore, illustrato dal Presidente Zeno D’Agostino.
La prima considerazione riguarda la “professionalità” del piccolo giornale che nemmeno coglie il significato di quanto pubblica. E si che qui non occorreva leggere: bastava guardare i “pupoli”.
Da cui si evince che la Ferriera, e non solo l’area a caldo, semplicemente sparisce in nome della legge basilare della fisica sulla compenetrazione dei corpi.
Il Molo Ottavo con piattaforma logistica e retroporto intermodale copre tutta l’area che va dallo Scalo Legnami fino a quasi i pontili della Siot.
Certo qui si pone il problema della concessione trentennale dell’area demaniale (il 62% della Ferriera) a Siderurgica Triestina ma la soluzione la aveva anticipata, a rileggere, e neanche questo fanno i professionisti del giornale locale, quanto dichiarato più volte dallo stesso Arvedi al momento del suo secondo sbarco a Trieste.
Quanto annuncia oggi il Presidente dell’Autorità portuale è esattamente quanto scritto e detto dal Circolo Miani e Servola Respira negli ultimi quindici anni e presentato in un convegno cittadino nel 2004 alla Stazione Marittima. E sono esattamente i punti 4 e 5 dell’odierno programma del Circolo Miani per chiudere rapidamente la Ferriera tutelando e sviluppando i posti di lavoro.
Certo al Piccolo non possono saperlo, come a Telequattro, perche è dal 2000 che oscurano e censurano ogni iniziativa del Circolo, come l’assemblea di ieri. Ma come recita il proverbio: chi è colpa del suo mal pianga se stesso.
Nota a margine, oggi compare una poco intellegibile dichiarazione del Sindaco di Trieste in risposta alla seconda bocciatura da parte della Regione alla sua richiesta di revisione dell’AIA. Ci compare per la prima volta la richiesta di nullità della stessa Autorizzazione Integrata Ambientale, rilasciata dalla Conferenza dei Servizi regionale con il consenso del Comune di Trieste.
Visti brevemente i motivi anticipati dalla nota comunale è fin troppo facile prevedere che la richiesta farà la fine delle precedenti due.
Insomma nulla di nuovo sotto il sole disgraziato di Trieste.
Dal Comune poche idee ma ben confuse.
E ci fermiamo qui per carità patria.

"Il passato non conta, è da stupidi ricordarlo".
Davvero? Come sulla Ferriera?
Dejà vu! L’uomo dalle granitiche certezze. (vedio foto Facebook Circolo Miani)




Ferriera. I becchini: Arpa e Forza Italia.

» Inviato da valmaura il 27 June, 2017 alle 12:19 pm

A babbo morto e sepolto si fanno vivi i necrofori: da un lato l’Arpa FVG, quella detta del “giorno dopo” che il “prima” non esiste nel loro vocabolario, e dall’altro Piero Camber, detto il “minore” per distinguerlo dal pregiudicato maggiore.

Partiamo dalla nuvolata colossale di polveri innalzatasi ieri sotto effetto di un “neverin” ampiamente previsto ed annunciato proprio dall’Osmer-Arpa.

L’Azienda, dopo le smisurate dichiarazioni di sensibilità “ambientale” formulate ossequiosamente da Arvedi al vescovo benedicente, non ha fatto pressoché niente per prevenire l’accaduto.

Dopo, e solo dopo, ha messo in funzione un idrante per “fissare” i cumuli.

Mossa inutile perché parte significativa del polverone si è alzata dalle strade e piazzali interni, che si bagnano quando piove, appunto, e soprattutto dalla linee dei nastri di rifornimento dell’Altoforno che da tempo non si puliscono perché sono una camera a gas delle perdite dell’impianto.

Ma l’attenta e vigilante Arpa del giorno dopo anche queste cose ignora.

I becchini politici, speriamo per loro abbiano incontrato assai poche persone a Servola, e daje: mai a Valmaura, San Sabba-Monte San Pantaleone, o Chiarbola, per restare in zona, nella loro visita surreale.

Capiamo che quando la terra trema uno scappa, come i voti beccati da Dipiazza e centrodestra, dove può.

Ma raccontare favole sui “fatti” di questa amministrazione quando basta che la gente aguzzi lo sguardo e la memoria “Ferriera chiusa in 100 giorni” è cosa perfino controproducente.

Pigliamone una a caso: Camber sventola “l’ordinanza del Sindaco”, fotocopia esatta meno che nella data e firma, di quella del novembre 2015 di Cosolini, che “limita” la produzione mensile della ghisa a 34.000 tonnellate.

Ordinanza peraltro dichiarata decaduta dal TAR dopo il verbale ispettivo del 13 settembre 2016 sottoscritto incredibilmente anche dal Comune, la Polli era evidentemente distratta, dove si concludeva che i lavori fatti dalla proprietà sugli impianti soddisfavano pienamente le prescrizioni dell’AIA.

Ma questo Camber omette di dirlo ed il Piccolo di ricordarlo, ci mancherebbe!

Ma soprattutto una ordinanza che più che un “limite” era un augurio alla proprietà che raramente, assai raramente riesce a toccare e superare le trentaquattromila tonnellate mensili per l’Altoforno.

Occorre altro? E questi sarebbero “i fatti”?

Provate a raccontarne un’altra che questa non ci fa proprio ridere, e non solo a Servola.

Tutto il resto è silenzio (Amleto) e “solo chiacchiere e distivo” (Al Capone).




Ferriera. Se Dipiazza fosse veramente un Sindaco.

» Inviato da valmaura il 24 June, 2017 alle 10:33 am

Un sindaco che avrebbe voluto veramente porre fine al dramma Ferriera, non in cento giorni (anche se tecnicamente per chiudere l’area a caldo ne bastano 21), ma diciamo in sei mesi, si sarebbe comportato così.

1) Non fidandosi dell’Arpa. Come da tempo affermato, avrebbe affittato alcune centraline di monitoraggio, dopo averne studiato il posizionamento più idoneo per coprire anche l’area perimetrale (il 60% circa) dello stabilimento oggi scoperta, ed avrebbe affidato una consulenza ad un istituto di ricerca per la gestione dei rilevamenti (Polveri sottili, PM10, e Micro, PM2.5, BenzoApirene, Benzene e Diossine) e la loro analisi.

Adottando i nuovi limiti di misurazione raccomandati dal 2010 dalla Comunità Europea (per le PM10 un limite giornaliero di 35 per non più di venti superamenti all’anno).

2) Qualora i dati fossero risultati difformi da quelli rilevati e diffusi dall’Arpa FVG avrebbe depositato immediatamente una denuncia in Procura e chiedendo al Tribunale un arbitrato peritale giudiziario.

3) Contestualmente avrebbe aperto una istruttoria presso la Comunità Europea per ottenere i cospicui finanziamenti previsti per la riconversione della produzione siderurgica, le bonifiche, e per la salvaguardia dei posti di lavoro. Creando una società pubblica ad hoc per riassumere i dipendenti, come previsto dalle normative europee, ed affidando a questa la gestione delle aree oggi occupate dalla Ferriera (per il 63% di proprietà demaniale amministrate dall’Autorità Portuale).

4) Consigliato da persone competenti il Sindaco avrebbe emesso, in qualità di Ufficiale Sanitario, l’ordinanza di fermo e spegnimento (appunto i 21 giorni per la messa in sicurezza) dell’Altoforno, dell’impianto di agglomerazione e della macchina colare, Determinando, in sostanza, il fermo di tutta l’area a caldo e chiudendo la principale fonte di inquinamento oggi esistente.

5) Il Sindaco, essendo componente dell’Autorità Portuale dell’Alto Adriatico, avrebbe affidato al progetto presentato da questa il mese scorso tutta l’area oggi occupata dalla Ferriera per il pieno inserimento e sviluppo dell’ipotesi logistica portuale, ed avviato una campagna promozionale per il coinvolgimento dei gruppi privati interessati allo sviluppo internazionale del Porto di Trieste.

Esattamente tutto il contrario di quanto fatto in oltre un anno, per non parlare dei dieci precedenti, nel terzo mandato dal Sindaco Roberto Dipiazza.

Sotto nella foto (Facebook Circolo Miani) il 370 giorno della terza era Dipiazza.





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