» Inviato da valmaura il 30 August, 2017 alle 12:21 pm
Correva l’anno 1999, Sindaco era Riccardo Illy sostenuto da una maggioranza di CentroSinistra, da quasi due anni Servola Respira e Circolo Miani avevano sollevato il problema della Ferriera e coinvolto l’opinione pubblica cittadina. I partiti di allora, tutti, non se ne occupavano e sarà così fino alla primavera del 2001 quando si voterà per il rinnovo di Comune e Provincia, tantomeno esistevano i comitatini di oggi, anzi alcuni di lorsignori difendevano proprio la fabbrica.
Resta ancora un mistero perché in quegli anni Illy abbia voluto esercitare di fatto il ruolo di portavoce della Lucchini, proprietaria della Ferriera.
Pochi giorni prima di questo articolo ne era uscito un altro dove il Sindaco “esortava i Servolani a portare pazienza per ancora sei mesi che a luglio del 2000 l’aria sarà pulita”.
Come potrete notare anche nei futuri articoli del Piccolo, con il controcanto di Telequattro, si tenterà sempre di circoscrivere il “disagio” al solo rione di Servola, anzi alla parte bassa del quartiere.
La ragione è spudoratamente evidente: negare l’innegabile e se proprio non ci si riesce dare la sensazione che riguardi poche persone, quelle che “hanno scelto” di andare a vivere vicino alla fabbrica, come i 1500 sfortunati che il Comune e l’allora IACP avevano mandato nel 1981 ad abitare nel “Serpentone” di Valmaura a due passi dalla Ferriera e sotto la Superstrada. Avevano offerto loro delle villette ad Opicina a fianco casa Illy ma loro niente, testardi ed ostinati avevano preferito Valmaura.
Vi consigliamo una attenta lettura dell’articolo del Piccolo di martedì 9 novembre 1999, se nascondete la data vi sembra di sentire parlare la proprietà, il sindaco e l’Arpa, ma di oggi.
Cosa vuol dire cancellare la memoria e con essa il mestiere del giornalista.
Noi invece con questa serie di “Memorie” intendiamo mantenerla ben viva, perché è solo conoscendo il passato che si capisce il presente e si hanno gli strumenti per vincere le battaglie.
Una amenità. Nella stessa pagina di giornale, dunque 18 anni fa, si parla del via libera al "recupero di Porto Vecchio". Più attuale di così ...
Per questo vi chiediamo il vostro “Mi Piace” alla Pagina Circolo Miani Facebook, oltre che a questo post. L’articolo si apre cliccando qui sotto.
» Inviato da valmaura il 28 August, 2017 alle 1:10 pm
"Il lungo declino di Servola, rione in bilico" – Piccolo 17 novembre 2016
Sei anni fa, poi, ha chiuso anche il ristorante Al Britannia, famoso in tutta la città, dopo la morte del proprietario. «Scriva pure - dice un familiare - che è morto di cancro ai polmoni e poi che la cuoca, sua moglie, vive da più di dieci anni con un polmone solo, e poi figli e nipoti tutti asmatici. Che sia un caso la vicinanza con la Ferriera?». Per la cronaca anche allora era Sindaco Dipiazza e Presidente della Regione Tondo, per il centrodestra.
Arvedi, la Triestina, el nonno “patoco”.
» Inviato da valmaura il 25 August, 2017 alle 11:58 am
Oggi il piccolo giornale offre uno spaccato perfetto del perché questa città è a ramengo. E, va subito detto, qui la “politica” c’entra poco. Cominciamo dalla Triestina calcio, va riconosciuto meritatamente risalita in serie “C” salvata dall’ennesimo fallimento. Lo sponsor non è proprio dei più azzeccati: “Siderurgica Triestina in Arvedi”, la Ferriera insomma, ma si sa “pecunia non olet” e di altri disposti ad investire sul marchio calcistico nisba. Poi c’è la “generosità” del Patron Arvedi, padre padrone della Cremonese, che concede pure in prestito all’Unione un calciatore ed aumenta la cifra della sponsorizzazione. Una sola domanda all’ARPA. Avete mai pensato di fare un carotaggio, uno straccio di analisi sul manto erboso dello Stadio? O la salute dei giocatori, foresti e domaci, val meno della scritta sulle magliette? Non andiamo lontano dal vero supponendo che i dati sarebbero di gran lunga peggiori di quelli dei giardini chiusi per inquinamento e colpevolmente abbandonati alla loro sorte dal Comune. Se il Sindaco non tiene il coraggio per fare una ordinanza per la chiusura dell’area a caldo, ne faccia almeno una per lo Stadio Rocco. Ma si sa i “tifosi” votano magari sul letto di morte. E passiamo al nonno “patoco”. Oggi in una dura segnalazione il vegliardo si scaglia contro i cani che impudenti entrano in quel piazzale Rosmini sbarrato da un anno e mezzo per livelli di inquinamento da stendere un elefante. E lo fa non per avvertire preoccupato i padroni degli animali per il rischio che corrono i loro beniamini a passeggiare dove l’uomo ha inquinato. No, si scaglia contro di loro perché nonostante il divieto di ingresso agli animali scritto su dei vecchi cartelli comunali questi “bivaccano” nel giardinetto. Al tenutario di due nipotini, a cui va tutta la nostra solidarietà compassionevole, che ignora che da circa un decennio l’amministrazione comunale ha rimosso il divieto ma non i cartelli, non basta: si scaglia anche contro le “deiezioni”, pipì, che i bastardi lasciano. Potremmo ricordare che l’urina animale, compresa quella umana è sterile, e si può anche bere in casi estremi, ma difficilmente il nonnetto capirebbe. Allora gli narriamo che vivendo lì dal lontano 1960 abbiamo visto, e vediamo, continuamente decine e decine di bambini, vista l’assenza di uno straccio di servizio igienico, fare la pipì santa, e talvolta anche la pupù, meno santa, accompagnati dai genitori e nonni dietro le siepi. Dunque oltre che non informato il nonno in questione deve vederci anche assai poco. La sua indignata lettera finisce con il ripetere l’ingiuria rivoltagli da un nonno di cani che lo ha apostrofato con il noto bisillabo: quel “mona” reso famoso nel calcio dall’esegeta e mentore Nereo Rocco, a cui è appunto intitolato lo stadio sponsorizzato da Arvedi. Povero vecchio caro Nereo, a saperlo immaginiamo le tue reazioni. Ora diamo un consiglio all’indignato vegliardo. Talvolta essere chiamati per nome può non piacere e se proprio ci tiene può provare a recarsi all’anagrafe comunale e chiedere di cambiarlo, la legge glielo consente. Ma questi episodi, soprattutto quello del nonno “patoco”, che non si preoccupa minimamente per la vita dei suoi pargoli, dei rischi concreti che fa correre alla loro salute per il benzoapirene ed altri cancerogeni presenti in quantità industriale in piazzale Rosmini. Che non si indigna contro una Amministrazione comunale, che magari ha pure votato, per l’incapacità ad intervenire tempestivamente per risolvere il problema, pur avendo da oltre quindici mesi a disposizione i fondi necessari, per eliminare anche la cause, come logica vorrebbe per non ritrovarsi a breve punto e a capo, insomma per tutelare la salute dei bambini, dei giovani, ed ahimè anche dei meno giovani come lui. Ecco questo è l’emblema di una Trieste domacia e fa capire più di molte analisi perché questa nostra città è “a remengo”.
Ferriera. Due domande.
» Inviato da valmaura il 24 August, 2017 alle 12:34 pm
La proprietà ha riconfermato sulla stampa la necessità di fermare l’Altoforno, e con esso macchina colare ed Agglomerato, a “fine settembre” per lavori. Dunque anche la Cokeria andrebbe messa in stand by in applicazione della diffida regionale che vincola la produzione della stessa solo alle necessità di Coke dell’Altoforno.
La legge impone alla proprietà di informare gli organi pubblici preposti sulla durata dei lavori, il loro costo, la tipologia dettagliata dell’esecuzione degli stessi, la manodopera impiegata.
Perché Comune e Regione non hanno dunque preteso di essere informati compiutamente sugli stessi dalla proprietà della Ferriera?
A cosa servono dunque il Consulente assunto da Dipiazza, sempre che esista ancora, e le sigle dei tre comitatini che collaborano con Sindaco e Giunta?
A cosa serve un’Arpa regionale capace di intervenire solo “a babbo morto”?
Non parliamo poi delle “opposizioni” in Comune e Regione a partire dai 5Stelle.
La richiesta non è retorica perché disponendo di questa documentazione il Circolo Miani e Servola Respira potrebbero con sicura certezza valutare se i lavori sono fatti per “tappare il buco” o per continuare invece la produzione. Cosa che né gli enti pubblici né le altre associazioni per mancanza di competenza sono oggi in grado di fare.
Corrisponde al vero che Arvedi avrebbe espresso l’intenzione di inserire l’area di sua proprietà pari al 35% dell’intera zona oggi occupata dalla Ferriera (il 65% è di proprietà demaniale, amministrata dall’Autorità portuale) nel costruendo Molo Ottavo e nella logistica portuale?
Perché Comune e Regione, che con il Sindaco Dipiazza e la Presidente Serracchiani siedono nel Comitato portuale, non chiedono con urgenza al Presidente Zeno D’Agostino una riunione in merito?
Anche qui ci sono le dichiarazioni televisive dei vertici portuali della immediata disponibilità all’assunzione di mille lavoratori (oltre il doppio di quanti oggi impiegati in Ferriera) per intervenire sull’area.
State tranquilli le risposte hanno la stessa probabilità di arrivare che Maurizio Fogar di essere invitato a Telequattro.
L’importante è che vi chiediate il “perché”.
Ferriera. Prosegue la Tarantella.
» Inviato da valmaura il 23 August, 2017 alle 2:39 pm
Il Comune dovrebbe autoassegnarsi il sigillo trecentesco (iniziali oramai di rigore minuscole) al merito del “cazzeggio continuo” sulla Ferriera. Si impegna su cose che non incidono minimamente sul problema principale ed emergenziale, ovvero l’immediato fermo impianti dell’area a caldo. Ad esempio l’ultima uscita sui rumori provocati dal funzionamento della centrale di cogenerazione per la produzione di energia elettrica è talmente vecchia da risalire al 2001, l’anno in cui la centrale entrò in produzione e Dipiazza fu eletto Sindaco per la prima volta. Ma nei suoi primi dieci anni da Sindaco non se ne accorse, come Cosolini nei cinque seguenti, e si che il disallineamento delle turbine di clangori e vibrazioni, ed anche qualche crepa nelle case di Valmaura, ne provocava eccome. Insomma una mossa “vintage” ad uso stampa e tivù per dare l’impressione all’opinione pubblica che il Comune sulla Ferriera è presente. Non chiedere e pretendere, come le norme di legge impongono, che la proprietà informi dettagliatamente sull’annunciato fermo dell’Altoforno. I lavori che intende fare, in quanto tempo, con quali ditte ed infine con che costi. No su questo il Comune, ed anche la Regione, e siccome stamane non abbiamo voglia di ridere non menzioniamo altre sigle, tacciono fin troppo spiegabilmente. Lì si va a toccare il core business di Acciaierie Arvedi, e quando mai. A proposito, lo richiediamo per la decima volta nel perdurante silenzio di TUTTI i consiglieri comunali, che fine ha fatto il Consulente del Sindaco sulla Ferriera, Pierluigi Barbieri? Confidiamo che almeno stia bene in salute. Passiamo rapidamente a noi. Nonostante le continue censure di Piccolo e Telequattro, dove trovano spazio solo gli amici stretti del Centrodestra, ed anche la Rai regionale pare essersi allineata in barba al “servizio pubblico”, le pagine del Circolo Miani su Facebook riscontrano un vero boom di adesioni e soprattutto di “Mi piace”, con un aumento di quasi cento nuovi gradimenti a settimana. E senza contare le centinaia e centinaia di condivisioni e di “mi piace” ai singoli articoli. Se da questo lato ne siamo incoraggiati dall’altro non possiamo che tristemente prendere atto che gli sbandierati principi di libertà e democrazia sono calpestati da quelle forze politiche, per non parlare degli “intellettuali” nostrani, che li buttano nel cesso per convenienza e per piccini interessi di bottega. Facciamo pertanto i nostri complimenti ai silenti epigoni del “liberalismo”, della sinistra e dei 5Stelle. Cosa non si fa pur di raccattare una fotina sul giornale ed una comparsata in televisione.