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Ferriera. Fatte le feste gabbato lo santo (popolo).
» Inviato da valmaura il 5 September, 2017 alle 12:06 pm
Si chiudono a Trieste le feste di Partito, quella della Lega Nord e quella del PD, che chiamarla ancora Unità defunta appare macabro.
Hanno parlato e comiziato di tutto, meno della principale emergenza, e non da oggi ma da “solo” venti anni, di Trieste: la Ferriera.
Perché?
Vero è che hanno code di paglia lunghe chilometri. Stare con un Dipiazza eterodiretto dalla famiglia Camber, che si appresta a fare il bis con Riccardi alle prossime regionali, ed esprimere il nulla con l’assessora Polli non deve essere facile né digeribile per i leghisti.
E d’altra parte per scontare la pesante eredità quinquennale del duo Cosolini-Laureni non basta certo il digestivo Antonetto.
Ma soprattutto pagano pegno per essersi sempre rifiutati di conoscere e riconoscere la realtà vera della fabbrica, affidandosi di volta in volta alle promesse dei proprietari ed ai consigli di sprovveduti.
E non ultimo non aver capito che dalla fine degli anni Novanta la questione Ferriera è il tappo che blocca lo sviluppo del porto e dunque di Trieste. Una questione non colta in sei anni nemmeno dai 5Stelle.
Un silenzio corale quello disceso sulla Ferriera, sembrerebbe fatto apposta per favorire i disegni di Arvedi che incentra la sua strategia nel perdere e prendere tempo in attesa di tempi migliori, per i suoi interessi ed affari si intende, con lo sviluppo del progetto di raddoppio del Molo Ottavo.
Tra poco la proprietà fermerà l’Altoforno, per “l’ordinaria manutenzione” l’ha definita il Piccolo che ha la pretesa di spiegare ad altri quello che al giornale nessuno conosce.
Una “manutenzione” che dovrebbe costare una barcata di milioni. Ripetiamo "dovrebbe"!
I tempi? Prima le settimane di “fermo” erano due, ora divenute tre, in futuro non si sa. E nessuno a pretendere, come legge impone, la notifica della tipologia degli interventi, la durata esatta dei lavori, il costo certo e la manodopera impiegata.
Se ne sono accorti, finalmente, perfino i sindacati che hanno proclamato uno sciopero di otto ore per questo e per la mancanza, ma guarda un po’, di un piano industriale credibile.
Le istituzioni, il ruspante Comune, a proposito lo richiediamo per l’ennesima volta: che fine ha fatto il consulente Barbieri, confidiamo almeno stia bene di salute, e la silente Regione, non si sono nemmeno sognate di chiedere le informazioni dovute per legge.
Sull’Arpa stendiamo un pietoso velo, se fosse un sudario sarebbe più appropriato.
E con gli “investimenti” biennali annunciati da Arvedi sull’area a caldo ci pittano le ringhiere altro che risolvere l’emergenza Altoforno, i vistosi problemi di Cokeria ed Agglomerato.
Ma attenzione la vera emergenza, per chi lavora dentro e vive fuori, è l’Altoforno giunto, sono parole scritte persino dall’Arpa magari con qualche annetto di ritardo, “a fine corsa”.
Procura, Regione, Comune e Vigili del Fuoco non hanno nulla da dire e soprattutto agire?
A proposito da mesi, nonostante l’innalzamento dei limiti, con il bello e brutto tempo, il record degli inquinanti rilevati, a partire dalle polveri sottili PM10 spetta sempre e solo alle centraline zona Ferriera, sarà un caso oppure è colpa del dispettoso “inquinamento diffuso”, vero Polli?
Domanda. Perché non ci date, e vi date se ritenete valido il nostro impegno, una mano incrementando il numero di “Mi Piace” soprattutto alla Pagine Facebook Circolo Miani e NO FERRIERA.
Fanno piacere le centinaia di vostri like ai singoli articoli, che vi suggeriamo anche di “condividere” per raggiungere così un pubblico più ampio, ma è il numero di Mi Piace alla Pagina il primo dato che uno vede venendo a visitarci. E come diceva Arbore: più siamo e meglio stiamo!
Memoria 6. Procura e Ferriera (Atto primo)
» Inviato da valmaura il 3 September, 2017 alle 2:05 pm
Nella requisitoria al primo processo alla proprietà della Ferriera il PM disse in aula che solo grazie alla collaborazione di associazioni quale il Circolo Miani il suo ufficio aveva potuto raccogliere gli elementi necessari a procedere perché invece da parte di ASS e Regione nessun aiuto e nessuna risposta era venuta alle richieste della Procura. E sotto ne avete una plastica conferma negli articoli del Piccolo dove tra l’altro si menziona l’esposto-denuncia presentato dal Circolo Miani e Servola Respira e sottoscritto da 2400 cittadini che sarà la fonte di tutte le inchieste giudiziarie degli anni seguenti. E’ bene ricordare che erano gli anni della Presidenza Antonione e poi soprattutto Tondo, ovvero era il Centrodestra a guidare la Regione, con Ciani, allora di AN, Vicepresidente ed Assessore all’Ambiente. Poi nel 2003 arriverà il tandem Illy-Cosolini. Utile notare che il Direttore dell’assessorato all’Ambiente, uno dei due indagati dalla Procura, ed uno dei funzionari più pagati dalla Regione, Vittorio Zollia, riceverà un mandato di comparizione coatta da parte del Tribunale, con i Carabinieri mandati a prenderlo sotto casa, perché nel primo processo alla Ferriera, convocato come teste non si era presentato per tre volte di fila e la sua reticenza in aula per poco non gli costerà un’accusa di falsa testimonianza ed oltraggio alla Corte. Ebbene questo personaggio sarà poi chiamato dal Presidente Illy a coprire l’importante ruolo di Segretario Generale della Regione, insomma il “notaio” delle delibere giuntali, e poi in pensione sarà premiato con un assessorato in Provincia, presieduta dalla illyana Bassa Poropat. Indovinate quale? Ma diamine quello all’Ambiente! Peccato poi che col passare degli anni la Procura si è dedicata ad altro ed anche il fascicolo d’indagine annunciato con grande enfasi dal precedente Procuratore Capo, Dalla Costa, in ben due interviste a tutta pagina rilasciate sul Piccolo per due anni di fila sul “mancato controllo dei controllori”, non si sa che fine abbia fatto. Ma leggetevi i due articoli più la nota del direttore ASS Rotelli, sono illuminanti assai. Li trovate sulla pagina Facebook Circolo Miani, aperta a tutti. Ovviamente in questa battaglia con e per i cittadini di Trieste e Muggia per anni il Circolo Miani e Servola Respira furono lasciati perfettamente soli e gli “ambientalisti dell’ultima ora” e di Dipiazza allora non esistevano o tifavano per la Ferriera. Mettete un vostro “Mi Piace” al Post e soprattutto alla PAGINA CIRCOLO MIANI e NO FERRIERA, come promemoria. Post Scriptum. Dopo aver letto il piccolo giornale di stamane ci sorge un pressante interrogativo. Ma in che mani è questa città? E non parliamo per partito preso. Sulla vicenda ringhiera di viale Miramare l’assessora leghista Polli, disgraziatamente all’Ambiente comunale, se ne esce dicendo che quella del suo Sindaco (sull’affidarne la pitturazione ai migranti utilizzando i soldi regionali) era una proposta “civetta” per “vedere l’effetto che fa”. Perché, Polli dixit, Dipiazza sapeva benissimo che la ringhiera non era di proprietà comunale e che il limite per i contributi regionali era scaduto a luglio. Dunque Dipiazza aveva volutamente celiato. Qui siamo all’incompetenza fatta regina. Oggi sul giornale Autorità Portuale e Regione confermano. La ringhiera di viale Miramare con tutto quello che racchiude è dal primo gennaio proprietà del Comune, e la legge sui contributi regionali non ha scadenza per i comuni sopra i trentamila abitanti !!!!! E questa “maestrina dalla penna verde” rimane assessore? Poi ecco Roberto Dipiazza in versione cacciatore: non finisce di stupirci. Sempre sul giornale dichiara che lui spara, senza fallo si intende, solo cinque colpi all’anno. Utili per abbattere orsi, lupi, cervi e daini. La Procura ha letto? Abbiamo letto bene? Il cecchino implacabile si abbatte orsi e lupi? Dunque specie protette di cui è vietata la caccia in Italia ma anche in Europa, e posto che si faccia una trasferta in Russia ne è vietata l’importazione. Proprio vero: dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io.
ATTENZIONE! La lettura è sconsigliata ai minori ed alle persone dall'animo troppo delicato e gentile.
» Inviato da valmaura il 2 September, 2017 alle 12:43 pm
Del verde l’Ater fece un deserto. Attila? Un’educanda al confronto.
Premesso che scrivo da arrabbiato e molto, pertanto non aspettatevi uno scritto “politicamente corretto”. Via Valmaura è una delle strade più invivibili di Trieste, orrenda nella metà finale corre a fianco e sotto la rampa della Superstrada, tra lo sporco umano ed il guano dei colombi. Finisce a ridosso della Ferriera, dunque non si fa mancare niente per rendere la vita indecorosa ai residenti. Residenti poi, 1500 persone mandate a “vivere” nel 1981 in un complesso dell’Ater in cemento armato che i bunker del Vallo Atlantico al confronto erano le terrazze fiorite di Babilonia, e quando cala il sole bisogna avere coraggio da vendere a camminare sotto terra nei garage o nei corridoi interrati nel cemento e senza luce che conducono ai portoni degli stabili. Vi si trova di tutto: da televisori, materassi e residuati di mobili abbandonati e lo sporco regna sovrano. Le poche aree verdi che qualcuno osa chiamare aiuole, come i campi giochi, sono una vergogna per il genere umano. Lande spelacchiate e bruciate dall’arsura. Pochissimi gli alberi, o meglio alberelli che l’Ater ha deciso, pur non recando pericolo o ingombro alcuno, di far sparire quasi tutti alcuni mesi fa, privando così i passanti ed i residenti di quel poco di ombra e frescura, oltre che di modesto filtro a rumore ed inquinamento che quelle piante offrivano, giusto in tempo per far assaporare appieno agli abitanti il piacere di questa amena estate africana. Stamane il sigillo. Un camion senza alcuna scritta visibile, parcheggiato sul marciapiede del lato finale della strada. Quattro uomini senza alcun segno di riconoscimento, che non due motoseghe, che abbattono l’ultimo di questi alberi, un melo selvatico per altro sano e rigoglioso ed unico cenno di verde in un’aiuola più simile al deserto del Gobi. Mi avvicino ad una decina di metri e scatto una foto della scena col cellulare. Due energumeni che a malapena conoscono quattro parole d’italiano, erano balcanici, mi affrontano minacciandomi e quando li avverto che avrei chiamato i Carabinieri si sprecano in gesti osceni all’indirizzo dell’Arma. Non sono riuscito a salvare quel melo, ho telefonato due volte all’Ater ma tra ferie e competenze interne mi hanno invitato a mandare la solita e-mail, magari per riderci sopra. E no, qui bisognerebbe capire quali sono i criteri con cui l’Ater, che è un ente pubblico pagato con i nostri soldi assegna i lavori e, cominciando con la manutenzione del verde, che è un appalto economicamente cospicuo, come sia possibile che si avvalga di ditte che usano certa mano d’opera. E perché questi lavori non siano svolti da cittadini italiani, che mi risulta a Trieste siano più che disponibili, ed invece ci si affidi a certi figuri che andrebbero invece caricati di corsa su di un bel vagone piombato e rispediti senza soste nei loro paesi d’origine. L’ho scritto sopra, questo non sarà un articolo politicamente corretto e di cui magari tra una settimana mi pentirò per cui risparmiatevi le reprimende, ma comincio a comprendere perché fin troppa gente si butta a votare Lega Nord, che tollerare certi atteggiamenti da persone che si sentono arrogantemente padroni a casa nostra, e che noi per giunta anche paghiamo, fa francamente girare i cabasisi anche ad un Santo.
Memoria 4.
» Inviato da valmaura il 1 September, 2017 alle 11:02 am
Il sindacato ed ancora Illy.
Quello che ha fatto, o meglio non ha fatto il sindacato della Triplice con l’aggiunta dell’Ugl, in quasi venti anni è ben descritto dalla proposta, seria che non scherzava purtroppo, avanzata dalla UIL di Luca Visentini, promoter in seguito anche dell’associazione “culturale” Palacinka esistita giusto per pigliarsi un contributo annuale dalla Provincia.
“E’ vero la Ferriera inquina. Ma allora perché invece di spostare lo stabilimento (era la proposta avanzata dall’allora Presidente regionale Roberto Antonione nel febbraio di quell’anno e che diede il via alla “scoperta” del problema da parte del Centrodestra in versione elettorale: si votava per i comuni di Trieste e Muggia e per la Provincia tre mesi dopo) non si spostano le abitazioni? L’operazione costerebbe molto di meno!”
Insomma un esodo di massa di circa 80.000 tra triestini e muggesani, ed in fin dei conti “costerebbe molto di meno”.
Pubblicato dal Piccolo il 23 febbraio 2001. E notate: il sindacalista in servizio permanente effettivo parte con il riconoscere come vero che la Ferriera inquini, ma la sua soluzione è spostare abitanti e case. Così la Ferriera può continuare ad inquinare e produrre in santa pace.
C’è solo un dubbio che ci assale, visto che la Uil è, o dovrebbe essere, un sindacato che rappresenta e tutela i lavoratori: e la salute degli operai?
Ma negli anni oltre a permettere alla proprietà di fare pressioni alla città con il classico ricatto occupazionale, i sindacati arrivano perfino ad essere citati dagli stessi vertici della Ferriera come testimoni a discarico quando questi finiscono indagati ed arrestati per “smaltimento illecito di rifiuti speciali e falso”. Tutti episodi di cui il sindacato, le sigle di prima, non si sono mai accorti in questi anni, così come per oltre tre anni non hanno aperto bocca quando la Procura ha reso nota la perizia dell’ASS che certificava come causa di morte per tumore di 84 lavoratori le mansioni svolte in Ferriera.
Poi arriva ancora l’allora Sindaco Illy che prosegue nel suo annunciare per conto della Lucchini le promesse e gli impegni della proprietà. “Sono 480 i miliardi che la Lucchini HA INVESTITO”, dunque speso, vabbè nel titolo si arrotonda a 400, “per eliminare fumi e polveri”.
Soldi spesi molto male visto che l’articolo è del 22 dicembre 1998, o forse non spesi affatto, visti i risultati ottenuti.
Ma la domanda è: perché il Sindaco Illy ci mette la faccia e fa il portavoce della Lucchini?
Ai copiatori di immagini, come ai scopiazzatori di testi, correttezza vorrebbe che si indicasse la fonte e la provenienza. Ma si sa certa gente l’educazione e la correttezza manco sanno dove stiano di casa, insomma è come il classico detto “non parlare di corda in casa dell’impiccato”. Alla forca di Dipiazza, del Centrodestra, di Telequattro e del Piccolo.
Levatoci il sassolino vi rivolgiamo il classico invito a mettere il “Mi Piace” alla nostra pagina Facebook, ripetiamo PAGINA e non solo in calce a questo articolo.
E mi raccomando leggetevi i due articoli del Piccolo.
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Memoria 3.
» Inviato da valmaura il 31 August, 2017 alle 12:27 pm
Il Muggesano “Asburgico”.
Primavera 2001. Oramai siamo in piena campagna elettorale per il rinnovo del Comune e della Provincia, ed anche il Ministro Willer Bordon ci partecipa. Lui conosce bene la realtà, è stato per tanti anni assessore prima e poi Sindaco di Muggia e deputato di Trieste.
Il Piccolo nel 2000 ha cambiato padrone. La proprietà è passata al Gruppo Finegil-Espresso-Repubblica. Prima conseguenza l’immediata scomparsa dalle pagine del giornale di ogni notizia che riguardi il Circolo Miani e Maurizio Fogar. Censura che continua imperterrita ancora oggi con la “zonta” di Telequattro.
Perché? Ma è ovvio: diamo fastidio sia al PD, di cui il Piccolo è giornale di riferimento a mezzadria con la famiglia Camber, che a Telequattro l’emittente di Dipiazza e del centrodestra. Sempre in nome, si intende, della professionalità e dell’etica giornalistica!
Ovviamente di tutto quello che leggerete nei due articoli nulla si è verificato.
E Trieste non ha visto il becco di un quattrino di quei “23 miliardi già stanziati”.
Interessante notare tre cose.
L’ennesimo fiorire di “Tavoli”, il recordman è stato il Presidente della Regione Tondo che nel suo primo mandato si inventò ben Ventuno (21) Tavoli regionali sulla Ferriera, mancava solo quello della Briscola e Tresette.
La presenza, anzi “sbarco” di una Task Force, dunque l’Arpa oggi non si è inventata nulla, ma stavolta di “Superesperti”: assenti solo Superman, Mandrake, SuperPippo, Paperinik e Superciuk che hanno sdegnosamente rifiutato l’incarico, l’ultimo per la bassa gradazione alcolica del Terrano.
La riesumazione di sigle ambientaliste monocellulari pur di isolare ed eliminare l’influenza del Circolo Miani e Servola Respira tra i cittadini. Cosa rivista ai tempi nostri con nomi diversi.
Armatevi di pazienza e mentre leggete i due articoli qui sotto, mettete il vostro “Mi Piace” a questa Pagina Facebook e non solo all’articolo.
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