» Inviato da valmaura il 26 September, 2017 alle 3:07 pm
Sembra il ripetersi tale e quale della telenovela del Tram di Opicina.
Marzo 2016, con un atto apparentemente autolesionista il Sindaco Cosolini, a neppure tre mesi dalla scadenza del suo mandato e dalle elezioni comunali dopo quasi cinque anni senza nulla fare, dispone le analisi su alcuni giardini pubblici ed aree verdi di scuole ed asili.
Il dato, analizzato dall’Arpa, appare subito devastante.
Le caratterizzazioni dei terreni superficiali mostrano sforamenti di idrocarburi ed altri inquinanti sicuramente cancerogeni al di là di ogni più pessimistica previsione.
Colpisce non tanto il risultato di scuole e giardini dei quartieri limitrofi alla Ferriera, ma quello di piazzale Rosmini e poi del Giardino Pubblico.
L’Arpa da subito analizza i dati e rende noti i risultati. Tenetevelo bene a mente perché l’ancora assessora Polli della Giunta Dipiazza più volte ribadirà in più conferenze stampa che le analisi sono da fare, o rifare, per individuare la fonte, insomma la causa delle emissioni inquinanti.
Da subito l’amministrazione Dipiazza, quello del chiudo la Ferriera (area a caldo) in “cento giorni” e ne sono passati quasi 500 e l’argomento è scomparso dalla sua agenda e da quella dei suoi supporter, vota contro l’inserimento del nome Ferriera tra le cause del possibile, e probabile, inquinamento. Dunque il Comune parla e scrive solo di un generico “inquinamento diffuso”, anche per realtà, giardini scuola via Marco Praga (Servola-Valmaura), dove il traffico automobilistico è praticamente inesistente.
Immediatamente e tempestivamente la Regione mette a disposizione del Comune di Trieste (aprile 2016) una cifra superiore ai 350.000 euro per i primi interventi di messa in sicurezza e bonifica.
Da allora la questione si trascina stancamente per 18 mesi, con tutto quanto ciò comporti per il rischio alla salute di “grandi e piccini”, con l’abbandono delle aree simbolicamente sbarrate da una, una, transenna mobile con quattro fotocopie di divieto d’accesso, e con il furto di due estati di giochi e ricreazioni ai bambini, che nessuno ovviamente risarcirà.
Ieri la incredibilmente ancora assessora Polli, quella della “furbata” in diretta TiVù, nell’ennesima conferenza stampa annuncia che presto “entro 100 giorni”, deve essere una fissazione, a scuole ed asili riaperti, una genialata, partiranno i primi lavori di sostituzione dei terreni superficiali e, o, della copertura con manto ghiaioso. Nel frattempo assegneranno un incarico all’Università (?) per individuare le piantine più adatte per utilizzare il Fitorimedio (piante mangia inquinanti) da impiantare.
E, udite udite, solo dopo aver fatto questo lavoro a tentoni, ma pagato in euroni, farà analizzare i terreni, di nuovo, per individuare le fonti dell’inquinamento.
Tutto da ridere se non ci fosse da piangere e da riflettere amaramente sulla competenza di chi ci amministra e spende il nostro denaro.
In realtà una mossa fin troppo leggibile per guadagnare tempo, un annetto o giù di lì, e per tenere fuori la Ferriera dalle cause dell’inquinamento. Arvedi ringrazia.
Spieghiamo noi come andrebbe fatto il lavoro. Dopo aver perso 18 mesi a discutere sul nulla, anche con il Ministero, e ci mancherebbe.
Il Comune deve votare un capitolato di intervento, magari affidandone la gestione alla professoressa Antonietta Gatti, del laboratorio Nanodiagnostics, uno dei dieci scienziati più capaci al mondo, e recentemente ospitata a Trieste su benemerita iniziativa dei parlamentari Aris Prodani e Lorenzo Battista, da tempo non più 5Stelle, magari affiancandole, qua si le sue competenze tecniche potrebbero servire, il consulente fantasma del sindaco Dipiazza, Pierluigi Barbieri.
Fatto il capitolato tecnico-scientifico ed individuate, dalle analisi che l’Arpa amorevolmente conserva da oltre un anno e mezzo, le fonti delle emissioni inquinanti, assegnare l’appalto previo gara ad una ditta specializzata chiamata a rispondere e garantire gli esiti dell’intervento da un lato, e dall’altro avviare immediatamente tramite il Sindaco-Ufficiale Sanitario il percorso di estinzione ed eliminazione delle cause dell’inquinamento. Punto.
Ovviamente con Polli e Dipiazza, ma sarebbe lo stesso con Cosolini, state sicuri e tranquilli che ciò non avverrà mai. Assisteremo alla vicenda bis del Tram di Opicina, spendere e spandere per rifare gli stessi lavori, ma l’importante è far girare i soldi, tanti soldi.
Ore 01,37 del 25 settembre. La Ferriera conferma.
» Inviato da valmaura il 25 September, 2017 alle 1:00 pm
A nemmeno 24 ore dalla pubblicazione dell’articolo “CRIMINALE” l’Altoforno ha dato rumorosa conferma di quanto da noi scritto.
Questa notte causata dalla sovrapressione dell’impianto alle ore 01,37 accompagnata da un fortissimo boato che ha fatto tremare le case e svegliare le persone, dall’Altoforno è partita l’ennesima violentissima “soffiata”, con una densa colonna di fumo nero accompagnato da fiamme.
Più o meno quanto riportano le foto di precedenti analoghi episodi, sempre più frequenti ed il perché lo trovate appunto nell’articolo precedente, tanto da costringere la direzione della Ferriera ad un immediato arresto dell’Altoforno. Per capirsi non quello “programmato” per i lavori di “manutenzione”.
In qualunque altro paese men che civile l’assessora regionale all’Ambiente Sara Vito, i vertici regionali e dipartimentali dell’Arpa, il Sindaco di Trieste e l’assessora purtroppo ancora Polli, sarebbero stati costretti alle immediate dimissioni e si guarderebbero bene dal farsi vedere in giro.
Così come gli ambientalisti di scorta a questa politica con stampa e tivù (Rai regionale e Tele4) annesse.
Resta un convitato di pietra, anzi di macigno, in questa brutta storia. Vediamo se lo indovinate.
Se volete incontrarci questo pomeriggio di lunedì alle ore 17 ci trovate al Bar De Marchi in via di Servola 110.
Criminale, non ci sono altri termini.
» Inviato da valmaura il 23 September, 2017 alle 1:03 pm
Ferriera. Altoforno.
Permettere che fino al momento in cui si scrivono queste righe l’Altoforno possa continuare a “perdere” oltre centomila (100.000) metri cubi di gas al giorno, letale anche se inalato all’aperto, non trova altra aggettivazione che la parola criminale.
I danni provocati nell’organismo umano con il deposito e l’accumulo degli inquinanti contenuti nel gas sono irreversibili. Sia sulla malformazione delle cellule (DNA) e conseguente insorgenza di tumori, sia sull’apparato cardiovascolare (infarti, ischemie ed ictus).
Poco serve che la Procura da anni abbia installato telecamere a ciclo continuo, sostituite alcuni mesi orsono con altre ad alta definizione. Poco serve constatare come le perdite siano perfettamente documentate nelle riprese, se, lo ribadiamo, la magistratura inquirente non emette gli atti conseguenti.
Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto che passa, aumenta la tremenda responsabilità dell’inazione.
L’ARPA è un ente che andrebbe disciolto su due piedi. Così com’è appare irriformabile.
Idem dicasi per il ruolo fin qui svolto da un assessore all’Ambiente che è rimasta sorda a tutte le segnalazioni e si è trincerata in una difesa ad oltranza dell’Arpa che a lei fa capo.
Non parliamo poi del Sindaco, nella sua specifica veste di Ufficiale Sanitario, a cui per legge, e ripetiamo la parola legge, spetta l’obbligo ed il compito di tutelare la salute dei suoi cittadini, ed anche i lavoratori lo sono.
Che dire poi dei tecnici, come i Vigili del Fuoco, che hanno ispezionato l’impianto e firmato la liberatoria il 13 settembre 2016. O come l’Azienda Sanitaria che tace a fronte di una situazione che a semplice occhio nudo e naso aperto si vede, e sente, a 360 gradi.
L’emergenza dell’altoforno, con gli impianti collegati: Agglomerato e Macchina colare, è nota da anni, con l’aggravante che più tempo passa più aumenta, per effetto corrosivo, la perdita.
Per tenerlo in piedi, bisognerebbe sostituire il crogiuolo, il refrattario interno al carbonio, e la Bocca. Un lavoro di decine di milioni di euro, più la mancata produzione di ghisa per mesi e mesi.
Tutto il resto sono chiacchiere utili a permettere al “patron” Arvedi di fare il bello e brutto tempo.
Questa la semplice, incontestabile realtà dei fatti. Con buona pace di interrogazioni, mozioni e roboanti dichiarazioni dei politici, tutti e nessuno escluso. E di presidi e tendopoli varie.
Tutto il resto appunto è fumo, criminale.
Incontriamoci.
Lunedì 25 settembre, alle ore 17, al Bar De Marchi, in via di Servola 110, Aurora Marconi di NO FERRIERA Si Trieste invita i cittadini della Settima Circoscrizione (da Aquilinia a Chiarbola compresa) ma se anche viene un residente a Roiano o Muggia ci fa molto piacere, a parlare dei suoi primi 500 giorni in Consiglio Circoscrizionale. Idee e suggerimenti per vivere meglio nei nostri quartieri, sorseggiando un buon caffè.
Incontriamoci.
» Inviato da valmaura il 22 September, 2017 alle 1:11 pm
Lunedì 25 settembre, alle ore 17, al Bar De Marchi, in via di Servola 110, Aurora Marconi di NO FERRIERA Si Trieste invita i cittadini della Settima Circoscrizione (da Aquilinia a Chiarbola compresa) ma se anche viene un residente a Roiano o Muggia ci fa molto piacere, a parlare dei suoi primi 500 giorni in Consiglio Circoscrizionale.
Idee e suggerimenti per vivere meglio nei nostri quartieri, sorseggiando un buon caffè.
Tra le tante cose realizzate dalla nostra consigliera, oltre alla raccolta di 500 firme per il ripristino di uno sportello Bancomat nel rione di Servola, ricordiamo la presentazione delle mozioni, tutte approvate, sull’inquinamento di aree verdi e giardini e l’avvio di una immediata bonifica, sulla messa in sicurezza e pulizia di quella discarica a cielo aperto di diossine a venti passi dal Jolly pattinaggio del vecchio e abbandonato inceneritore, sulla campionatura dell’ acqua del mare del Vallone di Muggia, dove una precedente e datata analisi aveva dato luogo ad un processo contro i vertici della Ferriera, sulla copertura delle vasche di decantazione a cielo aperto del depuratore fognario cittadino (tra via Svevo e Baiamonti) ove ristagna la merda di 205.000 triestini.
Dunque gli atti più importanti presentati ed approvati nell’intero Comune di Trieste, e pertanto mai resi noti da stampa e tivù, oltre ad una miriade di interventi mirati sulle problematiche del territorio amministrato dalla Circoscrizione.
A dimostrazione che anche con un solo consigliere eletto si può fare buona politica.
ATTENZIONE. IMPORTANTE! Facebook non accetta la promozione dell'articolo o post "Incontriamoci" perchè a suo dire contiene un "linguaggio minaccioso e volgare". Abbiamo fatto ricorso ed avvertito che con tutte le difficoltà che ci hanno messo da sempre nell'accettare le nostre sponsorizzazioni, ovvero i nostri sudati e miserrimi quattrini, stiamo pensando di chiudere tutte le nostre cinque pagine ed abbandonare questo social, si fa per dire, forum. Su Facebook accettano tranquillamente tutte le immondizie e le scurrilità del mondo, comprese le manovre pro Trump degli hacker russi e ci vengono a rompere i cabasisi (coglioni tradotto da Andrea Camilleri in Montalbano) a noi. Che si vergognino !!!
» Inviato da valmaura il 21 September, 2017 alle 1:27 pm
Oltre a non servire a niente, se non nel tentativo goffo di raccattare qualche voto, prendono in giro i triestini, ed i muggesani. Non si presentano mozioni o interrogazioni in Regione e Comune solo per mondarsi la coscienza dopo mesi di apatia ed inerzia, e nella speranza di aprire la campagna elettorale. Non si scrivono interrogazioni generiche senza alcun contenuto tecnico preciso ed incontrovertibile permettendo così alla Giunta di farle respingere agevolmente. Non si continua da oltre quattro anni e mezzo a restare nella sostanziale ignoranza sul reale funzionamento degli impianti e sul ciclo produttivo della Ferriera. Così si favorisce solo il gioco di Arvedi e di chi gli tiene bordone nelle istituzioni. Ed i risultati sono sotto gli occhi, il naso, le orecchie ed i polmoni di tutti. Siamo stufi della grassa incompetenza di chi pretende, politicamente, di cavalcare questa tragedia sulla pelle della nostra comunità, pure sulla loro anche se non se ne rendono conto. E non ne possiamo più delle sparute claque che mettono in scena la solita sceneggiata ad uso e consumo degli amici politici e di questa stampa e tivù, conoscendo ancor meno sulla Ferriera dei loro partiti di riferimento. Ripubblichiamo il nostro ultimo contributo, letto da 22.000 e passa persone, ma ignorato dai politici, interrogandi o meno, e dallo loro stampa e tivù.
Ferriera. Riassumendo. Stabilimento. Appare pacifico, anche ad occhio nudo, l’emergenza dell’Altoforno che continua a perdere oltre centomila metri cubi di gas, letale anche se respirato all’aperto, al giorno. Lo stato dei Depolverizzatori di Altoforno, Agglomerato e Cokeria è semplicemente comatoso. Così dicasi per la normale manutenzione. Piazzali e strade coperte da un tappeto di polveri come i nastri trasportatori all’Altoforno. Sono queste le principali cause del sollevamento di nubi polverose ad ogni “neverin”. Gestione delle centraline elettriche in presenza di temporali assolutamente deficitaria come dimostrano le pericolose fumate “colorate” dal camino dell’impianto di agglomerazione e lo spegnimento della Cokeria con l’accensione delle torce d’emergenza. Un impianto, il laminatoio, che per vetustà, eppure è appena installato, e mancanza di pezzi, come ammesso dalla stessa proprietà, funziona a scartamento assai ridotto. Mancata copertura del parco del Coke, unico tra gli altri che è fonte di inquinamento. Comune. Appare acclarato che in quasi 15 mesi questo Sindaco, con Polli e Giunta al seguito, ha fatto tutto quello che doveva fare per non chiudere l’area a caldo, nonostante che le ragioni urgenti per una ordinanza di fermo impianti a tutela della salute pubblica ci fossero tutte. Ha girato attorno al problema con gran dispendio di parole, dopo le promesse non mantenute dei “100 giorni” oramai nel dimenticatoio, e di atti assolutamente roboanti quanto inutili, e molti pure imprecisi. Del “Consulente” Barbieri si sono perse le tracce, poche a dire il vero. Si direbbe quasi che Dipiazza ed Arvedi procedano su di una strada parallela che ha il comune obbiettivo di prendere-perdere tempo lasciando le cose sostanzialmente inalterate. Arpa. Ha ampiamente dimostrato la sua inadeguatezza nel controllare la situazione. Vuoi per scarsissima conoscenza, come da lei stessa ammessa, degli impianti e del ciclo produttivo in Ferriera. Vuoi per la tempistica dei suoi interventi, sempre a cose fatte, sempre dopo e mai prima. Meritandosi pienamente l’appellativo di “Arpa del giorno dopo”. La sua credibilità nel comune sentire dei triestini è sotto zero, con grave nocumento dell’immagine dell’amministrazione regionale. AIA. Un’Aia viziata di nullità, come da immediata denuncia alla Procura del Circolo Miani, per le modalità di convocazione e svolgimento della Conferenza dei Servizi regionale che l’ha rilasciata. In realtà nelle poche prescrizioni veramente efficaci continua ad essere disapplicata. Originale l’elevazione del limite di legge per le polveri sottili europeo ed italiano a 70, contro i 50 giornalieri, per la centralina mezzo mobile di via San Lorenzo in Selva. Da notare che la Comunità Europea ha indicato in 35 il valore limite oltre il quale si verifica un sicuro grave danno alla salute. Della serie: se non riesco a far rispettare la legge cambio le norme, come in passato fatto per il limite di legge per le diossine del Camino 5 dell’Agglomerato, elevato da 1 a 4, con una emissione oraria di 230.000 metri cubi. Regione. Si è impiccata mani e piedi alla scelta Arvedi escludendo qualsiasi altra ipotesi per la riconversione dell’area oggi in realtà approvata dall’Autorità Portuale. Continua a difendere a spada tratta l’indifendibile, leggi Arpa, dopo il grave infortunio ancora irrisolto di Agapito, il direttore del Servizio autorizzazioni dell’assessorato all’Ambiente, quello che dichiarò a Fogar e Pezzetta, alla presenza dell’Assessore Sara Vito, di “aver ricevuto l’ordine dalla politica (?) di rilasciare l’AIA alla Ferriera a prescindere da qualsiasi considerazione tecnica”, parole testuali, in attesa sempre di verifica dalla Procura dopo la tempestiva e documentata denuncia del Circolo Miani. Ha emesso tre mesi fa l’unico atto veramente efficace per avviare il percorso chiusura dell’area a caldo, una diffida su Cokeria ed Altoforno, che se applicata correttamente e rigorosamente incide pesantemente sui conti di Acciaierie Arvedi. La domanda però è: sarà applicata? Visto che a fare i controlli è l’Arpa. Sindacati. Meglio non parlarne così come per la Confindustria. Stampa e TiVù. Idem come sopra. Attentissimi a fiancheggiare partiti, sindacati, amministrazioni e gli interessi di Arvedi. Comitati del Sindaco. Basta la parola, appunto.
E per le foto, impressionanti, vi rimandiamo alla pagina Facebook Circolo Miani, aperta a tutti.