» Inviato da valmaura il 27 January, 2018 alle 1:55 pm
Oggi 27 gennaio cade la commemorazione della “Giornata della memoria”, sorta per ricordare l’orrore della Shoah, del genocidio di oltre sei milioni di ebrei, dell’olocausto in cui perirono anche altri 9 milioni di internati nei campi di concentramento nazisti. Eliminazione che potè avvenire solo grazie alla piena e volonterosa collaborazione dei regimi fascisti fantoccio sparsi per l’Europa, a partire da quello italiano. Detto questo oggi grida vendetta al cielo constatare come la memoria e gli ideali per cui milioni di persone morirono venga tradita quotidianamente in molte di quelle che si definiscono “democrazie” europee. In Italia oramai il 27 gennaio è divenuto in molti casi un ingessato rituale, a partire dalla politica e dall’informazione. Tanto poi nel calendario arriva il 28 è tutto continua come prima. Quello per cui lottarono, si opposero e morirono tante persone trova il suo più alto sfregio nell’odierno comportamento, ad esempio, della politica italiana. Dalla sua abissale distanza ed ignoranza del territorio e delle, spesso drammatiche, problematiche reali della gente che vi vive. Dalla forma stessa dei partiti e movimenti, strutturati per escludere ogni forma di vera partecipazione. Dalla codificazione pentastellata di un “capo politico”, in tedesco Führer, alla farsa, unanime, della scelta dei candidati alle vicine elezioni politiche su di una ignobile legge elettorale. Altro pesantissimo vulnus è costituito da stampa e televisioni asservite, salvo lodevoli quanto rare eccezioni, al regime politico ed affaristico, o nel migliore dei casi perfettamente integrate nel “sistema”, come il passare disinvolto di molti dal ruolo di giornalisti a quello di aspiranti parlamentari dimostra. A Trieste da anni si assiste al peggio del peggio, con stampa e tivù usate come mazze per colpire il dissenso, metaforicamente ricordanti quella ferrata conservata alla Risiera per dare il colpo di grazia agli internati prima di gettarli nel forno crematorio. Sono questi tradimenti che spianano la strada a rabbia e disperazione, che fanno si che oramai una fetta maggioritaria dei cittadini diserti le urne. E' questa “memoria” tradita 365 giorni all’anno che favorisce il riaffacciarsi di un sistema mai morto ma solo trasfigurato nelle forme. Nelle foto (Facebook Circolo Miani). Il processo per i crimini della Risiera, lo storico Galliano Fogar che si battè perché avesse luogo, la mazza ferrata.
Ferriera. La nostra risposta.
» Inviato da valmaura il 26 January, 2018 alle 1:12 pm
Serenamente, pacatamente, dignitosamente. Crozza in Veltroni. Per comprendere e ribellarsi. E capire una volta per tutte da che parte stanno TeleCambrequattro e piccolo giornale. Una volta c’era la servitù della gleba, oggi l’asservimento ai politici, tutti. https://www.facebook.com/teleantennapolitica/videos/1322045414565957/
Smemoranda.
» Inviato da valmaura il 25 January, 2018 alle 3:18 pm
Servizio di pubblica assistenza per chi non è in grado di vergognarsi da solo. Inizia la campagna dei cacciatori di balle. Apriamo la carrellata dei candidati alle politiche in Regione ed a Trieste “Effetto” Illy, Riccardo, al Senato per il PD.
Vedi assolutamente foto su pagina (aperta a tutti) Facebook Circolo Miani
Smemoranda.2 Servizio di pubblica assistenza per chi non è in grado di vergognarsi da solo. Inizia la campagna dei cacciatori di balle. Prosegue la carrellata dei candidati alle politiche in Regione ed a Trieste Tondo, obtondo, bistondo. L’uomo buono per ogni candidatura. Ma un usato non proprio sicuro. La vicenda, tragica, della Ferriera è un ottimo metro per misurare la credibilità dei politici, e non solo, a prescindere dal loro colore . Tondo sparò un mucchio di promesse, mai mantenuta una che sia una, sulla chiusura della Ferriera. A partire dal 2001, sua prima Presidenza della Regione, ove istituì ben 21 “Tavoli” regionali, mancava solo quello della Briscola, affidati al fido Dressi, per chiudere lo stabilimento. Di nuovo Presidente della Regione, dopo il quinquennio Illyano che di “Tavoli” ne aveva apparecchiati uno solo affidato al buongustaio Cosolini, si presentò a Servola ad una settimana esatta dal voto regionale, davanti al Cimitero rionale, luogo quanto mai appropriato, ed accompagnato dalla carovana dei suoi ascari del centrodestra, parlò pomposamente dinanzi ad 8 (otto) persone, i suoi “amici” di nosmog. A cento metri circa 120 persone bloccando il cuore di Servola erano in strada per contestarlo ed ascoltare Maurizio Fogar, ma di questo il piccolo giornale e TeleCamberquattro non diedero ovviamente notizia. Disse solennemente, come il piccolo giornale titolò a tutta pagina: “se eletto Governatore FVG una settimana dopo tornerò a Servola ( a dimostrazione che le decine e decine di migliaia di residenti di Valmaura, Monte San Pantaleone, San Sabba, Aquilinia e Muggia da un lato, e Chiarbola-Ponziana, Campi Elisi e San Vito dall’altro non contavano) a chiedere agli abitanti come chiudere la Ferriera”. Francamente grottesco l’impegno che infatti non mantenne mai nei cinque anni della sua presidenza: lo videro in India e Brasile ma non nei quartieri. Tanto che la pensionata siora Maria fu trovata mummificata fuori dalla porta di casa stringendo nelle mani una catena con lucchetto nella vana speranza di consegnarli al carnico Tondo. Appena eletto dichiarò, giugno 2008, in piazza Unità che “chiudere la Ferriera era una, anzi la priorità della sua amministrazione”. Infatti nel suo quinquennio si rifiutò perfino di riconvocare la Conferenza dei Servizi regionale per avviare una revisione della pessima AIA (generica ed inutile la definì allora il Sostituto Procuratore Frezza) rilasciata alla proprietà della Ferriera tra Natale e Capodanno 2007 dalla Giunta Illy-Cosolini. Parimenti il suo compagno di partito ed “amicone” Roberto Dipiazza, allora sempre Sindaco, si rifiutò pubblicamente di chiederla, la revisione che oggi tanto anela. Chiudiamo con una sua altra sparata datata 29 marzo 2008 “Non è possibile che a Servola dove vivono oltre 50.000 abitanti le condizioni sono invivibili io lavorerò per fare in modo che questo cambi”. Parola di Renzo Tondo. Sotto, nei due filmati le sue sparate. Nel primo l’assedio del palazzo della Regione in piazza Unità, dal quale tentò inutilmente la fuga: le quattro uscite erano circondate dai cittadini che per ore accerchiarono la Presidenza su invito del Circolo Miani. https://www.youtube.com/watch?v=dTOPbffBLUM https://www.youtube.com/watch?v=xL8hAVb84Fo
Le prossime campagne elettorali? “Solo chiacchiere e distintivo” (Al Capone- Robert De Niro)
» Inviato da valmaura il 22 January, 2018 alle 2:08 pm
Ai primi di marzo le elezioni politiche ed a fine aprile quelle regionali. La politica, tutta, e lasciamo perdere gli scenari nazionali, a Trieste sta offrendo il peggio di se stessa. Risse sui nomi, pettegolezzi e faide più o meno interne, amplificate da una stampa e televisione (a TeleCamberquattro il teatrino della politica è davvero insopportabile con le sempiterne compagnie di giro) che altro non sanno e non vogliono fare. Abbiamo più e più volte scritto, e da anni, quali siano le reali priorità per Trieste e per chi ci vive, Muggia compresa. Ora saremo dunque telegrafici. Il futuro vero è nella Città Porto. Il Presidente dell’Autorità Portuale ci sta lavorando ed ha, per la prima volta, pieni poteri e piena responsabilità in caso di fallimento. Lo consigliamo però, se ci permette, di occuparsi più del suo lavoro che di girare come una Madonna Pellegrina in quotidiani convegni organizzati dai partiti o peggio dalle correnti degli stessi. Quattro sono le emergenze irrisolte da decenni, dunque con equanime responsabilità di Centrodestra, Centrosinistra e, da sette anni, anche dei 5Stelle, e su queste si giocheranno a Trieste le prossime elezioni, più le regionali per la verità. Le elenchiamo in ordine di importanza. Ferriera, dove il centrodestra sosterrà, in questo accomunato ai 5Stelle, che solo conquistando la Regione potrà finalmente chiudere “in 100 giorni” la Ferriera. Poi passati questi giurerà che solo avendo in mano il Governo, ecc. ecc., ed infine che ci riuscirà al prossimo conclave quando uscirà un Papa camberiano, meglio se pregiudicato. Il Centrosinistra, che poi qui si riduce al PD, ha maldestramente sprecato, del pari, l’ultima occasione per risolvere il problema. Sanità e salute. Vero è che la crisi degli ospedali triestini, a partire dal Burlo, ha radici lontane, dunque inutile per il centrodestra, che ha sgovernato la sanità per almeno metà del tempo, agitarsi tanto. Ma contano sulla memoria cortissima dei triestini, che notoriamente sono di bocca assai buona, e su questa stampa e tivù che ci troviamo fra i piedi. Parlare di Pronto (?) Soccorso, tempi d’attesa per visite specialistiche ed esami, posti letto mancanti, è come parlare di corda in casa dell’impiccato. Qui il PD si è praticamente suicidato, visto anche il sostanziale peggioramento dei servizi sul territorio e sparate come “l’odontoiatria sociale”, che scopiazza malamente quanto già avveniva a Trieste negli anni ’50. Emergenza povertà. Qui abbiamo veramente raschiato il fondo del barile sulla pelle di migliaia di famiglie. Questi non sono nemmeno in grado di pagare puntualmente gli assegni sociali. Emergenza casa. Se mai si poteva toccare il fondo nella gestione dell’Ater triestina, che da sola conta la metà ed oltre dell’edilizia popolare in Regione, il PD ci è riuscito benissimo con la nomina del commercialista pordenonese Ius a suo unico vertice. Gli esempi del disastro sono innumerevoli ma qui citiamo solo lo scandalo delle case di via Negri, che basta ed avanza. Certo non è che i cugini non “di Campagna” ma di Camber prima avessero brillato, anzi, ma Antonio Ius ha fatto sembrare l’Abisso delle Marianne una dolce Dolina carsica. Degrado dei quartieri, e dei loro servizi. Una brutta storia ultratrentennale, legata ovviamente ai tre punti soprastanti. Dunque responsabili TUTTI. Ecco se però vi appassionano le telenovele su Illy si o no, su Tondo, bistondo, obtondo, su Iacop e Bolzonello in Serracchiani, su Riccardi e Savino in Camber, sugli scazzi pentastellati, allora ve le meritate tutte queste disgrazie. Per fortuna che a Trieste quasi il 60% degli elettori ha scelto di non votare fino a miracolo contrario.
Ferriera. Chi fa cosa: lo scaricabarile. Serracchiani e Dipiazza pari sono.
» Inviato da valmaura il 20 January, 2018 alle 2:37 pm
Oggi il piccolo giornale senza volerlo ha chiarito perfettamente ai triestini, e muggesani, il balletto dello scaricabarile sulla pelle dei cittadini, e dei lavoratori. Cominciamo dal fumo emesso da Dipiazza. Il Sindaco trasmette alla Regione un pacco di documenti ricevuti dalla Procura dove si dimostra il “rischio Benzene (idrocarburo cancerogeno)” emesso dalla Ferriera. E chiede alla Regione di intervenire. Attenzione. Ora facciamo due domandine semplici quanto ovvie. Perché la Procura accertato questo dato, che viola un tre articoli di legge, non interviene direttamente sequestrando gli impianti che causano il rischio e mette sotto accusa i vertici della Ferriera? Sarebbe il suo mestiere. Perché il Sindaco in qualità di Ufficiale Sanitario del Comune non interviene direttamente come la legge consente ed impone, con un fermo impianti a tutela della salute? Dunque a riassumere la Procura passa la palla al Comune ed il Sindaco la tira in Regione, mentre Arvedi ovviamente ringrazia. Passiamo alla Regione. Qui sotto rendiamo noto quanto inviato due giorni orsono alla Presidente Serracchiani e all’Assessore Vito, quella che si scaglia come una tigre contro l’Aia concessa dal Governo alla Centrale elettrica di Monfalcone (abita da quelle parti) in nome della scelta di “decarbonizzazione” assunta dalla Regione, ma che invece regala l’Aia alla Ferriera che notoriamente funziona con l’acqua di rose. Evidentemente Trieste non fa parte della Regione e la “decarbonizzazione” regionale si ferma all’Isonzo. Appare del tutto evidente che la Regione preferisce non confrontarsi ed affrontare i problemi concreti posti da Servola Respira e Circolo Miani. Adotta la tecnica dell’annacquamento delle chiacchiere servendosi di sigle di partito sempre disponibili, non a risolvere i problemi che non conoscono, ma ad apparire. Prego si accomodino, noi cediamo molto volentieri il passo. Tanto a breve saranno i triestini a giudicare. Leggete con attenzione, grazie.
Ferriera-Regione. Così non va. Alla luce della mancata risposta da parte della Regione alle richieste di Circolo Miani e Servola Respira di una tempestiva modifica della nota inviata alla stampa che non riportava quanto avvenuto nelle quasi tre ore di confronto dell’ultima riunione di mercoledì scorso. Nella perdurante confusione della Regione sul ruolo che il Miani e Servola Respira, seppure invitati dall’assessore all’Ambiente Sara Vito, hanno in questa iniziativa. E soprattutto sulla dilatazione dei tempi e le mancate o generiche risposte alle prime puntuali criticità degli impianti e del ciclo produttivo della Ferriera. Per quanto sopra il Circolo Miani e Servola Respira hanno deciso di sospendere la loro disponibilità a proseguire nell’iniziativa. Sospensione che diverrà scelta definitiva se entro la fine di gennaio la Regione non chiarirà le sue posizioni in merito. Pesa su questa scelta anche l’atteggiamento del consulente della Regione che ha dimostrato fin dall’inizio di conoscere poco delle problematiche sollevate ma che ha costantemente tenuto un atteggiamento non collaborativo, si direbbe a difesa a prescindere della proprietà. Non è consuetudine del Circolo Miani e di Servola Respira, che dal 2007 non ricevono neanche un centesimo di contributo (Circolo Miani) pubblico, appoggiare alcuna forza politica, né ad un anno, né ad un mese dalle elezioni, come invece platealmente fatto dalla terna (Nosmog, Fareambiente e Comitato 5 dicembre) di sigle “ambientaliste” a favore del centrodestra e di Dipiazza in occasione del recente voto per il Comune. Ritenevamo e riteniamo di avere la più profonda conoscenza delle problematiche tecniche che causano il persistente ed inaccettabile inquinamento che da venti anni esce dalla Ferriera. Non vorremmo essere costretti a prendere atto che dopo il Comune anche la Regione non intende affrontare una emergenza che tanto nocumento crea alla salute di cittadini, tutti: da Muggia a Roiano, e lavoratori.