» Inviato da valmaura il 7 April, 2018 alle 1:25 pm
Pubblichiamo qui sotto quanto scritto quasi due anni fa. Ci permettiamo di osservare che se non ci stupisce il modus operandi del piccolo giornale nei suoi “vertici” redazionali, non ci stanchiamo invece di stupirci di come la quarantina di persone che dichiarano di praticare il mestiere di “giornalisti”, e qui non includiamo gli esterni pagati un tanto ad articolo, e che ricoprono pure incarichi direttivi all’Ordine ed al Sindacato e che tanto predicano di etica, doveri e professionalità, da anni tacciono su questa invereconda situazione che viene spacciata ai lettori triestini, sempre meno per fortuna, come “informazione”.
La buona, utile, Politica (con la “p” maiuscola) Questa qui sotto, la mozione, è l’esempio concreto di cosa significa strare nelle istituzioni facendo l’interesse dei cittadini e risolvendo i problemi. L’incredibile è che da un anno e mezzo a farlo è l’unica eletta della Lista civica NO FERRIERA Si Trieste in Comune. Tutte le altre forze politiche con decine di consiglieri sono di fatto inani, certo anche il tombino ed il buco sul marciapiede sono importanti, ma … Questa iniziativa è la prima di sei di valenza cittadina, e vale come esempio per ogni nostro quartiere, che Aurora Marconi ha presentato, e sono gli atti più importanti e significativi tra tutti quelli passati in Comune. Poi sta ai cittadini capire e muoversi di conseguenza. Non temete, come per le altre, il piccolo giornale come Telecamberquattro e la Rai non ne hanno mai dato notizia, impegnati come sono a spiegare quanti caffè hanno preso Tondo e Cosolini, e dove ha fatto la spesa la Savino. E non preoccupatevi nessuno dei sinceri “democratici” di vecchio e nuovo conio protesterà per l’ennesima censura. E’ dal 2000 che tacciono in cambio di uno spazietto e di una intervistina. E il Vaffaday sull’informazione? Ma era uno scherzo, suvvia. Proprio due giorni orsono (aprile 2018) la nostra Consigliera ha presentato una interrogazione per ottenere precise risposte dalla Polli sulla questione Depuratore, anche perché da giorni i quartieri sono ammorbati da un tanfo irrespirabile.
LISTA CIVICA NO FERRIERA-SI TRIESTE VII Circoscrizione del Comune di Trieste Servola-Chiarbola-Valmaura-Borgo San Sergio
Oggetto: depuratore fognario
MOZIONE
- Viste le richieste avanzate, a partire dal 1998 con manifestazioni, cortei ed assemblee promosse dal Circolo Miani, alle quali erano ripetutamente intervenuti gli allora amministratori comunali ed i direttori di ACEGAS/APS, oggi Gruppo Hera, di copertura delle vasche di decantazione dei liquami, fino ad oggi a cielo aperto, per eliminare l’insopportabile, nauseabondo lezzo di escrementi proveniente dalle vasche, che investe i rioni limitrofi e talora arriva fino al centro città;
- Vista la tragedia occorsa nell’ottobre 2001, in cui persero la vita due giovani operai triestini a causa dell’esalazione dei gas sul fondo di una delle due vasche di decantazione mentre ne eseguivano la pulizia e la manutenzione,
- Viste le ripetute assicurazioni degli allora amministratori comunali e di ACEGAS/APS, a partire dal fax inviato al Circolo Miani dall’allora assessore comunale ai Lavori Pubblici Uberto Fortuna Drossi (giunta Illy) sull’avvio di una gara d’appalto da parte del Comune per la copertura delle vasche in questione;
- Appreso dalla viva voce dell’assessore Polli, nel corso della seduta di lunedì 26 settembre c.a. del Consiglio della VII Circoscrizione, che i lavori in corso per il rifacimento del depuratore fognario, fuori legge normative UE da ben 12 anni, non prevede la copertura delle due vasche di decantazione;
IMPEGNA
Il Presidente della VII Circoscrizione ad attivarsi presso l’assessorato competente affinché intervenga prontamente al fine di garantire il rispetto degli impegni presi più volte dal Comune di Trieste dall’ACEGAS /APS nei confronti dei cittadini, ovvero di garantire l’immediata attuazione della copertura (peraltro semplicissima da eseguire, assai poco costosa e vantaggiosa per la riduzione dei tempi di ossidazione e depurazione degli escrementi, ivi stagnanti, dei 205.000 cittadini di Trieste ) delle suddette vasche nel contesto dei lavori in corso di esecuzione, al fine di tutelare la salute e la qualità della vita di decine di migliaia di abitanti.
Per la LISTA CIVICA NO FERRIERA-SI TRIESTE Aurora Marconi f.to Aurora Marconi
Trieste, 12 ottobre 2016
Scandaloso Comune.
» Inviato da valmaura il 6 April, 2018 alle 12:11 pm
E scandalosa l’assessora (in)competente Polli.
Due anni sono passati ed i giardini sono ancora e sempre più inquinati!
Tutto il resto sono chiacchiere.
Questa assessora che va in Settima Circoscrizione tutta fresca e pitta, felice dall’aver appena visitato il “nuovo” depuratore fognario di cui ha una ricca brochure in mano, ed alla prima domanda se le vasche fognarie di decantazione a cielo aperto, tra Chiarbola e Servola, degli escrementi di 205.000 triestini verranno finalmente coperte, risponde secca NO.
Questa assessora che sullo stesso argomento e sempre in Settima Circoscrizione (da Aquilinia a Chiarbola compresa) tre mesi dopo risponde alla stessa domanda invece SI.
E infatti in questi giorni passando per la galleria della Superstrada (sic!) sotto Servola, pure con i finestrini sigillati ci si ritrova in un amen l’abitacolo trasformato in una camera a gas fecale.
Le aree verdi inquinate, compreso il giardino e campo giochi per bambini della scuola di via Praga, a due anni di distanza sono sempre più inquinate. Ed il Comune ha i soldi regionali in cassa (356.000 euro) inutilizzati appunto da due anni.
Sparare sulla Croce Rossa sarebbe chiedersi in quali condizioni sono ad esempio le aree verdi ed i campi giochi da viale Romolo Gessi al Nido d’infanzia di via Valmaura.
Unica sola cosa che il Comune ha fatto è stato togliere dal documento ufficiale il nome della Ferriera tra le fonti dell’inquinamento. E questi volevano chiuderla in 100 giorni!
Gentili lettori. Parliamo di Trieste.
» Inviato da valmaura il 5 April, 2018 alle 1:07 pm
Tanto, ma non tantissimo, diciamo la realtà, stupore o scalpore ha suscitato l’articolo in cui si rendeva pubblica, e non per la prima volta, la notizia storica che Trieste fu tra le città occupate dai tedeschi nella seconda Guerra Mondiale (1943-1945), e poi nel periodo dei quaranta giorni dell’occupazione del Nono Corpus Yugoslavo, quella che in Europa ebbe il più alto tasso di collaborazionismo spontaneo con i nazisti, in rapporto ovviamente al numero degli abitanti, attraverso moltissime delazioni anonime e non. Lo stesso avvenne nei successivi quaranta giorni dopo la Liberazione con l’unica differenza che passata una settimana il comandante della piazza, un generale croato, emise un ordine pubblico che informava come il Tribunale del Popolo, insediato presso l’attuale Tribunale, non avrebbe più preso in considerazione le denuncie anonime, tante esse erano. Ora sappiamo tutti che la molla “delatoria” più che dall’adesione ideologica era motivata dalla bramosia di denaro, dal prendere i beni mobili ed immobili dei denunciati e deportati senza ritorno, dal rancore e dall’invidia. E nessuna pietà per la sorte dei denunciati turbava i sonni dei delatori. Questo fatto ha scandalizzato alcuni lettori che lo considerano, nei loro commenti, un attentato alla “razza triestina”, passateci la sintesi. Alcuni sono giunti, digiuni completamente delle basilari conoscenze storiche dell’amata Trieste, ad accusarci più o meno velatamente di falso, mettendo in dubbio la verità storica da noi ripubblicata. Sgombriamo il campo subito dalle tesi di questi “negazionisti”. I tedeschi si sa, ed i nazisti non facevano eccezione, erano sempre molto meticolosi nello scrivere ogni cosa e nello riempire pratiche su fascicoli. Quando gli Alleati misero piede a Berlino, gli Americani trovarono intatti i vari archivi dei comandi centrali delle SS: il triestino Globocnik, ad esempio, aveva “lavorato” per due anni presso gli “EinsatzKommando”, e li spedirono negli States dove si trovano, riversati in microfilm per facilità di consultazione e ricerca, presso gli Archivi di Stato USA. Storici di tutto il mondo ne hanno scritto in tutte le lingue, e diverse volte ad esempio la notizia è comparsa nelle ricerche e nei saggi degli storici locali, non letti quasi mai da chi discetta sulla “purezza” triestina. Dimenticando spesso e volentieri che le fortune emporiali della città, sotto l’Austria, si devono soprattutto ad imprenditori ed armatori Greci, Serbi, Tedeschi o alla comunità ebraica, qui stanziati. Nessuno, o quasi, ha colto la chiusa del nostro pezzo: ogni volta che il Gauleiter della Carinzia che aveva giurisdizione anche sull’Adriatische Kuenstenland (Litorale Adriatico) inglobato a pieno titolo nel Grande Reich nazista veniva a Trieste, in ogni occasione pubblica faceva suonare l’Inno a, o di, San Giusto. E perché? Semplice voleva far forza sulle nostalgie austriacanti di parte dei Triestini per far dimenticare la parentesi italiana e far meglio accettare la nuova identità tedesca. Ora francamente leggere in alcuni commenti la rivendicazione di una razza e di una etnia triestina, “pura” nei secoli, scaricando ogni peccato sui cosiddetti “regnicoli” anche a distanza di quasi 80 anni dalla fine del Regno d’Italia, pur di evitare di fare i conti con il proprio passato, condannandosi così a ripeterlo in futuro, è disarmante. Un’ultima cosa. Questa pagina, Circolo Miani, come quella analoga di NO FERRIERA Si Trieste, è una pagina “aperta” a tutti i lettori, anche a quelli non registrati su Facebook. Essa viene aggiornata praticamente ogni giorno con articoli, avete letto bene: articoli, di nostra produzione, con foto e video correlati, con un vero e proprio lavoro, non retribuito, giornalistico. Sconosciuto purtroppo in questa città condannata alla disinformazione del piccolo giornale, di TeleCamberQuattro e della Rai regionale. L’unica differenza è che non vi facciamo pagare il costo di un giornale o di un abbonamento televisivo. Lo facciamo da giornalisti, quelli veri non un numerino progressivo nella casta di un Ordine corporativo retaggio del Regime fascista. Qualcuno si scandalizza che vi chiediamo, come stimolo e gratificazione, di mettere almeno il vostro “Mi Piace” alle nostre Pagine? Noi non ci stupiamo invece più nel constatare la pigrizia di tanti lettori, e si che ne contiamo decine di migliaia a settimana, che pur invitati non riescono a fare nemmeno questo gesto. E’ il DNA di Trieste, bellezza!
Facebook Circolo Miani
Nella prima foto l'ufficio di "Globus": il comando delle SS in piazza Oberdan.
Il DNA di Trieste. Lo sapevate che …
» Inviato da valmaura il 3 April, 2018 alle 2:05 pm
Francamente qui siamo al grottesco ma anche all’inquietante, soprattutto nello zelo delatore e spontaneo dei triestini, che disvela una natura, diremmo, cattiva e rancorosa. Non molto diversa di quella che spinse una percentuale alta di concittadini a inondare di denuncie anonime e non il comando delle SS di piazza Oberdan negli anni 1943/45 tali da spingere il comandante, “il Boia di Lublino” Odilo Lotario Globocnik, triestino di nascita, a scrivere una pressante richiesta ad Adolf Eichmann al Comando centrale delle SS a Berlino, per urgente invio di personale ispettivo per dare corso a tutte le denuncie. Dagli archivi delle SS alla Tiergartenstrasse di Berlino sequestrati dalle truppe americane emergerà che Trieste fu la città, nell’Europa occupata dai nazisti, con il più alto tasso di collaborazionismo spontaneo con i tedeschi. Analogamente, durante i 40 giorni dell’occupazione Yugoslava di Trieste, una settimana dopo la liberazione, il Comandante della piazza, un generale croato, fece affiggere sui muri della città un manifesto dove si comunicava che da quel giorno il Tribunale del Popolo, istituito per processare i collaborazionisti nazisti e fascisti, non avrebbe più preso in esame le denuncie anonime. Perché anche allora tantissime erano state le delazioni spontanee, anonime e non. La ragione di questo comportamento evidentemente insito nel DNA dei triestini? Non certo una adesione a due ideologie per altro contrapposte, ma semplicemente la volontà di regolare vecchi rancori personali, invidie, bramosie di ricchezza (le delazioni erano premiate con denaro e beni, mobili ed immobili magari dei denunciati). Per questo il Gauleiter della Carinzia da cui dipendeva Trieste, Friedrich Rainer, quando veniva in città, faceva suonare l’Inno a San Giusto, anche alle prime teatrali.
Politica e barzellette
» Inviato da valmaura il 1 April, 2018 alle 1:56 pm
Proseguiamo la carrellata sullo sciocchezzaio delle frasi fatte dei politici di vario colore in questa nuova campagna elettorale per le elezioni regionali.
Dopo la prima puntata riservata a Tondo, Bolzonello e Cosolini, si prosegue con Morgera e Savino.
Non lo facciamo, è bene precisarlo, a favore di qualcuno e contro tal’altro ma a semplice informazione e legittima difesa di noi cittadini elettori, e non elettori.
Partiamo dal candidato Presidente dei 5Stelle.
Sulla Ferriera dichiara al piccolo giornale; “Non si può tollerare la presenzadi impianti inquinanti cheoperano nonostante le protestedei cittadini e l’evidenza diproblemi sulla salute. Il M5s farà tutto il possibile per chiuderel’area a caldo della Ferrieradi Servola.”. Insomma dopo sette anni di “tolleranza” in Comune e cinque in Regione e Parlamento, dove la loro azione non ha prodotto alcunché di efficace e concreto e la loro disinformazione è rimasta abissale, ripetono né più né meno quanto detto da Dipiazza a partire dal 2001. Un po’ poco per sperare di strappare voti al centrodestra e sinistra. E nulla per risolvere il problema.
La Savino torna prepotentemente, di nome e di fatto, sulla scena.
Francamente è da decenni che non abbiamo visto un politico, e per di più donna, comportarsi in modo così becero e violento nelle sue uscite, accanendosi su aspetti personali contro gli avversari (sulla Serracchiani alla quale noi non abbiamo fatto sconto alcuno nella polemica politica, ha messo in piazza il suo fatto di “non essere madre”, ancora, come fosse una colpa, ed i suoi legami affettivi personali). Evidentemente è cresciuta fin troppo bene alla corte della famiglia Camber e di Riccardi. Sentite qua, sempre dalla stampa locale: ”Se serviva un’altra prova dell’inadeguatezza politica e morale (???) dei vertici del Pd Fvg, adesso l’abbiamo avuta e con abbondanza di particolari”. Lo dice Sandra Savino, coordinatriceregionale di Fi. “Nelmomento cruciale dell’avvio della legislatura, conuna cerca volgarità (?????), si domandano dove si trovi unaparlamentare - continua Savino -. Questi figuri (se ci aggiungeva “tristi” era più efficace) dimostrano di ignorare dove stia il Parlamento equali siano le funzioni di chi viene eletto”.
Funzioni che lei invece dimostra di conoscere benissimo come testimonia la sua intervista alle Iene che ha fatto sbellicare dalle risa mezzo Paese.
Ora che un parlamentare se ne stia a Roma il più possibile, ci pare logico e dovuto. La paghiamo, e profumatamente per questo. Ma siccome in Aula si è votato due volte al dì e nulla altro era richiesto alla signora, forse telefonare nelle restanti 22 ore, tolto il sonno ristoratore, ed esercitare la sua funzione di “coordinatrice regionale di Forza Italia” poteva farlo in una settimana abbastanza importante per la Regione FVG. Altrimenti esiste l’istituto delle dimissioni, così può dedicarsi a tempo pieno a fare il deputato, oppure a guidare la scassata Forza Italia regionale, ovviamente in questo caso senza indennità pubbliche.
Fatto il dovuto, rileviamo che i nostri articoli e servizi sulla Superstrada, sui giardini inquinati, sul degrado senza fine dei quartieri dove vive la maggioranza dei triestini (da Valmaura, a Rozzol Melara passando per “i Puffi” e Monte San Pantaleone, tanto per citarne alcuni), hanno riscontrato decine di migliaia di lettori e migliaia di “mi piace”, condivisioni e commenti. Senza parlare dei nostri periodici interventi su Ferriera e correlati.
E siccome di questo ci occupiamo come Circolo Miani da due decenni ed oltre, e con una certa partecipazione di cittadini, mai che avessimo riscontrato una richiesta di collaborazione, o anche solo di informazione, da parte delle istituzioni pubbliche e dei partiti e movimenti che le guidano o ne fanno parte.
Sono gli stessi che in ogni campagna elettorale, questa compresa, dichiarano ai quattro venti che “bisogna ripartire dalle periferie e dai rioni”.
Ma stiano almeno zitti, per favore, che hanno la faccia come il c…!