» Inviato da valmaura il 9 May, 2018 alle 11:51 am
Piazza Unità, vista mare? No sulla tendopoli modello Suk di Tangeri! Ora che piazza Unità una delle principali attrazioni turistiche di Trieste - per essere una delle quattro piazze al mondo che si affaccia sul mare, per intendersi neanche piazza San Marco a Venezia ha questo privilegio - venga sempre più spesso devastata da strutture in tubi innocenti ed in tendopoli è già uno scempio architettonico. Ma che periodicamente perda anche la vista mare per giostre, a proposito complimenti vivissimi a chi ha esteso la deturpazione della Galleria Tergesteo alla contigua Piazza Verdi piazzandovi una giostra in plastica, e tendopoli varie, è semplicemente un’offesa non solo al buongusto ma anche alla città. Ma non si può pretendere altro da un Giorgi e un Dipiazza, come prima da Cosolini. Manca solo che Fedriga ora ci porti le corna celtiche per una Oktoberfest Padana con il masterchef Slokar.
» Inviato da valmaura il 8 May, 2018 alle 10:58 am
Secondo giorno senz’acqua e quinto mese senza soldi.
Non comincia per niente bene Fedriga.
Pur avvisato più volte dell’insopportabile situazione di oltre cento famiglie del complesso Ater di via Valmaura, condannate a tre giorni senza acqua, e pensate cosa significhi per oltre trecento persone, il neopresidente della Regione, Fedriga, non ha trovato il tempo per un cenno di riscontro.
Perché Ferdriga?
Perché le Ater sono regionali, i vertici li nomina la Giunta regionale ed il bilancio lo ripiana la Regione.
Ora che Fedriga, “uomo del popolo” come amano definirsi i leghisti, abbia preferito continuare le interminabili riunioni nel Palazzo del potere con i vertici burocratici e con quelli partitici per la spartizione degli assessorati, non depone certamente a favore della sua statura politica.
Per capirci, un politico di “razza” avrebbe interrotto la riunione e, caricati fotografo e addetto stampa sulla sua auto, sarebbe corso sul posto a solidarizzare con gli abitanti. Avrebbe immediatamente telefonato al direttore che l’Ater triestina ha la sventura di sopportare da quasi cinque anni, tutto “merito” della Giunta Serracchiani, ed avrebbe preteso che i lavori per il ripristino della fornitura dell’acqua fossero ultimati immediatamente.
Non lo ha fatto, commettendo un grave errore ed hai voglia a circondarsi di “teste d’uovo” della comunicazione, se i risultati sono questi.
Idem dicasi per quei politici che sfilano da tempo immemorabile a Cloroformizza Trieste e a quel ring per pugili suonati di TeleCamberquattro.
Parlano di “povertà”, come un puttaniere parla di castità, “deprecando” gli scandalosi ritardi, a breve saranno sei mesi, con cui verrà messo in pagamento il MIA, ovvero l’assegno regionale per il sostegno al reddito.
Tutti a dare la colpa alle lentezze burocratiche dell’INPS (è ufficiale: per i primi 1200 nuclei familiari triestini la Card inizierà ad essere spedita appena dopo il 22 maggio, e a distanza di due o tre settimane arriverà con altra lettera il Pin per attivarla), e nessuno a proporre soluzioni concrete, come ci si aspetterebbe da chi ha responsabilità pubbliche.
La soluzione ancora una volta la indichiamo noi e l’abbiamo trasmessa ai vertici del Comune.
La misura è regionale, anche se a pagarla è l’INPS. E’ di pochi giorni fa la notizia che la Regione ha chiuso i bilanci di cassa con un cospicuo avanzo di diversi milioni. Dunque il Comune di Trieste, tramite l’assessore competente, l’evanescente Grilli, a difesa delle migliaia di concittadini incapienti, avanzi pubblicamente la proposta, che sarebbe in un amen raccolta da tutti i sindaci del Friuli Venezia Giulia, che sia la Regione con procedura d’urgenza ad anticipare l’intera somma agli aventi diritto, facendosi poi rimborsare gli importi dall’INPS stesso, con tutta la lentezza burocratica abituale.
Comune e Regione non possono fare i Ponzio Pilato sulla pelle della povera gente!
E continuare ad incassare stipendi d’oro.
E si, siamo proprio dei “populisti demagoghi”.
Pertanto ci meritiamo seduta stante il vostro “Mi Piace” alla nostra Pagina e magari la destinazione del 5X1000 al Circolo Miani (le istruzioni, basta una firma, le trovate nel primo articolo su questa pagina).
Aiutateci ad aiutarvi!
Ferriera. L’emergenza Altoforno continua.
» Inviato da valmaura il 6 May, 2018 alle 11:32 am
Da anni come Circolo Miani e Servola Respira, lasciamo perdere le altre sigle e siglette che non conoscono lo stabilimento e pertanto vanno benissimo a Dipiazza, Camber ed ai 5Stelle più Polli, Slokar e Lippolis della Lega, denunciavamo lo stato comatoso dell’Altoforno in funzione. Un primo intervento, finalmente, è stato fatto: con la sostituzione della Bocca da cui uscivano giornalmente oltre centomila metri cubi di gas letale. Non è stato invece finora sostituito il crogiuolo dell’AFO, una situazione pericolosa come conferma il grave incidente sfiorato in aprile del 2016. Logica avrebbe voluto che la proprietà effettuasse questo lavoro al momento della fermata dell’impianto in occasione della sostituzione appunto della Bocca dell’Altoforno, ma così non è stato. Lo avevamo segnalato (l’emergenza Crogiuolo) formalmente pure alle due ultime riunioni del Tavolo tecnico regionale, morto nel gennaio 2018 per mancanza di volontà politica dell’ex assessore ed ora ex consigliere regionale Sara Vito (PD). Oggi l’Altoforno va fermato subito (durata lavori almeno 30-40 giorni) per l’urgenza dell’intervento onde evitare gravi disgrazie. Ciò comporterà per la proprietà, oltre ai costi dei lavori, anche una notevole perdita economica per le decine di migliaia di tonnellate di Ghisa non prodotte. Altra questione aperta da tempo rimane il mancato rispetto dei limiti imposti dalla diffida regionale sulla produzione del Carbon Coke. In buona sostanza la Cokeria deve sfornare la quantità necessaria esclusivamente al funzionamento dell’Altoforno. Cosa che palesemente il parco del Coke stoccato, tra l’altro l’unico inquinante tra i parchi minerali, dimostra ad occhi aperti, dunque non quelli dell’Arpa, dei tecnici regionali e di chi deve esercitare il controllo sul rispetto di leggi e norme. E la questione dell’Arpa e del funzionamento degli organi regionali dell’Assessorato all’Ambiente, sarà una delle questioni che porremo al nuovo Presidente della Regione in occasione del prossimo incontro.
Trieste. Caccia grossa al ….. povero!
» Inviato da valmaura il 4 May, 2018 alle 12:38 pm
Quattro pattuglie dei vigili urbani sono state mandate dal Comando a circondare e setacciare i capannoni della ex Fiera, ennesimo monumento del fallimento della politica triestina.
Se avessero pure avuto le nuove armi avrebbero fatto venire in mente i rastrellamenti tedeschi della seconda guerra mondiale, con i fascisti al seguito.
Alla fine della caccia hanno trovato ben tre senzatetto che, con somma sorpresa e forse massima delusione di qualcuno, erano italianissimi triestini: due uomini ed una donna.
Ora arriverà la denuncia, in barba all’articolo 47 della nostra Costituzione (diritto alla casa), per aver dormito in una palazzina uffici lasciata abbandonata da anni e anni. Contro questa incuria e spreco del denaro pubblico invece nessuna magistratura contabile è mai intervenuta contro gli amministratori comunali.
Peccato che il Comune non abbia preso analoga iniziativa, magari di concerto con la Regione, nel rastrellare e perquisire gli uffici dell’INPS di via Sant’Anastasio-via Udine.
Sono ben cinque i mesi di ritardo sul versamento dell’assegno antipovertà regionale, il MIA, a migliaia di famiglie triestine.
Come dire che la violenza istituzionale è legalizzata, quella di chi cerca un tetto per dormire invece è perseguita con rigore.
Complimenti alla discrezione del piccolo giornale che ha pubblicato le foto del pericoloso “arsenale” rinvenuto dal pattuglione municipale. Panni e vestiti messi ad asciugare.
E siamo nella mitteleuropea Trieste, vabbè trasformata dall'assessore Giorgi in un Suk di Tangeri, nell'anno 2018 Dopo Cristo.
Se ci mettete un vostro "Mi Piace" alla Pagina Facebook Circolo Miani vi mandiamo le foto dei nostri panni da stirare. Una bella donazione del 5X1000 al nostro Circolo (vedere ad inizio pagina le istruzioni nell'articolo "Dateci una mano anzi una firma!") ci permetterà finalmente di acquistare un ferro da stiro.
» Inviato da valmaura il 3 May, 2018 alle 11:57 am
Oggi si celebra la giornata mondiale per la libertà di stampa.
A Trieste si replica il funerale dell’informazione.
Pubblichiamo un pezzo scritto nel 2006 ma che conserva intatta tutta la sua attualità.
La clava
Quando in una situazione di monopolio, ovvero di assenza di concorrenza, chi controlla gli organi d'informazione, scritta e radiotelevisiva, li gestisce come uno strumento di lotta politica, di conquista e detenzione del potere, escludendo parti significative di quella che "lor signori" amano definire società civile dalla possibilità di esprimere pubblicamente le opinioni e di farle conoscere alla comunità, ebbene si trasforma l'informazione in una clava che colpisce con effetti devastanti e danni imperituri l'opinione pubblica. Si cessa di fare informazione e gli stessi giornalisti si trasformano in meri esecutori, in inglese "killer", di una guerra per bande, alla faccia dell'etica e della deontologia professionale. Questo è quello, nè più nè meno, che accade a Trieste e non da oggi. Chiedere a questi "professionisti" di conoscere Voltaire è pretendere in effetti un pò troppo, qualche speranza in più ci viene dalla possibilità che, con oltre 12 milioni di televisori sintonizzati giovedi scorso sulla serata di Adriano Celentano, tra i tanti italiani e triestini abbiano assistito al meraviglioso duetto con Roberto Benigni. E forse c'è la remota speranza che abbiano visto il monologo finale di Roberto, che citando una frase stranota del grande illuminista francese ed europeo: "Non condivido le tue opinioni ma sono pronto a dare la vita perchè tu le possa esprimere" ha salutato gli spettatori. Ecco in che condizioni è l'informazione in questa città, siamo ancora al buio assolutistico, in attesa dei monarchi illuminati, con la speranza di un futuro arrivo della Rivoluzione francese e di Napoleone. Questi "giornalisti" portano la grande responsabilità, e non da oggi lo ripetiamo, del ritardo di Trieste nell'orologio della storia e le precludono un futuro di crescita e sviluppo.