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Circolo Miani » News Correnti » Page 281 FERRIERA. Che fine ha fatto DiPì Baby? » Inviato da valmaura il 27 July, 2018 alle 12:10 pm Al 31 maggio scadeva il mandato di consulenza che il Comune ha affidato al modico costo di 51.000 euro a due legali veneti sulla Ferriera versus Regione FVG. Siamo a fine luglio se il calendario vale per tutti, ed allora pare troppo pretendere di conoscerne gli esiti a due mesi dalla scadenza? Giusto per sapere cosa ha prodotto il nostro denaro. Non parliamo poi dei 34.000 euro che sborsiamo per il consulente del Sindaco sempre sulla Ferriera. Sono mesi che non se ne sa nulla. Ma la Corte dei Conti FVG non ha nulla da occhiare? Lasciamo perdere gli oramai 800 giorni trascorsi sulla promessa elettorale del tri Sindaco, meritatamente entrato nel guinness di Space Balls. E le opposizioni dei baldi quanto ridimensionati 5 Stelle e del masochistico PD esistono? Un Medium per la risposta. Ecco buttiamola sul ridere ma in qualunque altro paese minimamente serio, anche l’Uganda fa testo, questi qui sarebbero stati cacciati a furor di popolo. Tutti, nessuno escluso. Ah si! Qualcuno ci chiede dell’incontro Fedriga-Arvedi, che per lo scambio Scoccimarro-Ussai vale quanto scritto da Dante (Alighieri) in una Commedia quella sì Divina: “Non ti curar di loro ma guarda e passa”. Punto. Dunque hanno iniziato l’incontro con un antipasto leggero, seguito da una pasta ai frutti di mare, pesce di scoglio con verdure fresche. Un sorbetto e caffè. Vino bianco freddo quanto giusto. Altro non c’è da dire visto che la Regione, che pare sia un ente pubblico, nulla di altro ha detto. Ci permettiamo un unico appunto che riguarda il cerimoniale o protocollo che dir si voglia. La precedente Presidente Serracchiani, che avrà avuto tanti demeriti e che noi abbiamo spesso contestato, quando si incontrava con il cavalier Arvedi lo riceveva negli uffici della Presidenza regionale con tanto di addetto stampa presente. Punto. Avete digerito? Bene dopo l'AlkaSeltzer metteteci un "Mi Piace" alla Pagina Facebook. https://www.facebook.com/circolo.miani/photos/a.1497907753813521.1073741826.1497907667146863/2242433162694306/?type=3&theater Trieste in supposte. » Inviato da valmaura il 25 July, 2018 alle 11:35 am Si avete letto bene, non in pillole ma le più attinenti “supposte”. Aguzzare la vista! Dopo circa 15 giorni pare che piazza Unità ritorni nuovamente agibile per tutti. Ma non più bella di pria. Qualche ricordino i Tir, muletti e le tonnellate di ferraglia lo hanno ovviamente lasciato su di una pavimentazione la cui scelta alcuni anni fa non ha giocato a favore degli amministratori della Giunta Illy. Tra periodici ingobbamenti e porosità delle pietre scelte per la bisogna. Suggeriamo al vicesindaco Polidori di camminare un po’ meno impettito e con gli occhi rivolti al selciato, sia per la sua incolumità personale e sia per vedere in che stato la pavimentazione di tutta l’area è ridotta. E non solo per i danni creati dall’ultima performance. Due foto a caso lo possono aiutare. A proposito "chi paga?" Questo ci permette di ribadire ai “giovani” d’anagrafe e di cervello che lungi da noi l’essere contrari a iniziative concertistiche (la musica ci piace qualunque essa sia), così come a mercati e fiere o premi letterari, ma che Trieste possiede per sua fortuna tanti e tali spazi di tutte le dimensioni (vicini e lontani dal mare) che rimane solo l’imbarazzo della scelta, intelligente. Senza bloccare ed inibire la ridotta area del centro storico e turistico per mesi in un anno. A che serve l’Agorà se poi non la puoi usare per quasi un terzo di giorni del calendario? Passiamo alla seconda “supposta”. Dejà vu! Con grande evidenza sul piccolo giornale è apparsa la notizia che una delle sigle amiche di Dipiazza ed ora di Fedriga, ha consegnato 1200 firme di cittadini al Presidente del Consiglio regionale per “ridimensionare la Ferriera”, assieme ai due badanti Ussai e Slokar. Ci hanno messo un anno, o giù di lì per raccoglierle. “Il presidente del Consiglio ha assicurato la trasmissione della petizione alla competente Commissione consiliare affinchè possa approfondire ogni elemento sollevato ed ha sottolineato la personale attenzione alle tematiche ambientali e l'impegno dell'istituzione a essere sempre disponibile ad ascoltare con rispetto e interesse le istanze del territorio” Tapioca, come fosse Antani con scappellamento a destra. Questi quando copiano, lo fanno poco e male. Nel 2015 il Circolo Miani ha consegnato all’allora Presidente del Consiglio regionale, Iacop, una richiesta per la chiusura immediata dell’area a caldo e dismissione della Ferriera, con vincolo di tutela dei posti di lavoro, sottoscritta da 10.300 (insomma dieci volte tanti) cittadini. E le firme sono state raccolte nelle piazze e vie di Trieste in MENO DI TRE MESI, in altrettante manifestazioni pubbliche sul territorio. Ma ovviamente TeleCamberquattro ed il piccolo giornale, con gran dispitto della Laura Tonero, non ne hanno mai parlato. Ecco basta riflettere su chi uno frequenta per capire molto se non tutto. https://www.facebook.com/circolo.miani/photos/pcb.2240108776260078/2240108132926809/?type=3&theater https://www.facebook.com/circolo.miani/photos/pcb.2240108776260078/2240108456260110/?type=3&theater Due parole per capirci. di Maurizio Fogar » Inviato da valmaura il 24 July, 2018 alle 8:25 am Nel ringraziare i 3.858 lettori che ci hanno scelto con i loro “Mi Piace” alle nostre Pagine (Circolo Miani, NO FERRIERA Si Trieste e La Tua Trieste-Comitati di Quartiere) confermando una crescita impetuosa e costante della diffusione dei nostri articoli e servizi. Una media di oltre 20.000 contatti a settimana. Ripetiamo quello che per noi è il nostro DNA che abbiamo sempre seguito dalla nascita del Circolo Miani nell’ormai lontano 1981. Sia nelle attività promosse dal Circolo a Trieste e non solo (ne trovate una sintesi in alto a destra in questa pagina: “La nostra storia”) che nelle iniziative informative e giornalistiche da noi editate (prima cartacee con il più diffuso mensile di Trieste “Nuova Società” gemellato con il milanese “Società Civile” fondato da Nando Dalla Chiesa. E poi dagli anni 2000 passando sul Web con il sito del Circolo e infine su Facebook e Google). Anche perché difendere la nostra autonomia in questi 37 anni da tutti i sistemi di potere, politici e affaristici, ci è costato prezzi molto alti, come la cancellazione da quelli che qualcuno in città continua a definire eufemisticamente “organi di informazione”, che non molti altri soprattutto a Trieste avrebbero accettato di pagare. Ma per noi la dignità è fondamentale come il senso di giustizia che ci anima. Non per nulla portiamo il nome di Ercole Miani comandante partigiano di Giustizia e Libertà, e moltissimo altro. Molti non sanno, grazie alla disinformazione domestica, che il primo Sindaco di Trieste (1945-1949) dopo la Liberazione fu l’avvocato Michele Miani, fratello e sodale di Ercole. Pertanto su queste nostre pagine troverete articoli e critiche, inchieste ed opinioni, che non guardano in faccia a nessuno e che denunciano i responsabili al di là delle simpatie di parte. Solo comportandoci in questo modo abbiamo la presunzione di pensare di riuscire ad aiutare veramente la nostra comunità, i cui problemi sono i nostri problemi; di offrire una informazione svincolata dalle logiche di partito e di tentare di contribuire alla soluzione delle tante, francamente troppe, emergenze che minano la normale qualità della vita di noi tutti. Chi cerca in noi dei “partigiani” o peggio dei “complici” di una parte politica o di una figura istituzionale, ci spiace deluderlo ma ha sbagliato pagina (almeno su Facebook). Certo i vostri tanti “Mi Piace” alle nostre Pagine, che concorrono ad aumentare la platea dei destinatari dei nostri articoli, insomma la nostra “tiratura”, sono importantissimi; ma preparatevi a commentare criticamente ed a discutere con noi magari servizi che di primo acchito potreste non condividere. Il Ping Pong è un bel gioco, pensate che noia invece il Ping ping o il Pong pong! Smettere di “seguirci” perché non vi ritrovate nelle nostre opinioni su di un determinato argomento, o peggio sentirvi personalmente offesi per delle normali critiche, questo non aiuta a crescere: né noi, né voi e soprattutto la nostra Terra. Certo anche il destinare il vostro 5 X 1000 al costo di una sola firma su qualunque sia la vostra dichiarazione dei redditi (le istruzioni le trovate nel primo Post della Pagina, quello con la bella foto i Oriana Fallaci) ci è di importante aiuto visto che (soprav)viviamo con il più faticoso autofinanziamento. Così come vorremmo invitarvi a partecipare personalmente alle nostre iniziative (il nostro numero telefonico e l’indirizzo e-mail li trovate nelle Informazioni nella colonna di destra delle nostre pagine). Riteniamo che non sia sufficiente, per noi tutti si intende, limitarsi a descrivere e denunciare tutto quello che non va a Trieste ed in Regione, né basta proporre le più idonee e rapide soluzioni se le gambe rimangono quelle di questa politica. Forse dovremmo pensare seriamente di passare dalle parole ai fatti. Grazie a Dio per alcuni anni non si voterà, se non per il Parlamento Europeo, ed abbiamo dunque tutto il tempo di pensarci seriamente. Trovare e sperimentare modi e strumenti nuovi. Ecco Trieste e la nostra Terra hanno veramente bisogno di persone normali che nel loro campo sappiano il fatto loro, disposte a rimboccarsi le maniche per il nostro futuro. Parafrasando il titolo di un celebre film di Totò “Una banda degli onesti e capaci”. Chiudiamo con un sorriso, e scusate il linguaggio un po’ “fortino”: "La cattiveria (dal Forum Spinza) ONU: Parmigiano, prosciutto, pizza e olio d’oliva tossici come le sigarette. Ma non vanno fumati, teste di cazzo!" https://www.facebook.com/circolo.miani/photos/a.1497907753813521.1073741826.1497907667146863/2238725459731743/?type=3&theater La Verità che offende. » Inviato da valmaura il 22 July, 2018 alle 10:34 am Dedicato a Laura Tonero Il ricordo di Corrado Antonini omesso dal panegirico sul piccolo giornale. IN CASSAZIONE IL PROCESSO PER L’AMIANTO Ex vertici Fincantieri Condanne confermate MARGHERA. La Corte di Cassazione ha confermato le condanne della Corte d’appello di Venezia per i dirigenti di Breda-Fincantieri di Marghera per la morte a causa delle malattie provocate dall’amianto... http://nuovavenezia.gelocal.it/…/ex-vertici-fincantieri-con… Dalla Nuova Venezia giornale del Gruppo Finegil (Il Piccolo, Repubblica, Espresso) A cui si aggiungono le successive sentenze di condanna. Amianto Monfalcone, chiesti più di 80 anni per i dieci imputati Il pool della Procura (Bossi, Collini, Maltomini) ritiene gli ex dirigenti dell’Italcantieri responsabili della morte di una sessantina di dipendenti. Dieci anni e sei mesi per Corrado Antonini, già direttore dello stabilimento dell’Italcantieri di Panzano, a cui sono imputati i decessi di 50 lavoratori. Il giudice ha condannato gli ex dirigenti dell'Italcantieri Giorgio Tupini, Corrado Antonini, Antonio Zappi, Roberto Schivi e Mario Abbona a un totale di 20 anni e tre mesi di reclusione. "Amianto, processo Monfalcone: 13 condannati per la morte di 87 operai“ Processo Amianto, condannati per morti Monfalcone. A Giorgio Tupini e Corrado Antonini, all'epoca rispettivamente presidente e direttore generale di Italcantieri, sono state comminate pene rispettivamente di 6 anni e 6 mesi e di 4 anni e 4 mesi.“ “Amianto uno”, Monfalcone, conferma in Cassazione. «Ci lascia un patrimonio di saggezza, rigore morale e onestà», ha detto Bono (Fincantieri) visibilmente commosso. «Seguiremo il suo esempio - ha proseguito - quest'azienda fa le cose per bene,e questo ci ha fatto conoscere nel mondo. (E nella aule dei Tribunali) Una persona di grande profilo professionale ed umano come non se ne vedono più. GG (Giulio Garau). E per fortuna delle oltre cento vedove e famiglie che piangono i loro cari. Ma a Garau questo non importa. Si proprio un “esempio da seguire” per “rigore morale”, vero Bono? https://www.facebook.com/circolo.miani/photos/a.1497907753813521.1073741826.1497907667146863/2236446433292979/?type=3&theater VALMAURA. Meno “colore” e più giornalismo! » Inviato da valmaura il 21 July, 2018 alle 12:54 pm Ieri sul piccolo giornale, giunto nella stagione morta estiva dove bisogna pur riempire le pagine, compare un “articolo” sul complesso Ater di Valmaura. Pur facendosi nove piani più soffitte a piedi e passandoci davanti due volte, l’autrice del “pezzo” ben si guarda di nominare l’esistenza in loco, proprio al civico 77, del Circolo Miani che dagli anni Novanta è stato il protagonista di tutte le lotte per il risanamento del quartiere dormitorio di Valmaura oltre che naturalmente dell’Ecomostro dove ha sede. Anche i numeri non sono proprio precisi: le famiglie sono 435 per 1300 e passa persone e con la percentuale più alta di giovani tra i vari complessi Ater di Trieste. Basterebbe aver letto negli anni quello da noi pubblicato sul degrado diffuso di questo pezzo di Valmaura, nell’ambito più ampio di quello complessivo proprio di Valmaura, Monte San Pantaleone, San Sabba e Altura. E su proposte ed iniziative da noi avanzate, anche nella Settima Circoscrizione con i nostri eletti negli ultimi dieci anni. Troppa fatica, ce ne rendiamo conto. Ed allora si va sul “forte” descrivendo sostanzialmente i rifiuti, la sporcizia e l’incuria come responsabilità dei residenti e “colpa” delle devianze presenti, per altro in percentuale analoga a quella di tutti i grandi complessi popolari e non. Si mettono tre foto et voilà per due estati almeno al giornale si sono messi la coscienza a posto. Questi “saggi di giornalismo” sono come i servizi dei TG in bianconero degli anni Settanta. Franava per la pioggia mezza collina del Vomero a Napoli perché costruita sul tufo dai palazzinari senza scrupoli e complici dei politici, quelli descritti da Rosi in “Mani sulla città”? Fatalità. La pioggia era forte. Insomma in quei servizi come nel pezzo di ieri, ci si guardava bene dal cercare le vere responsabilità del degrado. Ovvero la scelta dei politici di costruire questi orridi complessi di cemento armato nei primi anni Ottanta, con i campi giochi in cemento, senza un albero, ma neppure l’ombra di un cespuglio. Aprire un asilo nido a pochi passi da Superstrada e Ferriera (vedere le riprese da noi fatte con Nadia Toffa nel primo servizio delle Iene sull’Altra Ilva). Lasciare marcire da venti e passa anni i pochi spazi sociali presenti. La responsabilità di questo, come di altri degradi, va ricercata negli amministratori del Comune, della Regione e prima dello Iacp ora Ater, tutti lottizzati dai partiti. Ed in una stampa e TiVù che in questi trenta anni hanno sempre coperto gli amici politici. Facile vero dar la colpa alle “devianze” ovvero alle persone che vivono questo inferno creato a trenta metri dalla Ferriera ed a dieci dalla Superstrada dal partito degli affari e della politica. Facile e soprattutto comodo. Nelle foto (visibili su Facebook Circolo Miani): casa con rampa e i bambini giocano nel verde e nell’aria pulita. |
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