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Circolo Miani » News Correnti » Page 275 Per favore NO! » Inviato da valmaura il 11 September, 2018 alle 1:04 pm Che Emanuele Filiberto di Savoia, erede diretto di Re Vittorio Emanuele Terzo, ci risparmi l’ufficialità, motivata dalla presenza di autorità e picchetti militari, della sua venuta al sacrario di Redipuglia, alla Risiera di San Sabba ed alla Foiba di Basovizza. Sono le tappe di una Via Crucis costruita dalle devastanti scelte della Monarchia Sabauda, sulle gravissime colpe e responsabilità del suo bisnonno, Vittorio Emanuele terzo, ed avvallate dal nonno, Umberto secondo. E che questo avvenga a tre giorni dalla ricorrenza di quell’otto settembre 1943 che coprì per sempre la monarchia di viltà per l’abbandono e la fuga precipitosa da Roma della casa reale al gran completo dopo l’armistizio con gli Alleati ed a ottanta anni esatti dalla firma e promulgazione delle infami leggi razziali, annunciate proprio dal Duce in piazza Unità, è quanto di più inopportuno e sgradevole si possa immaginare. Nulla di personale contro il giovane e di gradevole aspetto, e pare simpatico, Emanuele Filiberto, in questo ben diverso dal cecchino mancato suo padre, che una volta riammesso in Italia trovò pure il tempo di visitare le patrie galere. Ma faccia quel che gli riesce meglio. La pubblicità dei cetriolini Saclà, vincere Ballando con le Stelle, l’orfano del reality “La tribù” dopo la cancellazione, naufrago rinunciatario all’Isola dei Famosi nonostante un cachet, dicono, di 500 mila euro, e conduttore del talk di Raidue Manuale d’amore ed ore ci riprova come testimonial. Stavolta, però, per gli orologi, modello Oblò della Brosway: - Ha una ventina di orologi. «Li cambio tutti i giorni. In genere, cerco di abbinarli agli abiti” - e sponsor di sigarette elettroniche. Se vuole venire ad ammettere le colpe della sua famiglia, a cercare il perdono ed a esternare il suo rimorso, lo faccia in forma strettamente privata, senza fanfare al seguito. E come sempre accade anche il sindaco Dipiazza non perde occasione per rimediare l’ennesima figuraccia. https://www.facebook.com/circolo.miani/photos/a.1497907753813521/2288513141419641/?type=3&theater FERRIERA. Come rivolevasi dimostrare. » Inviato da valmaura il 9 September, 2018 alle 9:48 am Dalla stampa e TiVù locali solo censura e disinformazione. Dalla politica ed ascari di complemento solo chiacchiere vecchie e stantie. Dunque nulla di nuovo sotto ancora il caldo sole. Ma è bene che i cittadini della nostra Trieste, provincia e Regione si imprimano bene in testa che questi sono i veri responsabili, molto più di quelli che negli anni hanno guidato la Ferriera, di una vicenda che si trascina oramai da un ventennio esatto. I ruoli ed i nomi sono anche loro quasi sempre gli stessi. Cominciamo dall’asfittico e professionalmente assai mediocre panorama giornalistico (si, lo sappiamo: grida vendetta al cielo definirlo così) locale e regionale. Il piccolo giornale, TeleCamberquattro e la Rai regionale, hanno iniziato ridando per l’ennesima volta notizia della petizione anti area a caldo sottoscritta da milleduecento e passa cittadini che il comitato Nosmog ha ripresentato in Regione nelle accoglienti mani di Camber il Minore per distinguerlo dal pregiudicato Maggiore. Madrina Andrea Ussai dei 5Stelle. Facciamo un rapido confronto. Nel 2015 il Circolo Miani aveva raccolto 10.300 (diecimila e trecento) firme per la immediata chiusura della Ferriera e per il vincolo dei cospicui finanziamenti pubblici alla salvaguardia dei 400 posti di lavoro. Tutte le firme erano state raccolte in meno di tre mesi, d’inverno, in centinaia di manifestazioni settimanali in ogni angolo, piazza e via di Trieste, grazie alla collaborazione di decine di volontari del Circolo e presentando una galleria di gigantografie che ben riassumevano la situazione. La più partecipata, con la gente che faceva la fila per sottoscrivere ai tavoli, raccolta di firme “reali” (non virtuali via internet) dai tempi delle 68.000 della nascente Lista per Trieste. Con una unica concreta e non da poco differenza. Che né il piccolo giornale né TeleCamberquattro ne diedero mai notizia. Il Comune di Trieste (Cosolini sindaco), con il voto determinante del capogruppo di Sinistra, Sossi, ne impedì la discussione in Consiglio comunale. Uscimmo sulla stampa solo al momento della consegna della petizione all’allora Presidente del Consiglio regionale, Iacop, grazie al fatto che la nota stampa fu emanata dalla “potente” Regione. Poi solita procedura burocratica: auditi dalla Commissione competente allora guidata dal Consigliere regionale piddino Vittorino Boem, oggi dal minore dei Camber almeno fino a sentenza processuale (spese pazze) contraria, che si concluse con la frase di rito: “La commissione impegna la Giunta regionale ad intervenire nel senso richiesto dai 10.300 firmatari”; e decisione presa all’unanimità. Le stesse identiche parole usate oggi sulla stampa dalla Regione con l’unica differenza che oggi la decisione è stata presa “a maggioranza”. Forse perche poco più di 1200 firme odierne non hanno l’impatto delle 10.300 raccolte dal Circolo Miani. Ovviamente stampa e televisioni, stavolta anche Rai regionale, delle 10.300 sottoscrizioni non ne parlarono più. Si chiama “disinformatja” come la Pravda insegna. Ma almeno la Pravda non impone un canone d’abbonamento obbligatorio. L’altro eri abbiamo diffuso un Comunicato Stampa, come facciamo sempre, ad ANSA regionale, TG regionale, Redazione di Telequattro (i fratelli Camber sono appunto quattro), Redazioni Primorski e Piccolo, oltre alla Redazione delle Iene, che informiamo pressoché giornalmente. Si annunciava un fatto di rilevanza unica, anche a livello nazionale, che ripubblichiamo qui di seguito, e dove ogni parola ha una sua precisa importanza. In un quadro che se procederà, e lo verificheremo a partire dalla prossima settimana, rappresenterà una svolta fondamentale per la nostra comunità e l’avvio di soluzioni concrete sulla Ferriera. Con buona pace di enti di controllo, consulenti ed Arpe varie. Per non parlare dei politici comunali e regionali. Ovviamente nessuno dei "giornalisti" lo ha pubblicato. A proposito. A Stefano Patuanelli , per la terza volta chiediamo pubblicamente al capogruppo pentastellato al Senato perché non contatti il Ministro all’Ambiente Costa, indicato nel Governo dai 5Stelle, affinchè pianifichi, senza preavviso ovviamente, dei ripetuti controlli alle strumentazioni delle centraline Arpa di Trieste, tutte, per verificarne taratura e corretto funzionamento. Non ci pare cosa gravosa ma invece assai opportuna e concretamente utile. Vero è che lo chiedono i reietti del Circolo Miani e Servola Respira e non i pupilli di Ussai e Dipiazza, ma il suo indifferente silenzio inquieta non poco. Ed ora: FERRIERA. Certezze e percorso obbligato. Da leggere con attenzione. Martedì 4 settembre abbiamo avuto un incontro in Ferriera con i vertici aziendali. Per Romano Pezzetta di Servola Respira si trattava del quarto ingresso negli ultimi mesi. Si è concordato di dare il via a partire dalla prossima settimana ad una serie di sopraluoghi con la finalità di individuare una lista di suggerimenti operativi per ridurre l'impatto ambientale della produzione e contribuire in tal senso a migliorare la percezione da parte dei residenti nei quartieri circostanti l'insediamento industriale. Un percorso obbligato questo per risolvere concretamente e rapidamente quello che per decine di migliaia di cittadini, da Muggia a San Vito, a stare stretti, rappresenta la preoccupazione principale a tutela della qualità della vita e della salute. Obbligato anche perché è apparso oramai chiaro che dalla politica nulla ci si può attendere e che anche Massimiliano Fedriga, dopo Dipiazza, ha scelto molto semplicemente di non scegliere, ovvero ha deciso di non decidere. Al di fuori delle piroette del suo Assessore all’ambiente, Scoccimarro, ora anche affiancato dal “tutore” Stelio Vatta, persona per altro rispettabile, alla vicedirezione del suo assessorato con delega appunto “alla Ferriera”. E’ di tutta evidenza che sarà la proprietà a decidere quando e come cesserà la produzione dell’area a caldo. Percorso dunque tanto più obbligato e necessario per rendere tollerabile, con la forte riduzione dell’inquinamento acustico, e delle emissioni di vario tipo, al di là del rispetto formale dei limiti di legge, la presenza dello stabilimento con il territorio triestino e muggesano. Circolo Miani e Servola Respira, che nella persona di Romano Pezzetta, esprimono un patrimonio di conoscenze professionali e tecniche raro in Italia, dopo aver preso atto in oltre venti anni della non volontà di politica (tutta), istituzioni ed enti di controllo di affrontare e risolvere questa situazione. E dopo aver preso atto che la nuova proprietà è stata l’unica a raccogliere le indicazioni solo da noi espresse sulla necessità urgente di intervenire sull’Altoforno (sostituzione della Bocca e consolidamento del Crogiuolo), hanno ritenuto di avviare questo percorso che porti non a chiacchiere ma alla soluzione concreta dei problemi esistenti. https://www.facebook.com/circolo.miani/photos/a.1497907753813521/2287255381545417/?type=3&theater Un vostro "Mi Piace" alla Pagina Facebook Circolo Miani ci sarà utile. FERRIERA. Certezze e percorso obbligato » Inviato da valmaura il 7 September, 2018 alle 10:14 am Da leggere con attenzione. Martedì 4 settembre abbiamo avuto un incontro in Ferriera con i vertici aziendali. Per Romano Pezzetta di Servola Respira si trattava del quarto ingresso negli ultimi mesi. Si è concordato di dare il via a partire dalla prossima settimana ad una serie di sopraluoghi con la finalità di individuare una lista di suggerimenti operativi per ridurre l'impatto ambientale della produzione e contribuire in tal senso a migliorare la percezione da parte dei residenti nei quartieri circostanti l'insediamento industriale. Un percorso obbligato questo per risolvere concretamente e rapidamente quello che per decine di migliaia di cittadini, da Muggia a San Vito, a stare stretti, rappresenta la preoccupazione principale a tutela della qualità della vita e della salute. Obbligato anche perché è apparso oramai chiaro che dalla politica nulla ci si può attendere e che anche Massimiliano Fedriga, dopo Dipiazza, ha scelto molto semplicemente di non scegliere, ovvero ha deciso di non decidere. Al di fuori delle piroette del suo Assessore all’ambiente, Scoccimarro, ora anche affiancato dal “tutore” Stelio Vatta, persona per altro rispettabile, alla vicedirezione del suo assessorato con delega appunto “alla Ferriera”. E’ di tutta evidenza che sarà la proprietà a decidere quando e come cesserà la produzione dell’area a caldo. Percorso dunque tanto più obbligato e necessario per rendere tollerabile, con la forte riduzione dell’inquinamento acustico, e delle emissioni di vario tipo, al di là del rispetto formale dei limiti di legge, la presenza dello stabilimento con il territorio triestino e muggesano. Circolo Miani e Servola Respira, che nella persona di Romano Pezzetta, esprimono un patrimonio di conoscenze professionali e tecniche raro in Italia, dopo aver preso atto in oltre venti anni della non volontà di politica (tutta), istituzioni ed enti di controllo di affrontare e risolvere questa situazione. E dopo aver preso atto che la nuova proprietà è stata l’unica a raccogliere le indicazioni solo da noi espresse sulla necessità urgente di intervenire sull’Altoforno (sostituzione della Bocca e consolidamento del Crogiuolo), hanno ritenuto di avviare questo percorso che porti non a chiacchiere ma alla soluzione concreta dei problemi esistenti. https://www.facebook.com/circolo.miani/photos/a.1497907753813521/2285907441680211/?type=3&theater FERRIERA. La Regione prima diffida e poi ritira. » Inviato da valmaura il 5 September, 2018 alle 8:13 pm Ennesima figuraccia al TAR FVG: questa volta dopo i tonfi del Comune tocca alla Regione. Oggi il Tribunale Amministrativo Regionale, avrebbe dovuto discutere nel merito l’opposizione di Acciaierie Arvedi alla diffida regionale sui tempi di presentazione del progetto esecutivo dei lavori per la copertura, del tutto inutile ai fini dell’abbattimento delle emissioni inquinanti, dei parchi minerali della Ferriera. Ora in sintesi la legge prevede 60 giorni di tempo dall’approvazione del Progetto Definitivo , nel frattempo passata dopo la riunione al Ministero dell’Ambiente il 17 luglio scorso per competenza a Roma, per la presentazione del Progetto Esecutivo. Poiché il Progetto Definitivo non è stato approvato per l’applicazione di alcune modifiche richieste dagli Enti pubblici, non poteva avere alcun valore il decreto regionale di diffida verso Arvedi per il mancato rispetto dei sessanta giorni per la presentazione del Progetto Esecutivo. Morale della favola per evitare una sonora bocciatura, l’ennesima, da parte del TAR, la Regione FVG con decreto del 23 agosto ha cassato la precedente diffida e ritirato il suo decreto. Insomma giuridicamente hanno scherzato. Ma con i soldi nostri per le inutili spese legali, anche se pare che Acciaierie Arvedi siano intenzionate a rinunciare al pagamento delle spese fin qui sostenute. Nella foto. I due perdenti ma ridens. https://www.facebook.com/circolo.miani/photos/a.1497907753813521/2285005115103777/?type=3&theater Migranti, l’arma di distrazione di massa perfetta. » Inviato da valmaura il 3 September, 2018 alle 3:24 pm Tralasciamo per un attimo le vicende nazionali e concentriamoci sulla nostra Regione e sul Comune di Trieste. Una premessa indispensabile: da tempo tutti gli addetti ai lavori hanno capito che il tema della “sicurezza e dell’immigrazione” sono i cavalli di battaglia che fanno vincere, o perdere, le elezioni. Ed in un Paese dove si vota ogni anno (nel 2019 elezioni Europee e tornate amministrative anche nel FVG) su questo, in particolare per la Lega, si è in campagna elettorale permanente. Torniamo a noi dunque. Basta leggere i giornali che abbiamo la sfortuna di trovarci e idem dicasi per le televisioni, per avere conferma che la nuova Amministrazione regionale a guida Fedriga-Roberti, ed il relativamente “nuovo” vicesindaco triestino, Polidori, che di Dipiazza da tempo oramai si sono perse le tracce, per quattro mesi solo di questo hanno parlato e su questo agito. A partire dal continuo acquisto di telecamere, da fondi regionali dirottati sulla “sicurezza”, alle ronde comunali, vicesindaco in testa, contro” bivaccatori e panchinari”, ma solo se nel “salotto buono” triestino. Di altro e su altro niente, se si esclude qualche generica promessa che non si nega mai a nessuno, od inutili dichiarazioni a mass media appecoronati. Da Ferriere ai Pronti, si fa per dire, Soccorsi, dall’emergenza dell’italianissima povertà al degrado infinito dei quartieri, dalla crisi ospedaliera alla decadenza dei servizi sociosanitari territoriali, e via discorrendo, ed a parte la rottamazione delle UTI a cui nessuno importa, nulla si è fatto e quasi nulla parlato. E’ il “nero” che fa tendenza e, si spera, voti. In tutti i sensi: dal colore della pelle a quello politico, con tutte le varianti cromatiche del caso. Se poi trovi oppositori che sembrano creati apposta per farti vincere, e non solo in politica, voilà il gioco è fatto. Si proprio un’arma di distrazione di massa pressoché perfetta, fin che dura. Nella foto: un ancor giovane ed imberbe Matteo che accompagna personalmente una pregiudicata, tale Lubamba, direttamente dalla discoteca al confino. https://www.facebook.com/circolo.miani/photos/a.1497907753813521/2283675915236697/?type=3&theater |
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