» Inviato da valmaura il 21 March, 2019 alle 12:46 pm
Noi il nostro, ovvero cercare di offrire praticamente ogni giorno un'informazione che non trovate da altre parti e ricordare il passato recente, lo facciamo, o meglio cerchiamo di farlo, quotidianamente.
E se pensate che sia cosa facile e leggera, a partire dalla ricerca del materiale, di foto, vignette e video, oltre a scrivere l'articolo, provate a vedere quanti ne trovate, sui “social” a partire da questo, che lo facciano agratis.
Vi basti solo pensare che un “giornalista” regolarmente assunto lavora di meno e soprattutto ci guadagna, e non poco!
Vi abbiamo detto e ridetto fino alla noia, vostra che leggete e nostra che lo scriviamo, che riteniamo fondamentale, specialmente in una città come Trieste dove il resto della “informazione” scritta e televisiva canta nel coro, riuscire ad allargare “l'offerta” informativa nell'unica finestra di cui disponiamo, e nonostante i dispetti di Facebook.
Non prendetelo ovviamente come un rimprovero ma pensate se invece di 4200 persone a seguire le nostre pagine ci fossero dieci volte di più. Soprattutto se considerate che il piccolo giornale ha toccato il fondo nella vendita di copie, la Rai in Regione è un servizio pubblico (cioè pagato da noi) dei partiti, e a TeleCamberquattro basta il nome.
Insomma abbiamo la presunzione di ritenere che come noi perdiamo mezza giornata (sabato, domeniche e festività comprese) a pubblicare le notizie che a torto o ragione riteniamo importanti, così vogliamo sperare che voi possiate perdere mezzoretta al mese nell'invitare i vostri amici, conoscenti e parenti, a mettere il loro “Mi Piace” a queste nostre Pagine a partire da quella del Circolo Miani.
Non sapete la rabbia e lo scoramento che ci assale quando scorrendo la lista delle centinaia e centinaia di persone che mettono il loro “mi piace” ai singoli articoli vediamo che la metà di questi non ha mai accettato il nostro invito a mettere il loro “Mi Piace” alla nostra Pagina e magari a cliccare pure sul tasto “segui”.
Non aspettatevi di trovare sempre e comunque opinioni politiche vicine alle vostre preferenze. Aspettatevi invece di trovare equanimamente critiche, osservazioni e suggerimenti a tutti: noi non abbiamo altra “parte” che il bene della nostra comunità. Per fare i “coristi” ci sono già tanti che a Trieste non avete che l'imbarazzo della scelta.
Collaborare a questo sforzo di aumentare la “tiratura” e la diffusione delle nostre notizie è già un piccolo, modesto, ma importante (i numeri contano, eccome) contributo alla battaglia per fornire alla città una informazione migliore e soprattutto utile.
E, se ci consentite, a gratificare moralmente il nostro impegno.
Si avvicina la data delle dichiarazioni dei redditi, di qualunque forma e tipo siano (anche le precompilate) esse contengono una parte per la destinazione del 5 X 1000 alle associazioni di volontariato come il Circolo Miani. Basta scrivere nell'apposito spazio il Codice Fiscale del Circolo 90012740321 e firmare. A voi non costa nulla e per noi significa tanto.
Aiutateci ad Aiutarvi!
Tassa scovaze e Porto. Sindaco non ci siamo!
» Inviato da valmaura il 20 March, 2019 alle 11:27 am
Partiamo dal secondo, ovvero il Porto. Dopo essersi fatto fotografare in formato “maxi” sul piccolo giornale mentre dinanzi una mappa illustrava a braccio faraonici progetti ai suoi ospiti “cinesi”, ora bassissimo profilo, praticamente muto come un pesce, lasciando il Presidente dell’Autorità Portuale a sbrigarsela da solo contro chi fa di tutto, strumentalizzando la sindrome cinese, per tarpare le ali al futuro di Trieste. Non ci serve proprio un sindaco così, che tra l’altro ha di fatto perso l’ennesima causa al Tar contro Arvedi, e quella Ferriera che lui giurava con l’inchiostro avrebbe avviato a chiusura nei suoi “primi”, vabbè erano primi per la terza volta, “100 giorni”. E magari poi a “memorandum” italo cinese firmato si pavoneggerà come il novello Mao domacio. Ed eccoci al classico aumento della tassa sulle scovaze (sotto riportiamo il nostro articolo dell’altro giorno: profeticamente facile conoscendo lui e la sua Giunta). Almeno avesse la dignità di dire ai triestini poche parole, tipo: guardate ci sono tanti, troppi concittadini in povertà, gli ospedali ed i servizi sanitari sono in piena emergenza ed allora occorre che tutti facciano un piccolo sacrificio in più. Mi impegno a destinare ogni quattrino del Comune a queste emergenze e chiedo il vostro aiuto. Ecco basterebbe questo e siamo convinti la città capirebbe. Ma lui non ne è capace. Tutto qua. Una volta tra Cosolini e Dipiazza la differenza era nel peso corporeo, ora neppure più in quello.
“Rifiuti. Più “differenzi” e più paghi? C’è qualcosa che non va e non convince. Agli albori della prima raccolta differenziata dei rifiuti, a Trieste “scovaze”, il Comune pubblicizzava che separare carta, vetro, plastica, lattine avrebbe portato un guadagno (i contenuti di campane e bottini vari vengono venduti alle aziende di riciclaggio) e ad una conseguente riduzione dei costi sostenuti dal Comune stesso e dalla sua municipalizzata (Acegas). Il rimanente veniva “bruciato” nell’inceneritore, costruito e pagato sempre con i soldi di noi cittadini. Oggi quest’ultimo è una attiva fonte di guadagno proprio per la ex municipalizzata che brucia con le linee 2 e 3 (che inizialmente dovevano servire solo per il fermo manutenzione della prima) rifiuti provenienti dalla Regione, dall’Italia ed anche da fuori. Con conseguenti lauti guadagni per i “conferimenti” e conseguenti lauti disagi per l’arrivo ed il passaggio dei Tir che le trasportano da fuori. Oggi che hanno perfezionato quasi al massimo la raccolta differenziata, il Comune di Trieste si appresta a fissare nuove e più care tariffe (tasse) per i triestini. No, c’è qualcosa che non va. Con l’aumento della differenziata, ed il conseguente lavoro che i cittadini fanno nel dividere e trasportare ai contenitori le domace scovaze, con il seguente aumento dei ricavi della loro vendita, e con gli utili derivanti dall’inceneritore, avrebbe dovuto corrispondere una forte riduzione della tassa sui rifiuti. Che invece viene aumentata. Decisamente non capiamo. O siamo amministrati (indipendentemente dal colore politico) da degli incapaci a cui non andrebbe affidata nemmeno la custodia di un salvadanaio di un bimbo, o cosa. Ce lo spieghino, e velocemente. Perché “bechi e bastonai” passi ma “contenti” proprio no.”
Il Porto cinese.
» Inviato da valmaura il 18 March, 2019 alle 2:52 pm
E già che ci siamo: Il Castello di Miramare la nuova “città proibita” dell'ultimo Imperatore.
Veramente stucchevole la sceneggiata scatenatasi in un bicchier d'acqua sulla Cina “comunistaccia” che si compra l'Italia a partire dal Porto di Trieste. Ma dà la misura della statura dei politici italiani, e spesso anche dei nostri confindustriali d'accatto: i più “comunisti” al mondo, che Stalin al confronto era una mammoletta, specializzati nel campare a spese dello Stato, a prendere soldi pubblici e, senza pagare dazio alcuno, filarsene a fare affari e metter su casa e bottega nel Terzo Mondo. Ora che l'esausto Zeno D'Agostino, che non è una vergine vestale politicamente parlando, si sia sgolato da tempo a dire e ribadire che chiunque venga ad investire nel Porto di Trieste-Monfalcone che lui guida, dovrà rispettare due semplici quanto ovvi vincoli universalmente riconosciuti: ovvero operare secondo le leggi della Repubblica Italiana, dunque anche quelle di una Europa distratta quanto astratta, ed avvalersi di manodopera locale alle condizioni contrattuali vigenti a Trieste e non a Pechino, Budapest, Seul, Istanbul ed avanti con la geografia, serve a poco o nulla. E possiamo dirla francamente tutta? Ci avete rotto i cabasisi, Montalbanamente parlando, e state giocando con l'unico futuro certo di Trieste, con la vita prossima ventura dei triestini, per difendere le vostre rendite di posizione, i vostri orticelli elettorali, vecchi e nuovi. Non sarà mica che ai colossi economici che si stanno affacciando in città non riuscite a chiedere tangentine un tanto al metro quadro? Che vi distruggerebbero con un ruttino da brioche. Continuate a giocherellarvi con gli “spezzatini” in Porto Vecchio che di questo passo sembra più una Gardaland di Riccione, al pari del fantasmagorico Parco del mare, che forse avrete maggior fortuna nel raccattare qualche “cadeau”.
» Inviato da valmaura il 17 March, 2019 alle 12:14 pm
Successo della manifestazione di venerdì 15 in piazza Unità. Circa duemila i presenti, per oltre tre quarti giovani e studenti.
Ho aderito, ed invitato a partecipare gli amici del Circolo Miani e le non poche persone che ci seguono, perchè mi sembrava che la manifestazione rappresentasse una ventata nuova che partendo dall'emergenza ambiente fosse capace di dare una scossa a questa società (italiana, europea, mondiale) imperniata sull'intreccio perverso tra affari e politica. Questa iniziativa, mi auguro, a questo miri: ovvero a suscitare un movimento capace di lottare e cambiare TUTTO, mandando rudemente quanto rapidamente a casa chi ha la responsabilità di averci portato quasi alla fine del Mondo. Ho avuto modo di vedere, con facce interdette ed espressioni confuse, più idonee ad un funerale di terza classe, girovagare alcuni esponenti del PD ed un consigliere dei 5 Stelle, come se i manifestanti parlassero in aramaico e loro si chiedessero che cosa erano venuti a fare lì. Tra di loro anche qualche residuato dell'inane “ambientalismo” nostrano, di sigle monocellulari che non rappresentano nemmeno i parenti, e che da sempre sono legate a doppia mandata al mondo di questa politica, a questi partiti (non importa se di destra o sinistra o “nuovi”) che ci hanno portato al punto di non ritorno. Questi signori hanno le idee chiarissime, tipo il Zingaretti che dedica la sua vittoria alle primarie Piddine alla svedese Greta Thunberg e poi come primo gesto della sua segreteria corre da Chiamparino in Piemonte ad appoggiare il si TAV. Come secondo atto “innovatore” nomina tesoriere del PD l'ultrasettantenne Zanda, in politica da sempre, con l'obbiettivo di riottenere il finanziamento pubblico dei partiti. Ecco. Condoglianze vivissime: questi sono morti prima di (ri)nascere. Arridatece il Commissario Montalbano!
Rifiuti. Più “differenzi” e più paghi? C’è qualcosa che non va e non convince.
» Inviato da valmaura il 16 March, 2019 alle 12:17 pm
Agli albori della prima raccolta differenziata dei rifiuti, a Trieste “scovaze”, il Comune pubblicizzava che separare carta, vetro, plastica, lattine avrebbe portato un guadagno (i contenuti di campane e bottini vari vengono venduti alle aziende di riciclaggio) e ad una conseguente riduzione dei costi sostenuti dal Comune stesso e dalla sua municipalizzata (Acegas). Il rimanente veniva “bruciato” nell’inceneritore, costruito e pagato sempre con i soldi di noi cittadini. Oggi quest’ultimo è una attiva fonte di guadagno proprio per la ex municipalizzata che brucia con le linee 2 e 3 (che inizialmente dovevano servire solo per il fermo manutenzione della prima) rifiuti provenienti dalla Regione, dall’Italia ed anche da fuori. Con conseguenti lauti guadagni per i “conferimenti” e conseguenti lauti disagi per l’arrivo ed il passaggio dei Tir che le trasportano da fuori. Oggi che hanno perfezionato quasi al massimo la raccolta differenziata, il Comune di Trieste si appresta a fissare nuove e più care tariffe (tasse) per i triestini. No, c’è qualcosa che non va. Con l’aumento della differenziata, ed il conseguente lavoro che i cittadini fanno nel dividere e trasportare ai contenitori le domace scovaze, con il seguente aumento dei ricavi della loro vendita, e con gli utili derivanti dall’inceneritore, avrebbe dovuto corrispondere una forte riduzione della tassa sui rifiuti. Che invece viene aumentata. Decisamente non capiamo. O siamo amministrati (indipendentemente dal colore politico) da degli incapaci a cui non andrebbe affidata nemmeno la custodia di un salvadanaio di un bimbo, o cosa. Ce lo spieghino, e velocemente. Perché “bechi e bastonai” passi ma “contenti” proprio no.