» Inviato da valmaura il 21 November, 2019 alle 11:44 am
Questi amministratori, e lo ribadiamo le uniche cose che contano per chi amministra una comunità devono essere capacità, onestà e spirito di servizio soprattutto verso i cittadini maggiormente in difficoltà, e non il colore politico, sembrano giocare al Monopoli sulla mappa della città. Preso atto oramai da tempo quello che tutti sanno, ovvero che il vero podestà è il segretario-direttore generale del Comune Santi Terranova, e che gli assessori hanno un ruolo di comparse di prima fila, mentre i consiglieri comunali di quarta. Il quadro che ne esce è devastante. Questi si baloccano, mica tanto per gli interessi ed i soldi che girano, con “piani triennali” dei lavori pubblici, dove per i casi della Galleria di Montebello e la ex Caserma di Roiano, il Burlo Garofalo, Cattinara e la lista potrebbe allungarsi a dismisura, sarebbe più corretto parlare di progetti ventennali o più. Ogni anno spunta la “bufala” del costruendo Parco del Mare, opera per altro perfettamente inutile perché ad ogni acquazzone e sciroccata il mare i triestini oramai se lo trovano in casa, o si fanno opere inutili come il rifacimento di una piazza Libertà con annesso trasloco di qualche passo della statua della povera Sissi. Inutili alla cittadinanza si, ma utili per far girare 5 milioni di euro. La città è punteggiata di transenne perché la manutenzione ordinaria è inesistente, la rimozione delle scovazze lascia molto a desiderare ma in compenso il Comune ne aumenta il costo. Per essere una città “turistica” non basta mettere la tassa di soggiorno, bisogna perlomeno curare il territorio, le aree verdi, i giardini, il decoro urbano. Tutte cose di ordinaria, banalissima amministrazione ma che questi non sono capaci di fare. Siamo la città del nord Italia con il maggior numero di “poveri” in proporzione al numero di residenti ma il Comune spende e spande nel superfluo. Il recente caso del crollo, annunciato, annunciatissimo, del tetto della “nuova” Piscina terapeutica sembra avvenuto ieri che da mesi non si muove foglia, pardon mattone. Com’è triste Trieste.
Ma andateci a vivere voi !
» Inviato da valmaura il 18 November, 2019 alle 1:02 pm
Complesso Ater di via Grego a Borgo San Sergio, più noto come “le case dei Puffi”.
E non, come in genere si crede, per i colori pastello degli immobili ma per le misure “nane” di porte, finestre, soffitti e corridoi, per le scale senza finestre, dove Comune ed allora Iacp hanno mandato a "vivere" mille persone (il Comune di Monrupino ha circa ottocento abitanti). Ci siamo ritornati la settimana scorsa dopo diversi precedenti servizi, televisivi e fotografici sempre realizzati dal Circolo Miani. Qui parlare serve poco, quando una pubblica amministrazione destina centinaia di famiglie a vivere in simili complessi edilizi, c'è poco da commentare se non quanto scritto nel titolo. Serve magari farci un giro di persona, parlare con chi ci vive, sempre che si voglia conoscere la realtà triestina che non è solo quella di piazza Unità e zone limitrofe. Una realtà che a Trieste è molto più diffusa di quanto uno pensi e che praticamente in ogni rione ha complessi abitativi “popolari” in queste condizioni. Le foto aiutano ma impongono di non fermarsi ai soliti clichè sull'inciviltà delle persone e degli atti di vandalismo, che pure ci sono, ma è difficile non riconoscere che quando si “collocano” le famiglie in simili posti si stimolano tutti i più bassi istinti e non certo “il galateo di Donna Letizia”. L'abisso chiama l'abisso: scriveva Primo Levi. E come non dargli ragione. Ovviamente la politica, che nomina da sempre i vertici Ater (Regione e Comune), è responsabile doppiamente di questa sciagurata scelta. Prima nell'aver deciso, per salvare un noto costruttore edile scomparso da anni ma intimo dei partiti dal fallimento, di rilevare questo complesso lasciato incompiuto, e poi per averne ignorato nei fatti esistenza e condizioni di vita di chi ci aveva mandato a “vivere”.
Nel 2005 abbiamo realizzato questo servizio televisivo su Tele Antenna.
Per la galleria fotografica Facebook Circolo Miani.
Buona questa ! Trieste riconosciuta “città fiorita”.
» Inviato da valmaura il 17 November, 2019 alle 2:44 pm
Piazza Carlo Alberto: una VERGOGNA da mesi e mesi !
“L’Associazione florovivaisti certifica la qualità di parchi e giardini”, in particolare per “ordine pulizia e decoro urbano” (il lustro degli spazi pubblici nella loro interezza e le azioni di prevenzione al vandalismo) e “verde pubblico e fioriture” (la selezione, l’impianto, la manutenzione degli alberi e la pianificazione fruttuosa con successiva costruzione di parchi e spazi verdi). La decisione della “qualificata” giuria di esperti dopo una abbondante cena da Pepi Sciavo a base di Cevapcici al Cren, molto, troppo Cren. Hanno preso a modello i giardini di piazza Carlo Alberto, le aree verdi di viale Romolo Gessi, ed i giardini inquinati ed inibiti da oltre tre anni di piazzale Rosmini e Muzio Tommasini (Giardino Pubblico) ? Siamo tornati a fotografare lo scandalo del fu bellissimo giardino di Piazza Carlo Alberto, dopo il nostro servizio di tre mesi orsono. Cosa è cambiato da allora? Guardate e valutate voi. Alla faccia delle motivazioni del “prestigioso riconoscimento”. Della serie, è proprio il caso di dirlo, “braccia rubate all’agricoltura o, a piacere, alla pastorizia, all’edilizia, ecc”.
Per le imperdibili foto dello scandalo pagina Facebook Circolo Miani.
Trieste, città turistica !
» Inviato da valmaura il 15 November, 2019 alle 3:08 pm
Cosa vuol dire vocazione.
In Comune non devono avere le idee molto chiare. Le due foto, prima ed ora, di piazza della Borsa lo confermano. A noi, cittadini contribuenti ed azionisti di Acegas-Aps Gruppo Hera, rimane un forte dubbio. L’opera è costata nel 2011 la bellezza di oltre 700.000 euro più tutti quelli spesi per la manutenzione in questi otto anni. Ora il Comune sceglie di cancellare tutto e mette una decina di cassoni delle scovazze in bella fila e mostra. Insomma hanno scherzato, e va bene, ma chi paga ora? Il Comune con i beni personali degli amministratori che allora hanno deciso il lavoro? Per la cronaca era la seconda Giunta Dipiazza, oppure i vertici della quotata in Borsa ex municipalizzata. Rinnoviamo la domanda: esiste una magistratura di controllo, amministrativa o civile/penale in questa città, o sono buoni solo a sanzionare i cittadini che cercano di riaprire i beni pubblici degradati ed abbandonati da anni per offrirli in uso a Trieste? Mentre attendiamo la risposta, che temiamo non arriverà mai da chi amministra la giustizia “in nome del popolo”, ci piace riportare l’infelice, non è la prima e non sarà l’ultima gaffe, del podestà Dipiazza mentre inaugurava l’opera. Dal piccolo giornale di allora: “Stavolta - una delle tante che ha sparato il sindaco - devo dire bravi a Rovis (assessore comunale, ndr) e Pillon (AD Acegas-Aps, ndr) che mi hanno convinto. Ero scettico, da anziano quale sono, perché mi proponevano un'innovazione che costava una botta (“innovazione” mica tanto visto che è in uso da decenni in mezza Europa, ndr). Ma il risultato è eccellente. Abbiamo un impianto leader in Italia, a Udine neanche sanno che cosa sia una roba del genere...”. Infatti.
Per le foto pagina Facebook Circolo Miani.
Fatalità? No. Affarismo ed incapacità negligente !
» Inviato da valmaura il 14 November, 2019 alle 3:32 pm
Sui TG e sulle prime pagine dei giornali scorrono fiumi di immagini e quintali di metaforico inchiostro sulle calamità “causate dalla natura”. In realtà ben pochi, salvo il nostro Podestà che si affida a bontà e clemenza divine, ricordano a telespettatori e lettori le vere responsabilità della vastità di questi disastri. Le variazioni climatiche non sono uno scherzo della natura ma una diretta conseguenza dello “sviluppo” umano, a partire dall’innalzamento dei mari e dalle frequenti perturbazioni “tropicali” che colpiscono anche Trieste e Venezia. E certo abbattere alberi a gogò e cementare i costoni e le aree verdi non “aiuta” di sicuro. Chi ha governato la Regione Veneto da decenni non ha titolo alcuno di aprire bocca dopo lo scandalo del Mose affondato tra mazzette e tangenti che ne hanno raddoppiato i costi, tanto pagano i cittadini, e ritardato viepiù l’entrata in funzione di quest’opera che già molti esperti giudicano inutile e desueta. Per cui lo Zaia strillante verso questo Governo apparirebbe un controsenso ed una presa per i fondelli a tutti se questi tutti avessero solo un po’ di memoria. Fu proprio il predecessore di Zaia, l’ex Presidente e Ministro di centrodestra Galan, sostenuto da Zaia ed i suoi, a finire in carcere per la tangentopoli veneziana. Ma veniamo dalle nostre parti: oggi, sul piccolo giornale sempre disponibile ed in assenza, slurp slurp, di contradditorio alcuno l’assessora ai lavori pubblici e verde, Lodi, risforna un penoso tentativo di autodifesa alla campagna di testimonianze e fatti sui disastri quotidiani, mensili ed annuali prodotti dall’inefficienza del suo assessorato. E trae un bilancio del triennio in corso che si chiuderà nel 2020. Come i famosi piani quinquennali di staliniana, o quadriennali, di goeringheriana memoria. Siccome stamane siamo di buon umore e ci sentiamo generosi le offriamo nuovo spunto al suo bilancio. Stavolta tocca a Valmaura, uno a caso grazie alla collaborazione di un nostro lettore. Che da oltre otto mesi ci fa presente il persistere di questa situazione. Prenda nota Lodi !