» Inviato da valmaura il 22 April, 2020 alle 2:38 pm
Durissimo attacco dei medici e dei sindacati alla gestione dei vertici dell’Azienda Sanitaria triestina e della Regione. Si allargano i focolai nei reparti ospedalieri ed in quelle che dovrebbero essere le “residenze protette” per anziani. Trieste in controtendenza per contagiati e decessi in Regione. Ora Cattinara è veramente un “ospedale in emergenza”. Gli “irresponsabili” saranno chiamati a risponderne? Commissariare subito i vertici della sanità giuliana. Mortale silenzio, indifferenza ed assenza della politica: dal sindaco “giardiniere” a tutti gli altri. Unica competente eccezione la senatrice Laura Stabile, medico e per anni Segretaria del sindacato dei medici ospedalieri. Il Mago Otelma al posto di Poggiana?
» Inviato da valmaura il 21 April, 2020 alle 11:43 am
Appare incredibile che a quasi tre mesi (quattro se ci mettiamo la Cina) dell’affacciarsi devastante del Covid-19 in Italia, oltre al “Massacro nelle RSA” come lo ha definito il direttore dell’OMS, a Trieste venga in fretta e furia, a “buoi scappati”, chiuso un reparto chiave degli ospedali cittadini: la Medicina d’Urgenza. Oggi, ma solo oggi, scoprono che 5 medici, 9 infermieri e 5 degenti sono stati vittime del contagio, e i brillantissimi vertici dell’ASS derubricano il fatto ad un deprecabile incidente. Nel frattempo sono stati spesi 11 milioni di euro per ricostruire due dei cinque piani sventrati oltre un anno orsono in una delle Torri per “portarsi avanti” con il lavoro di un cantiere fallito prima di nascere. Con un bilancio così in qualunque paese del Mondo i responsabili sarebbero stati cacciati su due piedi dopo essere stati condannati a risarcire il danno, a cose e persone. Anche su questo la politica tace o balbetta, nel silenzio pneumatico di un “giardiniere” intento a tagliare erba e arbusti nella sua villa sopra Grignano. Ora è vero che formalmente la sanità è (s)governata dalla Regione, e smantellata quella pubblica a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta da tutte le maggioranze politiche, ma un Sindaco, incidentalmente pure Ufficiale Sanitario del Comune, che rappresenta la comunità che con le sue tasse si paga ospedali e sanità, qualcosa dovrebbe pur ricordarsi di dire a difesa di un interesse primario dei Triestini. Altrimenti a che serve? Post Scriptum, senza riesumare concetti veteromarxisti, non è di molta consolazione ai tantissimi triestini costretti a farsi una quarantena di due mesi in appartamenti molto ma molto più ristretti, vedersi un giorno si e l’altro pure il primo cittadino invitare a “io resto a casa” dalla balconata della sontuosa dimora. Forse se lo dicesse dal suo ufficio in Municipio sarebbe più credibile e meno fastidioso. Dalla TiVù degli Agricoltori.
» Inviato da valmaura il 20 April, 2020 alle 12:49 pm
Come risposta, generosamente ospitata dal piccolo giornale che oscura la notizia di partenza (ovvero il nostro articolo “io accuso”): ma si chiama “informazione”, oggi l'infausta assessora al verde pubblico si premura di dichiarare che ora ripartono le potature degli alberi e le “messe in sicurezza” (leggasi abbattimenti) su indicazione di un “esperto” esterno (che al Comune evidentemente in tutto il “Servizio” Verde Pubblico non ne hanno risparmiato uno). Scrive pure la signora che anche in questo periodo di divieto (un mese abbondante) il Comune ha comunque “autorizzato”, comunicandolo alla “prefettura” ma non al Vescovo, il prosieguo dei lavori più urgenti per la “pubblica incolumità” eseguito dalle ditte esterne. Ora facciamo noi, ed agratis, il mestiere di giornalisti visto che chi ospita tali dichiarazioni se lo è scordato da lungo tempo. Potare a partire da oggi, ma anche un mese fa era lo stesso, alberi in piena foliazione ed a gemmatura avvenuta, non è potare ma ferire e compromettere l'alberatura (vista anche l'entità degli interventi). Ma per sapere questo non occorre pagare un “esperto” esterno. Basta avere occhi aperti e neuroni, anche pochi, funzionanti. Decine di dichiarazioni e foto, personalmente siamo stati testimoni a due di questi casi in Viale Romolo Gessi e passeggio Sant'Andrea, eseguiti per giustificati, dalla Lodi, motivi “urgenti” in pieno divieto regionale sono stati semplici quanto radicali tagli di rami pieni di foglie nuove che hanno spesso trasformato i tronchi in moncherini. Morale della favola. Prima questi se ne vanno a casa, restandoci, e meglio sarà per tutti. E se sempre meno gente acquisterà questo simulacro di piccolo giornale, idem.
TriesteVirus. Pillole di ordinaria follia.
» Inviato da valmaura il 19 April, 2020 alle 2:14 pm
Il sindaco di Gorizia Ziberna rivendica “più poteri per i Sindaci” come dopo il terremoto del 1976. Il problema a Trieste non si pone, non riguarda i “giardinieri”. La Trimurti Fedriga-Riccardi-Roberti autoelogia la preveggenza della Regione. Peccato non abbiano previsto, pur avendone informazioni e tempo, i 270 contagiati con 90 decessi (media letalità del 33%) delle case di riposo pubbliche e private per anziani. Servizi sociali. Meglio cambiar nome in Ragioneria. Tempi insopportabilmente e burocraticamente lunghi per i “buoni spesa” eppoi la novità: le banche, Unicredit soprattutto, pur avendo in cassa i quattrini di Comune ed Inps rimandano di tre settimane, se va bene, il pagamento ai beneficiari (contributi antipovertà e pensioni di invalidità). Nel frattempo i soldi che si trovano in cassa li impiegano ovviamente nelle attività finanziarie bancarie, mentre gli utenti si sentono rispondere da Unicredit di “portare pazienza” e dalle assistenti sociali del Comune che lo sanno ma non possono fare nulla. Non è di loro competenza (!?!?). E visto che il Sindaco invece di tutelare i tanti triestini in difficoltà, taglia l'erba in villa … Vigili inurbani. In questo periodo di emergenza e stress alla millesima potenza non trovano di meglio da fare (consegnare le agognate mascherine, no?) che fare raid nei giardini deserti per multare il cagnetto senza guinzaglio. Si capisce perchè a Trieste hanno aperto la Risiera. Nelle foto. La TiVù degli agricoltori ed una storica prima pagina del settimanale di "resistenza umana" Cuore.
» Inviato da valmaura il 18 April, 2020 alle 1:22 pm
L’ordinanza firmata ieri dal presidente della Regione in uno dei punti recita che dal 14 aprile sono di nuovo permesse le manutenzioni del verde pubblico e privato, con le dovute prescrizioni protettive per il personale impiegato, si intende. Ergo ciò sta a significare che in quest’ultimo mese e passa questi “lavori” all’aperto erano vietati. Mi attendo di conoscere le contravvenzioni elevate dalla balda polizia municipale, e le segnalazioni alla magistratura, nei confronti delle ditte e del personale, interno od esterno al Comune di Trieste, per i numerosi lavori di “potatura” ed abbattimento di alberi effettuati in questo periodo “vietato”. Mi attendo inoltre di conoscere se l’assessora Lodi, disgraziatamente competente per il Verde triestino, ha provveduto a segnalare alla Procura della Repubblica i nominativi dei funzionari della sua Direzione che hanno omesso di vigilare e/o hanno autorizzato il prosieguo dei lavori suddetti in questo periodo di mora, e se ha avviato i procedimenti disciplinari interni. Altrimenti questo Comune non merita alcun rispetto e scredita l’esistenza stessa delle istituzioni e della legge. Buoni tuttalpiù a multare un cagnolino senza guinzaglio nel deserto. Come sempre deboli con i forti e forti con i deboli. Maurizio Fogar.