I “buchi neri” anche e soprattutto della “sinistra”.
» Inviato da valmaura il 4 June, 2020 alle 3:59 pm
Da tempo lo tenevamo in punta di penna, ma è stata l'ultima uscita sulla prona stampa, di cui la Procura ringrazia e siamo certi ne farà pessimo uso per i presenti in piazza il primo maggio, di un club partitico interno al PD a scongelarci la penna. In realtà sono ben più di “90” a Trieste gli spazi, gli immobili, le case e gli appartamenti, di proprietà pubblica lasciati al degrado, chiusi ed abbandonati da anni, anche con un conseguente danno erariale incalcolabile, ed infatti la Corte dei Conti non si è mai ricordata di chiederne conto. Se poi ci aggiungiamo quelli privati si arriva facilmente ad oltre la decina di migliaia. Ma è difficile pretendere di più, lo capiamo benissimo, da realtà politiche ed associazionistiche autoreferenziali di un partito e che con il “territorio”, come tutte le altre forze politiche nessuna esclusa, ha cessato da anni di interloquire. A meno non considerare la distribuzione dei santini elettorali e la comparsata di un camper o di un “tavolo” per mezza giornata a poche ore dal voto: quel decantato “ascolto delle periferie” di cui scoprono l'esistenza solo in campagna elettorale. E poi si meravigliano come educande dinanzi all'immagine dell'Uomo Vitruviano di Leonardo Da Vinci, che il 60% dei triestini, in particolare nelle borgate semiperiferiche, non vada più a votare, e nella maggioranza i pochi che lo fanno non votino “a sinistra”. Siccome il Circolo Miani nel suo progetto “Rinascimento delle periferie” ideato su spunti di Nando dalla Chiesa, a partire dal 1998, dunque solo da 22 anni, ha fatto il centro della sua iniziativa, ed ha promosso assemblee pubbliche al chiuso dove possibile (si perchè a Trieste non c'è una sala pubblica gratuita a disposizione dei cittadini, salvo quella del Revoltella che è burocraticamente inutilizzabile: un “bucone” sfuggito ai promotori) e soprattutto all'aperto, oppure nei portoni dei condomini, da Gretta-Roiano a San Giovanni, da Muggia-Aquilinia passando per tutti i rioni cittadini, qualcosetta di utile forse poteva raccontarla. Tanto più che non si contano le lotte e le battaglie per trasformare alcuni di questi “buchi” od altre realtà in spazi sociali, luoghi di aggregazione, crescita culturale. E quasi sempre con la più fiera opposizione delle amministrazioni di centrosinistra che le preferivano lande desolate. A proposito che fine ha fatto l'infelice “Casa delle Associazioni” alla ex bellissima scuola De Amicis di via Combi, che era stato il fiore all'occhiello dell'amministrazione Cosolini? Lo ammirate nella foto, quasi dieci anni dopo. Ma la responsabilità dell'esistenza di queste centinaia di “buchi”, di cui ancora oggi per quanto possa sembrare incredibile le amministrazioni pubbliche non hanno un censimento aggiornato, di chi sono? Di mia zia Maria o di chi ha sgovernato Città, Provincia, Regione ed altri enti pubblici in questi ultimi trenta anni? E dunque fatti i conti della serva 15 perlomeno a carico della sinistra ed altrettanti, forse qualcuno in meno, della destra. Ecco ora abbiamo capito: l'iniziativa fiancheggiatrice del PD sui “Buchi neri” era l'apertura di una autocritica? L'avvio di un nuovo progetto culturale e sociale, magari partito monco e zoppo? Oppure semplicemente uno spot elettorale quanto isolato per dare cenno dell'esistenza in vita di qualcheduno nell'intellighenzia di sinistra? Ai posteri, ai quale temiamo non gliene potrà fregar di meno, l'ardua risposta.
» Inviato da valmaura il 3 June, 2020 alle 1:16 pm
Ma mano che passano i giorni e la memoria nella gente, salvo quella che ha vissuto in prima persona l'esperienza o ha perso i propri cari, svanisce, e negli ebeti ciò accade a tempo di record, i social si riempiono di video, interventi e quant'altro pieni di fanfaluche e bugie un tanto al chilo. Il guaio è che ce li inviano pure a noi. Ovviamente il filo conduttore è sempre lo stesso: Giuseppe Conte è a capo di una congiura internazionale che, in combutta con televisioni e giornali, gli stessi tra parentesi che da quando è Presidente del Consiglio non perdono giorno per sputtanarlo a prescindere, che strani alleati, si è inventato il Covid-19 per coercire la libertà delle persone ed instaurare la sua dittatura, assieme ovviamente ai “poteri forti” che parallelamente cercano di segarlo da sempre. Ma questo dettaglio sfugge ai loro perspicaci ragionamenti. L'ultimo argomento è la questione “mascherine”. E lasciamo perdere i deliri di chi afferma che il Coronavirus altro non è che una banale influenza e che anzi ha prodotto meno decessi di una di queste. Che la mortalità in Italia sia aumentata in tre mesi del 127% rispetto agli ultimi quattro anni presi a confronto, ed in certe province come Bergamo, Lodi o Brescia di quasi il 400%, per loro non significa nulla anzi è una folle conferma delle loro tesi. In perfetta coerenza con quanto afferma la trimurti della congiura internazionale: ovvero Trump, Bolsonaro e fino al suo ricovero in fin di vita in un ospedale londinese anche Boris Johnson che intubato in terapia intensiva ha cambiato repentinamente idea. Ma torniamo all'ultima accusa a Conte ovvero quella sulla “truffa” delle mascherine sempre e comunque indossate da lui architettata. Siccome questi sparano cazzate senza neppure informarsi, leggere e soprattutto ragionare costa fatica, non sanno (i mone sono pericolosissimi proprio in quanto mone), oppure sanno e ignorano da mascalzoni quali sono, che i Decreti emessi dal Presidente del Consiglio, ovvero firmati dal famigerato Conte, impongono l'uso delle mascherine esclusivamente negli ambienti pubblici al chiuso, dunque non in casa o al cesso, e eventualmente all'aperto solo quando non si sia in grado di rispettare la distanza sociale di sicurezza. Esattamente come indicato dall'OMS. Punto. Ed abbastanza chiaro anche per i pigmei microcefali. Dunque non per loro proprietari al massimo di un neurone celebrale, come Mourinho diceva di Balotelli quando lo allenava. Che poi alcuni presidenti di Regione, ma non di ragione, soprattutto leghisti, e simpatici alle varie “Radio Lugano” forse perchè in passato avevano strizzato l'occhio ai No Vax e contemporaneamente fatto il gesto dell'ombrello quando questi non guardavano, abbiano invece “ordinato” l'indosso delle mascherine anche quando appunto si sta da soli in cesso a partorire belinate consimili stimolati nella cervice dalla peristalsi intestinale, è dettaglio che non li sfiora. E sono poi gli stessi (Fontana, Fedriga, e compari) che attaccano il Governo Conte per nascondere i disastri provocati a casa loro. Quello che firmato Conte e raccomandato l'OMS è lo stesso che i nostri lettori hanno potuto ammirare nei nostri articoli sul tema a partire dalla fine di febbraio. Ma diciamo di più, capendoci un poco, avevamo riportato come l'uso continuo delle protezioni respiratorie alla fine sia controproducente (le mascherine hanno una efficacia di alcune ore, e soprattutto quando si fa attività sportiva producono l'effetto “cartoccio”, ovvero la terapia consigliata a chi soffre di attacchi di panico: portarsi dietro un sacchetto di carta e respirarci dentro all'arrivo della crisi). Per cui gradiremmo che i rilasciatori di interviste a getto continuo o di video interviste registrate sui più disperati canali da ricercatori e medici di più o meno chiara fama, e probabilmente fame, per lo meno di notorietà, visto il tempo che impiegano per stare davanti a microfoni e telecamere piuttosto che davanti un Microscopio, tornassero a fare il loro mestiere in ospedali e laboratori. E' vero che l'Italia da decenni ha saccheggiato quando non desertificato il mondo della ricerca, pagando ai pochi sopravvissuti stipendi miserandi, quando li paga. Ma incolpare anche di questo il Governo Conte che è il primo ad aver invertito questa tendenza francamente è troppo. Ma si sa i “complottisti de noantri” di queste bazzeccole se ne fottono, tutti impegnati a dimostrare il terrapiattismo, o che un minimo di diecimila tecnici si sono messi d'accordo a Cape Canaveral per trasmettere il falso filmato dell'allunaggio mai avvenuto, o travestiti da hostess, unici sopravvissuti, per dimostrare che gli Stati Uniti si sono abbattuti da soli le Torri Gemelle e devastato il Pentagono. Addio, Lugano bella, O dolce terra pia. Scacciati senza colpa. Gli anarchici van via … Ora questi nuovi “eroi” che solo a menzionare Lugano recano insulto alla memoria dei veri martiri ottocenteschi che morivano spesso per le loro idee, spiantati e raminghi per l'Europa, ci facciano anche una cortesia: cambino location.
DIPENDE SOLO DA NOI !
» Inviato da valmaura il 2 June, 2020 alle 3:31 pm
5G, alberi e verde pubblico. Si. Dipende solo da noi.
Ora da tempo, e nel silenzio di tutti gli altri: associazioni più o meno ambientaliste, forze e partiti politici nessuno escluso, noi, inteso come Circolo Miani facciamo la nostra parte per difendere la nostra salute, la nostra qualità della vita e l’ambiente dove viviamo. Perché lo facciamo? Semplice, perché per forza o amore siamo costretti a vivere a Trieste, sopportiamo come tutti una violenta quanto rapidissima trasformazione del clima in questa città, cosa di cui i ragazzini di Friday eccetera sembrano accorgersi purtroppo solo quando Greta lancia mobilitazioni internazionali, e ne abbiamo vissute e provate troppe sulla nostra pelle in questi ultimi venti anni, a partire dalla questione Ferriera e oggi Siot. Ora tutelare il verde esistente in provincia, non abbattere ma impiantare alberi è la prima concreta cosa che ogni amministratore che tiene alla sua e nostra salute dovrebbe fare: ma a Trieste e dintorni questo non avviene da diverso, troppo tempo. Così come giardini ed aree verdi sono mal sopportati e lasciati in un degrado desolante. Sulla vicenda 5G dovrebbe essere il buonsenso ad ispirare l’azione di chi porta responsabilità di governo, in linguaggio istituzionale di chiama “esercizio del principio della massima precauzione” a cui persino la Comunità Europea ha invitato gli stati membri ad ispirarsi sulla questione. Il buonsenso che ci dice che oggi, in assenza di un verdetto scientificamente certo, credibile ed indipendente sulle eventuali ripercussioni che un così forte implemento delle onde radio e dei campi elettromagnetici determinerebbe sulle persone e sull’ambiente, ed in presenza di leggi e normative ampiamente datate e superate, sia meglio e saggio attendere di conoscere e verificare se, in parole semplici, questa nuova tecnologia sia compatibilmente utile ma soprattutto innocua, ed allora senza esitazioni anche noi la useremo. Questo principio basilare ci porta dunque a chiedere, come abbiamo fatto con uno studio legale, che anche il Comune di Trieste, dopo i recentissimi precedenti di Bolzano ed Udine tra i centinaia in Italia ed i migliaia in Europa, deliberi una moratoria per il 5G, insomma una sospensiva, per l’installo di ripetitori o antenne, posto che l’Arpa FVG ci informa che nella prima fase di sperimentazione la nuova tecnologia si appoggerà sugli impianti già esistenti del 3/4G, nel territorio comunale. E visto che negli ultimi tempi si è assistito ad un fiorire primaverile di nuovi ripetitori in provincia, imporre al Comune l’adozione di un piano regolatore sul territorio dove sia permesso ed opportuno ospitare questi impianti. Non ci pare di chiedere la Luna o di essere preconcettamente ostili al “progresso”, ma semplicemente riteniamo che è meglio essere prudenti prima che piangere poi. Ora questa politica risponde esclusivamente a due logiche: quella delle Lobbyes economiche: soldi ed affari, che noi non “teniamo”, o quella dei numeri che per loro significano voti. Dunque spetta solo a noi decidere come finirà questa lotta, ed è anche per questo che invitiamo sempre i lettori a mettere i loro “mi piace” alle nostre pagine e non solo ai singoli articoli e non certamente per orgasmo da “like”, ed è soprattutto per questo che il numero delle persone che parteciperanno alla preparazione di questa manifestazione e alla sua riuscita sarà fondamentale. Pertanto Sabato 6 giugno alle ore 11 (ingresso a partire dalle ore 10,45) al Circolo Miani, in via Valmaura 77 (praticamente di fronte al Brico center) ci troviamo per fare il punto delle iniziative, anche legali, e per organizzare la manifestazione in piazza Unità. Più siamo e meglio stiamo. Questa la parte iniziale della mozione approvata il 27 maggio dalla stragrande e trasversale maggioranza in Consiglio Comunale a Bolzano: “la sospensione dell’applicazione della tecnologia 5G nel Comune di Bolzano finché i rischi per la salute pubblica non verranno esclusi, prendere tutte le precauzioni necessarie per proteggere la salute dei cittadini e della natura che li circonda, utilizzare tecnologie sicure per la salute pubblica, riservare luoghi il più possibile privi di radiazioni soprattutto se destinati a bambini, organizzare un convegno pubblico sul tema con gli esperti del settore e promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione per cittadini e formazione professionale per funzionari comunali.” E guardatevi la pubblicità promozionale turistica dell’Azienda di Trento.
» Inviato da valmaura il 1 June, 2020 alle 2:22 pm
Che ci facciamo in Europa con certa gente? Riceviamo da Teodor e pubblichiamo.
Rutte e Kurz, nomen omen dicevano i Romani che se ne intendevano mentre loro razzolavano nei tucul. Ed anche 'sti sloveni e croati a cui interessano solo gli schei, chiudono i confini agli italiani in entrata ma non ai clandestini in uscita (a denti stretti bisogna ammettere che su questo Lega e compari hanno purtroppo ragione). E si preoccupassero degli scandali e della corruzione di casa loro prima di alzare il ditino. Olandesi, Austriaci e Tedeschi, con il belloccio francese al cui confronto Fregoli era un dilettante, senza l'Italia sarebbero nel guano, Macron già lo è, si tengano la loro Europa degli affaristi e degli strozzini, come la Grecia, anche allora per nostra ignavia, ha dovuto subire. Dite che siamo esageratamente inc....ti. Avete ragione, non abbiamo la vocazione di servi.
Dedicato a chi delira di bufale e congiure.
» Inviato da valmaura il 31 May, 2020 alle 11:58 am
O osanna "l'eccellenza sanitaria" della Lombardia.
Con il virus raddoppiati i morti a Milano: in due mesi una strage di over 70. Il primo bilancio dell'Ats: aumento del 117% rispetto ai quattro anni precedenti. "Non possiamo ancora abbassare la guardia". L'aumento è a tre cifre. Più 117 per cento se si considera l'intera popolazione, addirittura più 127 se si guarda a chi ha da 70 anni in su. Più che un raddoppio, insomma. Che, tradotto in numeri, significa che dall'1 marzo al 30 aprile scorso, negli ospedali di Milano sono morte 2.541 persone in più rispetto alla media dello stesso periodo del 2016, 2017, 2018 e 2019. E che su tutto il territorio dell'Ats metropolitana (che copre Milano, hinterland e Lodi) 6.604 persone in più rispetto alla media degli ultimi quattro anni, hanno perso la vita. Inps: "Dati sui morti della protezione civile poco attendibili. Per le stime 20mila in più" Inail: “Da fine febbraio a metà maggio oltre 43mila contagi Covid sul lavoro. Oltre un terzo in Lombardia. La sanità settore più colpito” Coronavirus / Esteri In Brasile più di 20 mila morti. Trump: "Non chiuderei anche con una seconda ondata". Stati Uniti, si potevano salvare 36mila vite umane anticipando il lockdown. Coronavirus, lo studio: “Negli Usa pandemia fuori controllo, forse il doppio dei morti nei prossimi 2 mesi”. È quanto emerge da uno studio sulla diffusione del virus nel Paese realizzato dai ricercatori dell’Imperial College di Londra. I dati aggiornati dell’università americana Johns Hopkins indicano che negli Usa sono morte finora 94.702 a causa del virus su un totale di 1.577.287 casi confermati: secondo lo studio questi dati corrispondono a solo il 4% . Che dice "Radio Lugano"?