» Inviato da valmaura il 14 June, 2020 alle 1:42 pm
Attendere ora per non piangere poi !
MENO ANTENNE PIU’ ALBERI
Piano regolatore comunale per ripetitori ed antenne (lontano da ospedali, scuole e zone densamente abitate)
BONIFICA E RECUPERO GIARDINI ED AREE VERDI
A tutela della nostra salute e qualità della vita.
SABATO 27 GIUGNO Dalle ore 10.30 alle ore 12.30 PIAZZA UNITA’ (lato Municipio)
ASSEMBLEA CITTADINA
facebook Circolo Miani
Questo il testo della locandina (un nome a caso) da stampare in casa per pubblicizzare l’appuntamento deciso sabato scorso nella partecipata riunione al Circolo Miani. Siccome diamo per scontato che questa stampa e televisioni che abbiamo la sventura di avere a Trieste e Regione non daranno una riga di annuncio, salvo poi mandare qualcuno a “contare” i presenti per “gufare” sull’iniziativa, tutto sta nelle mani e nella buona volontà delle singole persone (nel condividere e diffondere la notizia ed invitare amici e conoscenti a partecipare). Abbiamo scelto la formula dell’assemblea aperta a tutti proprio per dare la possibilità a tutti di prendere la parola, ma senza passerelle propagandistiche di sigle o partiti (che su questi argomenti da mesi e mesi non hanno aperto bocca). Lo ripetiamo per l’ennesima volta: a noi non interessa fare un corso accelerato e laurearci in fisica o ingegneria. Oggi gli studi e le ricerche fin qui prodotti/e sulla eventuale pericolosità per la salute e per l’ambiente non danno, anzi, alcuna certezza sull’innocuità di questa nuova tecnologia 5G, come ha dovuto prendere atto perfino la Comunità Europea invitando gli stati membri ad adottare il principio della “massima precauzione”. Ci basti questo senza bisogno di citare la scelta già assunta in questo senso da alcune nazioni (ultima in ordine di tempo la vicina Repubblica Slovena) e da migliaia di Comuni e Regioni in Europa ed Italia (sono recentissime le delibere di moratoria alla sperimentazione del 5G nei rispettivi territori votate dai Comuni di Udine e Bolzano). Il Comune di Trieste invece continua a non decidere nonostante due richieste formali inviate in questi mesi dal legale del Circolo Miani. E sabato 27 giugno può essere l’occasione giusta per svegliarlo dal letargo, oltre a sollecitarlo sugli altri importanti punti all’ordine del giorno dell’Assemblea. Maurizio Fogar
Trieste. Il ritorno dei morti viventi.
» Inviato da valmaura il 13 June, 2020 alle 2:35 pm
Ed il piano Colao in Vodafone: avanti tutta sul 5G.
Ci voleva la questione D’Agostino sul Porto per offrire all’opinione pubblica una carrellata di Amarcord. Ovvero di note e comunicati pubblicati su stampa e tivù da specie in via d’estinzione da lustri, o accuratamente protette perché appunto sulla strada della irreversibile scomparsa. Il linguaggio usato da questi Zombie è sempre quello vecchio e stantio del politichese classico. Ma la nostra attenzione è stata attirata da una nota a firma dei “Verdi del Friuli Venezia Giulia” che in questi anni non hanno aperto bocca, e soprattutto mosso dito, su alcune questioncelle che a Trieste erano centrali, a partire dall’inquinamento di Ferriera e consimili per arrivare in tempi recenti alla vicenda 5G, alla deforestazione urbana ed al massacro di giardini ed aree verdi. Scopriamo ora invece che ancora esistono e danno cenno, con un comunicato stampa ed una comparsata che agli “amici” seppure minuscola non si nega mai, di esistenza in vita sulla questione presidenza del Porto. Ecco per esempio invece sull’inquinamento prodotto dal traffico navale e su quello acustico da questo proveniente non hanno invece mai aperto bocca. Per favore offrite loro un calice di plasma e riaccompagnateli in cripta, perché l’alba è sull’orizzonte. Mentre bene fa il Presidente del Consiglio a prendere con le pinzette il “piano Colao” sulla ripresa dell’Italia. Se tutto quello che ha partorito la “task force”, che chiamarla “gruppo di lavoro” fa ribrezzo, sono quelle considerazioni che l’amministratore delegato di Vodafone prestato a Palazzo Chigi ha depositato, allora consigliamo vivamente la politica a rivolgersi a Toio Fior e colleghi che ne sanno di più mentre pascolano colombi alle panchine del Giardino Pubblico. Non puzza nemmeno lontanamente di conflitto d’interessi insistere, come fa la relazione del supertecnico (Colao non Toio Fior), sulla digitalizzazione spinta: insomma all’immediata implementazione della rete 5G in Italia, varando per di più norme che impediscano agli enti locali di opporvisi. Il tutto ovviamente in nome della democrazia, e degli affari di Vodafone ed associati. Caro Presidente del Consiglio, lo ringrazi e lo rimandi agli interessi suoi, e chiami d’urgenza Toio Fior, usi il Patuanelli per recuperarlo, alla Presidenza del Consiglio.
Assemblea cittadina. Sabato 27 giugno in piazza Unità.
» Inviato da valmaura il 12 June, 2020 alle 10:47 am
Moratoria 5G, più alberi e meno antenne, risanare giardini ed aree verdi.
Si terrà, salvo imprevisti, sabato 27 giugno dalle ore 10.30 alle ore 12.30 in piazza Unità di fronte al Municipio, una Assemblea cittadina per sollecitare il Comune di Trieste ad emettere l’ordinanza-delibera di moratoria sospensiva del 5G nell’intero territorio comunale come formalmente chiesto dal legale del Circolo Miani, con l’invito contestuale alle altre cinque amministrazioni della provincia a fare altrettanto, sul modello di quanto attuato da centinaia di Comuni in Italia, tra gli ultimi quelli di Udine e Bolzano, migliaia in Europa, e da alcune Regioni e Stati (a partire dalla vicina Slovenia). Riteniamo infatti che in assenza di una risposta certa ed inequivocabile da parte della scienza sugli eventuali rischi a salute ed ambiente causati dalla nuova tecnologia, ed in accoglienza dell’invito della Comunità Europea di esercitare il criterio della massima precauzione, sia meglio attendere ora che piangere poi. Fermare le scriteriate campagne di abbattimento di alberi in corso da anni nel nostro Comune, che assieme all’aggravarsi di una emergenza climatica che ha reso Trieste simile a Saigon, rappresenta l’esatto contrario di quanto invece andrebbe fatto. Predisporre da subito un “piano antenne e ripetitori” che individui apposite zone del territorio adatte ad ospitare questi impianti: lontano da ospedali, scuole e centri densamente abitati. Nella consapevolezza, come dichiarato più volte dalla stessa Arpa FVG, che le future apparecchiature 5G si avvarranno nella prima fase degli impianti già esistenti per il 3/4G. Predisporre un immediato piano di interventi da parte del Comune per la rinascita e la cura di tutti i giardini e le aree verdi presenti sul territorio, creandone delle nuove e soprattutto bonificando gli spazi lasciati colpevolmente inquinati da quattro estati, rubando soprattutto ai bambini il loro benessere. L’ Assemblea sarà aperta a tutti e tutti potranno prendere la parola a tutela della nostra salute e qualità della vita. Si invitano stampa e televisioni ad astenersi dal presenziare vista la sostanziale censura esercitata fino ad ora nei confronti dell’iniziativa. Vadano ad intervistare i loro padroni di riferimento.
Movida selvaggia e cervelli piatti.
» Inviato da valmaura il 11 June, 2020 alle 1:10 pm
Insopportabile, e qui l’emergenza Covid-19 è semplicemente un’aggravante, quello che succede nei posti da “sballo” ogni fine settimana. Certo il problema è “sociale” e le responsabilità vanno ricercate nel modello cresciuto in una società come la nostra, certo famiglia e scuola non sono innocenti, anzi, ma anche certi esercenti hanno le loro belle colpe: chiamiamole con il loro nome e facciamola finita. Ma ciò non è sufficiente. Prevenire è importante e ci vogliono necessariamente tempi lunghi ed allora in questa fase va usato il deterrente della punizione, soprattutto economica che una fetta importante della comunità il cuore lo tiene ad altezza della natica destra dove sta il portafoglio, ma anche afflittiva. Va garantita anzitutto la certezza della pena, dopo un giudizio rapido, insomma per direttissima, dove le condanne, siano esse anche di soli sei giorni vanno fatte scontare senza alcuna applicazione di condizionali o benefici di legge. Ma la pena non deve essere marchiante, pertanto niente iscrizione al casellario giudiziario salvo in caso di recidive, e tanto meno infamante, proprio perché e mai come in questo caso deve essere “rieducativa". E non deve produrre conseguenze lesive dei ruoli sociali: scuola o lavoro. Dunque il rissante, il bulletto, lo sballato va condannato a scontare la pena nei giorni festivi e nei fine settimana, svolgendo lavori socialmente utili ma di un certo tipo: raccogliere le immondizie, lavare e pulire i luoghi pubblici, nettare i cessi negli ospedali e carceri, ma senza recare pregiudizio alla sua vita sociale. Direte che è fantasia? Assolutamente no, questo avviene da tempo, e con ottimi risultati in molti paesi d’Europa. Sapere che anche una condanna lieve va scontata per intero lavorando duramente e pagando salate ammende, esigibili fino al terzo grado di parentela, è il migliore dissuasore ed esercita una funzione altamente educativa. Ovviamente senza cellulari, iphone e strumenti consimili al seguito. Per gli esercenti? La normativa esiste e va applicata senza sconti, Fipe o non Fipe.
Panchine e milioni.
» Inviato da valmaura il 10 June, 2020 alle 12:53 pm
I “bonzi” della politica e del “giornalismo”, che a Trieste spesso coincidono, si sono ritrovati per la dedica di una panchina alla “libertà di stampa”. Un gesto che a Trieste assume aspetti di funerea ironia, vista la pluridecennale assenza sostanziale di questa “libertà”, ed hanno apposto una targhetta con l’articolo 21 della nostra Costituzione, che finisce con “La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.” Prescrizione totalmente superflua per Trieste dove i mestieranti del ramo si sottopongono volentieri al rito della “autocensura” preventiva in ossequio dei desiderata del potere. Il Comune “scopre” un avanzo di 12 milioni in bilancio, e la prima preoccupazione, tra le altre cose, è di destinare parte importante della somma agli “eventi” culturali ed a potenziare le luminarie natalizie “che piacciono tanto al sindaco”. Destinarli invece ad aiutare i concittadini che sopravvivono in povertà, ed il cui numero purtroppo è destinato ad aumentare, non è passato nemmeno per la capa ai nostri politici. I poveri a Trieste sono tradizionalmente “invisibili” gli alberetti di Natale invece no.