|
|
Home | Notizie | Articoli | Notizie flash | Foto | Video | Collegamenti | Scarica | Sondaggi | Contattaci |
|
Circolo Miani » News Correnti » Page 193 Trieste. I Totosindaci sul nulla » Inviato da valmaura il 25 June, 2020 alle 11:28 am Come sempre il piccolo giornale e le televisioni locali danno il via alla campagna detta del Toto sindaco, a cui meglio si attaglierebbe la “ò” accentata dell’immenso Antonio De Curtis in arte Totò. Come sempre si parla dei soliti più o meno noti a questo mondo servile dell’informazione a cui questa si genuflette abitualmente. E come sempre il perimetro è riservato ai partiti e ad una “società civile” considerata solo per ricchezza e servilismo intellettuale. Dunque nulla di nuovo, e se i nomi anticipati da anni sono questi, la gara si presenta sotto il motto “vinca il peggiore”, e sempre meno triestini, che già detengono da un ventennio il record del non voto, saranno invogliati a recarsi ai seggi nel maggio 2021 (si voterà per i Comuni di Trieste e Muggia). Il “nulla” di cui parliamo nel titolo è ancora poco rispetto ai silenzi, le incapacità, il distacco totale dai veri problemi del nostro territorio palesati da tutta la politica (maggioranza ed opposizioni) in questi ultimi anni. Raramente abbiamo visto un personale politico così dequalificato e squalificante. Ovviamente sui temi di maggior interesse e coinvolgimento dei triestini questi signori non hanno aperto bocca in questi mesi: ultimo lampante esempio né è la questione del 5G, della mattanza degli alberi, di “antenna selvaggia” e del completo degrado in cui versano giardini ed aree verdi di Trieste, di cui la incredibile questione della permanente chiusura dei campi giochi per i bambini è solo un effetto collaterale. Aprono tutto, la movida è un carnaio umano ma i bambini, che sono i meno esposti al contagio, non possono tornare a giocare. Quale sia la ratio di certe scelte è cosa che solo i medici psichiatri possono capire e curare. Per non parlare poi dello stato comatoso delle strutture ospedaliere e territoriali della Sanità giuliana, e dello scandalo del contagio nelle Residenze “protette”, che tragica ironia in quel nome, e nelle RSA proprio comunali e paraprivate, di cui la farsa della nave Lazzaretto ne rimane emblema. I decessi ed i contagi a Trieste hanno avuto l’epicentro proprio in queste che invece dovevano essere luoghi di sicurezza e cura, e nonostante l’impegno ed il sacrificio professionale di chi ci lavora e che ne ha pagato un alto prezzo. Ma dalla Piscina Terapeutica alla Caserma di Roiano, dal Tram di Opicina a quel Circo Barnum del Porto Vecchio, l’elenco degli scandali è lunghissimo e siccome ne abbiamo puntualmente scritto in passato non vogliamo qui annoiarvi oltre. Anche perché a noi interessa risolvere i problemi e non farne bandiera di desolanti campagne elettorali. Assemblea cittadina: piazza Unità 27 giugno alle 10.30 » Inviato da valmaura il 24 June, 2020 alle 1:01 pm Moratoria 5G Comune di Trieste e provincia Trieste e i triestini. “Siamo uomini o caporali?” » Inviato da valmaura il 23 June, 2020 alle 2:14 pm Il piccolo giornale dà involontaria testimonianza del perché la città sia ridotta in queste condizioni e di quanta responsabilità porti in questo degrado chi detiene il monopolio della disinformazione. Partiamo dall’articoletto dedicato al taglio della Pineta di Cattinara, che tra l’altro utilizza una foto da noi pubblicata una settimana fa: si parla della protesta dei residenti contro il previsto scempio, che, secca ripeterci, abbiamo sollevato per primi grazie alla collaborazione di alcuni lettori, e delle loro telefonate al podestà per evitare la scomparsa del bosco di conifere. Esemplare di come si disamministra Trieste è la non risposta di Dipiazza, insomma come buttare la palla in tribuna, che assicura che “si informerà”. Avete capito bene? Il primo cittadino deve appena informarsi su quello che è il principale cantiere, ed il più importante visto che riguarda la salute dei cittadini, di Trieste: il rifacimento dell’ospedale di Cattinara e lo sventurato trasferimento di quello pediatrico. Ma bisogna capirlo, era troppo assorbito dal progetto della Ovovia. Poi ai residenti diciamo francamente: volete essere cittadini o questuanti? Se volete essere padroni delle scelte che riguardano la terra dove vivete allora andare “con il piattino in mano” a supplicare non è proprio la strada giusta. Abbiamo anche su questo (fermare le mattanze degli alberi e piantarne di nuovi, bonificare e tutelare giardini ed aree verdi) promosso proprio un’Assemblea cittadina sabato 27 giugno a partire dalle ore 10.30 in Piazza Unità e proprio davanti al Municipio. Poi certo ognuno è libero di fare le sue scelte. E veniamo al Parco del Mare, la Ciofeca di Trieste, nell’articolo dove il Presidente della Camera di Commercio ed altre cose conferma che gli otto e passa milioni versati dagli associati, che oggi non sanno se arriveranno a domani, “non si toccano” e che il Parco si farà costi quel che costi, sfugge la cosa più importante. Ovvero che quest’uomo al quale nessuno sano di mente affiderebbe la gestione anche solo di un condominio sia da un ventennio presidente appunto della Camera di Commercio, ecc. ecc. Questo “sughero” galleggiante tra le sponde della politica locale che elogiava l’apertura degli ipermercati in centro città salvo poi dieci anni dopo frignare che erano causa della crisi del commercio locale, ma vedi un po’, è la perfetta fotografia del declino della città. Un po’ come il piccolo giornale che attribuisce ad una pletora di sigle para ambientaliste e para partitiche, che assieme non rappresentano nemmeno i loro parenti stretti, il merito di aver lanciato la proposta di utilizzare questi milioni per aiutare commercianti ed esercenti in crisi Covid-19, subito spalleggiati da PD e cespugli, di cui sono tradizionalmente i fiancheggiatori. Il “merito” di aver copiato e plagiato quanto da noi scritto più volte su queste pagine un mesetto prima, si doveva correttamente riportare. Ma siglette e partiti sanno benissimo che noi siamo censurati ed oscurati da 20 anni da questo simulacro di informazione che sventuratamente Trieste deve subire, e pertanto possono tranquillamente approfittarne facendosi belli con il “culo” degli altri. Sono i “democratici” in salsa fancazzista, gli intellettuali un tanto al chilo, ma a noi va bene così: ci ostiniamo a preferire intelligenza e dignità. Dipiazza ed il Tram di Opicina. » Inviato da valmaura il 21 June, 2020 alle 3:12 pm Assolto nella causa di diffamazione intentatagli da un funzionario statale su improvvido suggerimento di un legale di cui noi non ci serviremmo mai. Le dichiarazioni del Podestà erano semplice esercizio del diritto di critica, magari dette in vernacolo e con un tono sopra le righe, tipico dell'uomo, modello ultras che al bar digeriscono il post partita col bicchiere in mano. Ma se le accuse da lui mosse alla burocrazia statale di rallentare con “ogni cavillo” i lavori per far ripartire lo sfortunato Tram erano legittime anche se improprie, vorremmo qui tanto conoscere, e con noi riteniamo la maggioranza dei triestini, cosa ha detto e soprattutto fatto nei confronti di quell'alto funzionario comunale che ha omesso il “preventivo” controllo del casellario giudiziario del proprietario della ditta triestina aggiudicatasi, o per meglio dire assegnataria visto che era l'unica, ed è un'indubbia aggravante per il funzionario, i lavori di rifacimento dei binari. Quel mancato controllo, che la legge impone “prima” e non “dopo”, ha provocato, esso sì, un ritardo ulteriore di un anno sulla ripartenza dell'amato Tram, tant'è che è stato fatto praticamente il giorno prima che iniziassero i lavori, con tutto quel che ne è conseguito. Dunque signor Podestà Roberto Dipiazza che ha detto, urlato al suo funzionario e cosa ha conseguentemente provveduto a fare in modo che tali disdicevoli episodi non si verifichino più? Ce lo racconta, non in un'aula del Tribunale ma magari in piazza Unità con un bicchiere, di acqua, in mano? Trieste. Il Far West di antenne e ripetitori. » Inviato da valmaura il 20 June, 2020 alle 11:57 am Negli ultimi mesi città, periferie e altopiano hanno visto un fiorire di nuovi impianti, anche di notevolissime dimensioni, per la trasmissione delle frequenze di telefonia mobile. A fianco di una ricostruzione e potenziamento di impianti preesistenti. I lavori sono stati e vengono fatti formalmente per utilizzare e potenziare la copertura dell’attuale rete 4G/3G ma, ma sappiamo benissimo perché lo ha comunicato ufficialmente la stessa Arpa FVG che almeno nella prima fase, quella “sperimentale”, la nuova tecnologia 5G si avvarrà dei ripetitori già in essere per il 4G, dove collocherà i propri trasmettitori anche perché le aziende sono le stesse. Per ora in provincia di Trieste esiste, per quanto a nostra conoscenza, un solo impianto nato specificatamente per il 5G su richiesta dell’Autorità Portuale, e recentemente installato a Borgo San Sergio. Quello che emerge dalla mole impressionante di foto e segnalazioni pervenuteci dai lettori è la conferma di una totale assenza da parte del Comune di un “piano antenne”, ovvero della regolamentazione urbanistica del settore che preveda zone apposite riservate alla costruzione di questi impianti, per ovvia precauzione a tutela della salute, lontano da ospedali, scuole, e zone densamente abitate. Un piano di non difficile e lunga realizzazione che dovrebbe contemperare le esigenze di copertura di rete degli operatori 3/4G con la precauzionale tutela della salute dei triestini, intesi come provincia, e che dovrebbe vedere coinvolti pure i territori dei cinque comuni limitrofi. E questo a prescindere dalla questione 5G. Non è possibile infatti vedere oggi potenti quanto impattanti ripetitori piazzati sopra ricreatori comunali, dirimpetto ad edifici scolastici e case di riposo, o con una densità di impianti (vedi Campo San Giacomo) tale da far scattare l’effetto cumulo sulla popolazione: ovvero serve a nulla che le misurazioni, da prendere per esperienza con pinzette e guanti in lattice, degli enti di controllo ci dicano che singolarmente preso ogni impianto rispetta con le emissioni i limiti di legge quando ce ne siano quattro o più nelle vicinanze. Anche per questo abbiamo indetto l’ASSEMBLEA cittadina di SABATO 27 giugno, con inizio alle ORE 10.30, in PIAZZA UNITA’ (lato Municipio) per imporre a Comune, Regione e ASS la soluzione in tempi brevi del problema, a partire dal rapido varo di un piano regolatore per antenne e ripetitori sul nostro territorio. La nostra sicurezza e prevenzione vale forse di meno degli interessi fuori controllo degli operatori di Telefonia? Anche per la problematica che pone la nuova tecnologia 5G? Certo che no ! Ma, come sempre, dipende tutto dal numero delle persone che vi parteciperanno, che è l’unico argomento poi che questa politica valuta, che lamentarsi a “babbo morto” serve picca o nulla. Pertanto datevi da fare e senza contare sulla pubblicità che ovviamente, per i noti interessi, stampa e televisioni locali, NON daranno all’evento, che anzi cercheranno di nascondere, come fatto finora. |
||||||||
Copyright © 2005 by Circolo Miani. Powered by: Kreativamente.3go.it - 21 December, 2024 - 1:00 pm - Visitatori Totali Nr. |