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Circolo Miani » News Correnti » Page 188 Antenna selvaggia ad Erta Sant’Anna. » Inviato da valmaura il 21 July, 2020 alle 10:52 am Neanche ai tempi della corsa all’oro nero, ad Erta Sant’Anna nel raggio di un centinaio di metri sono sorti tre megaripetitori, uno sul tetto di una casa e gli altri due a pochi passi di distanza l’uno dall’altro in un campo privato. Il terzo, come si evince dalle foto è in via di ultimazione. Per le foto vedere Pagina Facebook Circolo Miani. Era ora ! » Inviato da valmaura il 20 July, 2020 alle 2:20 pm A quattro mesi di distanza dal nostro articolo, dove oltre a smontare per l'ennesima volta quella patacca del Parco del Mare, invitavamo Comune e Camera di Commercio a mettere prontamente a disposizione di commercianti e pubblici esercenti quella montagna di quattrini che da dieci anni dorme in piazza della Borsa in attesa di un Parco ciofeca che mai si realizzerà, e che è frutto del surplus della quota associativa pagata dagli interessati alla CCIA, mentre i due amministratori che Trieste ha la disgrazia di avere, Podestà e presidente commercianti, prima di sparire dalla circolazione per Covid-19 si richiamavano al “buon cuore” dei proprietari di immobili per uno “sconticino” sugli affitti. E prima che un mese dopo le nostre uscite alcune sigle partitoambientaliste se ne appropriassero senza pagarci i “diritti d'autore”. Oggi finalmente apprendiamo che qualche decina di commercianti ed esercenti ha dato inizio alla richiesta di storno e ritorno della parte pro capite di quei dieci milioni che giacciono inutilizzati in Camera di Commercio per contribuire a coprire le loro ingenti spese di questi mesi di mancata gestione. Meglio utilizzare quella liquidità in letargo per non far fallire delle attività aperte che riservarla per aprire una realtà chiusa e nata morta. Il ragionamento non fa un grinza, e per questo il baldo, sempiterno ed astemio vertice della CCIA vi si è subito opposto affermando che così si scoraggiano gli eventuali investitori esteri sullo sfortunato Parco per la cui realizzazione continua sempre a latitare una ulteriore quarantina di milioni. Questa è Trieste, ragazzi. L’orgoglio di essere italiani ed europei. » Inviato da valmaura il 19 July, 2020 alle 1:39 pm Non abbiamo molti motivi per dirci orgogliosi, e francamente non ci sono molte occasioni per esserlo, ma oggi ne abbiamo due: ricorre l’anniversario dell’infame assassinio del Giudice Borsellino, che con il collega Falcone ucciso 57 giorni prima, ha dimostrato al Mondo di come l’Italia sa e vuole combattere la mafia, fenomeno planetario e non solo siciliano, che questi attentati ha ordito in complicità con mandanti politici. L’altro è la battaglia che forse per la prima volta nella storia dei vertici europei il nostro Paese sta sostenendo con estrema dignità per garantire un futuro all’Italia ma anche all’Europa, oggi tenuta in ostaggio da un pugno di nazioni che dell’Europa non meritano di far parte, che la sfruttano per i loro affari e per il dumping fiscale frodando miliardi agli erari degli altri stati, che della democrazia hanno un concetto opposto e che sotto sotto mal celano un atavico odio anti italiano e primatista. E sarebbe anche ora che i nostri turisti, i nostri operatori economici prendessero nota dei nomi di Olanda, Austria, Ungheria soprattutto, per cancellarli dalle loro vacanze e dai loro affari: anche questo sarebbe motivo di orgoglio. E che i nostri cittadini prendessero atto una volta per tutte di chi sono i traditori del nostro popolo e degli interessi del nostro Paese: quei politici di destra e dell’opposizione, con qualche infiltrato occasionale in maggioranza, che tifano per questi signori di cui sono alleati politicamente e con cui votano sistematicamente al Parlamento Europeo ogni qualvolta si tratta di danneggiare l’Italia. Trieste. Causa ed effetti. » Inviato da valmaura il 18 July, 2020 alle 1:46 pm Malasanità ospedaliera e territoriale, progetti e cantieri infiniti, Tram di Opicina, Piscina Terapeutica, ex caserma di Roiano, degrado dei quartieri, emergenza povertà e casa, Ferriera, carenti manutenzioni stradali e sull’asporto immondizie, crisi del piccolo commercio, cementificazione del territorio, abbandono dei beni pubblici, per poi arrivare al degrado dei giardini (compresi quelli inquinati da oramai quattro anni) e delle aree verdi, mattanza degli alberi, un Far West di Ripetitori ed Antenne, rifiuto di moratoria sul 5G, e l’elenco potrebbe essere lungo assai. Tutte problematiche dai nomi diversi ma riconducibili ad un’unica causa: l’assenza e l’incapacità di una politica ed una classe dirigente di cui Trieste soffre oramai da diversi decenni. Una politica, questa, che vede compartecipi nelle responsabilità tutte le sigle oggi presenti nelle istituzioni. Molto semplice, tanti effetti una sola causa. Ed allora o i triestini si rassegnano a continuare a mugugnare, a fare testimonianza sui singoli problemi che non troveranno mai in questa ottica una risposta soddisfacente, oppure si impegnano a rimuovere la causa che determina tutto questo. Tertium non datur: dicevano i Latini. A questo si aggiunga la mancanza di ogni prospettiva a breve e medio termine sullo sviluppo della città e del territorio, a parte puttanate quali l’Ovovia, la guerra alla Tripcovich per spostare la statua di Sissi di neanche 100 metri, la ciofeca nata morta del Parco del Mare: tutte armi di distrazione di massa e sperpero, apparente perché qualcuno ci guadagna sempre, di denaro pubblico. Trasformare il Porto Vecchio in un circo Barnum dove si mette di tutto e di più senza seguire alcuna logica. I mercati ortofrutticolo ed ittico itineranti da tempo immemorabile nei loro supposti trasferimenti, l’assenza totale di una politica culturale e partecipata sul territorio e costellata di eventi desertificati dal pubblico (vedi le ultime mostre sul Vate, con statua annessa, e Sgarbi). L’assenza completa di una politica attenta ai bisogni sociali dei cittadini e ad un futuro lavorativo non legato come oggi, Porto a parte, alla precarietà ed allo sfruttamento, grazie alla dissennata politica di esternalizzazione di parte rilevante dei servizi fino ai primi anni Novanta svolti dai dipendenti degli enti locali. Va bene così? Basta saperlo anche perché sono emergenze e problemi che il Circolo Miani con le sue iniziative sul territorio e con le inchieste e gli articoli su queste pagine ha affrontato, offrendo come nostro costume anche le soluzioni, perché sì: siamo competenti, colti e pure bravini, ma è magra soddisfazione visti i competitor locali, da, nel 2021, quaranta anni esatti. La differenza sta tutta tra l’essere cittadini, padroni delle scelte che riguardano la propria vita, e spettatori inerti, insomma sudditi grati a chi getta loro saltuariamente il simbolico osso sotto forma di “rebechin” a base di mortadella e pacche sulle spalle. In sintesi: tra chi ama Trieste e la propria dignità, e chi striscia al motto “viva là e po’ bon”. Una domanda ci e vi poniamo. » Inviato da valmaura il 16 July, 2020 alle 12:13 pm In questi mesi ed anni sui problemi e le tante emergenze da noi sollevate su queste pagine, o attraverso incontri od assemblee, non abbiamo mai, e sottolineo MAI, sentito pronunciarsi un partito che sia uno od una forza politica, che pure da maggioranza ed opposizione portano per intero gravi responsabilità su questa situazione che ogni persona dotata di ragione e, particolare non irrilevante, dignità di cittadino e non boccalone ha sotto gli occhi. Per non parlare poi degli “ambientalisti” a tutto tondo, che a Trieste messi assieme non rappresentano più di dieci persone e danno segnali di esistenza in vita solo grazie alle comparsate che stampa e televisioni regalano loro ogni tanto mercè la loro vicinanza ai vari partiti di riferimento. Ma vediamo gli ultimi casi che seguiamo, oltre a tutti gli altri che trattiamo abitualmente, con particolare attenzione in questo ultimo anno: la mattanza degli alberi, la “manutenzione del verde” che lascia nel degrado e nell'abbandono quasi tutti i giardini e le aree verdi, a partire da quelli “scoperti inquinati” nel marzo 2016 e da allora sempre inquinati, il Far West di antenne e ripetitori, pare unico settore lavorativo escluso dalla “quarantena” CoronaVirus visto la loro crescita esponenziale di questi mesi, le richieste di moratoria sulla sperimentazione 5G nel Comune di Trieste limitrofi, il persistente degrado dei quartieri periferici e non. Su tutto questo, ma l'elenco potrebbe essere molto ma molto più lungo, nessuna forza politica, vecchia e nuova, ha speso una parola che sia seriamente una. Poi statene certi, sono perfino pronto a scommettere ben un caffè, ne parleranno in aprile del prossimo anno sui loro “santini” elettorali nel tentativo di raccogliere voti per le elezioni comunali di maggio a Trieste e Muggia. Salvo velocemente dimenticarsene ad urne chiuse. E siamo altrettanti certi che molti triestini lasceranno a casa memoria e dignità per votarli. E veniamo alla domanda. E' questo che i nostri lettori vogliono? Se sì, vi chiediamo la cortesia di dircelo così torniamo ad occuparci delle cose che a Trieste non mancano e facciamo altro. Grazie per la vostra collaborazione, ma sapete essere un Tampax non è la nostra aspirazione (ci vorrà scusare il Principe Carlo del Galles). Maurizio Fogar |
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