Circolo Miani

Francamente sono rimasto molto deluso dal fatto che lei avesse avanzato la sua candidatura a queste elezioni politiche, ed ancora di più dalle ragioni con cui lei ha motivato la sua esclusione dalle liste, anzi da un posto sicuro nelle suddette.

E le spiego molto semplicemente il perchè.

Lei ha chiesto ed ottenuto il voto personale di 4376 Triestini alle ultime elezioni regionali, per svolgere al meglio il suo mandato quinquennale in Regione.

Poi ha richiesto il voto ai Triestini per la sua candidatura a Sindaco nel 2021, ed è entrato in Consiglio comunale.

Dunque lei ha assunto un impegno solenne nei confronti dei suoi elettori.

Il suo attuale percorso sembra invece disattenderlo e dimostrare che quelle candidature altro non erano che un passaggio per ritornare al Senato in occasione delle prossime elezioni politiche, qualcuno direbbe: un semplice trampolino di lancio.

Io ho cominciato ad imparare quanto sia assorbente ed impegnativo nei confronti della comunità anche fare “solo” il consigliere comunale a Muggia, e dunque faccio fatica a comprendere come lei già ora possa dividersi tra due importanti incarichi: quello di Vicepresidente del Consiglio regionale, e quello di consigliere comunale a Trieste.

Il quadro poi che non so quanto involontariamente lei diffonde del suo partito è sconsolante, anche se è vero che dalla fine degli anni Settanta dello scorso secolo i partiti come erano stati concepiti e vissuti dal 1945 in poi non esistevano più. Essi infatti, tutti, si sono ridotti ad un cartello elettorale, una coabitazione tra signori delle tessere e portatori di voti, e lei nelle sue attuali critiche lo lumeggia benissimo.

Ascolti dunque il sommesso suggerimento di chi ha contribuito a farle raggiungere quel numero di oltre 4000 preferenze: assolva i suoi compiti di eletto in Regione e Comune con “disciplina ed onore” come recita la nostra Costituzione e ci metta tutto l'impegno verso la nostra comunità che essa si merita indipendentemente dalle logiche di schieramento.

Willy Brandt rispondendo ad Enzo Biagi su cosa fosse la politica disse poche ma importanti parole.

“La politica serve a fare star meglio le persone, altrimenti non è politica è altra cosa”.

E per persone non si riferiva agli eletti.

Maurizio Fogar

Post scriptum: ci risparmi per favore l'elenco delle cose da lei fatte od alle quali ha contribuito che io le ritengo il minimo sindacale per un politico rispettabile.

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