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Circolo Miani » News Correnti » Page 131 Voti e soldi, soldi e voti. » Inviato da valmaura il 22 April, 2021 alle 1:44 pm Quanto costa una campagna elettorale per il Comune di Trieste?
Mesi orsono al primo apparire in grande stile di manifesti e megaposter affissi per i muri della città, Maurizio Fogar a nome di Trieste Verde aveva rivolto un pubblico invito a tutte le forze politiche, per doveroso rispetto alla crisi economica che colpisce così fortemente la nostra comunità, a non buttare quattrini in propaganda elettorale che oggi più che mai appare uno schiaffo in faccia ai cittadini, tantissimi, in grave difficoltà.
Ed aveva annunciato che la Lista civica Trieste Verde non spenderà un euro in questo tipo di sgradevole quanto inopportuna pubblicità.
A distanza di mesi non resta che concludere che il sensato invito è caduto nel vuoto: non c'è spazio delle affissioni pubbliche che non sia occupato da una sfilza di manifesti, normali e giganti, di propaganda elettorale di questo o quel partito, di questa o quella lista.
Cosa invero assai triste anche perchè alcuni di questi esponenti di partito che fanno capolino dalle gigantografie stavano in piazza a solidarizzare con commercianti ed esercenti, ristoratori e baristi, attori e teatranti, che denunciavano di essere oramai vicini al fallimento ed alla indigenza.
Pertanto stavolta cambiamo invito. Chiediamo a questi candidati ed alle forze politiche di dire in chiaro quanto costa la loro intensa propaganda elettorale e quanto intendono spendere per la loro campagna elettorale. E soprattutto chi paga? Ovvero chi salda i conti di questa faraonica propaganda? Ed oramai sono quattro mesi che va avanti e proseguirà fino ad ottobre perlomeno.
E siccome non si può tirare il sasso e nascondere la mano, in nome della trasparenza che chiediamo agli altri è doveroso che anche noi, di Trieste Verde, mettiamo sul pubblico tavolo il nostro preventivo di spesa.
Con una sostanziale differenza, non spenderemo un centesimo in propaganda in manifesti ed inserzioni a pagamento su stampa e televisioni.
Faremo un vademecum, un manualetto informativo che distribuiremo invece con i nostri volontari e candidati caseggiato per caseggiato, se possibile, per suggerire ai nostri concittadini come rispondere nei fatti alle emergenze ed alle problematiche che soffrono: dalla tutela della salute alla qualità della vita, dalla salvaguardia del verde e dell'ambiente nella città dove vivono a come affrontare l'emergenza povertà, da come invertire il degrado dei nostri quartieri e garantirsi un futuro migliore. Insomma tutte cose così. Giudicate voi quanto siano più utili di slogan generici e fasulli che tappezzano i muri di Trieste.
Metteremo inoltre a disposizione un numero Verde, ovvero un normale numero di cellulare al quale i Triestini sono invitati a fare domande, segnalare situazioni ed offrire idee e suggerimenti: 334.2169438.
E questa sarà la nostra unica spesa, che preventivi alla mano, ma stiamo trattando come ad un Suk levantino per abbassarne il costo, si aggirerà attorno all'importo di 3.500 euro, Iva compresa.
Rimane un unico, “piccolissimo”, problema: come metterli assieme.
Scartando rapine e grassazioni, o concussioni pubbliche e private, l'unica strada che ci rimane è quella dell'autofinanziamento ricorrendo all'aiuto, anche minimo, di tutti voi.
Insomma alla raccolta di oboli, alla mendicità nuda e cruda, anche perchè non avendo “santi in Paradiso” o partiti e finanziamenti pubblici alle spalle, questo solo, ed a testa alta, ci sentiamo di fare.
Ce la faremo? Dipende molto anche con poco da voi.
Per cominciare vi segnaliamo delle coordinate bancarie che potete utilizzare fin da subito per un bonifico, anche online:
IT45 W01030 02205 000061231568 presso Monte Paschi Siena, intestato al Circolo Miani e scrivendo solo Trieste Verde come causale. E ve ne daremo pubblico quanto tempestivo rendiconto.
Più in là, tenteremo con la irraggiungibile Assistenza di attivare un servizio Donazioni sulle pagine Facebook, un mistero che finora non siamo stati capaci di risolvere.
Ma noi siamo fatti, in questo, così.
Allarme Ferriera e stop ai miasmi di Siot e Depuratore Fognario. » Inviato da valmaura il 21 April, 2021 alle 1:32 pm Il prossimo Sabato, 24 aprile, alle ore 11 sempre nella sede (g.c.) del Circolo Miani in via Valmaura 77 a Trieste, e sempre nel rispetto delle misure antiCovid all'aperto, incontro pubblico per illustrare e discutere in questo nono appuntamento le proposte di Trieste Verde su Ferriera, Siot e Depuratore Fognario, quello “nuovo” costatoci la bellezza di 55 milioni, cittadino.
L'impegno di anni da parte del Circolo Miani ed oggi di Trieste Verde sulla questione Ferriera che in tanti pensano essere erroneamente chiusa (leggetevi il pezzo sotto) e le manifestazioni contro i miasmi di “benzina marcia” emessi dalla Siot che, a seconda dei venti, investono pesantemente Muggia, Aquilinia e San Dorligo o tutta la fascia costiera di Trieste.
Inaccettabile poi l'odore di guano in uscita costante dal “nuovo” Depuratore Fognario dove scaricano i liquami di 200.000 concittadini e che investe in pieno i quartieri limitrofi, da Chiarbola, a Servola-Valmaura.
Rigoroso, e per chi ci conosce sa che non scherziamo, sarà l'impegno di Trieste Verde nel nuovo Comune su tali questioni ed è per questo che chiediamo il sostegno ed il voto dei Triestini.
Allarme Ferriera.
La questione non è chiusa, tutt'altro.
Dopo aver collaborato, come Circolo Miani e Servola Respira, in un serrato ma dobbiamo riconoscere proficuo confronto con la proprietà Arvedi e la direzione dello stabilimento al fine, raggiunto eccome, di ridurre le emissioni, gli “spolveramenti” e l'inquinamento acustico negli ultimi due anni di produzione, proprio per questo oggi sentiamo il dovere di avvertire i Triestini, Muggesani compresi, che la questione non è conclusa, tutt'altro.
Lasciamo perdere, anzi stendiamo un velo non di pietoso ma di indignato silenzio sull'operato dei vertici regionali all'Ambiente, sul sindaco-Ufficiale Sanitario mai pervenuto in questa vece, e sulle forze politiche impreparate quanto arroganti e senza distinzione alcuna, e soprattutto sull'Arpa FVG ed anche sull'ASS, le cui credibilità stanno sotto zero al pari delle loro incapacità.
Ma ora il “regalo” che Trieste, intesa come provincia perchè quello che esce dall'area Ferriera per effetto dei venti e delle correnti marine tocca tutti, si trova in eredità è una vera e propria bomba tossica a tempo.
Lo abbiamo scritto e riscritto forti della conoscenza e lettura anche dei paurosi dati evidenziati dalle analisi e dai carotaggi effettuati sul terreno dai tecnici del Ministero dell'Ambiente, per fortuna nostra, e non dell'Arpa, e nell'area marina del Vallone di Muggia.
Non c'è centimetro della zona oggi in smantellamento e di quelle contigue che in superficie e per metri in profondità, falde acquifere comprese, non sia impestato da livelli di inquinanti cancerogeni, nessuno escluso, che sforano di 2/3mila, si avete letto bene, volte i livelli di legge consentiti, già generosi di per se. Idem dicasi per le opere in muratura e metalliche impregnate da anni, quelle che nonostante le solenni promesse, che non valgono nemmeno la carta su cui sono scritte, degli organi regionali di “vigilanza”, sono state abbattute senza tanti complimenti, e lo saranno ancora, sollevando, oltre a fragori e tremori, nuvoloni di polveri inquinate.
Dragare, come è stato annunciato con giuliva levità dai nuovi proprietari nel disinteresse totale dell'Autorità Portuale, il fondale marino antistante l'area, che è formato per decine di metri in profondità da uno strato di fanghi tossici scaricati in mare all'insaputa degli organi di controllo per anni dalle proprietà precedenti (hanno modificato abusivamente la linea di costa per un'area pari ad 8 (OTTO) campi di calcio ma nessuno, Capitaneria e Porto in testa, se ne è “accorto”, utilizzando “solo” 356.000 tonnellate di rifiuti “speciali”, come provato dalle indagini dei NOE dei Carabinieri di Udine per conto delle Procure di Perugia e Grosseto che notoriamente aprendo le finestre hanno la vista sullo Scalo Legnami e sul Vallone), è una follia.
Smuovere anche solo un metro di quei fanghi vuol dire impestare per effetto delle correnti flora e soprattutto fauna marina da Capodistria a Duino se non oltre, e contaminare la catena alimentare.
Su questa vera e propria emergenza abbiamo avuto lunghi incontri al Circolo Miani con i vertici (Petrucco) della società che ha rilevato l'area a caldo della Ferriera e che gestiva, fino al recente ingresso degli Amburghesi, la Piattaforma Logistica allo Scalo Legnami, e con Zeno D'Agostino.
La sensazione che ne abbiamo ricavato è stata quella di parlare, oltre che offrire loro la documentazione del Ministero dell'Ambiente totalmente ignorata, al vento.
Ed abbiamo pure preso atto della segretezza ed assoluta mancanza di trasparenza che circondano quella che negli anni a venire sarà la più importante operazione finanziaria su Trieste.
“Ci affidiamo all'Arpa” hanno affermato, che suona più o meno come il vecchio detto di chiedere all'oste se il suo vino è buono.
Ma attenzione perchè iniziare i lavori per la nuova grande piattaforma ferroviaria, costruire la rampa di accesso alla (Super)strada, porre le basi del Molo Ottavo senza aver prima disinnescato la bomba che sta sotto i loro, e purtroppo nostri, piedi, ci farà rimpiangere amaramente la Ferriera.
E ciò oggi non è assolutamente possibile, visti i lutti, le malattie, la distruzione della qualità della vita che questa nel ventennio precedente ha causato a chi lavorava dentro e viveva fuori.
Vi è chiaro dunque perchè diventa fondamentale l'impegno, l'esperienza e la capacità di Trieste Verde in Comune. Trieste. Storia di ordinaria mala amministrazione. » Inviato da valmaura il 20 April, 2021 alle 12:56 pm Come ti distruggo l'Auditorium.
In quella copia locale del Vallo Atlantico di via Valmaura dove agli inizi degli anni Ottanta lo Iacp, oggi Ater, ed il Comune, oggi Comune, hanno pensato di confinare 1500 persone, giusto in tempo per circondarle con le rampe della (super)strada, avevano “pensato” oltre a due aree parchi giochi, rigorosamente senza alberi e cespugli ma solo cemento, quattro “Cupole” e due spazi sociali.
Le “cupole” sono rimaste vuote per anni ed il perchè è presto detto: sui tetti di quattro condomini con oltre 50 famiglie l'uno, in cemento crudo e grezzo, senza finestre, a partire da fine aprile, prive di aerazione e clima, divenivano dei forni a cielo aperto.
Gli “spazi sociali” erano riservati ad un grande asilo (800 metri quadri) all'inizio del Bunker e stavolta al piano terra non al nono, finito ma mai entrato in funzione e negli anni divenuto ricettacolo di rifiuti, materassi e siringhe, tanto i vetri erano sfondati e si entrava facilissimamente, e ovviamente arredi distrutti e vandalizzati.
Il secondo era invece un Auditorium con ampia antisala, colti ed intellettuali lo appellerebbero "foyer", posto al secondo piano alla fine degli uffici direzionali del Terzo Distretto Sanitario, e dotato di due entrate con ascensore e di una uscita di sicurezza, capienza a modello anfiteatro tra le 200 e le 300 persone.
Ora il costruito ed abbandonato asilo su cui il Circolo Miani, dopo 29 assemblee condominiali, aveva presentato al Comune/Iacp, sempre stessa indigesta minestra politica, un progetto curato da un architetto per il recupero come spazio di socialità mista, costruito su indicazione dei residenti (si chiama partecipazione attiva, quella vera dal basso e non calata per illuminata convinzione) e per la cui realizzazione alcuni enti benefici erano disponibili a sostenere i costi.
Lo avevano dimenticato ed ignorato per venti anni ma dal momento che il Circolo Miani che ha una sua sede proprio in una cupola di Valmaura lo aveva resuscitato, l'allora amministrazione di centro-sinistra (col trattino evidenziato come puntualizzava sempre il sindaco Illy) fece di tutto per opporsi all'idea (il 91° “Buco nero” sempre omesso dall'intellighenzia di “sinistra”) e dopo averlo offerto ai fan della Triestina calcio, vi destinò il Cest.
La scelta fu allora commentata con brutale crudeltà così da un politico scafato: “certo che mettere disgraziati con disgraziati non mi sembra un'ottima idea”.
L'Auditorium invece fu usato proprio dal Circolo Miani per affollatissime assemblee di quartiere, ma la festa durò poco: nell'anno 2000 dissero che andava dotato di quattro lucette-plafoniere d'emergenza (quelle che stanno negli ascensori), di un passamano per le due gradinate e delle strisce antisdrucciolo sui gradoni, in cemento grezzo! E dunque venne provvisoriamente chiuso perchè si doveva decidere se i lavoretti aspettavano all'Azienda Sanitaria, al Comune o all'Ater, in una curiosa disputa su chi ne avesse la gestione.
Dopo mesi di inattività dello spazio il Circolo Miani propose di farsi carico in solido di costo ed esecuzione lavori per riaprirlo a beneficio dei residenti, ma ci fu risposto che, non ridete, i lavoretti potevano essere pagati solo da un ente pubblico e pertanto respinsero l'offerta.
Morale della favola, nonostante i ripetuti tentativi fatti con gli eletti del Circolo Miani in Settima Circoscrizione per riaprirlo, esso giace chiuso in completo abbandono da 21 anni esatti.
Ma le “passiate rionali” e gli “ascolti periferici” in versione elettorale lo ignorano, come del resto ignorano tutto in questa schifosa campagna elettorale di una politica ributtante.
Trieste Verde. La necessità di una scelta. Dismettere il “Serpentone”, i “Puffi” e “Melara”. » Inviato da valmaura il 19 April, 2021 alle 11:57 am Non si può affrontare la soluzione del degrado complessivo, anche e soprattutto sociale, di quartieri dormitorio con provvedimenti solo di ordine pubblico o perenni progressive quanto costose manutenzioni Ater sulla mediocre qualità del materiale costruttivo, o investendo in progetti tipo Habitat-Salute e Microaree per tentare di ridurre il disagio provocato proprio dall'aver mandato migliaia di persone a vivere in quelle condizioni.
La soluzione è una sola: dismettere progressivamente questi agglomerati in cemento e trasferire i residenti in altre e più civili abitazioni.
A Trieste la sola Ater possiede ad oggi più di duemila appartamenti inutilizzati perchè bisognosi di piccoli-medi interventi di ristrutturazione, il mercato cittadino poi conta oltre 16.000 abitazioni sfitte.
E sempre oggi inoltre, grazie alle opportunità offerte dai provvedimenti governativi (Conte), i costi delle ristrutturazioni, interne ed esterne, sono di fatto pagate dall'erario statale.
Ma è necessario avere una nuova amministrazione comunale, che su questo da 30 anni hanno fallito tutte, che assuma il problema “casa” tra le sue priorità, vari un piano adeguato di concerto con Regione ed Ater e senza ulteriori cementificazioni di un territorio cittadino già fortemente compromesso dalla speculazione edilizia, avvii in tempi certi la soluzione del problema, coinvolgendo nel percorso tutti coloro che oggi vivono in quei complessi.
Anche per questo nasce Trieste Verde che, come sempre, indica proposte concrete e fattive nell'esclusivo interesse della nostra comunità, lasciando volentieri ad altri i discorsi fumosi quanto generici. Povera Trieste. » Inviato da valmaura il 18 April, 2021 alle 3:16 pm Se il buongiorno si vede dal mattino, questa politica offre notte fonda.
Una pessima campagna elettorale, improntata su slogan generici e senza alcuna proposta fattibile e concreta di cui la nostra comunità avrebbe oggi più che mai bisogno.
Ma due sono gli elementi che più infastidiscono, almeno noi: lo sciupio scandaloso di denari per una ridda di poster e megamanifesti di propaganda elettorale, nonostante l'invito di Maurizio Fogar per Trieste Verde a non buttare soldi in questi tempi di crisi.
L'altro è l'accanirsi in quella farsa, se non peggio, dei tour rionali, nel tentativo di recuperare o almeno far dimenticare assenza, negligenza e responsabilità verso lo stato di profondo degrado e non solo urbanistico in cui versano i nostri quartieri da almeno tre decenni, con una comparsata di due orette.
Ci viene un dubbio: ma chi ha “governato” questa nostra Trieste in questi decenni?
Russo, Bandelli e le sigle più o meno conosciute al traino, o noi?
Chi ha lottizzato in questi anni i vari Ater, Ass, enti pubblici vari: loro o noi?
No ecco, ce lo spieghino, e lo dicano ai cittadini invece di pigliarli per i fondelli.
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