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Circolo Miani » News Correnti » Page 127 Lavori pubblici a Trieste. » Inviato da valmaura il 5 May, 2021 alle 1:06 pm Sempre mesi, quando non anni di ritardi o rinvii perenni delle gare d'appalto, vedi illuminazione pubblica.
Un bilancio per nulla lusinghiero quello della macchina comunale e dei politici che la dirigono, almeno a parole che quelle non mancano mai.
Si va dai casi piω noti di cui il Tram di Opicina ne θ l'emblema, al traccheggio sulla Piscina Terapeutica ed al rifacimento dell'area della Caserma di Roiano, ma anche a cose piω semplici come la riapertura del sottopasso di piazza Libertΰ, inaugurato e richiuso subito dopo la prima pioggia, per arrivare al ritardo accumulato per i lavori in Canale Ponterosso.
Giardini e verde pubblico fanno corsa a parte: li i ritardi sui disinquinamenti e sulla cura si misurano mediamente in quinquenni. L'unica cosa che li riesce presto e bene θ "matare" gli alberi.
Ma la casistica θ infinita se si guarda le piccole e ordinarie manutenzioni stradali: dalle transenne abbandonate e divenute ruderi dismessi, ai sacchetti arancione sparsi qua e lΰ, dalle tubature innocenti oramai arrugginite entrate nel paesaggio abituale; sono anni ed anni ad esempio che un simile ponteggio con gru accanto θ parte integrante del panorama della nuova Piscina Bianchi lato Sant'Andrea.
Poi si va ai lavori ripetuti piω volte sulla stessa area: in viale Campi Elisi sono tre volte in due anni che riaprono gli stessi lotti di asfalto, sarΰ anche sfortuna ma dotarsi di amuleti potrebbe essere opportuno.
Poi ci sono i progetti annunciati nei libri delle promesse elettorali. I trasferimenti declamati da quasi venti anni dei mercati Ittico ed Ortofrutticolo, come il rifacimento della Galleria di Montebello, incrociamo le dita, un Parco del Mare itinerante da 17 anni, un infausto Tunnel tra Largo Mioni e via D'Alviano, annunciato addirittura ai tempi di Illy Sindaco e messo a dormire sommerso dalle proteste salvo poi ripescato ad ogni campagna elettorale: non hanno ancora compreso l'autolesionismo della proposta.
D'altronde i precedenti non sono incoraggianti in cittΰ: per ristrutturare la vecchia Pescheria in quel Salone dei (dis)Incanti ed il Magazzino Vini ci hanno messo piω lustri che gli Egiziani nell'erigere le Piramidi, ma non vogliamo infierire che il sopra sufficit et abundat.
Un consiglio agli elettori triestini: quando li sentite magnificare i loro progetti futuri, che del passato non gradiscono appunto parlare, prima di esercitare il diritto di voto esercitate l'uso della memoria: spesso puς aiutare a tutelare i propri interessi ed a non commettere sbagli, che poi pagano, anche letteralmente, tutti.
Trieste Verde. Giardini elettorali. Anche l'indecenza ha un limite. » Inviato da valmaura il 5 May, 2021 alle 1:05 pm Da tempo scriviamo che ci dovrebbero essere elezioni ogni anno per costringere questa politica che ci amministra cosμ male a fare il suo dovere. Li abbiamo chiamati i cantieri elettorali e non a caso.
Questo vale per il verde pubblico ma anche per ogni altro settore.
La notizia che dopo 3 lustri di abbandono totale, dunque Dipiazza2-Cosolini-Dipiazza3, e nonostante le tante segnalazioni e le richieste d'intervento anche dell'allora direttore del Distretto scolastico che da 11 anni invitava il Comune ad intervenire, senza mai ricevere risposta, ora l'assessora Lodi, sempre lei, annuncia che presto partiranno i lavori di risistemazione della landa di Pendice Scoglietto alta ed annuncia la disponibilitΰ di 200.000 euro per la bisogna.
Facile domandarsi come mai se ne sono accorti solo ora, e se forse la campagna elettorale ci entri un tanticchia. La risposta θ scontata come lo θ stato per il giardino di Piazza Carlo Alberto.
Tutto dipende se l'azzardo di questa politicaccia troverΰ fondamento sul semplice e non infondato ragionamento che tanto i Triestini sono di bocca buona e soprattutto senza un briciolo di memoria e forse, aggiungiamo noi, di dignitΰ.
La riprova la avremo con il consenso che riceverΰ Trieste Verde, con l'unica differenza che noi non viviamo nι operiamo di e per le elezioni, lo facciamo per un'altra piω banale ragione: noi a Trieste ci viviamo ogni santo giorno e vorremmo che questo fosse un po' meno brutto di quello che lo ha preceduto. Assemblea pubblica di Trieste Verde. "Siamo uomini o caporali?" » Inviato da valmaura il 4 May, 2021 alle 12:17 pm Sabato 8 maggio, alle ore 11, presso la sede (g.c.) del Circolo Miani a Trieste, in via Valmaura 77, all'aperto nel rispetto delle misure antiCovid, Trieste Verde illustrerΰ le proposte operative per salvare ed implementare il verde pubblico e privato, dagli alberi ai giardini ed aree verdi presenti sul territorio della nostra provincia.
Illustrerΰ altresμ i NO della Lista civica su alcune questioni di rilevante interesse ambientale (Tav sul Carso, rischio per il parco naturale della Val Rosandra, Centrale nucleare di Krsko, Parco del Mare tra gli altri) e presenterΰ il candidato Sindaco di Trieste Verde.
E ricorderΰ alcune iniziative pubbliche organizzate in questi decenni dal Circolo Miani a tutela del mondo animale, a partire dalle manifestazioni promosse con l'on. Gianni Tamino contro la Vivisezione.
Una occasione per i cittadini di farsi avanti e dimostrare con la loro presenza e partecipazione la volontΰ di metter mano e cambiare realmente, nei fatti e non a parole e sui social, la situazione a Trieste.
Il tempo delle chiacchiere θ oramai finito ed θ giunta l'ora che ognuno si assuma le proprie responsabilitΰ.
Lo strano silenzio su Sistiana. » Inviato da valmaura il 4 May, 2021 alle 12:14 pm E' passata senza reazioni, quasi sotto silenzio, la notizia apparsa sulla stampa che il gestore del bagno Caravella ed altro ha messo i lucchetti ai cancelli precludendo l'accesso all'arenile, almeno questo si legge. Idem dicasi per i proprietari di Porto Piccolo dall'altro lato (Castelreggio) che hanno letteralmente mutato faccia al litorale.
Ora, al di lΰ delle competenze, che siano del Comune di Duino Aurisina o della Regione, c'θ qui un grande assente, un convitato di pietra: la Capitaneria di Porto che ha in custodia il demanio marittimo a cui, per legge, deve essere garantito il libero accesso e la fruizione a chiunque.
Che i proprietari o per meglio dire i concessionari che hanno in gestione le spiagge chiudano o facciano pagare i servizi che offrono ai bagnanti, θ legittimo; che restringano, ostacolino, modifichino o peggio impediscano il libero accesso alla linea di costa per una profonditΰ minima di cinque metri, θ una lampante violazione della legge.
Per fare un esempio: un cittadino ha il diritto riconosciuto e difeso, dovrebbe, dalla legge di camminare da Sistiana per la Costa dei Barbari fino al complesso dell'ex Albergo Europa, ma anche oltre, fino al Bivio di Miramare. La costruzione di muri, recinti o quant'altro che ne impediscano l'entrata ed il passaggio θ totalmente illegale.
Ma la legge vale nella provincia di Trieste ed esiste qualcuno che la faccia rispettare?
E' questa una domanda che sempre piω spesso i cittadini qui si pongono e le conclusioni a cui arrivano sono quasi sempre sconsolatamente amare.
E poi qualcuno si domanda di come l'abisso che si θ creato tra la gente e le istituzioni e la politica si allarghi e diventi ogni giorno piω profondo.
Anche per questo θ nata Trieste Verde. Auditorium Valmaura. Denuncia alla Procura di Trieste. » Inviato da valmaura il 3 May, 2021 alle 10:35 am Pubblichiamo il testo integrale della denuncia-esposto presentata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trieste.
Sono ventuno anni che il Circolo Miani ed ora Trieste Verde si battono per la riapertura dell'unico spazio pubblico presente nei quartieri di Valmaura-Monte San Pantaleone e San Sabba, destinato alla socialitΰ dei residenti. Ora passiamo alle iniziative giudiziarie a fronte di una totale inerzia ed insensibilitΰ da parte di tutte le forze politiche, di ogni colore, vecchie e nuove, che perς cianciano e straparlano di "territorio, buchi neri e periferie".
Spettabile Procura della Repubblica
Tribunale di Trieste
Denuncia Esposto
Nel Complesso Ater di via Valmaura (civici 39-79) a metΰ dello stesso, alla fine degli uffici (Direzione ed Ambulatori-Servizi al pubblico) posti al primo-secondo piano al centro del complesso, esiste un Auditorium, dotato di spaziosa antisala, e di entrate (una diretta con scale ed ascensore appositi a fianco del civico 57 e due attraverso gli ingressi del Terzo Distretto Sanitario, sul retro era dotato di ulteriore uscita di emergenza.
Tale struttura dalla capienza di due-trecento posti, costruita a gradoni sul modello di un anfiteatro romano o aula universitaria, dotato di moderni servizi igienici e appunto di un ampio foyer, era stata costruita dallo Iacp e concepita come spazio sociale per incontri ed assemblee di quartiere.
Ed a tal fine θ stato usato dal Circolo Miani, la piω significativa realtΰ socioculturale di Trieste, che ha una sua sede proprio nel complesso al civico 77, per incontri ed assemblee all'interno del progetto di Rinascimento delle periferie fino all'anno 2000. Ad uno, o piω, degli affollati incontri notammo tra il pubblico pure il Sostituto Procuratore Federico Frezza che dunque dovrebbe avere memoria della struttura.
Poi improvvisamente ci fu riferito che, per adeguare alle scoperte normative di sicurezza, l'accesso alla sala veniva inibito per il tempo necessario ad installare delle strisce adesive antisdrucciolo (sui gradoni di cemento grezzo!) delle due rampe interne, che eventualmente andavano dotate di un passamano, e di quattro plafoniere luci d'emergenza (modello cabine d'ascensore). Passando i mesi e nonostante i nostri solleciti ci rendemmo formalmente disponibili ad eseguire noi, pagandone costi ed installo, i lavori, modestissimi, richiesti.
Ci venne risposto che non era possibile poichι la proprietΰ era di un Ente pubblico che perς non veniva precisato in quanto ci si informava che era in corso un chiarimento tra Comune di Trieste ed Azienda Sanitaria, con l'allora Iacp alla finestra, su chi ne avesse la responsabilitΰ gestionale.
Da allora per venti anni esatti con i consiglieri espressione del Circolo Miani eletti in Settima Circoscrizione, competente per territorio, sollecitammo una risposta ed una conseguente riapertura dell'unico bene pubblico presente in una vasta area densamente abitata (da Valmaura a Monte San Pantaleone-San Sabba) destinato alla socialitΰ dei residenti.
L'altro giorno, 29 aprile, accompagnati da un giornalista (Lorenzo Degrassi) e dal fotografo (Andrea Lasorte) del Piccolo interessato a rendere di pubblico dominio la questione, e dopo aver preannunciato telefonicamente il nostro arrivo alla Direttrice del Terzo Distretto Sanitario, per altro in orario d'apertura al pubblico degli uffici, ci siamo trovati difronte ad una parete di cartongesso che ne occultava l'accesso, ed alla scomparsa delle porte sulle scale e all'ingresso autonomo (inibite da portali metallici senza serrature e maniglie) in modo da nasconderne l'esistenza.
Dalle foto fatte dall'esterno, strada e cortile, si evidenzia benissimo l'esistenza di questo Auditorium murato vivo.
Consultato un alto dirigente dell'Ater, ci veniva riferito che la proprietΰ di tutto il piano era stata da tempo ceduta all'Azienda Sanitaria, forse con una cointeressenza del Comune di Trieste, e che l'Istituto ignorava totalmente l'accaduto.
Ora a nostro modesto avviso, al di lΰ dei giudizi politico-sociali e morali su quanto accaduto che la sola descrizione dei fatti basta ad evidenziare, riteniamo che tale comportamento ravvisi un operato costituente ipotesi di reato penale, e dal punto amministrativo (danno erariale) investa pure l'operato di controllo della Corte dei Conti FVG, anche alla luce del fatto che tale bene, pagato con i quattrini dei cittadini, era stato costruito per particolari esclusive finalitΰ sociali e pubbliche.
Si chiede a questa Procura di essere informati sull'evolversi dell'eventuale procedimento giudiziario ai fini consentiti dalla legge, anche in caso di richiesta di sua archiviazione.
Maurizio Fogar, Presidente Circolo Miani, via Valmaura 77 Trieste
334 216 9438 e-mail: circolomiani@gmail.com |
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