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Circolo Miani » News Correnti » Page 123

Un Tram chiamato desiderio.

» Inviato da valmaura il 17 May, 2021 alle 1:15 pm

Venezia-Miramare-Opicina una possibilitΰ.
Da cinque anni, pagando le negligenze di una amministrazione pubblica incapace, i Triestini aspettano il giorno in cui il Tram di Opicina rientrerΰ in funzione e nella nostra normalitΰ.
Ma come da noi, Circolo Miani e Trieste Verde, proposto il percorso dello stesso Tram va allungato, di poco, portandone il capolinea cittadino all'interno di Porto Vecchio, l'area della Centrale idrodinamica per esempio, a fianco del polo museale e soprattutto dietro a quello che dovrebbe divenire, proposta da Costa Crociere ed accolta dall'Autoritΰ Portuale, la sede permanente del nuovo Terminal Crociere.
Terminal che su oculata iniziativa ventilata da Zeno D'Agostino andrebbe collegato via mare con rotta turistica a Venezia. Tutte scelte che porterebbero ad uno sviluppo anche marittimo di Porto Vecchio, darebbero vita a numerosi posti di lavoro non aleatori legati ai servizi logistici necessari al nuovo Terminal, e soprattutto metterebbero un importante punto fermo nella sarabanda di proposte strampalate che questa politica erutta a ciclo continuo sull'intera area.
Ma manca ancora un tassello importante, diciamo noi: ovvero ripristinare il “trenino” interno che dal nuovo capolinea del Tram di Opicina arrivi fino a Barcola e studiare la possibilitΰ di prolungarne il tracciato fino a Miramare, altro che Copacabane o Playa Beach.
Insomma una rete di trasporto su rotaia di particolare fascino storico che colleghi Venezia al nostro Carso ed al Parco di Miramare lungo la nostra costa.
Pertanto appare fuori luogo la scelta annunciata dal Comune di investire fior di quattrini per l'astruso capolinea attuale del Tram in piazza Oberdan.
E la Piscina terapeutica? Sta bene lμ dov'era e dovrΰ essere.
E la ciofeca del Parco del Mare? Sta altrettanto bene dove θ, ed θ sempre stato in questi 17 anni: sulla carta e negli scarsi neuroni cerebrali dei proponenti.
Trieste Verde.



Rapidi ed invisibili partono i sommergibili …..Il Federale con Ugo Tognazzi.

» Inviato da valmaura il 17 May, 2021 alle 1:14 pm

Abbiamo pensato che sia il ritornello adatto per la “patriota” assessora Lodi, che a parole esterna cantieri, lavori, interventi di qua e lΰ, come Figaro, e che perς in cinque anni non θ buona a tappare due avvallamenti e riparare due reti tra viale Romolo Gessi e piazza Carlo Alberto.
Se le parole fossero pietre Trieste sarebbe un tavolo da bigliardo, ma purtroppo per lei non lo sono.
D'altronde ha la scusante di imparare da un podestΰ del calibro di Dipiazza che in quanto a vuote parole θ maestro insuperabile in una politica, questa e tutta, dove le balle e le chiacchiere sono di uso comune e universalmente diffuso.
Detto questo, la nostra comunitΰ deve voltare pagina: qui non servono geni ma persone normali che gestiscano il bene pubblico come dei buoni “padri di famiglia”, ecco perchθ come Trieste Verde nei dieci punti del nostro Manifesto per Trieste offriamo solo proposte e soluzioni concrete e fattibili, in tempi certi, alle principali emergenze e problematiche che i Triestini si trovano, e da troppo tempo, a dover affrontare.
Parlare e promettere di “Futuro sostenibile e sviluppo Green”, senza per altro mai entrare nel merito, in una cittΰ dove per molti θ il presente a non essere piω sostenibile, significa abdicare al ruolo di amministrare la comunitΰ a cui ci si candida anche nelle prossime elezioni comunali.
In ultima analisi vuol dire non voler bene ai nostri concittadini e pensare solo ai propri interessi e carriere personali.



Mendaci quanto incapaci!

» Inviato da valmaura il 16 May, 2021 alle 12:50 pm

Un anno e mezzo fa, dopo i ripetuti articoli e servizi fotografici da noi realizzati e le proteste dei residenti, l'assessora Lodi, da cui dipende pure per nostra sventura il Verde Pubblico, dichiarς sulla stampa, da rileggersi con attenta ironia, che l'amministrazione comunale aveva stanziato dai 100 ai 200mila euro per dare il via agli urgenti lavori di sistemazione del giardino di Piazza Carlo Alberto.
E magari metter mano al degrado della vasta area verde e ricreativa di Viale Romolo Gessi.
Oggi la smemorata di se stessa dichiara “Una situazione nota all'assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi, che ricorda come «i lavori in piazza Carlo Alberto sono giΰ stati calendarizzati». «Abbiamo giΰ approvato una delibera per la sostituzione della recinzione del campo sportivo - spiega - mentre θ presente nel Piano delle opere il progetto per la sistemazione del porticato del giardino, che verrΰ portato in giunta nelle prossime settimane.”
Su viale Romolo Gessi e Sant'Andrea nulla salvo tagliare alberi a iosa in questi ultimi due anni come dimostrato dai nostri servizi fotografici. E mentre persiste la situazione di alta pericolositΰ di una cabina elettrica aperta dove i bambini ci giocano attorno, rischio da noi segnalato piω volte negli anni al Pronto Intervento della Polizia municipale, ma del tutto invano.
Non si sa se l'assessora si renda conto della gravitΰ della sua frase scritta in terza persona come usava Giulio Cesare quando parlava di se “Una situazione nota all'assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi”, quando candidamente confessa di essere da tempo informata del degrado e di non essere tempestivamente intervenuta.
Assessora non prenda per i fondelli i cittadini ed i residenti di San Vito in particolare: da anni, almeno cinque, la zona θ tappezzata di transenne e sacchetti arancione, ora arrugginite ed a pezzi, per i lavori di manutenzione delle aree pedonali e dei giardini in questione mai eseguiti. Lei sapeva e conosceva e nulla ha fatto, salvo appunto abbattere alberi e fare potature che gridano vendetta al cielo. Come nulla ha fatto per la misteriosa “Casa delle Associazioni” a cui era destinata, da delibera comunale di ben dieci anni orsono la bellissima ex scuola elementare De Amicis di via Combi, che oggi il Comune vuole vendere per fare cassa.
Il giardino di Piazzale Rosmini θ stato inibito per oltre tre anni perchθ inquinato e siamo convinti che se si rifacessero le analisi oggi risulterebbe sempre inquinato. Su Villa Haggiconsta voi e le precedenti amministrazioni dovreste uscire di casa solo a notte fonda camminando rasente i muri e possibilmente con uno “scartozzo” in testa per non farvi riconoscere.
Non siete riusciti nemmeno a rimettere uno straccio di servizi igienici in queste aree frequentate da tanti bambini e triestini.
Ma tacete e vergognatevi che ripetere ora il refrain di becera propaganda elettorale, fa un po' tanto rivoltare lo stomaco verso una politica mendace quanto incapace di risolvere anche le piccole ordinarie questioni che angustiano vita, benessere e sicurezza dei cittadini.
Se desidera ci vediamo in Tribunale per giudicare chi mente.
Maurizio Fogar per Trieste Verde.



Quando e come potare il Platano. San Vito-Campi Elisi.

» Inviato da valmaura il 16 May, 2021 alle 12:44 pm

Un anno e mezzo fa, dopo i ripetuti articoli e servizi fotografici da noi realizzati e le proteste dei residenti, l'assessora Lodi, da cui dipende pure per nostra sventura il Verde Pubblico, dichiarς sulla stampa, da rileggersi con attenta ironia, che l'amministrazione comunale aveva stanziato dai 100 ai 200mila euro per dare il via agli urgenti lavori di sistemazione del giardino di Piazza Carlo Alberto.
E magari metter mano al degrado della vasta area verde e ricreativa di Viale Romolo Gessi.
Oggi la smemorata di se stessa dichiara “Una situazione nota all'assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi, che ricorda come «i lavori in piazza Carlo Alberto sono giΰ stati calendarizzati». «Abbiamo giΰ approvato una delibera per la sostituzione della recinzione del campo sportivo - spiega - mentre θ presente nel Piano delle opere il progetto per la sistemazione del porticato del giardino, che verrΰ portato in giunta nelle prossime settimane.”
Su viale Romolo Gessi e Sant'Andrea nulla salvo tagliare alberi a iosa in questi ultimi due anni come dimostrato dai nostri servizi fotografici. E mentre persiste la situazione di alta pericolositΰ di una cabina elettrica aperta dove i bambini ci giocano attorno, rischio da noi segnalato piω volte negli anni al Pronto Intervento della Polizia municipale, ma del tutto invano.
Non si sa se l'assessora si renda conto della gravitΰ della sua frase scritta in terza persona come usava Giulio Cesare quando parlava di se “Una situazione nota all'assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi”, quando candidamente confessa di essere da tempo informata del degrado e di non essere tempestivamente intervenuta.
Assessora non prenda per i fondelli i cittadini ed i residenti di San Vito in particolare: da anni, almeno cinque, la zona θ tappezzata di transenne e sacchetti arancione, ora arrugginite ed a pezzi, per i lavori di manutenzione delle aree pedonali e dei giardini in questione mai eseguiti. Lei sapeva e conosceva e nulla ha fatto, salvo appunto abbattere alberi e fare potature che gridano vendetta al cielo. Come nulla ha fatto per la misteriosa “Casa delle Associazioni” a cui era destinata, da delibera comunale di ben dieci anni orsono la bellissima ex scuola elementare De Amicis di via Combi, che oggi il Comune vuole vendere per fare cassa.
Il giardino di Piazzale Rosmini θ stato inibito per oltre tre anni perchθ inquinato e siamo convinti che se si rifacessero le analisi oggi risulterebbe sempre inquinato. Su Villa Haggiconsta voi e le precedenti amministrazioni dovreste uscire di casa solo a notte fonda camminando rasente i muri e possibilmente con uno “scartozzo” in testa per non farvi riconoscere.
Non siete riusciti nemmeno a rimettere uno straccio di servizi igienici in queste aree frequentate da tanti bambini e triestini.
Ma tacete e vergognatevi che ripetere ora il refrain di becera propaganda elettorale, fa un po' tanto rivoltare lo stomaco verso una politica mendace quanto incapace di risolvere anche le piccole ordinarie questioni che angustiano vita, benessere e sicurezza dei cittadini.
Se desidera ci vediamo in Tribunale per giudicare chi mente.
Maurizio Fogar per Trieste Verde.



Due paroline ai “giardinieri” nostrani.

» Inviato da valmaura il 16 May, 2021 alle 12:42 pm

Quando e come potare il Platano.
Ai nostri saputelli che ci insultano sdegnati, consigliamo vivamente per il nostro bene, ed i nostri soldi, di dedicarsi ad altre attivitΰ lavorative, tipo i necrofori, che meno toccano i nostri alberi meno danni fanno alla nostra comunitΰ che li paga.
Idem dicasi a quelli che in Comune, ma anche l'Ater non scherza, si fregiano del sonante titolo di “tecnici ambientali” o peggio ancora dirigono il verde pubblico.
Prima elementare norma, e non occorreva consultare i nostri esperti universitari di botanica ed agronomia forestale, per saperlo.
“Il periodo ideale per potare la chioma di un Platano θ quello compreso tra ottobre e febbraio”.
Capito? Non ad aprile o peggio maggio a gemmatura inoltrata!
Poi: “Conseguenze della capitozzatura su un platano. Oltre a costituire veicolo per infezioni fungine, l'asportazione di parte di grandi branche, finchι la pianta θ vigorosa, provoca la schiusura di numerose gemme dormienti nella zona prossima al taglio. I rami che si originano da queste entrano in concorrenza tra loro e si sviluppano senza un saldo ancoraggio.”
Inoltre: “Platano in forma obbligata. Il corretto intervento di potatura, ripetuto ogni anno in inverno, consiste in un diradamento dei nuovi rami sviluppati l'estate precedente. Vengono tagliati alla base tutti i nuovi rami deboli. Dei restanti se ne seleziona un limitato numero (da 3 a 6 in genere) per ogni branca principale.
Corretta operazione di diradamento e cimatura di rami in platano con la tecnica del «taglio di ritorno». E' stata effettuata l'asportazione di tutti i rami piω deboli e di parte di quelli troppo vigorosi, alleggerendo la chioma in modo equilibrato e non privando nessun prolungamento di branca della gemma terminale.”
Chiaro?
Ed ora passiamo ai “pupoli”.
Nella prima foto un lavoro da scannagatti eseguito molto fuori tempo massimo a Trieste.
Nelle altre due il modo corretto di operare.
Trieste Verde.
Ps: per le foto si rimanda alla pagina Circolo Miani su Facebook.




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