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Circolo Miani » News Correnti » Page 118 Ennesima prova d'amore della Siot per Trieste. » Inviato da valmaura il 3 June, 2021 alle 12:26 pm Ieri, primo pomeriggio e per alcune ore, i Triestini, sicuramente quelli che vivono a Monte San Pantaleone, Valmaura, Servola e Chiarbola, per gli altri non sappiamo, sono stati avvolti da una camera a gas di benzenidi (scusate il neologismo, ma se preferite: "Benzina Marcia") che faceva venire il voltastomaco, penetrava nelle case e nelle macchine, anche se con i vetri chiusi.
Lo abbiamo sollecitato piω e piω volte a Zeno D'Agostino, questa situazione intollerabile deve cessare. E' inconcepibile che questi si facciano i soldoni e a noi lasciano nubi pestilenziali ammorbanti che con un minimo di spesa sarebbero evitabili.
Su Arpa, Regione e Comune stendiamo una prece, che non fanno piω neppure ridere.
Non per niente questa θ da tempo una delle prioritΰ che Trieste Verde risolverΰ, sempre che i Triestini glielo consentano. La Siot ama Trieste, meno i Triestini. » Inviato da valmaura il 2 June, 2021 alle 2:51 pm Sentite qua cosa si inventa su Trieste cara ai portafogli dei Tedeschi l'Alessio Lilli presidente della Siot, il terminal petrolifero del porto di Trieste: L'oleodotto ha funzionato non solo in termini di logistica petrolifera a supporto delle raffinerie tedesche, ma rappresenta un importante network infrastrutturale fra la Baviera, il Baden-Wόrttemberg e il Nord Adriatico. Il governo tedesco ha molto a cuore lo stato di salute dell'oleodotto.
Peccato che dello stato di salute dei Triestini freghi loro una mazza, visti i miasmi di benzina marcia con cui a giorni alterni omaggiano, a seconda dei venti, San Dorligo ed Aquilinia da un lato e tutta la fascia costiera di Trieste dall'altro.
Vorremmo proprio vedere se provassero a fare cosa simile nella cittΰ di Ingolstadt, terminale in Baviera, nel Baden, o in Austria, tappa intermedia. Li sbatterebbero a ramazzare le strade seduta stante e li andrebbe ancora bene.
Una Trieste da cartolina Mitteleuropea ma per loro degna piω o meno di un trattamento da colonia africana del secolo scorso.
In fin dei conti anche qui θ solo una questione di soldi, i loro profitti, contro salute e vita della nostra comunitΰ.
Noi invece omaggiamo il Lilli Alessio di una cartolina ricordo tra i benefici che ci ha portato la Siot.
Trieste Verde.
Valmaura. Aridi di cuore e di animo malvagio. » Inviato da valmaura il 2 June, 2021 alle 2:49 pm Ci dispiace assai non possedere la penna di Dante Alighieri per descrivere un girone infernale, assolato, privo di un filo d'erba, dove condannarli a vagare in eterno.
Ma non troviamo altre parole, veramente ne troviamo a bizzeffe ma tratteniamo l'impeto, per definire l'accanimento con cui dopo aver abbattuto l'anno scorso i tre soli decennali, sanissimi e frondosi alberi (acacie) presenti in quella landa assolata di cemento e bitume che θ lo sterminato piazzale-parcheggio che costeggia via Valmaura e lambisce la Risiera, oggi sono tornati a spianare i verdi rametti che erano cresciuti dai ceppi abbandonati e che formavano l'unica piacevole macchia di verde tra tanto grigiore. Che rappresentavano la vita contro la loro idea di cittΰ morta e grigia.
Ci racconteranno che le radici tracimavano sull'ampio marciapiede ingobbendo meno di un metro d'asfalto e che pertanto, per la nostra sicurezza li hanno segati, piω difficile invece prenderci per le natiche dopo che per un anno dall'abbattimento la pericolositΰ radicale θ sempre lμ, ovvero che non hanno provveduto a risanare il pregiato manufatto calpestabile,
Come ometteranno dal dirci che da anni e annorum esistono sistemi non cruenti per salvare gli alberi e mettere in sicurezza le radici, e sono per di piω ben piω economici che appaltarne gli abbattimenti.
Ma forse la questione θ proprio questa: far girare i piccioli, i soldi nostri, pubblici da dare ai privati in un girotondo dove tutti ne guadagnano, meno i cittadini e gli alberi, ovviamente, ed anche i lavoratori sottopagati ed incolpevoli mandati ad eseguire queste bestialitΰ.
Ma la va a poco: contino i giorni che mancano alle elezioni di ottobre dove Trieste Verde, con l'aiuto, la partecipazione, la candidatura dei cittadini, ed il loro voto, li spazzerΰ via.
Talvolta anche sulla Terra, perfino nella nostra Trieste, intesa come provincia, i conti tornano e non c'θ bisogno di attendere la giustizia Dantesca.
E' l'impegno solenne che riconfermiamo oggi davanti a questo ennesimo scempio!
Maurizio Fogar.
I Terrapieni inquinati. » Inviato da valmaura il 1 June, 2021 alle 11:11 am Fa piacere leggere di nuovi progetti, alcuni green che fa tendenza, e di nuovi lavori sui terrapieni da Trieste a Muggia, perς
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Partiamo da quello maggiore, il terrapieno di Barcola, chiuso e sequestrato dalla magistratura, dopo la scoperta, da parte di comitati di cittadini, come per Muggia, e chissΰ perchθ mai da Arpa e Ass che a questo sono deputate e pagate, di un devastante inquinamento a terra senza alcun barrieramento a mare.
E non ci voleva poi molto, non occorreva ingaggiare Hercule Poirot per scoprirlo, bastava, per Barcola, andare in Comune e consultare l'apposito registro di scarico delle ceneri del vecchio Inceneritore, che sono parte fondante dell'interramento barcolano.
Bastava leggere e si scopriva che il materiale scaricato per interrare il mare era un trionfo di diossine e schifezze, per la salute, analoghe.
Alla notizia il nostro immarcescibile Podestΰ se ne uscμ pubblicamente alla Dipiazza: vietare l'accesso all'area, non ci penso nemmeno che allora da tempo avrei dovuto far evacuare Servola.
Poi per fortuna nostra ci pensς la magistratura, ma riflettete un secondo sulle rodomontate dipiazziane. Lette al contrario esse significano che la tutela della salute dei frequentatori a Barcola non era per lui una prioritΰ, nonostante per legge sia l'Ufficiale Sanitario del Comune e idem dicasi per i danni che la Ferriera produceva alla salute dei residenti nei quartieri limitrofi che non sono riconducibili solo a Servola. Lui li conosceva ma evacuare Servola non entrava nei suoi pensieri, e forse dimenticava che era molto piω semplice e rapido fermare con apposita ordinanza gli impianti inquinanti dello stabilimento siderurgico. Le prove per farlo le aveva in mano da anni, ovvero la decina di lettere ufficiali inviategli dal direttore dell'ASS, dove si scriveva nero su bianco che le emissioni rilevate, in particolare di BenzoApirene, erano fonte certa di insorgenza di leucemie e neoplasie (tumori). Ma lui, come confidava agli amici, sperava che fosse la Procura a togliergli le castagne dal fuoco, e nel frattempo i Triestini si ammalavano e morivano, idem come gli 84 lavoratori deceduti di tumore causato dalle loro mansioni lavorative in Ferriera, come scrive la perizia sanitaria commissionata dalla Procura e presentata, due volte, in Conferenza Stampa.
Pertanto a Barcola prima dei progetti green va fatta una seria bonifica green a terra e mare, per cui il Comune tiene fermi da anni 5 milioni di euro, e poi ne riparliamo, vero?
Analoga θ la vicenda della collinetta verde sorta a fianco di Porto San Rocco a Muggia con i detriti dei lavori sul vecchio cantiere navale, richiusi in semplici sacchi di plastica nera e sotterrati in cumulo, ed ancora peggio θ andata per l'interramento del mare dove θ spuntato il terrapieno ironicamente chiamato Acquario a fianco il lungomare. Nuovo centro benessere balneare in procinto di essere aperto per questa stagione estiva.
Auguri.
Trieste Verde. Sempre e comunque prima le persone. Muggia e Trieste. » Inviato da valmaura il 31 May, 2021 alle 1:05 pm C'θ un fatto nuovo e stimolante che esce dalla mobilitazione dei cittadini sulla questione delle Noghere e del Vallone di Muggia: la rivendicazione forte e determinata ad essere gli interlocutori primari, la controparte principale nei confronti delle societΰ private e pubbliche (i dragaggi ad esempio saranno opera di Invitalia e dello Stato, pagati ovviamente con i nostri tanti soldi) che annunciano interventi sul territorio di cosμ vasto impatto. Per la salute, la qualitΰ della vita, ed anche per i danni legati alla ovvia forte svalutazione delle loro proprietΰ immobiliari.
Questo θ la conferma dell'assoluta sfiducia nei confronti di questa politica, e la mancanza di credibilitΰ nelle istituzioni di ogni ordine e grado, dalla politica infeudate e lottizzate.
D'altronde se esaminiamo la recente vicenda della annunciata, che non esiste al momento nemmeno un progetto approfondito e discutibile, Acciaieria alle Noghere di Aquilinia, c'θ poco da scegliere.
Il centrodestra, Lega in testa, ne θ lo sponsor regionale, ed θ dunque improbabile assai che il suo candidato a Sindaco di Muggia se ne discosti.
Il centrosinistra, PD e suoi cespugli, θ palesemente favorevole, come conferma pure la delibera votata dall'attuale giunta di Muggia.
I 5Stelle, o quello che ne rimane, dalla Regione a Muggia, via Trieste, non aprono bocca sulla questione da mesi se non attraverso sua eccellenza il Ministro Patuanelli che θ favorevole all'intrapresa.
Le liste locali o quelle da prefisso telefonico tacciono o cercano di strumentalizzare alla cieca la questione nel vano tentativo di raccattare qualche voterello.
Basta poco dunque a spiegare il perchθ l'applauso piω scrosciante ricevuto da Maurizio Fogar all'assemblea di domenica, θ scattato quando ha affermato che questa politica deve starsene fuori dalla gestione che va riservata ai cittadini, agli interessati, pena il perdere la battaglia prima di averla iniziata.
Non si tratta di populismo e di antipolitica, o di facile demagogia, θ semplicemente il frutto dell'esperienza ventennale vissuta sulla questione Ferriera che ce lo insegna.
Ed oggi θ proprio questa politica ad aver tradito il significato del suo ruolo, la sua missione: come disse uno dei leader politici europei piω rispettati, il socialdemocratico tedesco Willy Brandt, in una intervista di Enzo Biagi, quando la politica cessa di battersi per migliorare la vita delle persone, non θ piω politica ma altro, e allora va mandata a quel paese.
Pertanto quanto uscito dall'assemblea alle Noghere assume, per Muggia ma anche per Trieste, un significato innovativo, oseremmo dire rivoluzionario perchθ quando i buoni si arrabbiano allora θ duro assai.
Ma se uno non si arrabbia e si impegna per difendere i propri legittimi interessi, la propria vita e la salute sua e dei suoi cari, viene da chiedersi per cosa mai dovrebbe alzare la voce e muoversi in prima persona.
Nel codice penale si chiama legittima difesa.
Nella foto: Circolo Miani, occupazione Consiglio Comunale Trieste.
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