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Circolo Miani » News Correnti » Page 113 Politica triestina. Non cambia nulla ma proprio nulla. » Inviato da valmaura il 19 June, 2021 alle 11:02 am Scrivo queste righe malvolentieri perchè immagino che non appassioneranno molto i nostri lettori.
E come ho cercato di spiegare non ha appassionato me dover rispondere alla domandina del Piccolo su cosa penso della proposta del “rassembrament” di tutti i presunti candidati sindaci contro Dipiazza, inteso come destra, che il “centro” ha oramai un peso pressochè simbolico.
Ma devo chiarire alcune cose.
Il “tutti contro uno”, senza cambiare totalmente il metodo ed i contenuti di questa politica è un nonsenso, perchè Dipiazza oggi rappresenta la perfetta continuità di un sistema, da Illy in qua, che cambiando di volta in volta colore e sigle, omologando da dieci anni i 5Stelle che qui sono stati felici di farsi omologare, ha praticato la stessa brutta politica.
Molti dei protagonisti di questo presunto rinnovamento fanno politica di partito da quando portavano i calzoni corti.
Per fare alcuni esempi concreti: il degrado dei quartieri ed il peggioramento della qualità della vita delle persone sono proseguiti imperterriti da almeno tre decenni, sotto qualunque amministrazione comunale. La povertà crescente che colpisce decine di migliaia di Triestini è cresciuta allo stesso modo. Lo smantellamento della Sanità ospedaliera e territoriale idem, come la mattanza di alberi e verde pubblico, e la cementificazione del territorio. Il fallimento sulla questione Ferriera data dal 1998 ed oggi si assiste ad una sua riproposizione identica nel metodo (ovvero nell'arrogante disprezzo verso i cittadini) per il nuovo Laminatoio a Caldo alle Noghere, con dragaggi annessi. E potremmo continuare praticamente in ogni campo dello scibile politico-amministrativo.
E' dal 2001 che ci affanniamo inutilmente a scrivere che il non voto crescente di oltre la metà degli elettori triestini, il picco nelle scorse regionali nonostante l'accreditato appeal dei due sfidanti Serracchiani e Tondo con l'astensione del 59%, vorrà pure significare qualcosa. Non comprenderlo e proseguire sulla stessa politica condanna al fallimento ed alla sconfitta non uno schieramento di parte ma l'intera comunità.
Parole al vento, ed è per questo che Trieste Verde è distinta e distante da questo sistema irrimediabilmente malato, ed è diversa moralmente da queste sigle vecchie, nuove e riciclate che affolleranno la scheda elettorale.
Spero di essere stato chiaro per i pochi che stavolta mi leggeranno.
Maurizio Fogar
Per Muggia, San Dorligo e Trieste, ed anche oltre. » Inviato da valmaura il 19 June, 2021 alle 10:59 am La Terza Assemblea che avrà luogo Domenica 27 giugno, alle ore 11, ai Giardini Europa in via Roma a Muggia, sarà un ulteriore importante momento di informazione per i cittadini sul territorio.
Dopo i primi due incontri partecipatissimi svoltisi nelle settimane scorse alle Noghere e ad Aquilinia.
Per fare il punto sulla situazione dell'annunciato Laminatoio a Caldo per ora “immaginato” come scrive sul piccolo il Presidente del Gruppo Danieli che con l'ucraina Metinvest dovrebbe realizzarlo nel giro di pochi mesi (“tra sei o sette mesi speriamo di poter dare il primo colpo di piccone visto che politica ed istituzioni sono state rapide nel darci carta bianca”).
Per ora tutto quello che si sa è formato da due documentini: il primo un progettino di massima di “ben” 12 paginette, copertine comprese, ed un Protocollo d'Intesa, di “ben” 9 pagine, sempre copertine incluse, sottoscritto dalle due società proponenti e da quattro enti pubblici (due elettivi: Regione FVG e Comune di Muggia, e due di nomina: Autorità Portuale e Consorzio ex Ezit).
Che hanno assunto impegni e deliberazioni praticamente in assenza di qualunque chiara, completa e dettagliata descrizione di quello che si vuol fare sui 480.000 metri quadri (1200 a testa per ognuno dei ventilati posti di lavoro) alle Noghere.
Ovviamente nel Protocollo, che con il suo “Obblighi di Riservatezza” azzera un sei articoli della nostra Costituzione, viola d'embleè un cinque leggi dello Stato (sugli obblighi di pubblicità, trasparenza ed accesso diretto agli atti da parte dei cittadini a cui qualsivoglia ente pubblico è tenuto ad attenersi), e cancella lo Statuto dei Lavoratori del compianto Brodolini, non c'è un minimo accenno all'impatto ambientale, e ci mancherebbe. Però c'è il vincolo di sangue tra i contraenti firmatari di “agire in buona fede”, tra loro si intende.
Poi ci sarebbe la questioncella dei tre dragaggi dei fondali da attuare nel Vallone di Muggia, composti in gran parte da fanghi tossici stratificati.
Appare incredibile dunque che su queste inesistenti basi quattro enti pubblici si siano impegnati e vincolati a scatola chiusa, e senza neppure immaginare, non il progetto che appunto è allo stato di pura immaginazione, di sentire l'obbligo di consultare preventivamente sul territorio i cittadini, dimostrando una grettezza politica ed una insensibilità umana di rara grandezza.
Per questo, sulla base di quanto fino ad ora è trapelato, ci pensiamo noi, Comitato Noghere e Circolo Miani, ad informare la comunità, ed anzi rivolgiamo un invito ai cittadini non solo a partecipare alla terza assemblea del 27 giugno, ore 11 a Muggia, ma ad entrare nel Comitato Noghere per discutere e decidere assieme le prossime iniziative.
Ovviamente per i politici, visti i loro comportamenti e risultati che li contraddistinguono tutti, l'invito è sempre lo stesso: starsene a casa che vita, salute e qualità della vita delle persone sono cose troppo serie per essere strumentalizzate ai fini della propaganda elettorale.
Quale ricadute per Trieste, oltre che Muggia e San Dorligo? » Inviato da valmaura il 18 June, 2021 alle 12:52 pm Questo sabato, domani, 19 giugno, alle ore 11 presso la sede (g.c.) del Circolo Miani, a Trieste in via Valmaura 77, Incontro pubblico di Trieste Verde su riconversione area Ferriera, nuova Acciaieria Noghere, dragaggi annunciati sui fondali di fanghi tossici stratificati per metri di profondità in tre punti del Vallone di Muggia (Area Scalo Legnami-Siot, Canale industriale-ex Raffineria Aquila, zona Rio Ospo). Quale ricadute soprattutto per Trieste, oltre che Muggia e San Dorligo?
Quale parte non secondaria reciterà lo Stato con gli ingenti finanziamenti previsti?
Perchè non è stata ancora affrontata e risolta la questione delle emissioni nauseabonde provenienti dalla Siot?
Su queste problematiche ed emergenze reali che riguardano concretamente, purtroppo, da vicino i Triestini, intesi come provincia, deve misurarsi una vera politica che abbia a cuore gli interessi della nostra comunità, non su formule partitiche stantie e superate che i cittadini hanno dimostrato da anni di rifiutare anche con una scarsissima affluenza al voto.
Ne parliamo questo sabato assieme a Maurizio Fogar.
E qui sotto, in nome di una trasparenza di cui molti favoleggiano ma che invece noi pratichiamo da sempre, i dati di Facebook degli ultimi sei giorni riguardanti esclusivamente la Pagina Circolo Miani, ne abbiamo altre otto sul Social.
Ci si vede domani.
Bontà loro. CGIL e Laminatoio a Caldo. » Inviato da valmaura il 18 June, 2021 alle 12:50 pm Ad oltre un mese e da due settimane che Circolo Miani e Trieste Verde hanno sollevato lo scandalo istituzionale di quel Protocollo d'Intesa, e presentato denuncia alla Procura, oggi se ne esce la CGIL esprimendo le sue “condivisioni alle preoccupazioni espresse dai cittadini rispetto alla clausola di riservatezza contenuta nel protocollo di intesa che ha come capofila il presidente della Regione Massimiliano Fedriga".
Potremmo liquidare la questione con la frase del film Sister Act “bensvegliata fiorellino” che la margheritona-sveglia di plastica ripete, ma invece ci permettiamo alcune osservazioni.
Imputare come fa la CGIL la responsabilità politica del Protocollo al solo nome di Fedriga (Lega e Centrodestra tutto) non corrisponde al vero, che gli altri tre soggetti pubblici parimenti sottoscrittori (se non erano d'accordo bastava non firmare) sono tutti politicamente ascrivibili alla Sinistra (Comune di Muggia) ed alla maggioranza PD-5Stelle che ha fatto le nomine (Porto e Consorzio ex Ezit).
E se capiamo che sia dura parlare di corda in casa dell'impiccato, la realtà, tanto per citare un commento di oggi importante come un pelo superfluo, della Marzi, è la “realtà”. E negarla non fa onore a chi la occulta e nuoce alla causa perchè indebolisce la credibilità della sigla sindacale.
Se sono “preoccupati” facciano come noi, utilizzino lo stuolo di legali di cui dispone il sindacato per associarsi alla nostra denuncia contro quattro righe di un Protocollo che in un amen azzera un sei articoli della Costituzione e cancella una legge che si chiama Statuto dei Lavoratori voluta fortemente dal compianto Ministro Brodolini.
Che le preoccupazioni vanno bene nei salotti all'ora del the.
Teodor. Laminatoio a Caldo, umanità varia e pigmei microcefali. » Inviato da valmaura il 16 June, 2021 alle 12:06 pm Partiamo dai microcefali, sono quelli che fanno tenerezza se uno ha del tempo da buttare, tanto tentare di convincerli è fatica sprecata, come paracarri fermi su posizioni lontane mille miglia dal vero, ma siccome a queste sono aggrappati come cozze, stimolarli ad un confronto è del tutto inutile e defatigante.
Poi ci sono i politici di ogni razza, l'umanità varia, che avendo votato e firmato protocolli ne ignorano i contenuti e rivendicano trasparenza e disponibilità, sono come quelle sentinelle che prima sparano e poi chiedono “chi va là?”.
Non sanno nulla di preciso come è costretto ad ammettere il vicesindaco muggesano “dall'assenza di una progettualità definita nel dettaglio”, insomma discutono, e quel che peggio votano sull'immaginario, come ammette lo stesso Presidente della Danieli, uno dei due promotori del Laminatoio, quando scrive sul Piccolo che spera l'ucraina Metinvest approvi un progetto che ancora non c'è. Ma, aggiunge, confida che grazie alla carta bianca, di nome e di fatto, ottenuta da questa politica regionale, comunale, portuale e consortile, tra “sei, sette mesi si possa dare il primo colpo di piccone”.
Poi l'assessore rivendica la trasparenza della politica comunale che tutti possono seguire su streaming, lo famo strano, e chiede che la Regione convochi il “tavolo tecnico previsto dalla lettera K dell'articolo 7 del protocollo d'intesa”, che legge solo lui perchè non è contemplato dal famigerato Protocollo dove nel punto si fa riferimento ad un “gruppo di lavoro composto da rappresentanti di ciascuna delle parti”, che però non riuscendo a contare fino ad otto dimentica e scorda quanto le parti si sono impegnate votando e sottoscrivendo questo fantastico Protocollo. Ovvero agli “Obblighi di riservatezza” che recita così: “Le parti si impegnano a mantenere la riservatezza in merito alla documentazione e agli atri (altri) contenuti derivanti dall'attuazione del presente protocollo d'intesa, adottando le cautele e le misure di sicurezza necessarie al fine di mantenere riservate le informazioni.”
Evidentemente il futuro candidato sindaco non conosce quello che vota e non sa leggere fino a 8, ma accusa i critici di “complottismo”.
Una sola domanda: andare sul territorio, a partire dalla zona coinvolta, e parlare con i cittadini, dal momento della fine dell'emergenza Covid, non è passato loro per la testa nemmeno per un nanosecondo, prima di votare e firmare impegni a nome di tutto il Comune, vero?
Ma sono le regole di informazione e partecipazione che vigono a piazza Marconi.
Auguri e condoglianze ai Muggesani. |
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