A sopportare simili servizi sanitari: ospedali con i letti in corridoio ed in soggiorno e pronto soccorsi perennemente al collasso, prestazioni e visite specialistiche assolutamente normali rinviate di semestri con precedenza alla sanitΰ privata, Distretti territoriali inesistenti che non riescono nemmeno a far riaprire gli ambulatori per i prelievi. E' ovvio che l'assommarsi dell'emergenza Covid-19, per chi ci crede e anche muore, a questo stato di cose ha prodotto i ben noti disastri.
Questi da anni hanno sistematicamente smantellato la sanitΰ pubblica giuliana, tagliato i posti letto, ridotto il personale, tolto risorse al territorio e ciς nonostante, grazie soprattutto a scienza e coscienza di medici e personale, Trieste puς contare ancora su alcune eccellenze sanitarie, a partire da quella Cardiologia fondata da Fulvio Camerini.
Ma chi sono i questi?
Formalmente i vertici tecnici delle Aziende Sanitarie, che hanno cambiato nome ad ogni riforma peggiorativa, sostanzialmente i politici regionali e locali, e di tutti i colori sia bene inteso.
Ad ogni cambio di maggioranza infatti la Regione applica quello che in inglese si chiama spoil system, ovvero piazzare nei posti dirigenziali persone di fiducia, si definiscono spudoratamente di area, della maggioranza partitica che in quel momento governa.
E siccome le riforme hanno prodotto questi risultati che tutti noi proviamo sulla nostra pelle quando abbiamo bisogno di una qualsiasi prestazione sanitaria, l'unica novitΰ θ consistita nel cambiare nome (ora Asugi, prima Ass triestina, e cosμ via fino ad arrivare indietro nel tempo a Ospedali Riuniti), ma il core business dei "riformatori" era attratto soprattutto dal rendere granitico il controllo politico, anche tenendo conto che quasi il 60% del bilancio regionale θ riservato alle spese sanitarie: insomma piatto ricco mi ci ficco.
L'ultimo vertice, quello dell'Asugi, θ il prodotto perfetto, in negativo, di questo sistema.
Ci sono poi tre questioni che gridano vendetta.
Il cantiere infinito dell'Ospedale di Cattinara, nato superato e sfondando ogni preventivo di spesa dopo ventidue anni di progetti e lavori anche con note di scandalosa incapacitΰ: essendo Torri gli ascensori sono fondamentali e cosa ti combinano? Quando li ordinano si accorgono che non possono montarli, che le colonne sono piω piccole delle cabine, e via rifacendo e spendendo, tanto paghiamo noi, mica loro.
Per restare in media, venti anni data anche il progetto di rifacimento dell'ospedale, quello del cantiere bloccato da 18 mesi, dopo aver perς sventrato senza ragione cinque piani di una delle due Torri che poi di corsa hanno dovuto rattoppare con una barcata di milioni per il Covid-19.
Seconda questione il trasferimento del Burlo Garofalo, un ospedale pediatrico che negli anni Sessanta e Settanta era un'eccellenza che tutto il Mondo ci invidiava ed usava, da allora ha subito un costante e progressivo declassamento e non solo strutturale. L'opportunitΰ di mantenerlo nella sua sede naturale in cittΰ potenziandolo ed allargandolo si presentς in occasione della chiusura del prospiciente ex ospedale infettivi della Maddalena. Ed invece no, con una spesa doppia se ne decise il trasferimento a Cattinara., a spese della Pineta. Ma forse proprio per questo.
Terza ed ultima questione. La sanitΰ pubblica θ pagata con i soldi dei Triestini, il Sindaco per legge, e dal 1934, θ pure l'Ufficiale Sanitario del Comune ma negli ultimi decenni tutti i sindaci ed i politici locali hanno accuratamente evitato di assumersi responsabilitΰ e rivendicare il ruolo sostanziale di tutela della salute dei triestini, intesi come provincia, assistendo a queste disgraziate vicende come semplici spettatori. Tanto se stanno male mica fanno fila e trafila.
Ecco, ma come fanno i Triestini a sopportare ed accettare passivamente da anni ed anni questa situazione che li riguarda, eccome, quando hanno necessitΰ e bisogno di assistenza e cure sanitarie?
Si certo, inondavano in passato di lettere sdegnate giornali e televisioni, quando questi esistevano e non erano le voci dei padroni politici ed affaristici, ora si sfogano sui Social. Mugugnano al bar, ma tranquilli torneranno a votare, come sempre, anche se molti, piω della metΰ, hanno sepolto la tessera elettorale, i soliti partiti.
Ecco come fanno.
Ps: Articolo del 25 settembre 2020: θ cambiato qualcosa?