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Circolo Miani » News Correnti » Page 104 Spulciando tra gli archivi: Noghere, correva l'anno 2007. » Inviato da valmaura il 13 July, 2021 alle 10:27 am Vero è che Dipiazza è affidabile come Pietro Gambadilegno, però però, non ci vediamo proprio il Nerio nella parte del Commissario Basettoni, e forse meritava andare a “vedere” le carte, anche perchè fa assai strano che i partiti, tutti, che oggi appoggiano a scatola chiusa l'annunciato mega Laminatoio a CALDO, a partire dal PD, non abbiano espresso una che sia una delle riserve allora avanzate dal Sindaco di Muggia sul progettato nuovo Mercato Ortofrutticolo, a partire dal traffico di mezzi pesanti.
La cosa in effetti è strana assai.
“Dipiazza: «Mercato a Fernetti se non piace alle Noghere»
TRIESTE. Polemica a distanza fra il sindaco di Muggia Nesladek e il primo cittadino di Trieste Dipiazza. Oggetto del contendere è il progettato mercato ortofrutticolo all'ingrosso alle Noghere, per il quale nei giorni scorsi Dipiazza ha annunciato il prossimo acquisto dall'Ezit dei 60 mila metri necessari alla costruzione.
Il sindaco di Muggia dichiara innanzitutto di non saperne nulla ufficialmente. «L'unica nota – precisa – è stata una richiesta di certificato di destinazione d'uso dell'area, fatta qualche mese fa dal Comune di Trieste al nostro Ufficio urbanistica. Tra l'altro – aggiunge – i miei uffici mi dicono che, per essere sicuri che l'area possa avere quella destinazione, bisognerà approfondire l'istruttoria».
Pronta la riposta di Dipiazza: «Prima di acquistare l'area chiederò a Nesladek se è d'accordo su questa grande opportunità di lavoro e di commercio. Anzi, scrivo subito una lettera al Comune di Muggia». Ma, ancora prima di ricevere la risposta, il primo cittadino di Trieste prospetta un'alternativa alle Noghere: «Se Nesladek non è d'accordo – sbotta – non abbiamo difficoltà a trovare spazi a Fernetti, dove è tutto pronto».
«Non siamo pregiudizialmente contrari al mercato ortofrutticolo – replica a distanza Nesladek –. Nessuno rigetterà delle opportunità. Ben vengano vantaggi per la città, se ci saranno, ma dobbiamo conoscere i termini e concertarli prima di decidere come partner alla pari».
I problemi da discutere e valutare assieme al Comune di Trieste e all'Ezit, secondo Nesladek, riguardano in particolare la futura viabilità. «Non basterà – rileva – la Lacotisce-Rabuiese, perchè corriamo il rischio che su un'unica rotonda alla fine di via delle Saline graviti tutto il traffico della zona commerciale e industriale, sommato a quello che giunge da Muggia. Appare quindi sempre più necessario realizzare il nostro progetto del bypass di Aquilinia».
Quanto al futuro mercato all'ingrosso, il sindaco di Muggia ne sottolinea l'onerosità, sia in termini di regolamenti applicativi e di gestione sia di controlli. «E' evidente – afferma – un grosso impegno per la macchina comunale muggesana, dai vigili ai funzionari».
Ma tutto ciò, si chiede Nesladek, a fronte di quali vantaggi? «Non ne abbiamo discusso – è la risposta che si dà – e non li conosciamo. Allo stato attuale ci sembra di poter contare solo su Ici e Tarsu, e anche questa poca perchè i rifiuti sono speciali».
«Se dobbiamo farci carico di un problema provinciale – conclude Nesladek – possiamo anche farlo, ma dobbiamo essere coinvolti da protagonisti e non da subordinati, e soprattutto bisogna che concertiamo assieme progetti e tempi perchè, ribadisco, non è pensabile una realizzazione del mercato prima del bypass di Aquilinia».
Si prospetta sempre più interessante l'Assemblea-incontro pubblico di Venerdì 16 luglio, alle ore 18, ai Giardini Europa, in via Roma nel cuore di Muggia.
Non mancate! Le parole tra noi leggere. » Inviato da valmaura il 12 July, 2021 alle 10:51 am Sulla stampa, addirittura il National Geographic, si ricorda ed elogia il rimboschimento forestale delle petraie del nostro Carso operato sotto il governo imperiale asburgico. Ma facciano presto a scattare foto perchè da qualche annetto è in corso un sistematico taglio di alberi, Pini Neri in particolare, la cui rada presenza disturberebbe in futuro la presenza di greggi di pecore al pascolo, dicono loro.
Ma leggete titoli e commenti.
“Carso Triestino.
Il National Geographic ha riesumato l'enorme progetto forestale presentato poi all'Esposizione di Parigi del 1900. Duecento anni fa il piano di rimboschimento del "deserto di pietre" voluto dagli Asburgo. L'imponente piano di rimboschimento del Carso “da pietra a bosco”, per porre rimedio alla desertificazione conseguenza dell'operato dell'uomo, che aveva sfruttato il territorio in modo sconsiderato per il legname a partire dall'VIII secolo. Il progetto prevedeva la piantumazione di pino nero e altre conifere su brughiere carsiche e terreni sassosi per favorire la crescita di latifoglie autoctone”.
Ecco, hanno fatto proprio bene ad usare il verbo all'imperfetto, visto l'andazzo in corso che inverte i fattori: “da bosco a pietra”.
Poi "al summit di Venezia del G20 il “piano green” del Gruppo Generali: Stop ai gas serra, economia a emissioni zero".
E' per questo che a Trieste nella casa madre delle Assicurazioni Generali vogliono impiantare una nuova Acciaieria-Laminatoio a Caldo coi i forni che emettono proprio il “gas serra”.
Quando si dice la coerenza.
Trieste Verde
Pena. » Inviato da valmaura il 11 July, 2021 alle 10:50 am Dopo diversi solleciti e segnalazioni ho accettato, mio malgrado, di sorbirmi la lunghissima puntata, ben oltre un'ora, che vedeva come ospite il vicesindaco, non gli dò l'onore del nome, di Muggia, futuro, si fa per dire, candidato sindaco.
Ho provato solo una gran pena ma non per le sue menzogne, i suoi insulti e le smemoratezze, di cui chiederò conto in separata sede legale, come all'emittente che le ha ospitate senza batter ciglio, ma nei confronti degli abitanti di Muggia che lo hanno avuto, è un puro eufemismo, come loro amministratore per i cinque passati anni.
Il livello di preparazione, competenza e “onore” come scrive la nostra Costituzione, ha toccato livelli abissali in questa politica, ed il caso in oggetto ne è solo la triste conferma, ma oramai dilaga in ogni dove e senza distinzione di colore o parte.
Passiamo oltre sempre però restando in quel di Muggia, dove il massimo di distinguo espresso dalle attuali forze politiche nei confronti dell'annunciato mega Laminatoio a CALDO delle Noghere, sono le “perplessità” espresse da un “terzo polo” dai contorni indistinti e che si presenta con un assieme di sigle vecchie e nuove in gran parte inconsistenti.
Certo questo quadro rende sempre più indispensabile e necessaria la vittoria della nascente Lista civica “Muggia” alle prossime elezioni, sempre che si voglia avere la certezza di bloccare quello sconsiderato e pernicioso disegno, avere sicurezza sui dragaggi che interesseranno il Vallone e dare risposte concrete alle tante emergenze piccole e grandi che angustiano la vita dei Muggesani.
E l'unica arma che i cittadini hanno, una legittima difesa della loro vita e del loro futuro, e questo per la corale sudditanza ed inconsistenza che tutte, e sottolineo tutte, le forze politiche presenti in Consiglio comunale e quelle che spuntando dal nulla sperano di entrarci, hanno dimostrato su questa fondamentale vicenda.
Ecco perchè la partecipazione dei Muggesani, ma anche dei Triestini e di chi vive a San Dorligo-Dolina, all'incontro pubblico di Venerdì 16 luglio, alle ore 18, ai Giardini Europa di via Roma nel centro di Muggia, è fondamentale, perchè il problema (nuova Acciaieria e Dragaggi) investe pesantemente tutto il nostro territorio provinciale, già martoriato dai miasmi pestilenziali in uscita dalla Siot.
Altro non c'è da aggiungere per chi ha un briciolo di dignità e senso di responsabilità.
Maurizio Fogar.
E i Triestini? » Inviato da valmaura il 10 July, 2021 alle 2:50 pm In un mese 800 persone sono scese in piazza a Muggia, che fatto un confronto sarebbero circa 20.000 per Trieste in rapporto alla popolazione, e i Triestini che fanno?
Oltre all'allarme da noi lanciato per i lavori della riconversione della Ferriera che rischiano di mettere in circolo una quantità di polveri inquinanti altamente cancerogene (dati Ministero Ambiente), ora nel nostro Golfo sono annunciati ben tre dragaggi che andranno ad operare su fondali di fanghi altamente tossici, ed il bello o la beffa, fate voi, è che sono pagati con i soldi dello Stato, cioè nostri.
Il rischio, per l'effetto delle correnti, di contaminare il nostro mare da Capodistria a Sistiana è altissimo, con conseguente danno per la balneazione e per chi vive della pesca e della miticoltura, oltre naturalmente per chi li mangia.
Venerdì 16 luglio alle ore 18, ai Giardini Europa di via Roma in centro a Muggia si terrà su questo e per ribadire il NO all'annunciato mega Laminatoio a CALDO delle Noghere, che i muggesani familiarmente chiamano Nuova Ferriera, una Assemblea-incontro pubblico promosso dal Comitato Noghere-Muggia in collaborazione con il Circolo Miani. E Trieste? E San Dorligo-Dolina?
Leggetevi il retro del volantino che da martedì verrà diffuso in tutta Muggia, a partire da Aquilinia, e pensateci: se sia più importante per la nostra vita questo o le balle di partiti e partitini di questa inguardabile campagna elettorale.
Vallone di Muggia. Tre i dragaggi previsti.
Il primo nell'area marina che va dallo Scalo Legnami ai pontili Siot, i cui fondali sono formati per decine di metri stratificati dai fanghi altamente tossici scaricati in mare dalla Ferriera di Servola, a partire dalla Loppa, dal catrame e dagli scarti di lavorazione. Con cui è stata modificata in due punti la linea di costa per una superficie pari ad otto campi di calcio, senza che nessun organo di controllo se ne “accorgesse”. In questo caso è stato il Ministero dell'Ambiente già nel 2007 a fare carotaggi ed analisi che hanno certificato la presenza nell'area di inquinanti cancerogeni che sforavano di due/tremila volte i limiti di legge.
Il secondo nell'area marina che va dal Canale Industriale, o Navigabile e si estende fino alla fine della linea di costa della ex Raffineria Aquila. Quale sia la tipologia dell'inquinamento di questo fondale è facilmente intuibile facendo riferimento all'analogo inquinamento (sversamento di idrocarburi) presente sui terreni della ex Raffineria.
Il terzo dragaggio, una appendice di quello che coinvolge la ex Raffineria con cui confina si renderebbe necessario per la costruzione del molo portuale previsto e disegnato nella rappresentazione della annunciata nuova Acciaieria (Laminatoio a Caldo) delle Noghere, a cui dovrebbero attraccare due navi di medio tonnellaggio. Anche qui i fondali, oltre a contenere le vestigia ed i resti archeologicamente significativi dei preesistenti insediamenti di epoca romana (ville patrizie e porto) che punteggiavano tutta la linea di costa di Stramare, come rilevato dalle pubblicazioni storiche in merito, è facile ipotizzare che siano formati dalla stessa fanghiglia tossica, per altro rilevata fino alla foce del Rio Ospo, e che ne ha impedito ogni minimo dragaggio a favore dei diportisti del Club nautico, antistante l'area della ex Raffineria con cui confina.
Se questi vasti interventi di dragaggio fossero compiuti con le normali tecniche si rischierebbe seriamente di inquinare per effetto delle correnti marine tutto il Golfo di Trieste, da Capodistria a Sistiana, mettendo a rischio la balneazione ed a repentaglio le attività ed il lavoro di chi duramente trae da vivere con la pesca e la miticoltura.
Trieste Verde.
Cantieri e medici. Borgo San Sergio e Canale Ponterosso. » Inviato da valmaura il 10 July, 2021 alle 2:47 pm Mentre questi straparlano in una campagna elettorale tra le peggiori a memoria d'uomo, anche oggi la cronaca riporta notizie che basterebbero ad affossare le ambizioni e le pretese di tutti questi candidati a se stessi: il cantiere di Canale Ponterosso che nel frattempo è divenuto una cloaca a cielo aperto dunque turisticamente affascinante, è al palo e non si vede cenno di vita da oltre un mese, ed a Borgo San Sergio manca il medico di base.
Dirlo alle centinaia di persone che hanno firmato una petizione di protesta serve a poco, ma l'unica realtà che da anni si batte contro la malasanità, denuncia la smantellamento della medicina territoriale, a partire dai Distretti, si chiama Circolo Miani e Trieste Verde.
Ma ricordarlo serve appunto a poco e dunque non ci attendiamo “ritorni”, se lo facciamo è semplicemente perchè noi viviamo nelle stesse situazioni e vorremmo aspirare a qualcosina di meglio, specie quando si tratta di salvaguardare la nostra salute.
Ma non preoccupatevi oggi nel Circo Zavata della politica politicante sono comparse altre due sigle, ignote a tutti ma uscite dalla clandestinità grazie all'aiutino della stampa sempre disponibile a correre in soccorso degli amici del sistema.
Contenti? Non c'è un medico ma altri due simboletti sulla scheda elettorale.
Teodor per Trieste verde. |
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