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Laminatoio a caldo e “giornalismo” a freddo.
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Trieste Verde. A cosa diciamo no!
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Circolo Miani » News Correnti » Page 102

Non capiamo. Se si vuole affossare la sanità pubblica questa è la via.

» Inviato da valmaura il 21 July, 2021 alle 2:35 pm

"Fondi per ridurre le liste di attesa alle cliniche private del Fvg."
 
Francamente inaccettabile che si continui a privilegiare la sanità privata, che badate non è il demonio, e che può essere utilizzata solo in casi di provata emergenza e quando non ci siano alternative praticabili nel pubblico.
Ma quando da quasi due anni, grazie al Governo Conte che al primo esplodere dell'emergenza Covid ha messo a disposizione delle Regioni, da cui purtroppo dipende la sanità, un cospicuo numero di miliardi come mai avvenuto in passato, e tolto ogni limite alle assunzioni ed ai tetti di spesa per rafforzare le strutture sanitarie, una parte rilevante di questi tanti soldi giacciono ancora inutilizzati per incapacità a spendere delle Regioni,
Ed oggi per rimediare ai ritardi provocati dai tagli di personale e mezzi, e questo ben prima dell'affacciarsi della pandemia, la Regione FVG non trova di meglio che impinguare ulteriormente il privato invece di potenziare la sanità pubblica e metterla in grado di soddisfare in tempi ragionevoli i bisogni della nostra comunità e tutelare così la nostra salute senza farne mercato.
E tutto questo mentre prosegue lo smantellamento della sanità territoriale con la chiusura di ambulatori distrettuali a Trieste.
Se questo è il modello che ispira questa amministrazione regionale, ma anche la precedente non scherzava, ancora più grave ed inspiegabile quanto ingiustificabile appare il silenzio totale, il pilatesco lavarsene le mani, dei sindaci che sono per legge, e dal 1934, anche gli Ufficiali Sanitari del Comune, e che avrebbero, che qui il condizionale è appropriato, il dovere di tutelare la salute dei loro concittadini.
Ricordiamoglielo col voto in autunno.
Trieste Verde.



Scienza: Long – Covid. I danni postumi al cervello.

» Inviato da valmaura il 20 July, 2021 alle 11:56 am

In Regione, a Trieste e Muggia imperversano tra i politici.
 
Vi presentiamo i nove punti del Manifesto per Muggia della Lista civica Muggia, ovviamente omettendo i punti principali del No al Laminatoio e dei Dragaggi sulle cui motivazioni tanto abbiamo dettagliatamente già scritto e parlato, e sull'obbiettivo pratico di eleggere come Lista Civica il Sindaco ed i 12 consiglieri determinati a votare no alla variante del Piano Regolatore comunale chiudendo così definitivamente quanto rapidamente la questione Noghere.
-Impegno della nuova amministrazione ad incontrare i residenti sul territorio, nei borghi e nelle frazioni, attraverso pubbliche riunioni in cui informare periodicamente (indicativamente almeno ogni tre mesi) i cittadini sulle attività di Giunta e Consiglio comunale, ascoltare segnalazioni e suggerimenti sulle questioni volte a migliorare la qualità della vita degli abitanti.
-Gestione del territorio: ad oggi rimangono inevase molte problematiche, dal Rio Ospo al Lazzaretto, con al centro due problemi che si trascinano da troppo tempo: l'ex bagno della Polizia e la presenza del grande complesso oggi in carico al Ministero della Difesa, la nuova amministrazione dovrà esercitare un ruolo molto più incisivo per avviare a soluzione queste situazioni, e mettere in sicurezza la viabilità pedonale e ciclabile tra Rio Ospo e tutto il lungomare fino al vecchio confine di Stato.
-Cementificazione del territorio, va posto un freno ad uno sviluppo ulteriore ponendo maggiore attenzione alle riqualificazioni ed alla valorizzazione dell'esistente.
-Gestione del verde pubblico e controllo di quello privato: ultimamente si è assistito a numerosi abbattimenti di alberi d'alto fusto ed a potature sconsiderate, il processo va da subito invertito anche per fare nel nostro piccolo qualcosa di concreto per combattere l'emergenza climatica, e per ogni neonato registrato all'anagrafe comunale va applicata la legge statuale che impone la piantumazione di un nuovo albero entro sei mesi.
-Questione del commercio e dei pubblici esercizi, se è vero che si vuole intercettare una parte del flusso turistico e di passaggio per Muggia, vanno estese anche agli operatori della città tutte le agevolazioni oggi riconosciute agli ipermercati.
-La rivendicazione di un ruolo più attivo nella gestione dello sviluppo delle attività portuali, viste le ricadute negative come i miasmi in uscita dalla Siot ed i prossimi interventi sulla linea di costa comunale (terminale logistico portuale ex raffineria, molo nuovo Laminatoio ed annunciata nuova cessione a privati di una vasta area di costa in località Stramare) dove il Comune non può rimanere solo spettatore passivo.
-Lotta alla povertà, aggravata dalla crisi Covid. Adeguare i sussidi pubblici alle persone incapienti all'importo minimo di 780 euro mensili come stabilito nella sentenza della Corte Costituzionale del 20 giugno 2020, come minimo vitale che attualmente ricevono i beneficiari di pensioni di invalidità, pensioni sociali e minime, beneficiari del reddito di cittadinanza ed altri sussidi analoghi. Potenziare i Servizi sociali del Comune in mondo da poter prendere effettivamente in carico le persone in difficoltà, accompagnandole costantemente in tutte le situazioni e nei confronti della pubblica amministrazione.
-Impegnarsi nei confronti della Regione e soprattutto dell'Azienda Sanitaria per potenziare i servizi sanitari sul territorio, invertendo il processo di spoliazione di personale e competenze che sta riducendo le capacità di intervento ed efficacia dei Distretti sanitari territoriali, a tutto vantaggio del privato. Il Sindaco è dal 1934 e leggi seguenti, l'Ufficiale Sanitario del Comune, a cui spetta vigilare sulla salute dei concittadini, che per altro concorrono con le loro tasse a pagare questa sanità, e pertanto deve riassumere un ruolo da protagonista nelle risposte sanitarie ai bisogni della comunità.
-Grazie alla cessazione dei tetti di spesa e del blocco delle assunzioni, il Comune deve riprendersi in carico diretto, ovvero con propri dipendenti, la gestione di tutti quei servizi, oggi “esternalizzati” a cooperative e ditte private, che non hanno portato a grandi risparmi per la pubblica amministrazione e in molti casi offerto una resa qualitativa minore, ponendo così fine al diffuso regime di precariato e di lavoro sottopagato, che coinvolge così tante persone, in particolare giovani, senza dare loro alcuna garanzia per il loro futuro.
Si attendono ulteriori suggerimenti e proposte, purchè praticabili e concrete.
Ci aspettiamo ora che i Muggesani facciano la loro parte, perchè le idee camminano sulle gambe delle persone, candidati compresi, altrimenti restano solo delle buone intenzioni.
Consci pure che la battaglia contro il Laminatoio a Caldo e la vigilanza sui dragaggi nel Golfo si vince solo coinvolgendo i cittadini di Trieste e San Dorligo-Dolina, ed il segnale partito dalle partecipatissime assemblee di Muggia ne è un buon inizio.



Muggia: cosa non si fa per il Laminatoio, incredibile!

» Inviato da valmaura il 20 July, 2021 alle 11:54 am

Domanda: vale di più un terreno edificabile od uno agricolo?
Oppure uno ad uso commerciale o industriale?
La risposta, anche per un profano, è semplicissima quanto facile: un metro quadro di un terreno commerciale, per non parlare poi di uno ad edificabilità residenziale, vale mille volte di più di uno non edificabile oppure destinato ad uso industriale-logistico-portuale.
Eppure quello che appare pacifico e scontato per tutti non lo è per i componenti della Giunta comunale, sindaco in testa, di Muggia che nella delibera di approvazione e sottoscrizione del Protocollo pro Laminatoio a Caldo, votata all'unanimità il 13 maggio scorso, scrivono “dando atto che il parere in merito alla regolarità contabile non viene espresso in quanto atto che non comporta riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell’ente”.
L'atto in questione, il Protocollo, prevede la necessità che il Comune di Muggia adotti una variante al Piano Regolatore urbanistico trasformando la destinazione d'uso attuale di zona commerciale (226mila metriquadri) e verde sportiva (76mila metriquadri) delle Noghere, più o meno la metà di quei 480mila metriquadri necessari per la nuova acciaieria, in zona industriale, declassandone fortemente il valore. Ma per gli amministratori muggesani, tutti e non solo gli assessori, perchè nessuno ha avuto da ridire alcunchè, è “atto che non comporta riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell’ente”.
Ma vi sembra normale?
Inizia la carrellata delle “opposizioni” (destracentro e terzopolo) sul Laminatoio a Caldo. Nulla prima, cioè dopo le notizie iniziali di febbraio, sostanziale plauso unanime alla firma del Protocollo da parte del Comune di Muggia, soddisfazione dolo l'anomala illustrazione di un progetto che non c'è nella specifica seduta audizione di Zeno D'Agostino, e per quanto riguarda i terzopolisti (Romano, Tarlao e cespuglietti vari) alcune “perplessità” espresse sulla stampa un due settimane fa.
Ma abbiamo pensato di regalarvi la foto dell'ufficio stampa del Comune che le riprende dal piccolo giornale. Ingranditela e divertitevi, che questi sarebbero i novelli “Garibaldi” a cui delegare la battaglia contro Laminatoio e Dragaggi. Complimenti vivissimi.



Acciaieria Noghere. Servizio a scoppio ritardato.

» Inviato da valmaura il 18 July, 2021 alle 3:48 pm

Ci pareva strano il silenzio del piccolo giornale sulla manifestazione “oceanica” (32 persone, relatori compresi) delle forze che governano in Comune a Muggia, con in più l'appoggio della CGIL provinciale e comunale.
Ed infatti a scoppio ritardato è uscito oggi il “servizietto”, che però stavolta non descrive neppure per sbaglio il numero dei presenti, sul piccolo giornale che dà plastico esempio di cosa significhi il giornalismo di servizio partitico appunto.
Ora non stupiscono più le sparate dell'attuale vicesindaco e sfortunato per Muggia candidato sindaco piddino: semplicemente confermano che ad oggi ancora non conosce il Protocollo d'Intesa che la Giunta comunale ha sottoscritto. Se provasse a leggerlo, magari facendosi aiutare da qualche pietoso amico, scoprirebbe che non solo Muggia ha firmato la clausola che impone la segretezza sulle informazioni relative al progetto (la abbiamo più volte pubblicata integralmente e dunque non ci ripetiamo) ma ha sottoscritto un IMPEGNO a favorire nel tempo più breve possibile la realizzazione, anche attraverso la variazione del Piano regolatore comunale (come espressamente scritto), del progetto che ancora non c'è. Una bischerata simile non ha precedenti a memoria d'uomo. E su questo attendiamo un pronunciamento della magistratura alla quale Maurizio Fogar per conto del Circolo Miani ha inviato una denuncia-esposto alla Procura.
E veniamo alle opposizioni in Comune ed al governo in Regione, che ha sponsorizzato il Protocollo ed il progetto fantasma, una combriccola di medium insomma.
Il destra-centro non ha mai aperto bocca, e nè può permetterselo vista la scelta dei loro partiti in Regione, tutti, nessuno escluso.
I 5Stelle idem, vista la sponsorizzazione al Laminatoio del loro leader maximo, il triestino ministro Patuanelli.
Quel che resta del terzo Polo, non ha mai aperto bocca né in consiglio comunale, né prima né dopo la seduta dedicata all'audizione D'Agostino, né sulla stampa od in piazza salvo esprimere alcune mai precisate “perplessità”, insomma ancora peggio della posizione assunta dalla CGIL.
Che poi i due eletti del terzo polo al bar o con quattro ansiosi amici disvelino la loro contrarietà personale, non fa testo ma presa per i fondelli.
Comprendiamo che le centinaia e centinaia di persone in piazza che hanno accolto l'invito del Comitato Noghere-Muggia, e del Circolo Miani, e che hanno votato il 27 giugno ai Giardini Europa la costituzione della Lista civica Muggia, abbiano sconvolto i piani di una inane campagna elettorale ed i calcoli di partiti e partitini. Possiamo anche capire che in questa politica-politicante essi cerchino di “salvarsi il posto” in Comune che quasi sicuramente perderebbero ad ottobre, però c'è un limite anche al pudore e soprattutto al ridicolo. E nei prossimi giorni ricostruiremo nel dettaglio cosa hanno “fatto”, non detto ad orecchio amico quanto sprovveduto, sulla vicenda Laminatoio da febbraio in qua. E già siamo in grado di anticiparvene l'esito: nulla!
Perchè pretendere che i Muggesani, ma anche i Triestini e gli abitanti di San Dorligo-Dolina, siano “bechi, bastonai ma anche contenti” ci sembra francamente un po' troppo.



Muggia, i numeri parlano chiaro.

» Inviato da valmaura il 17 July, 2021 alle 3:41 pm

Dietrologie e retropensieri spazzati via dalla realtà dei fatti.
Ieri al secondo incontro pubblico del Comitato Noghere-Muggia, in collaborazione con il Circolo Miani, per aggiornare sullo sviluppo della situazione Laminatoio-dragaggi, oggi pubblicato sulla stampa con la clamorosa ammissione da parte dei vertici del Gruppo Danieli che, nonostante tutta la disponibilità ottenuta dalla politica, nessuna forza esclusa tra coloro che siedono in Consiglio Regionale e nel Consiglio Comunale di Muggia, il fantomatico progetto della nuova Acciaieria-Laminatoio a Caldo è stato rinviato a data da destinarsi da chi dovrebbe presentarlo ed attuarlo, ovvero dall'ucraina Metinvest.
Così ad ulteriore conferma che lo spontaneo servilismo di questa politica che ha firmato e votato a scatola chiusa sul nulla, e che continua a difenderlo: il progetto che non c'è, contro la volontà dei cittadini è stato gesto quanto mai improvvido e dannoso.
Si è poi passati ad illustrare una prima bozza del programma di governo della Lista Civica Muggia, ed a raccogliere le disponibilità dei cittadini a candidarsi per i venti posti del Consiglio comunale e per la carica di Sindaco. E qui sotto pubblichiamo alcuni spunti del programma che verrà integrato con gli ulteriori suggerimenti dei cittadini.
Ma prima vanno riportati i fatti, senza i quali a meno di non voler negare l'evidenza, si rischia di non essere d'aiuto nella fondamentale battaglia di fermare l'annunciato stabilimento siderurgico.
Ieri erano presenti oltre 120 persone, una quarantina in più di quelle che hanno partecipato alla prima riunione del Comitato due venerdì or sono. Il confronto con i presenti alla manifestazione del giorno prima promossa, come scrive il volantino da loro distribuito in città, da tutte le forze politiche che compongono l'attuale maggioranza che governa il Comune ed in più assieme al sindacato provinciale e comunale della CGIL, è impietoso, per loro si intende, che le persone ai Giardini Europa erano 32, ovvero un quarto di quelle accorse all'invito del Comitato Noghere-Muggia.
Se i numeri, che comunque sono fatti pesanti come pietre, dovessero essere questi anche alle prossime elezioni non ci sarà storia, che il risultato è già scritto.
Pertanto oggi la priorità è quella di continuare a lavorare intensamente e con forte impegno personale nell'informare la comunità, che è cosa faticosa e per cui ci vuole pazienza e consapevolezza calcolando che questa politica e questa "informazione" hanno narcotizzato per anni i cittadini anche di Muggia e Trieste, e se ne trova conferma pure oggi dove la stampa non riporta mezza riga su ieri.
E si può essere francamente ottimisti perchè l'impegno è sacrosanto, anche a tutela di chi oggi se ne "impippa" salvo lamentarsi un domani, quanto obbligato se si vogliono difendere salute, qualità della vita, i beni e le case acquistate con tanti sacrifici ed il futuro di Muggia.
Passiamo alla prima bozza di programma, ovviamente omettendo i punti principali del No al Laminatoio e dei Dragaggi sulle cui motivazioni tanto abbiamo dettagliatamente già scritto, e sull'obbiettivo pratico di eleggere come Lista Civica il Sindaco ed i 12 consiglieri determinati a votare no alla variante del Piano Regolatore comunale chiudendo così definitivamente quanto rapidamente la questione.
-Impegno della nuova amministrazione ad incontrare i residenti sul territorio, nei borghi e nelle frazioni, attraverso pubbliche riunioni in cui informare periodicamente (indicativamente almeno ogni tre mesi) i cittadini sulle attività di Giunta e Consiglio comunale, ascoltare segnalazioni e suggerimenti sulle questioni volte a migliorare la qualità della vita degli abitanti.
-Gestione del territorio: ad oggi rimangono inevase molte problematiche, dal Rio Ospo al Lazzaretto, con al centro due problemi che si trascinano da troppo tempo: l'ex bagno della Polizia e la presenza del grande complesso oggi in carico al Ministero della Difesa, la nuova amministrazione dovrà esercitare un ruolo molto più incisivo per avviare a soluzione queste situazioni, e mettere in sicurezza la viabilità pedonale e ciclabile tra Rio Ospo e tutto il lungomare fino al vecchio confine di Stato.
-Cementificazione del territorio, va posto un freno ad uno sviluppo ulteriore ponendo maggiore attenzione alle riqualificazioni ed alla valorizzazione dell'esistente.
-Gestione del verde pubblico e controllo di quello privato: ultimamente si è assistito a numerosi abbattimenti di alberi d'alto fusto ed a potature sconsiderate, il processo va da subito invertito anche per fare nel nostro piccolo qualcosa di concreto per combattere l'emergenza climatica, e per ogni neonato registrato all'anagrafe comunale va applicata la legge statuale che impone la piantumazione di un nuovo albero entro sei mesi.
-Questione del commercio e dei pubblici esercizi, se è vero che si vuole intercettare una parte del flusso turistico e di passaggio cittadino, vanno estese anche agli operatori della città tutte le agevolazioni oggi riconosciute agli ipermercati.
-La rivendicazione di un ruolo più attivo nella gestione dello sviluppo delle attività portuali, viste le ricadute negative come i miasmi in uscita dalla Siot ed i prossimi interventi sulla linea di costa comunale (terminale logistico portuale ex raffineria, molo nuovo Laminatoio ed annunciata nuova cessione a privati di una vasta area di costa in località Stramare) dove il Comune non può rimanere solo spettatore passivo.
-Lotta alla povertà, aggravata dalla crisi Covid. Adeguare i sussidi pubblici alle persone incapienti all'importo minimo di 780 euro mensili come stabilito nella sentenza della Corte Costituzionale del 20 giugno 2020, come minimo vitale che attualmente ricevono i beneficiari di pensioni di invalidità, pensioni sociali e minime, beneficiari del reddito di cittadinanza ed altri sussidi analoghi. Potenziare i Servizi sociali del Comune in mondo da poter prendere effettivamente in carico le persone in difficoltà, accompagnandole costantemente in tutte le situazioni e nei confronti della pubblica amministrazione.
-Impegnarsi nei confronti della Regione e soprattutto dell'Azienda Sanitaria per potenziare i servizi sanitari sul territorio, invertendo il processo di spoliazione di personale e competenze che sta riducendo le capacità di intervento ed efficacia dei Distretti sanitari territoriali, a tutto vantaggio del privato. Il Sindaco è dal 1934 e leggi seguenti, l'Ufficiale Sanitario del Comune, a cui spetta vigilare sulla salute dei concittadini, che per altro concorrono con le loro tasse a pagare questa sanità, e pertanto deve riassumere un ruolo da protagonista nelle risposte sanitarie ai bisogni della comunità.
-Grazie alla cessazione dei tetti di spesa e del blocco delle assunzioni, il Comune deve riprendersi in carico diretto, ovvero con propri dipendenti, la gestione di tutti quei servizi, oggi “esternalizzati” a cooperative e ditte private, che non hanno portato a grandi risparmi per la pubblica amministrazione e in molti casi offerto una resa qualitativa minore, ponendo così fine al diffuso regime di precariato e di lavoro sottopagato, che coinvolge così tante persone, in particolare giovani, senza dare loro alcuna garanzia per il loro futuro.
Si aspettano ulteriori suggerimenti ed idee, purchè praticabili e concrete.




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