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C’è lavoro e lavoro. Scritto da: Teodor Una domanda al Commissario del Porto Zeno D’Agostino, che tanto Serracchiani e Cosolini hanno desiderato in quel posto: quando farà rispettare l’obbligo di sgombero delle centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti che la Ferriera ha depositato abusivamente alla Scalo Legnami (per amici e dipendenti familiarmente Punta Loppa), e che non sono proprio terriccio da giardino, permettendo la ripresa dei lavori per la costruzione della piattaforma logistica? Abbiamo capito che questa piattaforma oramai è entrata nella saga triestina, se ne parla da trenta e passa anni. Ma ora che i soldi ci sono, la prima pietra del cantiere è stata posata, e poi tutto si è fermato. Perché? Non sono posti di lavoro anche quelli? E sicuramente in prospettiva molti di più di quelli che la Ferriera potrà mai offrire, e allora? E come mai non risulta da nessuna parte la posta (dieci milioni) che la proprietà della Ferriera deve pagare per lo sgombero e il conferimento ad una discarica per rifiuti “speciali”? Non si vorrà magari offrire ai triestini altra mancata occupazione con il sovrappiù di regalare soldi pubblici ai responsabili di questa situazione? E il tempo qui conta, eccome se conta, se si vogliono attrarre pure cospicui investimenti internazionali sul nostro porto e creare tanti posti di lavoro sicuri. Altrimenti per favore i politici di ogni segno e colore smettano di aprir bocca sul porto, che i triestini sono decisamente stufi di farsi prendere per le natiche. E dove invece i politici, TUTTI, sono sorprendentemente muti è sul commentare i conti del bilancio della proprietà della Ferriera. A tre giorni dal nostro invio dei dati, nessuno, e ribadiamo nessuno, ha preso posizione su quella che è la dimostrazione lampante e concreta di tante furfanterie e dabbenaggini raccontate in giro. Lasciamo perdere la stampa locale che oramai si è ridotta all’eco di Arvedi e del PD, a conferma della giusta scelta della stragrande maggioranza dei nostri concittadini di non accattarla più. Tanto per quel che serve, a partire dai morti, al bar con un buon caffè che costa meno e migliora l’umore, in pochi secondi si risolve il problema. Perché questo silenzio? Eppure questa sarebbe l’arma “letale” per smentire le balle sparate a raffica e per “leggere le carte”, ma quelle vere, di quel signore di Cremona a cui la politica ha voluto legare il futuro della nostra città, offrendogli su di un vassoio d’argento un fracco di soldi nostri, cioè pubblici. Si perché il nodo Ferriera non è solo l’emergenza salute ma lo snodo attraverso cui passa, o si blocca, qualunque iniziativa di sviluppo economico della nostra provincia, in particolare delle attività legate alla portualità. Una domanda da rivolgere a TUTTI i politici quando si tratterà di decidere se andare al seggio o al bar, tra pochi mesi. |
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