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Clamoroso!!! Pietro Gambadilegno si candida a Sindaco di Trieste. Scritto da: Teodor Un rientro inaspettato. Correva l’anno 1992 quando Gambadilegno si alzava platealmente dal palco di presidenza del Congresso nazionale dell’allora PSI e mandando a quel paese Bettino Craxi, annunciava il suo ritiro dalla politica. “E’ troppo anche per me. Rubare ai vecchietti dell’ospizio, non si fa”. Il riferimento era al “mariuolo” Mario Chiesa, dirigente socialista e presidente del Pio Albergo Tivulzio di Milano sorpreso da Di Pietro con la tangente in mano al cesso del suo ufficio. Ebbene oggi a più di vent’anni ecco il rientro. “Tanto peggio di quelli che ci sono adesso non potrò mai fare, anzi”: questo in sintesi il suo programma. Quasi scontata la sua elezione, anzi garantita dalle previsioni di Roberto Weber che assicura invece la riconferma di Cosolini ed il trionfo del PD. Dunque vincerà il nostro Pietro senza ombra di dubbio. Una nota dell’agenzia Ansa ha reso noti i nomi dei componenti la nuova, agguerritissima task force messa in campo da Regione ed Arpa per controllare la Ferriera. Pippo, Pluto e Paperino, purtroppo non coadiuvato da Quì, Quò, Qua e dalle Giovani Marmotte, ritenute superflue per un incarico di tutto riposo come questo. Il CSM si accinge a nominare il commissario Basettoni nuovo Procuratore della Repubblica a Trieste, mentre la Banda Bassotti si occuperà di curare l’ordine pubblico e tutelare la sicurezza dei triestini. Movimenti si annunciano anche nel campo della carta stampata. Tonino Carino, resuscitato e graziato dall’Immenso, sarà il nuovo direttore del gazzettiere locale. Con questa mossa l’editore, ormai sull’orlo del suicidio, cerca di raggiungere due obbiettivi. Il primo arrestare l’emorragia di copie invendute, tra poco il giornale sarà letto solo nel condominio in cui ha sede, e se al miracolo non ci riesce uno come Tonino, allora non c’è proprio speranza. L’altro è quello di salvare il calcio locale. Un’impresa questa forse ancora più disperata della prima, ed un cero alla Madonna qui è d’obbligo. Nel frattempo circolano i primi nomi dei candidati assessori al Comune. Il mago Kranz, sempre che Paolo Villaggio riesca ancora a far le scale, ed il Mago Otelma saranno senza fallo della partita, Bilancio e lavori pubblici i loro referati; mentre Fabrizio Corona, sempre che gli concedano la libertà vigilata, curerà l’immagine e le relazioni esterne (al carcere). I servizi sociali saranno affidati a Luciana Turina, che l’opulenza mette almeno di buon umore, mentre per la Cultura quasi certo l’arrivo di Flavio Briatore: un innesco (non innesto ma proprio innesco) di frizzante ottimismo in tanto odierno squallore. Per asili e nidi d’infanzia non c’è nome più azzeccato di Maga Magò, un gigante del pensiero visti i precedenti. Ed a finire sarà abolita la delega all’Ambiente, tanto nessuno in questi anni si è accorto della sua esistenza, con la sola eccezione della differenziata dove un nome già c’è: Gastone. Dunque finalmente una svolta per Trieste, che forse riuscirà a richiamare l’attenzione di investitori esteri di fama come Paperon dè Paperoni e Rockerduck. |
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