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Quante balle, AIA, si dicono in tuo nome.
Scritto da: Teodor

Solo poche semplici parole per spiegare perché l’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata dalla Regione non doveva essere concessa.

1)       La direttiva Europea che stabiliva la casistica delle aziende a cui i singoli stati membri dovevano rilasciare l’AIA fissava inderogabilmente la data del 31 ottobre 2007 come termine ultimo per la concessione.

2)       La stessa direttiva Europea, recepita come legge anche dalla Repubblica Italiana, prescriveva tassativamente che il rilascio dell’AIA non poteva essere condizionato a prescrizioni contestuali che avrebbero potuto modificare la situazione esistente al momento della concessione, insomma l’AIA doveva ovviamente fotografare l’esistente e su quella base entro il 31 ottobre 2007 essere concessa o negata.

3)       Il governo Prodi, su proposta del Ministro Pecoraro Scanio ha decretato una proroga di sei mesi dei soli termini di scadenza per il rilascio dell’AIA, cioè si slittava ad aprile 2008, con la motivazione che in cinque anni non si era riusciti a completare le istruttorie pendenti (8.000)

4)       L’Ufficio Studi giuridici della Camera dei Deputati informava l’allora Presidente Bertinotti della sostanziale illegittimità del sopraddetto Decreto poiché uno stato membro non può modificare autonomamente decisioni collegiali assunte dall’Unione Europea e vincolanti per tutti gli Stati membri.

5)       La delibera regionale dell’AIA alla Servola spa veniva concessa con corpose prescrizioni contestuali, per altro copiate quasi integralmente dalla memoria allegata dalla proprietà, ed ignorando se non stravolgendo i pareri inviati quindici giorni prima da ASS e ARPA (dipendente dall’Assessorato regionale all’Ambiente) che esprimevano parere negativo al rilascio della medesima stante le condizioni inquinanti dello stabilimento, nella ultima riunione di Giunta di fine dicembre e firmata quasi un mese dopo dal Presidente della Giunta Illy e quindi pubblicata sul BUR.

6)       L’unica motivazione addotta dalla Regione per cercare di giustificare in queste condizioni il rilascio dell’AIA è stata sempre e solo quella che solo così si potevano rilasciare le prescrizioni per obbligare la Ferriera a ridurre le emissioni, ridurre si badi bene e non azzerare o portare nei limiti di legge imposti, inquinanti. Niente di più falso come ha confermato lo stesso PM Federico Frezza in diverse lettere mandate in precedenza alla Regione in cui si chiedeva inutilmente di conoscere le prescrizioni che la stessa, per legge dal 1998, avrebbe dovuto ordinare allo stabilimento triestino per tutti gli interventi necessari sulle emissioni inquinanti prodotte, Aia o non Aia, ed in qualunque momento fosse necessario.

7)       Lo stesso Direttore generale del Ministero dell’Ambiente, Mascazzini, in una burrascosa riunione ufficiale svoltasi qualche mese prima presso la Prefettura di Trieste aveva duramente rimproverato la Regione per essere totalmente inadempiente in materia come ampiamente riportato anche dalla stampa locale.

Tutto il resto è silenzio.



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