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Ferriera: la spudorata arroganza del potere Scritto da: Teodor In questi due ultimi giorni sono usciti sul quotidiano locale due dichiarazioni che fanno capire senza ombra di dubbi quale commistione esista tra affari e politica a tutto danno dei cittadini e della loro salute. E cominciamo da questa, ovvero dal diritto a veder tutelata la salute da parte di chi la cittadinanza paga per fare questo e solo questo: ovvero l’ASS. Le dichiarazioni riportate sul Piccolo del responsabile del dipartimento che oggi ingloba la tutela della salute sul territorio e la vecchia medicina del lavoro, senza che per altro ne venga fatto il nome, ed a questo provvediamo noi, tale Valentino Patussi, sono vergognosamente provocatorie ed offensive nei confronti della comunità che, è bene ricordarlo, gli passa lo stipendio. Se a tutt’oggi non ci sarebbero a suo dire dei dati precisi questo accade solamente perché dal 1999 l’Azienda Sanitaria, diretta allora come oggi da Franco Rotelli, ha disatteso l’impegno assunto di realizzare una indagine epidemiologica sul territorio per verificare i rischi ed i danni sulla salute dei triestini e muggesani causati dall’inquinamento industriale, in primis ma non solo perché anche l’Italcementi, l’inceneritore, il depuratore fognario e la Sertubi non scherzano, quello in uscita dalla Ferriera. Domandina: perché? Si perché non avete mai voluto fare questa indagine? Cosa che invece ha fatto l’omologa azienda sanitaria del Comune di Capodistria rilevando come, e sono dati ufficiali, tra il 27 ed il 36% dei bambini tra gli zero e i dodici anni d’età delle frazioni di quel comune poste sul costone rivolto verso Trieste soffrano di croniche patologie e malattie all’apparato respiratorio causate dall’inquinamento proveniente, ma guarda che sorpresa, da Trieste ed in particolare dallo stabilimento siderurgico del Gruppo Lucchini-Severstal (sono i dati ufficiali dell’agenzia per la protezione ambientale, insomma l’Arpa, della Repubblica slovena). Spero solo che anche qui qualcuno non ritenga che la causa stia nel fumo delle sigarette o in neonati da denunciare per procurato allarme dalla magistratura. E certamente, sempre secondo le cervellotiche dichiarazioni al Piccolo, per procurato allarme andrebbero indagati dalla Procura i medici del Pronto Soccorso dell’Ospedale pediatrico Burlo Garofalo quando in una ricerca sanitaria finanziata allora, correva l’anno 1999, dalla Cassa di Risparmio di Trieste, ecco il losco mandante!, titolarono i risultati così: “A Valmaura i bambini si ammalano di più”. L’incredibile poi di queste dichiarazioni è che la colpa della gente è quella di chiedere una seria campagna di prevenzione, richiedendo dei normalissimi esami di laboratorio, leggi prelievi di sangue, prescritti non da anonima mano ma da alcuni medici di base, per sapere quali rischi si stiano effettivamente correndo dal punto di vista sanitario. Bello non è vero per chi spende fior di quattrini pubblicizzando proprio la prevenzione come arma vincente ad esempio per i tumori, chissà cosa ne penserebbe l’ex ministro alla Sanità Umberto Veronesi. Eppoi, poverini, all’Ass mancano i 160.000 euro per farli questi esami: meno feste autocelebrative e vedrete che i soldi escono fuori. Se da analisi psichiatrica sono le dichiarazioni anonime dell’ASS da ufficio di una seria Procura è invece quanto uscito in prima pagina sul Piccolo il giorno dopo. Che un ente pubblico, in questo caso la Regione e questa volta senza anonimato ma per bocca dell’assessore regionale all’Ambiente, scusate se ci scappa da ridere, Gianfranco Moretton imponga la secretazione dei dati raccolti da un altro ente pubblico, l’ARPA, è qualcosa di talmente grave, irrituale, illegale, arrogante e reazionario, lontano mille miglia da una concezione anche larvata di democrazia, che imporrebbe un immediato intervento della magistratura, una rapida crisi politica nella maggioranza che regge in siffatto modo il Friuli Venezia Giulia con la conseguente cacciata dell’assessore in questione, una vera e propria sollevazione popolare a difesa del bene supremo della libertà e della democrazia per rimandare a Pordenone il personaggio in questione ed a casa Presidente e Giunta di questa Regione, prendendo contestualmente a calci nel sedere una opposizione che non sa nemmeno dove stia di casa questa parola. Che poi lo stesso signore dichiari per conto di chi ci governa come il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale alla Ferriera sia un atto di “garanzia” dovuto, semmai entro il 30 ottobre scorso o eravate già in letargo, e ci scusi verso chi? Certamente non per le decine di migliaia di persone di Trieste e Muggia che ci abitano attorno in un raggio di alcuni chilometri, né per gli stessi lavoratori ma sicuramente “garantirebbe” la proprietà Lucchini-Severstal. Eppoi, sempre secondo l’assessore pordenonese, che lo stanziamento dei 200 milioni da parte del Ministero dell’Ambiente per le bonifiche del sito inquinato di Trieste, all’interno del quale, inquinantissimo, c’è pure il terreno dove sorge lo stabilimento siderurgico, vanifichi di fatto l’ultima intimazione rivolta dallo stesso Ministro alla “Servola spa” significa solamente fare un bel regalo alla Lucchini-Severstal: ovvero che sarà lo Stato, cioè noi cittadini, mazziati contenti e cornuti, a pagare le bonifiche e non chi invece continua bellamente a farsi gli affari suoi. Come poi si possa bonificare un sito dove continui la produzione è domanda che bisognerebbe fare al democristiano di lungo corso targato PN, chissà quale risposta “di garanzia” ne uscirebbe. Tutto quanto sopra testimonia al di là di ogni ragionevole dubbio quanto fossero serie, puntuali ed esatte le denuncie pubbliche del Circolo Miani, di Servola Respira, La Tua Muggia e dei Comitati di Quartiere e quanto sia improcrastinabile mandare a casa certa gente. |
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