“Avanti con la Ferriera” titolo a otto colonne più foto in apertura della terza pagina di cronaca.

“La Ferriera ha ancora un futuro” in prima nazionale, sul grande quotidiano locale.

Questo il sunto delle dichiarazioni del costruttore edile Antonimi, nella relazione annuale da presidente della locale Confindustria riportate con il solito ampio spazio dalla stampa locale.

Stesso giorno nella pagina delle segnalazioni del grande quotidiano locale l’abituale opinione editoriale corredata di foto nella rubrica “Stile”, alcuni passi tra i più significativi:

“Nenè, maestra di stile, mi piace telefonarle e saperla ancora snella e dinamica, fresca di maquillage e parrucchiere nonostante la sua non verde età. Calzava scarpe, mai beccata Nenè in pantofole a casa, di evidente pregio con calze chiare che solo le sue sottili caviglie potevano permettersi. Un giorno ho assistito ad una lezione memorabile. “Devo protestare in boutique perché non è arrivato il mio giacchino di Basile” dice sollevando la cornetta. Ed ecco, con sublime delicatezza, madame Nenè flautare alla vendeuse che se il giacchino non fosse arrivato in tempo quello sarebbe stato il suo ultimo acquisto colà, senza che ciò sembrasse una minaccia ma, al contrario un suono melodioso che, fra una nota e l’altra, rilevava soavemente una mancata consegna….

Questione di stile.”

Stesso giorno, stesso grande quotidiano locale, seconda pagina di cronaca, titolo ad otto colonne in apertura “Trieste si scopre sempre più ricca” da un’ultima statistica nazionale.

Nel riquadro dal titolo “Ma la città è rimandata in qualità della vita” si legge che “La vita a Trieste non sarà un granchè, ma possiamo consolarci con l’aria migliore d’Italia, per la quale bisogna ringraziare la Bora. Tuttavia la qualità dell’aria non incide sulla mortalità per tumore che è la più alta d’Italia. Non si vivrà benissimo, ma si muore bene più che in ogni altro posto del Belpaese: 14.67 morti ogni mille abitanti. In questo primato di funerali…”

Non è una raccolta di articoli di satira, ne le battute di un comico, ma solamente quanto passa in un giorno qualunque l’informazione a Trieste

Commenti?  Difficile farli se non mandare a quel paese tutti: il grande quotidiano locale, chi ci scrive e chi lo legge.

Per completezza diremo che il costruttore edile ha dichiarato sulla questione Ferriera pure che “Il 2009 è una data che era stata fatta per la chiusura, cioè se non fossero intervenuti i correttivi per la salvaguardia dell’ambiente, la messa in sicurezza e la bonifica dei siti inquinati…”.

Mi perdoni quali correttivi visto che a tutt’oggi l’inquinamento è peggiorato, con il sovrappiù della diossina, scoperta ora ma presente da sempre, e quali bonifiche visto che nell’area non è stato piantato chiodo.

Ma la cosa stupefacente è il modo anpassan, si uffa una notiziola qualunque, in cui si rivendica il primato triestino per la mortalità da tumore, in cambio ci informano che però in città si muore bene, con il sorriso sulle labbra, tra melodie soavi e giacchini di Basile finalmente consegnati.

Ci consoliamo con la voce, ovviamente riteniamo, fornita dalla solerte e sempre vigile ARPA nostrana in collaborazione con l’ASS, che abbiamo l’aria migliore d’Italia. Insomma quel rompicoglioni del primario del reparto di pneumologia dell’ospedale di Cattinara, che si affanna ogni anno a denunciare “l’ecatombe” di morti in sovrappiù, 300 solo per l’altro anno quasi mezza Monrupino, è un visionario che non legge le statistiche e probabilmente non sa curare i polmoni dei triestini vista l’aria migliore che tira da queste parti; ma si sa i polmoni non sanno leggere le statistiche.

Domandina facile facile: se i triestini si beccano più tumori tra tutti gli italiani quale ne è la causa?

Visto che l’aria è la migliore d’Italia grazie alla Bora, da cosa dipende: sfiga, Dna, monaggine, il Carso, le Alpi Giulie, la Barcolana, il breve soggiorno in città di Eva, senza Adamo ma rigorosamente snella, fresca di maquillage e parrucchiere, con scarpe di gran pregio, caviglie sottili e calze chiare, e con l’immancabile giacchino di Basile, venutasi a finire il torsolo della mela scacciata dal Paradiso nel buen retiro triestino dove l’aria è migliore, già allora ARPA e ASS informavano chi di dovere, e che ci porta in dono metà peccato originale da scontare nei secoli a venire?

Una risposta, please.

Seconda domandina, questa volta più impegnativa: per voi la notizia più importante per la comunità, quella per intenderci con la quale aprire il giornale, titoli a strillo e due pagine di speciali, delle tre di cui sopra, qual è?

Informazione, questione di stile…