Dalle chiacchiere, che non sono mancate anzi: da apprezzare la immancabile paternale moralistica all’universo mondo del segretario provinciale CGIL Franco Belci (Gianni) stavolta insolitamente non in coppia con l’onnipresente segretario provinciale, regionale, ecc…UIL Luca Visentini (Pinotto), alle frittole, ma se preferite cambiare vocale fate voi, questo il magro succo della riunione del tavolo regionale sulla Ferriera del 12 dicembre.

 Un lunedì che certamente non passerà alla storia, un po’ perché buona parte dei commensali invitati ha disertato il convivio ma soprattutto perché i pochi presenti hanno dato la palese impressione di non credere neppure da lontano al ruolo che stavano recitando, a partire e giustamente dai due assessori regionali a capotavola, ovvero Cosolini e Bertossi.

 Unico punto illuminante e, se non fosse che si parla della salute della gente e dei lavoratori, anche divertente è stata la relazione scientifica dell’Ufficiale di Polizia Giudiziaria, così infatti si è ripetutamente autodefinito il funzionario ASS Valentino Patussi nel tentativo non riuscito di impressionare i presenti ma soprattutto se stesso ogni volta che cadeva in palese contraddizione, sui risultati di una “indagine” triennale condotta dall’Azienda Sanitaria, dai sindacati confederali e dalla proprietà della Ferriera, dal 2001 al 2003, sullo stato della sicurezza e della salute dei lavoratori in azienda.

 Risultati per altro mai resi pubblici, se non all’azienda ed ai sindacati, nonostante gli fosse stato ricordato da Maurizio Fogar, Presidente del Circolo Miani, che le aziende sanitarie sono enti notoriamente pubblici, ricadenti sotto l’obbligo della assoluta trasparenza ed informazione stabilita per legge, anzi leggi: ben quattro, che portano il nome del mai troppo rimpianto ministro Bassanini.

 Per dare l’idea dell’alto tasso di scientificità che essuda dall’indagine in questione basta citare quest’episodio. Nella sua esposizione iniziale l’Ufficiale di Polizia Giudiziaria Patussi dichiara testualmente “che la difficoltà di prevenire con un’adeguata informazione gli infortuni sul lavoro di tipo meccanico (quelli cioè che accadono mentre uno sta lavorando agli impianti o sulle macchine in fabbrica) dipende dal fatto che BUONA PARTE degli operai non parlano l’italiano” come risulta dalle visite dei colleghi dell’UPG (ma si abbreviamo che tanto qui non s’impressiona nessuno) Patussi.

 A precisa domanda del Presidente del Circolo Miani: come giustifica questa asserzione con quanto dichiarato più volte dal Rosato (non l’aspirante sindaco ma l’omonimo direttore dello stabilimento, decisamente un nome che non porta bene ai cittadini dei quartieri limitrofi) che cioè i lavoratori non italiani non superino la trentina di unità sui 540 dipendenti, interveniva immediatamente il Rosato di cui sopra per affermare che non era possibile e che l’UPG si era sbagliato.

Visibilmente imbarazzato, quasi balbettante, l’UPG Patussi rispondeva che aveva ragione il Rosato sempre di cui sopra, e allora dove finiva la principale motivazione giustificativa l’alto numero di infortuni meccanici, parte centrale della scientifica indagine ASS? A farsi benedire, UPG compreso.

 E poi a voler infierire, ma tanto per dare un’idea di quanto non leggerete o vedrete sugli organi “d’informazione” locali, sempre il Presidente del Miani chiedeva di conoscere le fonti del vertiginoso calo, nel 2003, degli infortuni sul lavoro alla Ferriera, l’UPG Patussi rispondeva che i dati erano forniti dall’Azienda e poi dall’INAIL, che li riceve sempre dall’Azienda, e dalle verifiche dell’ASS, che non essendo ovviamente presente 24 ore al giorno per 365 giorni in Ferriera presumibilmente li ricava dai certificati sanitari.

 A questo punto il colpo di grazia all’UPG lo tirava il segretario CISAL metalmeccanici, che negli ultimi anni è stato il sindacato più votato dai lavoratori in fabbrica, affermando che è cosa abituale da parte dell’azienda fare opera di convincimento sugli operai infortunati affinché non denuncino l’incidente.

 Apriti cielo in soccorso UPG subito il Semino del Gruppo Lucchini, il Gianni del sindacato, Pinotto era assente come ricordato prima, tutti a gridare che faccia i nomi e vada in Procura. Dimenticando che sul grande quotidiano locale, fino al 2000, queste notizie erano apparse in bella evidenza senza smentita alcuna, bei tempi quelli! E che la Procura era già al corrente, nonostante le scientifiche indagini dell’ASS dell’UPG Patussi.

Per chiudere in bellezza, a chi non avesse ben capito le intenzioni reali del Gruppo Severstal-Lucchini, con il suo scientifico piano industriale a cui fa giustamente pandan la scientifica indagine ASS, ci ha pensato il Semino del Gruppo a togliere ogni illusione parlando di rinnovo quadriennale del contratto d’affitto tra la Ferriera e l’Autorità Portuale per l’area demaniale dove opera lo stabilimento e di un piano produttivo di quattro anni: vi dice niente il 4 più il 2005?

 Ovvero si fanno gli affari, si parla per prender tempo mentre nulla cambia se non in peggio et voilà il 2009 è arrivato, tutti a casa, chi coi soldi, chi col tram e chi col mus tanto siamo a Servola e po’ bon!

Post scriptum: dopo aver tenuto nei cassetti il risultato della scientifica indagine per quasi due anni, oggi, repentinamente il Direttore ASS, gran capo dell’UPG Patussi, Franco UPG Rotelli, fa pubblicare sul grande giornale locale il riassunto della predetta scientifica indagine per abbondanza prolungata di un anno (il 2001-2003 diventa il 2001-2004, ma cosa non si fa in nome del rigore scientifico). Un po’ perché l’intervento del Presidente del Circolo Miani ieri ha colto nel segno ed un po’ per tirare su il morale al Gruppo Lucchini-Severstal dopo la magra digestione al tavolo del giorno prima, tant’è che perfino i compiacenti organi d’informazione ne hanno scritto veramente pochino, e allora vai con la spinta, il tifo, il “rinforzino” di Tognazziana memoria: ASS poco tempestiva ma sempre scientificamente presente.