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'L'Eco della Serva'
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Terroristi !!!
Scritto da: Teodor

“Terroristi”, “è solo fare del terrorismo”: queste le accuse più sentite sulle bocche e lette sui comunicati stampa dei sindacati, in particolare il termine risulta molto amato ed abusato da parte del segretario provinciale CGIL Franco Belci.

 Ma a chi si riferiscono con questo gentile epiteto i rappresentanti della Triplice? Agli assassini dei prof.i Biagi e D’Antona? Assolutamente no. I destinatari di questo complimento sono coloro che hanno il torto di denunciare il persistere negli anni di gravissime forme d’inquinamento, con conseguenti gravissime ripercussioni per la salute di chi vive, e anche lavora neh!, in questa città.

Insomma la colpa non è di chi inquina, vedi la vicenda diossina-Ferriera, per altro sollevata, nel silenzio naturale od indotto di tanti, gia dai Comitati di Quartiere a partire dal 1997, o le più recenti ed analoghe vicende dei due riempimenti marini di Muggia e di Barcola, o di chi per anni non fa un controllo decente o un’indagine seria, no la colpa e di chi, dopo aver inutilmente bussato alle porte di ASS, ARPA, Regione, Comune, Provincia, Ezit, Autorità Portuale o mezzi d’informazione, e già perché qui le inchieste giornalistiche non sanno neppure dove stanno di casa, si rivolge ad una magistratura che certamente su questo, salvo lodevoli eccezioni di qualche Sostituto Procuratore, non brilla per efficace attenzione.

E che dichiarazioni poi di tante “Autorità” che dovrebbero avere perlomeno il pudore di tacere, poiché l’istituto delle dimissioni qui è un oggetto sconosciuto.

Ma vediamo alcune di queste recentissime perle raccolte col solito ampio spazio riservatole dal quotidiano locale.

Presidente della Camera di Commercio, Industria ecc, Antonio Paoletti: per due giorni di fila esterna sul grande giornale locale la sua rabbia, attenzione non contro chi ha per anni smaltito diossine in quantità 500 (si avete letto bene, cinquecento) volte superiore a quanto consentito dai limiti di legge, già generosi per se, con l’aggiunta di mercurio e idrocarburi in quantità industriale, rifuggendo e risparmiando gli oneri ed i costi di uno smaltimento speciale destinato ai rifiuti tossici. Assolutamente no, il presidente della Camera di Commercio, simbolo vivente dell’inarrestabile decadenza di Trieste, se la prende con chi ha denunciato il problema ed i rischi, e siccome non hanno fegato bastante a dirla chiara, usano la classica formuletta, comune ad altri esternatori di questi tempi: “Nulla contro la magistratura che fa il suo lavoro ma il terrapieno di Barcola è lì da trent’anni e nessuno ha mai detto nulla (appunto)…”. E poi, miracolo a sentire: “Mi domando perché la Ferriera rimane ancora aperta. Non hanno trovato anche lì la diossina?”.

ALT!!! Prima di proseguire una pausa di riflessione: stiamo forse parlando dello stesso Antonio Paoletti che da presidente della Camera di Commercio in questi ultimi due anni si è speso in ripetute dichiarazioni a favore del mantenimento della produzione della Ferriera e sempre con ampio spazio sul grande quotidiano locale? E se si, perché il baldo intervistatore del giornale non glielo ricorda?

Continuiamo, sempre con il Presidente della Camera di Commercio “Andiamo avanti con il nostro progetto, il Parco del Mare, faremo tutte le bonifiche, che in ogni caso erano già previste (e allora perché s’incazza?) a nostre spese”.

Secondo ALT.  A “nostre spese”, di chi: della famiglia Paoletti o di parenti e sodali dei consiglieri d’amministrazione della Camera di Commercio? Perché altrimenti il “nostre” è un improprio eufemismo che sta a significare i soldi pubblici, ovvero di noi tutti cittadini incolpevoli e danneggiati nella salute e non invece di chi ha perpetrato il danno.

Sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza: “Non ci penso nemmeno (a interdire l’accesso all’area inquinata), se dovessi far questo ben prima avrei dovuto evacuare tutto il rione di Servola e le aree esposte all’inquinamento molto più grave  che proviene dalla Ferriera”.

Siamo basiti, ovvero esterrefatti a bocca aperta, il Sindaco, che è per legge anche l’ufficiale sanitario della città, ammette con candore di aver omesso ad un suo preciso dovere, quale ora ve lo spieghiamo.

Quando il Sindaco emette le ordinanze, che un minuto dopo la firma entrano in vigore, di blocco e chiusura al traffico per lo sforamento dei valori di legge sull’inquinamento dell’aria, è un atto obbligatogli dall’essere appunto l’ufficiale sanitario, il responsabile legale della tutela della salute dei cittadini: forse chi abita a San Sabba, Valmaura, Servola, Chiarbola, Ponziana, Campi Elisi non fa parte del Comune di Trieste e di conseguenza può ammalarsi e crepare tranquillamente?

I Sindaci di Taranto (centrodestra) e di Genova (centrosinistra) non la pensavano così quando nelle analoghe situazioni hanno firmato l’ordinanza di chiusura e sequestro delle Ferriere operanti nelle loro città, forse Trieste, anzi i quartieri di cui sopra dove vivono oltre cinquantamila persone, gode di un regime extraterritoriale dove la legge italiana non è in vigore?

La verità è semplicissima e sotto gli occhi di chi li usa per vedere: nel 2001 Dipiazza ed il centrodestra vinsero le elezioni impegnandosi, tra le altre promesse, a chiudere la Ferriera, cavalcando una battaglia che non conoscevano e che non avevano mai fatto fino a due mesi dalle elezioni, ma che avevano intuito, grazie anche alla suicida e censoria politica editoriale del quotidiano locale, avrebbe loro permesso di raccogliere consensi decisivi tra migliaia di residenti.

Cinque anni dopo il Sindaco si appresta a fare campagna a Servola e rioni limitrofi con lo stesso slogan, nulla di concreto è stato da lui fatto ma confida nell’esasperazione della gente, nella scarsa memoria dei cittadini e nei regali che continua a ricevere dalla imperterrita censoria linea editoriale della stampa.

In realtà lui, Dipiazza, assieme alle altre istituzioni, avrebbe benissimo potuto già da anni risolvere questo problema, lui a parole ama definirlo “cancro”,  di ciò invece meno amano parlarne le migliaia di triestini ammalatisi e morti nel frattempo, ma questo significava assumersi delle responsabilità, lavorare seriamente per il futuro economico della città ove ricollocare i lavoratori dello stabilimento, insomma fare veramente il mestiere di sindaco, ma lui sperava che a risorvergli il problema fosse il PM Federico Frezza ed un atto della magistratura, con la quale per altro non ha mai incisivamente collaborato. Cinque anni buttate tra simpatiche battute, tra cancri e ferriere da chiudere a parole.

Presidente della Società velica di Barcola e Grignano, organizzatrice della “Barcolana”, Gastone Novelli ed altri esponenti delle società veliche e nautiche: esprimono preoccupazione per il futuro delle attività sportive e sociali, e per gli allenamenti bloccati dei loro ragazzi e, ovviamente, per la Barcolana 2006 e le altre gare e regate.

Per gli eventuali danni alla salute a cui sono stati esposti i “loro ragazzi” in questi anni neppure una parola né una lacrimuccia, qui ogni commento sarebbe superfluo se non fosse che il presidente barcolana Gastone Novelli non fosse stato fino ad un anno e mezzo fa il direttore generale dell’ARPA della Regione Friuli Venezia Giulia, e non avesse percepito uno stipendio, seppur lordo, di centinaia di milioni per vigilare sull’inquinamento di terra , acqua e mare, nella nostra Regione.

Una vigilanza inappuntabile visti i risultati almeno nella provincia di Trieste, complimenti ed una domanda: come mai dalla Ferriera ai terrapieni di Barcola e Muggia in tutti questi anni non vi siete mai accorti di nulla e questi casi sono sempre venuti alla luce grazie a denunce di privati cittadini o di Circoli ed associazioni? Eppure come l’ASS avevate fior di strutture e sedi sul territorio, personale ben stipendiato dai quattrini dei contribuenti e le ricerche non erano difficili: ora lei, da presidente della società velica, si lamenta di un mancato preavviso della magistratura (un sequestro su appuntamento con mazzo di fiori insomma), ma bastava, come risulta dalle prime indagini, andare in comune e vedere le carte dell’inceneritore, ci ha mai pensato tra una barcolana e l’altra?

Presidente Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Riccardo Illy: “Dell’inquinamento non sono più di tanto sorpreso (noi si, speravamo sempre, che sciocconi, in una maggior serietà professionale di chi ci amministra). All’epoca non c’era sensibilità ambientale e si scaricavano materiali non consoni”.

All’anima del “consono”: diossine, mercurio ed idrocarburi erano ben noti, anche negli anni settanta, come inquinanti altamente cancerosi, Seveso e la faccia del Presidente Ucraino vi dicono qualcosa? Ed in merito alla “sensibilità ambientale”, frase usata anche da di Di piazza  per l’occasione, si sperava che chi faceva dell’impegno politico una professione e come tale veniva retribuito dai cittadini, avesse almeno l’intelligenza di leggere i principali giornali editi in Italia in modo così da arricchire le sue sensibilità, non solo quella ambientale.

Post Scriptum:

“Lunedì esaminerò la questione con gli uffici e vedremo cosa dice la legge - ha detto Dipiazza - ma penso che se dovessimo interdire gli allenamenti a Barcola, dovremo proibire alla gente di Servola di uscire di casa”.

Questa la dichiarazione del Sindaco Roberto Dipiazza sul grande quotidiano locale di domenica 4 dicembre.

Delle due l’una: o gli abitanti di Servola ma anche di Valmaura, San Sabba, Chiarbola-Ponziana, Campi Elisi, insomma di Trieste, capiscono quello che io comprendo leggendo questa incredibile dichiarazione od è meglio chiudere baracca e cambiare città ed aria.

Se ci sono, ed io non dubito purtroppo che ci siano, dati che imporrebbero non a cinquantamila e passa triestini di doversi tappare in una casa trasformata in una specie di rifugio atomico, ma la immediata chiusura di stabilimenti, la Ferriera in primis, che producono questi risultati allora stiamo assistendo ad una farsa che gioca cinicamente ed elettoralmente con la salute e la vita di noi tutti.

Ricordiamocelo.

Se poi uno vuole farsi prendere gratis per il deretano …..

 



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