Davvero strana questa campagna elettorale posta in essere dai candidati dei due maggiori schieramenti in lizza per la poltrona di sindaco e per quella di presidente della Provincia di Trieste. Sia Dipiazza sia Rosato sono stati entrambi, in modo ed in tempi diversi, al governo della città: il primo è il sindaco in carica, il secondo è stato nella maggioranza che ha governato il Comune per circa otto anni. Possibile che solo ora si accorgano delle disfunzioni e dei disagi degli abitanti di alcuni rioni? Dove hanno vissuto il sindaco in carica ed il suo principale sfidante in tutti questi anni? Cosa hanno fatto per la città?  Nulla o poco più a nostro avviso.

Gli strumenti ed il denaro pubblico per addivenire ad una rapida soluzione delle problematiche cittadine c’erano tutti, forse è mancata la loro buona volontà. Si sono dedicati all’abbellimento del centro cittadino – anche se in alcuni punti architettonicamente discutibile – trascurando di fatto quei rioni dove sono ubicate le case popolari, dove vi è un’ assoluta carenza di strutture e di servizi pubblici.

Il Circolo Culturale Ercole Miani in questi anni, pur non avendo alcun potere legislativo o esecutivo nell’ambito del Comune e della Provincia, si è occupato del disagio degli abitanti delle case popolari, della scellerata cementificazione, della salvaguardia dell’ambiente, della salute dei cittadini.

Per questo ci sembra poco seria la politica ed il comportamento di chi solo qualche mese prima delle elezioni si affaccia nei quartieri, nei rioni popolari, più per chiedere il voto che per risolvere realmente i problemi della gente (se avessero voluto risolvere i problemi lo avrebbero già fatto). E come fanno alcuni  bambini quando vanno a scuola senza aver fatto i compiti, anche i nostri due candidati alla carica di sindaco copiano i compiti fatti dagli altri.

E’ per questo che la popolazione dovrebbe aprire bene gli occhi ed esaminare coscienziosamente ciò che è stato fatto realmente dai due aspiranti sindaci di Trieste. Se lo facessero, forse, i due maggiori candidati alla carica di primo cittadino si ritroverebbero con minori consensi e qualche critica in più.