Trieste. Una “Sinistra” che non c'è. Scritto da: Teodor
E per Sinistra intendiamo pure i 5Stelle, od almeno quella parte che ha ottenuto la rappresentanza elettorale di almeno un terzo dei suoi voti chiaramente provenienti dai mondi della sinistra e dell'ambientalismo. Assente su quasi tutto meno che dai convegni tra intimi e dai caffè storici, oltre che naturalmente dalle comparsate su giornali e televisioni, pubbliche e private, che il Manuale Cencelli docet. Scomparsa dal territorio, inteso come periferie e quartieri cittadini, dove tra gente e politica perfino la lingua parlata è diversa. A traino sulla Sanità che pure, oltre ad assorbire la maggior parte delle risorse pubbliche, vive problemi drammatici per i triestini. Assente sul vero Welfare, non quello descritto nel Cuore da De Amicis che comunque da vecchio socialista era molto più a sinistra di questi. Per non parlare di tutte le tematiche legate all'ambientalismo ed alla qualità della vita, quello vero non caricaturale di quattro siglette inesistenti che fa comodo usare ottenendo solo il risultato di desertificare consenso e credibilità. Assente da ogni politica culturale sul territorio e non nei salotti elitari ed autoreferenziali. Ma assente pure dal mondo del lavoro e da ogni straccio di idea sul futuro di Trieste, quanto aggrappata ai vertici del Porto ma incapace di contribuire al suo sviluppo coinvolgendo la città. Ferma a slogan stantii tipo “Trieste città della scienza” che dietro nascondono solo vuoto e mancanza di proposte. Basta, non vogliamo infierire e pertanto ci limitiamo a profetizzare che con questa “sinistra” Dipiazza vincerà facile per la quarta volta.