L’articolo 54 della nostra Costituzione così scrive:

“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.

I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.”

Quale onore vi è, per non parlare poi della disciplina, in eletti che disattendono totalmente le leggi e le norme degli enti, in questo primo caso la Regione FVG, dove sono stati eletti o peggio sono stati chiamati ad amministrarli?

Quale onore vi è in un Comune dove 36 consiglieri votanti, sindaco compreso, decidono il 30 giugno 2014 una cosa e poi la disapplicano totalmente e perfino se la scordano?

Quale onore c’è in una commissione regionale che all’unanimità il 21 gennaio 2016 assume una deliberazione e poi non la fa applicare?

Quale onore vi può essere in un assessore regionale che non vigila sulle proprie controllate regionali e permette che da due anni esse non applichino le leggi della Regione?

Che onore vi può essere in un assessore comunale che nell’estate 2011 assume di sua iniziativa l’impegno a far partire da ottobre di quell’anno la revisione dell’AIA per la Ferriera e di rendere operativa una “Task force” da lui selezionata per effettuare rigorosi controlli dentro e fuori lo stabilimento di Servola?

Ovviamente nessuno.

Ma il fatto che addolora è che parimenti nessuno, tra le forze politiche di maggioranza ed opposizione, tra chi pratica, o almeno così si ostina a definirlo, il mestiere di giornalista, tra chi è istituzionalmente preposto al controllo della legalità (dal Commissario del Governo-Prefetto, alla magistratura, anche contabile) abbia avuto nulla da eccepire.

Silenzio tombale, è il caso letterale del termine, sul funzionamento delle regole democratiche a cui questi stessi signori in questi mesi di campagna elettorale tanto a sproposito si richiamano.

Per chi non lo avesse capito le prime quattro domande retoriche riguardavano il “solenne impegno” di Comune e Regione a salvare il Circolo Miani richiamando i vertici dell’Ater triestina, da loro partiticamente (PD) nominati, al rispetto di leggi e norme in essere, sospendendo l’azione di sfratto nei confronti della sede del Circolo Miani.

Ma per loro, ed i loro complici di ogni ordine e grado, in realtà l’interesse sta nel chiudere il Circolo e non la Ferriera.