Ferriera: solo chiacchiere Scritto da: Maurizio Fogar
Parafrasando Winston Churcill: mai così tanti hanno fatto così poco per così tanta gente. Questo il bilancio dell'ennesima riunione del Tavolo istituito dalla Regione, e presieduto dagli assessori Enrico Bertossi e Roberto Cosolini, tenutasi all'auditorium regionale di Corso Cavour venerdì scorso. A parte la disinvoltura istituzionale del portavoce del Gruppo Lucchini-Severstal, Semino, che di fatto ha coordinato i lavori, va rilevato come la proprietà abbia completamente snobbato quello che doveva essere il momento più importante della loro venuta a Trieste: la presentazione del tanto annunciato piano industriale per lo stabilimento siderurgico servolano, limitando la rappresentanza all'invio di due dipendenti. Non un piano poi ma delle linee generiche di sviluppo e di risanamento "purchè compatibile con le esigenze economiche della proprietà e del mercato" come scritto e ripetuto dal direttore della Ferriera. Infatti bei colori, una grafica neoclassica con disegni di templi greco-romani ma non una cifra, non una quantificazione di tempi e soldi da investire, una sibillina richiesta di "condivisione" dei progetti da parte di Comune, Provincia, Regione, Ezit, Autorità Portuale da molti interpretata come richiesta di finanziamenti ed agevolazioni da parte di un Gruppo che parla molto di investimenti cospicui ma non riesce ancora a saldare gli otto milioni di euro di arretrati per l'affitto non pagato dal 1995 al demanio marittimo, anche qui tante belle parole. Molto più chiara invece la previsione sull'andamento del mercato siderurgico che la proprietà individua vicino ad una nuova lunga crisi congiunturale avendo l'offerta oramai ampiamente superato la domanda. Unica sorpresa l'incauta ammissione del direttore della Ferriera che lo stabilimento è, ed è stato, inquinante e dunque della necessità di adottare progetti di risanamento che di fatto coinvolgono tutti gli impianti esistenti. A conferma che in questi anni, alla gente, alle istituzioni, ai giornali, nelle aule del Tribunale hanno mentito. A conferma che hanno sempre trovato, purtroppo, politici, amministratori, giornalisti, medici, tecnici, perfino giudici prontissimi a bere dall'amaro calice della menzogna. Alla prossima puntata del Tavolo, l'otto di novembre, e la favola continua...
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