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Se questo è un sindaco …
Scritto da: Teodor

In mattinata mio figlio è andato pure dal sindaco Cosolini a domandare aiuto - puntualizza l’ex luogotenente - ma si è rifiutato, dicendo che non c’era nulla da fare e che non aveva tempo per queste cose.”
Vorremmo sperare tanto che quanto sopra non corrisponda al vero in nessuna sua parte ma, temiamo, che non sarà così e che questo sia veramente quanto è accaduto.
Ci domandiamo con sgomento ma che sindaco è questo che di fronte ad un dramma umano, qui i numeri non contano: due o duecento il valore è lo stesso, si comporta in questa maniera.
Un sindaco vero avrebbe mollato ogni cosa, si sarebbe attaccato al telefono e avrebbe chiamato tutti, a partire dalla sua compagna di partito, il ministro della Difesa Pinotti, via via a scendere fino ai comandi locali dell’esercito e dei Carabinieri, (complimenti a questi per la sensibilità dimostrata: non servono volontari per combattere Isis e Talebani?) e poi sarebbe corso a casa della coppia sotto sfratto a portare la sua personale solidarietà, umana prima che politico-amministrativa, e la sua opposizione all’iniziativa di sloggio.
Potremmo ricordare qui il comportamento fin qui tenuto, Vice sindaco Martini e Sindaco Cosolini, nei confronti dei sette tentativi di sfratto eseguiti dall’Ater, i cui due vertici sono dirigenti del PD, nei confronti del Circolo Miani che, piaccia o no, per la sua storia e per la partecipazione di cittadini alle sue iniziative è dal 1981 la più significativa realtà socioculturale della nostra città. Una realtà che il primo cittadino avrebbe l’obbligo morale di difendere con le unghie e con i denti, anzi basterebbe qui solo la sua autorevole mole corporea, anche perché vincolato da una mozione votata all’unanimità, e da lui stesso per giunta, dal Consiglio comunale quasi diciotto mesi fa.
Non ha fatto né una cosa né l’altra ed allora viene da domandarsi naturalmente quale debba essere lo spirito guida, la “missione” di un Sindaco, in particolare a Trieste.
Per prima cosa è fin troppo facile far notare il confronto impietoso con il trattamento riservato, per altro necessario, con i migranti ed i profughi. Impietoso perché l’insipienza del comportamento municipale nei due casi sopra ricordati spalanca autostrade a chi su queste vicende vuole crescere, legittimamente va detto, elettoralmente e fa l’opposizione a chi governa oggi Comune e Regione.
Ma è un comportamento sciagurato, quello del sindaco, perché contribuisce ad aprire ferite profonde e non facilmente rimarginabili se non nel lungo tempo, nella nostra comunità.
Lasciamo qui da parte le logiche ideologiche sul tipo “ma che sinistra è questa?” che tratta così i cittadini più esposti e meno garantiti, incapace di qualunque anche minimo gesto di umanità, perché questi con i valori fondanti della sinistra non hanno più nulla da spartire tanto che Verdini è più “comunista” di Renzi.
Resta il fatto che tale episodio si inserisce in una politica amministrativa che non riesce a dare risposte concrete forti e soluzioni reali al dramma della povertà che attaglia oggi almeno 25.000 concittadini. Che preferisce continuare a dilapidare denari in iniziative di facciata ed in “eventi” o nel finanziare i soliti amici invece di azzerare queste spese, in altri momenti possibili, e destinare fino all’ultimo centesimo delle casse comunali ad un welfare sul territorio veramente efficace e che non somigli ad una carità simbolica. Tutte le Barcolane, le Bavisele, i concerti di fine anno non valgono la vita di un solo nostro concittadino e nemmeno l’insulto quotidiano alla dignità di tanti triestini ridotti in povertà. Meno appelli, sacrosanti, contro la pena di morte e più interventi contro la morte civile a cui tanti nostri “prossimi” sono destinati a Trieste.
Questo dovrebbe fare un sindaco, ma in realtà Roberto Cosolini ed altri prima, e temiamo dopo, di lui queste cose non le conoscono neppure per sentito dire e queste realtà così scopertamente nascoste, ma presenti sul territorio per chi ha occhi e sensibilità umana, non le hanno mai viste e soprattutto vissute.
Poi certo il fioretto del buon cristiano si può sempre praticare.

Nelle foto pubblicate sulla pagina Facebook Circolo Miani: sopra Giorgio La Pira Sindaco di Firenze e sotto, per l'appunto, Roberto Cosolini e Fabiana Martini.



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